Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Escatologia 1

 

Escatologia

 

 

 

 

Questa opera contiene senz’altro alcune novità. Leggendo i brani escatologici della Bibbia sorgono vari interrogativi, ad esempio i seguenti:
■ I credenti, quando muoiono, vanno in cielo o in paradiso?
■ I morti nell’aldilà sono solo inattivi o anche incoscienti?
■ I bimbi morti dove vanno?
■ Se nessuno sa il giorno e l’ora dell’avvento del Messia, perché diversi cristiani hanno fatto predizioni circostanziate per il loro futuro imminente?
■ Qual è la differenza fra escatologia e utopia?
■ In che cosa si differenzia la speranza biblica dalla speranza secolarizzata di alcuni marxisti?
■ Il «rapimento» precederà o seguirà la tribolazione finale?
■ Quando risusciteranno i credenti dell’AT?
■ Il regno millenario è concreto o solo spirituale?
■ Durante il suo regno futuro col Messia regnerà sono Israele o anche la chiesa?
■ Nella nuova creazione i credenti abiteranno in cielo o sulla nuova terra?
■ Lo stagno di fuoco esisterà per sempre?
■ I morti si riconoscono nell’aldilà?
■ Non sarà noioso vivere nel nuovo mondo?
■ Ci sarà il tempo nel nuovo mondo?
■ Ci sarà il matrimonio nel nuovo mondo?
■ Eccetera...

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Escatologia 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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MATTEO 25,46 E LA PENA ETERNA

 

 di Nicola Martella

 

1. ENTRIAMO IN TEMA

     Un lettore di nome Andrea di Blasi, un evangelico pentecostale, afferma di essere «stato confuso dai testimoni di Geova e dagli avventisti», che lo hanno influenzato mediante studi fatti con loro per via telematica. Ha mandato a me e ad altri le stesse o simili domande, sperando in una risposta, ma afferma che finora nessuno gli ha risposto. Egli stesso ammette quanto segue: «I testimoni di Geova e gli avventisti mi hanno confuso su alcune dottrine bibliche, specialmente sulla dottrina del tormento eterno degli empi, dicendomi che il tormento non è letterale e me lo hanno dimostrato con altri versetti biblici». Alla mia domanda perché pone domande speculative, ha affermato che «sono domande per capire meglio certe dottrine,… mi serve un aiuto per capire la giusta interpretazione su certe dottrine e per capire dove sta l’errore delle interpretazioni dei testimoni di Geova e degli avventisti». Dopo molteplici e-mail ricevute, ho cercato di accontentarlo per questa volta e su questa specifica questione soltanto.

 

2. LE QUESTIONI

     1. Pace, volevo farvi una domanda. I cattolici interpretano la frase kolasin di Matteo 25,46 con supplizio eterno. Questa interpretazione è errata perché kolasin significa soltanto punizione. Alcuni testimoni di Geova mi hanno detto che l’interpretazione di kolasin con supplizio non è errata, però non sarà un supplizio letteralmente cosciente, ma Gesù ha usato la frase supplizio come illustrazione. Spero in un vostro aiuto, per capire la giusta interpretazione su questa cosa. E comunque mi hanno detto che supplizio ha come campo di applicazione il supplizio capitale, cioè porta alla morte, come il supplizio di Gesù sulla croce lo portò alla morte. Pace. {07-10-2013}

     2. Per quale motivo i cattolici interpretano supplizio eterno? Quale prova c’è che Gesù con kolasin ha voluto dire supplizio? Kolasin significa soltanto punizione, e la punizione può essere qualsiasi cosa, anche fare morire per sempre può rappresentare una punizione eterna. Spero in un aiuto per capire meglio. Pace del Signore. {07-10-2013}

 

3. LE RISPOSTE

     A me personalmente non interessa entrare nelle diverse concezioni trascendentali e nelle variegate speculazioni escatologiche delle varie denominazioni e dei diversi gruppi di frangia, né mi diletta stare qui a rispondere alle loro speculazioni metafisiche. Preferisco fare un’attenta esegesi del brano in questione e basta.

