Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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La prima parte del «Panorama del NT» porta il titolo «Dall’avvento alla parusia», ossia dalla prima alla seconda venuta del Signor Gesù. Questo titolo evidenzia la tensione in cui erano posti i cristiani del primo secolo (e noi oggi). Essi guardavano indietro all’incarnazione, ai patimenti e alla risurrezione di Gesù quale Messia (primo avvento) e guardavano parimenti avanti alla manifestazione del Signore, del suo regno e della sua salvezza. Il termine «avvento» mette quindi in evidenza l’abbassamento del Messia , mentre «parusia» (gr. parousía «venuta, arrivo») evidenzia la manifestazione gloriosa del Signore alla fine dei tempi. Questo è altresì l’uso che si fa di questi due termini nella teologia.

   Ecco le sezioni dell'opera:
■ Aspetti introduttivi
■ Gesù di Nazaret
■ Gli Evangeli
■ Dall’ascensione alla fine dei tempi
■ Aspetti conclusivi

 

► Vedi al riguardo la Recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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IO CREDO CHE RISORGERÒ! PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Nel suo articolo, da cui nasce il seguente confronto, Paolo Brancè ha presentato la resurrezione di Gesù come paradigma di quella dei credenti, soffermandosi su Giovanni 20, 1-10 e 1 Corinzi 15, 1-34 e affrontando le obiezioni degli oppositori della resurrezione.

 

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Vari e minimi

2. Salvatore Paone

3. Pietro Calenzo

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1. {Vari e minimi}

 

Volto Di Gennaro: La mia risposta è semplice: dopo la morte il credente, che è vissuto in Cristo, entra nel nuovo regno (il regno avvenire). Non è qui la sede per uno studio su tutta la tematica. Il noto predicatore pentecostale Roberto Bracco era solito dire: « Andrà in cielo chi è vissuto per il cielo». Dio ci benedica. {27-05-2010}

 

 

2. {Salvatore Paone}

 

Proprio l’altro giorno ha assistito a un funerale (una perdita d’un cognato di mio suocero a 67 anni).

     La morte queste 5 lettere che sembrano cosi minime, ma incutono un gran terrore e paura a molte persone; infatti c’è ne accorgiamo quando stiamo davanti a un morto: «tutti rimangono in silenzio», perché?

     La morte esiste da quando esiste il peccato: l’uomo si ribellò a Dio ed essa ne fu la conseguenza, che lo ha accompagnato per tutti i tempi.

     L’uomo è preso da tanti impegni, tante sono le attività, tanti progetti, ma quando s’arriva a riflettere sul termine «morte», ecco il nostro interiore assimila una sorte di turbamento, specialmente se si tratta nei casi di persone giovani o addirittura bambini.

     Ora, noi che abbiamo creduto al Dio dei viventi, a Colui che espresse chiaramente che Egli è la resurrezione e la vita, e anche se moriremo, noi vivremo sempre; questa promessa cosa produce nel nostro cuore?

     Per quando mi riguarda è una delle promesse così veritiere che produce una viva speranza nel mio cuore, che mi spinge ad amare il Signore. Inoltre, noi che abbiamo creduto in Colui che ha vinto la morte (Gesù Cristo), siamo morti con Lui e risuscitati con Lui.

     Anche se dovessimo lasciare questo corpo, sappiamo che la nostra vita non è di questa creazione, come non era nemmeno quella di Cristo, ma è di gran lunga migliore ed eterna.

     Dobbiamo cercare sempre di più le cose di lassù. «Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore» [Mt 6,19ss].

     Tale brano fa riflettere che le cose di questa vita finiscono o finiranno. Ed è buono che oggi si pensi alla morte, specialmente chi non ha ancora ricevuto la grazia di Cristo nel cuore; perché se questo pensiero dovesse portarlo al ravvedimento, ciò sarebbe allora ben per lui. {28-05-2010}

 

 

3. {Pietro Calenzo}

 

Morte, o morte, dov’è il tuo dardo? La morte è stata sommersa nella vita. Qual è dunque per un credente il suo rapporto con essa, felice, sorridente! Al di là dei sofismi di Epicuro, e le eresie di Celso, Porfirio e ancora le false dottrine gnostiche ellenizzanti delle dissestate frange della chiesa di Corinto — la resurrezione di Gesù è un accadimento certo; infatti coloro che erano stati resi partecipi della sua gloria, affrontarono ogni sorta di prove, pur d’annunciare al mondo la resurrezione corporale di Gesù, il Cristo.

     Gesù non può essere esaminato con prove empiriche, ma si auto-rivela come vivente. Persino i contemporanei di Gesù e degli apostoli, benché non credenti (Plinio, Tallio, G. Flavio, Svetonio) dovettero annunciare che fatti eccezionali avvenivano da parte dei seguaci di Gesù. In fin dei conti, la critica liberale e i seguaci della ufologia (e qui ci sarebbe tanto da commentare) credono più nella risonanza storico-scientifica di tali pseudo approcci critici.

     C’è da domandarsi, dunque, come mai Gesù avrebbe detto: «Io sono… la vita» [Gv 11,25; 14,6] e «Vado a prepararvi un luogo… affinché dove sarò io siate anche voi» [Gv 14,2]; c’è anche quell’atra splendida frase di Paolo: «Se Cristo non è risorto dai morti…, vana pure è la vostra fede e noi siamo anche trovati falsi testimoni di Dio… Ma ora Cristo è risuscitato dai morti, primizia di quelli che dormono» [1 Cor 15,14s.20]. Egli ha sconfitto la morte, e noi saremo sempre con il Signore Gesù, l’eterno Messia, poiché dove sarà lui, saremo anche noi. Lui lo ha assicurato, e i suoi fratelli dicono: «Amen». Benedizioni. {28-05-2010}

 

Osservazioni (Nicola Martella): È un bel pensiero, ma qui come altrove, per Pietro come Salvatore e per altri lettori, ho dovuto cercare i brani biblici virgolettati, ma riportati solo a senso. Citiamo con rigore la Parola di Dio, per evitare i pressapochismi e per evitare che le facciamo dire ciò che poi essa non dice veramente. O citiamo a senso o mettiamo le virgolette e riportiamo l’esatto contenuto di un brano con il preciso riferimento biblico! Altrimenti sarò costretto a cercarli io e a mettere i riferimenti in parentesi quadre…

 

 

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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Io-credo_risorgero_Avv.htm

30-05-2010; Aggiornamento:

 

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