1.
ENTRIAMO IN TEMA: In senso tecnico un «guastatore» è un soldato,
che appoggia un reparto d’assalto, spianando la strada a esso mediante azioni di
sabotaggio, atte a neutralizzare le opere difensive degli avversari.
Ogni tanto
mi contatta qualche credente, collaboratore e conduttore di chiesa, per
mettermi al corrente della pesante situazione della sua assemblea e per
chiedermi consiglio su come affrontare questo o quel guastatore.
Ultimamente un caro credente di un’altra zona d’Italia si lamentava con
tristezza sulla sua bacheca in Internet di coloro, che hanno comportamenti
settari e faziosi
fino all’intolleranza, sempre pronti condannare.
Giorni fa, mi è venuto a trovare un servitore del Signore, che mi ha messo al
corrente di una nostra comune conoscenza, che si è trasferito anni fa dal sud al
nord, che si è ambientato lì nelle assemblee, ha fatto «carriera» in una di esse
e ora usa tutto il suo tempo ed energie specialmente per accanirsi contro
un altro credente impegnato nell’opera del Signore, che non ha le sue stesse
opinioni su alcuni punti, col fine di demolirlo.
Sembra proprio che alcuni abbiano il carisma o la sindrome della «mela marcia»:
messa in una cassetta, ben presto farà ammuffire tutte le altre mele.
Avendo vissute cose simili sulla mia pelle, conosco personalmente sia i
«geni guastatori», sia quelli che si accaniscono contro di me per demolirmi, sia
le «mele marce». Tutto ciò mi ha ricordato di aver scritto, molti mesi fa il
testo della mia «cartolina», indirizzata all’uomo, che fa posto al
Calunniatore, all’avversario di Dio.
2. IL
SABOTATORE: Paolo, congedandosi dai conduttori di Efeso, li avvertì non
solo dei lupi rapaci esterni, ma anche degli
individui guasti all’interno delle comunità: «E da
mezzo a voi stessi sorgeranno degli uomini, che proferiranno cose perverse, per
trascinarsi dietro i discepoli» (At 20,29s). Il guastatore di chiesa lavora dietro le
quinte. Può essere un membro, un collaboratore, un diacono o addirittura uno
dei conduttori. Egli vede in questo modo di agire l’unica maniera per soddisfare
il proprio ego e il proprio desiderio di valere e per attestarsi, imporsi
o fare maggiore carriera. Non di rado è un soggetto, che ha forti
concupiscenze e non poche dipendenze più o meno segrete. La sua vita
emotiva, spirituale e morale è tutto un succedersi di alti e bassi
periodico, come sulle montagne russe, ora alle stelle, ora alle stalle.
Un siffatto individuo crea una ragnatela di discredito verso un certo
servitore, che egli ha preso di mira. È attento ad assecondare le lamentele
altrui e a confermarle in se stesse, aggiungendo un carico o un misterioso
«Se tu sapessi come stanno le cose, ma non posso dirti niente!». Semina il
dubbio, rimarcando le cose che non vanno. Ingigantisce le pulci, le
assomma e le fa apparire
elefanti agli occhi degli incauti creduloni. Cerca sponde e alleanze
con consenzienti. Alimenta negli altri i sospetti, dà ragione ai
dubbiosi, spinge i più deboli a fare certi passi.
Il guastatore di chiesa cerca di non apparire subito in prima persona, ma crea
dapprima una
fitta ragnatela. Quando poi esce allo scoperto, ha oramai impestato
l’atmosfera di bacilli e veleni e ha intessuto la trama con l’ordito. A questo
punto, o spinge gli altri a farsi avanti o, sentendosi le spalle coperte, si
pone come semplice
portavoce degli altri. Con atteggiamento di ipocrita e finta umiltà,
vuol farti credere che sta solo
riportando ciò, che la maggior parte pensa veramente. Anzi, con sottile
furbizia, ti vuole convincere che ti sta dicendo le cose per il tuo
bene.
Quando un tale guastatore di chiese riesce nel suo intento, rovinando l’opera,
sa a chi dare
la colpa, ossia a tutti tranne che a se stesso. Il burattinaio trova il capo
espiatorio fra i suoi burattini.
3.
ASPETTI CONCLUSIVI: Caso mai, dopo che ha distrutto tante cose
nell’opera di Dio, viene messo con le spalle al muro, sa trovare lacrime di
coccodrillo, per impietosire la platea. Spesso il suo ravvedimento è solo
finzione, specialmente quando ha fatto cose simili in diverse assemblee. O
anche laddove possa essere sincero, saranno le sue concupiscenze e le sue
dipendenze a fargli fare, dopo un po’ di tempo, nuovamente posto al Calunniatore
(gr.
diábolos), a ricominciare le stesse manovre tenebrose e gli stessi percorsi
labirintici e a fare nuovi danni all’opera di Dio.
Si spera che prima o poi si ravvedrà veramente, pentendosi del male fatto
e riparando ai danni fatti. Tuttavia le sanzioni amministrative divine
rimarranno. Infatti, è scritto: «Chi semina
iniquità, miete sciagura» (Pr 22,8). E ancora: «Non
vi ingannate; non ci si può beffare di Dio! Infatti, quello che l’uomo avrà
seminato, quello pure mieterà» (Gal 6,7). E infine: «Se
uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui» (1 Cor 3,17).
Chi conosce abbastanza la Bibbia, si ricorderà al riguardo qualcuno dei seguenti
scellerati casi: Kore, Dathan, Abiram e
i loro accoliti (Nu 16), Achan (Gs 7), il
falso profeta Anania (Gr 28), Anania e Saffira
(At 5), il mago e falso profeta Elima alias
Bar-Gesù (At 13,6-11) e Alessandro il ramaio (2 Tm 4,14s).
►
Il guastatore di chiesa? Parliamone {Nicola Martella} (T)
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Guasta_chiesa_UnV.htm
07-11-2015; Aggiornamento: 23-11-2015 |