     Riguardo a Matteo 25,46 facciamo bene a guardare dapprima il testo in greco e a tradurlo letteralmente in italiano.

     ■ Testo greco: Καὶ ἀπελεύσονται οὗτοι εἰς κόλασιν αἰώνιον· οἱ δὲ δίκαιοι εἰς ζωὴν αἰώνιον.

     ■ Testo greco traslitterato (per aiutare i lettori a capirlo): Kaì apeleúsontai hoũtoi eis kólasin aiṓnion, hoi dè díkaioi eis zōḕn aiṓnion.

     ■ Traduzione letterale: «E andranno questi a pena eterna, ma i giusti a vita eterna».

 

Il termine in questione è κόλασις (kólasis) e significa «diramatura, potatura; correzione, castigo, pena, punizione; dannazione». Tale termine si trova solo due volte nel NT (Mt 25,56; 1 Gv 4,18 «la paura arreca pena»).

     Esso è accompagnato dal termine αἰώνιος (aiṓnios), che significa «eterno, perpetuo, per sempre».

     Il confronto speculare è tra κόλασις αἰώνιος (kólasis aiṓnios) e ζωὴ αἰώνιος (kólasis aiṓnios), ossia fra «pena eterna» e «vita eterna» come destini finali e durevoli. Come la vita futura durerà in perpetuo, senza interruzione, così anche la pena futura durerà in perpetuo, senza mai cessare.

     Questo testo non permette alcuna altra interpretazione, a causa del suo esatto contrasto speculare, basato sul termine aiṓnios «eterno».

 

La Geenna (nome giudaico per l’inferno) è il luogo «dove il verme loro non muore e il fuoco non si spegne» (Mc 9,48s).

Tale luogo di tormento eterno è chiamato anche «stagno di fuoco e di zolfo»; in esso il diavolo e i suoi accoliti, gli increduli, gli empi e tutti gli avversari di Cristo «saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli» (Ap 20,10).

 

4. ASPETTI CONCLUSIVI

     Altro non c’è da aggiungere a questa analisi testuale. Il resto è speculazione ideologica dei «distruzionisti» (ariani, T.d.G., avventisti e simili). Non vale la pena dare loro altro credito e sprecare per loro altro tempo. I seguaci della torre di guardia e dell’avventismo partono dalle idee religiose dei loro fondatori (Charles Taze Russell per i T.d.G. ed Ellen G. White per gli avventisti), basate su sedicenti «rivelazioni speciali»; e, poi, cercano di accreditarle con una variopinta «versettologia indebita», che toglie i versi dal loro contesto naturale e li associa a proprio arbitrio, dando loro il significato che si vuole, mediante allegorie speculative e spiritualizzazioni arbitrarie.

     Bisogna studiare la genesi di tali raggruppamenti, per capire come sono sorte tali loro concezioni speculative e come esse hanno già portato tanto male a chi li ha seguiti, nel corso del tempo, a causa delle loro false e ripetute predizioni temporali sulla fine dei tempi, che sono poi risultate sempre un fiasco. A causa delle loro speculazioni predizionali sul ritorno di Cristo, basati su calcoli avventurosi e sempre sballati, essi mancano del tutto di credibilità e mostrano che il loro metodo basilare è la cosiddetta «falsa profezia».

     Per l’approfondimento si rimanda in Nicola Martella (a cura di), Escatologia fra legittimità e abuso. Escatologia 2 (Punto°A°Croce, Roma 2007), ai seguenti articoli: «Dall’Illuminismo alla “gran delusione”», pp. 90ss (sviluppo dell’avventismo e fallimento delle loro predizioni); «Dall’avventismo al geovismo», pp. 108ss; «Testimoni di Geova quali compagni di via?», pp. 118ss; «Panorama dell’attività predizionale dei Testimoni di Geova», pp. 123s.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Mt25_46-pena_etern_Esc.htm

14-10-2013; Aggiornamento: 15-12-2014

 

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