In
vari siti internet ricorre uno strano calcolo secondo cui la temperatura del
Paradiso sarebbe più elevata di quella dell’Inferno. Il calcolo sembra a
prima vista brillante e convincente, ma solo per chi non conosce veramente la
sacra Scrittura…
Una tesi controversa
Secondo quanto si legge in internet, in «Ottica
Applicata» (vol. 11, anno 14, 1972), una rivista scientifica, ricorrerebbe
quanto segue: «La temperatura del Paradiso può essere computata piuttosto
accuratamente. Il nostro riferimento è Isaia, 30:26, “Inoltre, la luce della
Luna sarà come la luce del Sole e la luce del Sole sarà sette volte tanto quanto
la luce di sette giorni”. Di conseguenza, il Paradiso riceve dalla Luna tanta
radiazione quanta noi ne riceviamo dal Sole, e in più 7*7 (49) volte quanta la
Terra ne riceve dal Sole, ovvero 50 volte in tutto. La luce che riceviamo dalla
Luna è 1/10.000 della luce che riceviamo dal Sole, sicché la possiamo
ignorare... La radiazione che ricade sul Paradiso lo scalderà fino al punto in
cui il calore disperso dalla radiazione sarà appena uguale al calore ricevuto
dalla radiazione; nell’es., il Paradiso disperde 50 volte il calore disperso
dalla Terra per radiazione. Usando la legge di Stefan-Boltzmann per la
radiazione, (H/E)^4 = 50, dove E è la temperatura assoluta della Terra (-300°K),
si ricava H = 798°K (525°C).
La temperatura esatta dell’Inferno non può essere
computata... [Tuttavia] Le Rivelazioni, 21:8, dicono: “Ma il terribile e
l’incredibile... avranno la loro parte nel lago ardente di fuoco e zolfo”. Un
lago di zolfo fuso significa che la sua temperatura deve essere a / o sotto il
punto di ebollizione, 444.6°C. Abbiamo allora che il Paradiso, a 525°C, è più
caldo dell’Inferno, a 445°C».
Questa citazione si trova, come già detto, in molti siti internet e forum di
discussione ed è occasione di numerose battute umoristiche da parte dei lettori.
Osservazioni e obiezioni
Prescindiamo dal modo in cui è stata citata la Bibbia e
i suoi riferimenti. Questo è un classico esempio di induzione (o proiezione) di
una premessa sbagliata. Quando si comincia col bottone sbagliato, si capisce
quale sarà il risultato. Si confonde il Paradiso con la Terra. Il Paradiso
è un luogo non terrestre ma trascendentale, dove vanno gli spiriti dei salvati,
subito dopo la morte, e dove sono poi in attesa della risurrezione (gli empi
vanno invece nell’Ades).
Per l’approfondimento cfr. Nicola
Martella (a cura di), «Il mondo dei morti», Escatologia biblica essenziale.
Escatologia 1 (Punto°A°Croce, Roma 2007), pp.
190ss. |
È
chiaro allora che il Paradiso non è illuminato né dal Sole né dalla Luna, quindi
non riceve né irradia energia.
Isaia 30,26 si riferisce alla situazione della Terra
durante la grande tribolazione che verrà sulla Terra alla fine dei tempi.
Infatti nel v. 25 si parla del «giorno del gran massacro». Nel v. 27 si
parla dell’ira ardente di Dio e della grande conflagrazione che ne risulterà.
Dio distruggerà le nazioni (v. 28), le colpirà «nel suo furore della sua ira,
tra le fiamme d’un fuoco divorante, in mezzo alla tempesta, a un diluvio di
pioggia, a una gragnola di sassi» (v. 30). Nel giudizio salverà e guarirà
però Israele, che intonerà canti d’adorazione al Signore (v. 29; cfr. v. 26b).
Quindi, se la premessa è sbagliata, lo sono anche le
conclusioni. Il calcolo di 525°C vale quindi per l’energia ricevuta dalla Terra
in un momento particolare del giudizio divino durante la gran tribolazione, alla
fine dei tempi, appena prima dell’instaurazione del regno messianico.
Per l’approfondimento cfr. N.
Martella, op. cit.:
«La tribolazione», pp. 246-269; «Il regno messianico», pp. 273-283. |
Non
è un caso che in quel momento particolare la gente cercherà rifugio nelle rocce
e nelle viscere della Terra. Gesù preannunziò ciò, dicendo: «Allora
prenderanno a dire ai monti: “Cadeteci addosso”; e ai colli: “Copriteli”»
(Lc 23,30; cfr. Os 10,8). E nell’Apocalisse è scritta la realizzazione di queste
cose: «E i re della terra e i grandi e i capitani e i ricchi e i potenti e
ogni servo e ogni libero si nascosero nelle spelonche e nelle rocce dei monti;
16e dicevano ai monti e alle rocce: “Cadeteci addosso e nascondeteci
dal cospetto di Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello; 17perché
è venuto il gran giorno della sua ira, e chi può reggere in piè?”» (Ap
6,15ss).
Quanto all’inferno, Apocalisse 21,8 recita in
effetti: «Quanto ai codardi, agli increduli, agli abominevoli, agli omicidi,
ai fornicatori, agli stregoni, agli idolatri e a tutti i bugiardi, la loro parte
sarà nello
stagno ardente di fuoco e di zolfo,
che è la morte seconda». Di tale «stagno di fuoco e di zolfo» si parla anche
in Ap 19,20; 20,10.14s.
È quindi possibile che tale luogo di punizione eterna
abbia una temperatura intorno ai 444.6°C, il punto di ebollizione dello zolfo.
Per l’approfondimento cfr. N.
Martella, «L’inferno», op. cit., pp. 315-321. |
Aspetti conclusivi
In ogni modo, la conclusione della tesi, secondo cui il
Paradiso sarebbe più caldo dell’Inferno, è assolutamente sbagliata. Questo è il
risultato di false premesse iniziali! Ancora una volta vediamo la validità del
mio motto: «Fidarsi è bene, controllare nella Bibbia è meglio!».
Chi mette in rete la citazione iniziale, in genere
aggiunge poi una battuta del tipo: «E ora ditemi ci volete ancora andare in
Paradiso???». Come abbiamo visto tale goliardia e tale battuta sono il frutto
dell’ignoranza. Dopo quanto abbiamo detto sopra, a costoro si dovrebbe fare una
contro-domanda «E ora ditemi ci volete ancora andare all’Inferno???».
Altrove un altro ha chiosato: «È preferibile andare
all’inferno, dove tra l’altro la compagnia è senz’altro più eccitante». In
Apocalisse 20,10 è scritto: «E il diavolo… fu gettato nello stagno di fuoco e
di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati
giorno e notte, nei secoli dei secoli». Ci sarebbe da rispondere a costoro:
«Sì avrete una buona compagnia! Divertitevi, o masochisti, dell’eccitante
tormento!».
Un altro ha sentenziato: «Wow! Provato
scientificamente... bene, sapremo cosa mettere in valigia al momento opportuno!!».
Mi viene da dirgli con la stessa vena goliardica: «No, dovrai portarci solo
l’unica “animaccia” che hai, senza ricambio, se non provvedi a “prenotare” in
tempo in Paradiso, accettando Gesù quale personale Salvatore e Signore!».
Per una prima versione di quest'articolo cfr. Nicola Martella, «Ci volete ancora
andare in Paradiso?»,
Oltre 8 (Epamedia,
Aversa sett. 2007), p. 36.
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Temperatura_paradiso_inferno_Esc.htm
02-10-2007; Aggiornamento: 19-10-2007
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