Nel suo
articolo, da cui nasce
il seguente confronto, Paolo Brancè ha presentato la resurrezione di Gesù come
paradigma di quella dei credenti, soffermandosi su Giovanni 20, 1-10 e 1 Corinzi
15, 1-34 e affrontando le obiezioni degli oppositori della resurrezione.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster
(E-mail)
Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli
firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito
può dare uno pseudonimo, se richiesto.
I contributi sul tema
▲ (I contributi
rispecchiano le opinioni personali degli autori. I contributi attivi
hanno uno
sfondo bianco)
Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante
1. {Vari e minimi}
▲
■ Volto Di Gennaro: La mia
risposta è semplice: dopo la morte il credente, che è vissuto in Cristo, entra
nel nuovo regno (il regno avvenire). Non è qui la sede per uno studio su tutta
la tematica. Il noto predicatore pentecostale Roberto Bracco era solito dire: «
Andrà in cielo chi è vissuto per il cielo». Dio ci benedica.
{27-05-2010}
2.
{Salvatore Paone}
▲
Proprio l’altro
giorno ha assistito a un funerale (una perdita d’un cognato di mio
suocero a 67 anni).
La
morte queste 5 lettere che sembrano cosi minime, ma incutono un gran
terrore e paura a molte persone; infatti c’è ne accorgiamo quando stiamo davanti
a un morto: «tutti rimangono in silenzio», perché?
La morte esiste da quando esiste il
peccato: l’uomo si ribellò a Dio ed essa ne fu la conseguenza, che lo ha
accompagnato per tutti i tempi.
L’uomo è preso da tanti impegni, tante sono
le attività, tanti progetti, ma quando s’arriva a riflettere sul termine
«morte», ecco il nostro interiore assimila una sorte di turbamento,
specialmente se si tratta nei casi di persone giovani o addirittura bambini.
Ora, noi che abbiamo creduto al Dio dei viventi,
a Colui che espresse chiaramente che Egli è la resurrezione e la vita, e anche
se moriremo, noi vivremo sempre; questa promessa cosa produce nel nostro cuore?
Per quando mi riguarda è una delle promesse così
veritiere che produce una viva speranza nel mio cuore, che mi spinge ad
amare il Signore. Inoltre, noi che abbiamo creduto in Colui che ha vinto la
morte (Gesù Cristo), siamo morti con Lui e risuscitati con Lui.
Anche se dovessimo lasciare questo corpo,
sappiamo che la nostra vita non è di questa creazione, come non era nemmeno
quella di Cristo, ma è di gran lunga migliore ed eterna.
Dobbiamo cercare sempre di più le cose di lassù.
«Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove
ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola
né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov’è
il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore» [Mt 6,19ss].
Tale brano fa riflettere che le cose di questa
vita finiscono o finiranno. Ed è buono che oggi si pensi alla morte,
specialmente chi non ha ancora ricevuto la grazia di Cristo nel cuore; perché se
questo pensiero dovesse portarlo al ravvedimento, ciò sarebbe allora ben per
lui.
{28-05-2010}
3. {Pietro Calenzo}
▲
Morte, o morte, dov’è il tuo dardo? La morte è stata sommersa nella vita.
Qual è dunque per un credente il suo rapporto con essa, felice, sorridente! Al
di là dei sofismi di Epicuro, e le eresie di
Celso, Porfirio e ancora le false dottrine gnostiche ellenizzanti delle
dissestate frange della chiesa di Corinto — la resurrezione di Gesù è un
accadimento certo; infatti coloro che erano stati resi partecipi della sua
gloria, affrontarono ogni sorta di prove, pur d’annunciare al mondo la
resurrezione corporale di Gesù, il Cristo.
Gesù non può essere
esaminato con prove empiriche, ma si auto-rivela come vivente. Persino i
contemporanei di Gesù e degli apostoli, benché non credenti (Plinio, Tallio,
G. Flavio, Svetonio) dovettero annunciare che fatti eccezionali avvenivano da
parte dei seguaci di Gesù. In fin dei conti, la critica liberale e i
seguaci della ufologia (e qui ci sarebbe tanto da commentare) credono più nella
risonanza storico-scientifica di tali pseudo approcci critici.
C’è da domandarsi,
dunque, come mai Gesù avrebbe detto: «Io sono… la vita» [Gv 11,25; 14,6]
e «Vado a prepararvi un luogo… affinché dove sarò io siate anche voi» [Gv
14,2]; c’è anche quell’atra splendida frase di Paolo: «Se Cristo non è
risorto dai morti…, vana pure è la vostra fede e noi siamo anche trovati falsi
testimoni di Dio… Ma ora Cristo è risuscitato dai morti, primizia di quelli che
dormono» [1 Cor 15,14s.20]. Egli ha sconfitto la morte, e noi saremo sempre
con il Signore Gesù, l’eterno Messia, poiché dove sarà lui, saremo anche noi.
Lui lo ha assicurato, e i suoi fratelli dicono: «Amen». Benedizioni.
{28-05-2010}
▬
Osservazioni
(Nicola Martella): È un bel pensiero, ma qui come altrove, per Pietro come
Salvatore e per altri lettori, ho dovuto cercare i
brani biblici virgolettati, ma riportati solo a senso. Citiamo con rigore
la Parola di Dio, per evitare i pressapochismi e per evitare che le facciamo
dire ciò che poi essa non dice veramente. O citiamo a senso o mettiamo le
virgolette e riportiamo l’esatto contenuto di un brano con il preciso
riferimento biblico! Altrimenti sarò costretto a cercarli io e a mettere i
riferimenti in parentesi quadre…
4. {}
▲
5. {}
▲
6. {}
▲
7. {}
▲
8. {}
▲
9. {}
▲
10. {}
▲
11. {}
▲
12. {}
▲
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Io-credo_risorgero_Avv.htm
30-05-2010; Aggiornamento: |