1. ENTRIAMO IN TEMA
Un lettore di nome Andrea di Blasi, un
evangelico pentecostale, afferma di essere «stato confuso dai testimoni di
Geova e dagli avventisti», che lo hanno influenzato mediante studi
fatti con loro per via telematica. Ha mandato a me e ad altri le stesse o simili
domande, sperando in una risposta, ma afferma che finora nessuno gli ha
risposto. Egli stesso ammette quanto segue: «I testimoni di Geova e gli
avventisti mi hanno confuso su alcune dottrine bibliche, specialmente
sulla dottrina del
tormento eterno degli empi, dicendomi che il tormento non è letterale e me
lo hanno dimostrato con altri versetti biblici». Alla mia domanda perché pone
domande speculative, ha affermato che «sono domande per capire meglio certe
dottrine,… mi serve un aiuto per capire la giusta interpretazione su certe
dottrine e per capire dove sta l’errore delle interpretazioni dei testimoni di
Geova e degli avventisti». Dopo molteplici e-mail ricevute, ho cercato di
accontentarlo per questa volta e su questa specifica questione soltanto.
2. LE QUESTIONI
1.
Pace, volevo farvi una domanda. I cattolici interpretano la frase kolasin di
Matteo 25,46 con supplizio eterno. Questa interpretazione è errata
perché kolasin significa soltanto punizione. Alcuni testimoni di Geova mi
hanno detto che l’interpretazione di kolasin con supplizio non è errata,
però non sarà un supplizio letteralmente cosciente, ma Gesù ha usato la frase
supplizio come illustrazione. Spero in un vostro aiuto, per capire la giusta
interpretazione su questa cosa. E comunque mi hanno detto che supplizio ha come
campo di applicazione il supplizio capitale, cioè porta alla morte, come
il supplizio di Gesù sulla croce lo portò alla morte. Pace. {07-10-2013}
2. Per quale motivo i cattolici interpretano supplizio eterno? Quale prova
c’è che Gesù con kolasin ha voluto dire supplizio? Kolasin significa soltanto
punizione, e la punizione può essere qualsiasi cosa, anche fare morire per
sempre può rappresentare una punizione eterna. Spero in un aiuto per capire
meglio. Pace del Signore. {07-10-2013}
3. LE RISPOSTE
A me personalmente non interessa entrare nelle diverse concezioni trascendentali
e nelle variegate speculazioni escatologiche delle varie denominazioni e dei
diversi gruppi di frangia, né mi diletta stare qui a rispondere alle loro
speculazioni metafisiche. Preferisco fare un’attenta esegesi del brano in
questione e basta.
Riguardo a
Matteo 25,46 facciamo bene a guardare dapprima il testo in greco e a
tradurlo letteralmente in italiano.
■ Testo greco: Καὶ ἀπελεύσονται οὗτοι εἰς
κόλασιν αἰώνιον· οἱ δὲ δίκαιοι εἰς ζωὴν αἰώνιον.
■ Testo greco traslitterato (per aiutare i lettori a capirlo): Kaì
apeleúsontai hoũtoi eis kólasin aiṓnion, hoi dè díkaioi eis zōḕn aiṓnion.
■
Traduzione letterale: «E andranno questi a pena eterna, ma i giusti a vita
eterna».
Il termine in
questione è κόλασις (kólasis) e significa «diramatura, potatura;
correzione, castigo, pena, punizione; dannazione».
Tale termine si trova solo due volte nel NT (Mt
25,56; 1 Gv 4,18 «la paura arreca pena»).
Esso è accompagnato dal
termine αἰώνιος
(aiṓnios), che significa «eterno, perpetuo,
per sempre».
Il confronto speculare è tra
κόλασις
αἰώνιος (kólasis aiṓnios) e
ζωὴ αἰώνιος (kólasis aiṓnios), ossia fra
«pena eterna» e «vita eterna» come destini finali e durevoli. Come la vita
futura durerà in perpetuo, senza interruzione, così anche la pena futura
durerà in perpetuo, senza mai cessare.
Questo testo non permette alcuna altra interpretazione, a causa del suo esatto
contrasto
speculare, basato sul termine aiṓnios
«eterno».
La Geenna (nome giudaico per l’inferno) è il luogo «dove
il verme loro non muore e il fuoco non si spegne»
(Mc 9,48s).
Tale luogo di tormento eterno è chiamato anche
«stagno di fuoco e di zolfo»; in esso il diavolo e i suoi accoliti, gli
increduli, gli empi e tutti gli avversari di Cristo «saranno
tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli»
(Ap 20,10). |
4. ASPETTI CONCLUSIVI
Altro non c’è da aggiungere a questa analisi testuale. Il resto è speculazione
ideologica dei «distruzionisti» (ariani, T.d.G., avventisti e simili).
Non vale la pena dare loro altro credito e sprecare per loro altro tempo. I
seguaci della torre di guardia e dell’avventismo partono dalle idee religiose
dei loro fondatori
(Charles Taze Russell per i T.d.G. ed Ellen G. White per gli avventisti), basate
su sedicenti «rivelazioni speciali»; e, poi, cercano di accreditarle con una
variopinta «versettologia indebita», che toglie i versi dal loro contesto
naturale e li associa a proprio arbitrio, dando loro il significato che si
vuole, mediante allegorie speculative e spiritualizzazioni arbitrarie.
Bisogna studiare la genesi di tali raggruppamenti, per capire come sono
sorte tali loro concezioni speculative e come esse hanno già portato tanto male
a chi li ha seguiti, nel corso del tempo, a causa delle loro false e ripetute
predizioni temporali sulla fine dei tempi, che sono poi risultate sempre un
fiasco. A causa delle loro speculazioni predizionali sul ritorno di
Cristo, basati su calcoli avventurosi e sempre sballati, essi mancano del tutto
di credibilità e mostrano che il loro metodo basilare è la cosiddetta «falsa
profezia».
Per l’approfondimento si rimanda in Nicola Martella (a cura di),
Escatologia fra legittimità e abuso.
Escatologia 2 (Punto°A°Croce, Roma 2007), ai seguenti articoli: «Dall’Illuminismo
alla “gran delusione”», pp. 90ss (sviluppo dell’avventismo e fallimento
delle loro predizioni); «Dall’avventismo al
geovismo», pp. 108ss; «Testimoni di Geova quali compagni di via?», pp.
118ss; «Panorama dell’attività predizionale dei Testimoni di Geova», pp. 123s.
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Mt25_46-pena_etern_Esc.htm
14-10-2013;
Aggiornamento: 15-12-2014 |