Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Manuale Teologico dell’AT

 

Deità

 

 

 

 

Dopo una introduzione alle problematiche della teologia dell’AT, segue il dizionario teologico dell’AT.

   Ecco le parti principali dell’introduzione alla teologia dell’AT:
■ Il compito e l’oggetto della Teologia dell’AT
■ Le posizioni teologiche più ricorrenti
■ I patti e gli altri approcci
■ Contro l’appiattimento storico e teologico dell’AT.

 

Al dizionario teologico dell’AT sono acclusi un registro delle voci e un registro ragionato delle stesse detto «percorsi teologici».

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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L’ALTISSIMO HA DATO A OGNI POPOLO

UN DIO PROTETTORE?

 

 di Nicola Martella

 

Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni.

 

Caro fratello, quale è la traduzione letterale di Dt 32,8-9? Perché la TILC lo traduce così: «Quando il Dio Altissimo assegnò ai popoli la terra, quando distribuì gli uomini nel mondo, segnò i confini delle nazioni e diede a ognuna un dio protettore. Ma lui, il Signore, ha riservato per sé il popolo d’Israele, i discendenti di Giacobbe li ha fatti sua proprietà».

     È una obiezione, che mi hanno fatto. Ho visto che in nessuna altra traduzione riporta quello, ma vorrei risalire all’origine. Puoi aiutarmi? {Stefano Frascaro; 16-12-2010}

 

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito.

 

Partiamo da una traduzione il più possibile vicina all’originale: «Quando l’Altissimo diede alle nazioni la loro eredità, quando separò i figli degli uomini, egli fissò i confini dei popoli secondo il numero dei figli d’Israele. 9Poiché la parte dell’Eterno è il suo popolo, Giacobbe è la misura della sua eredità».

 

Il problema del v. 8 è che la Settanta e le traduzioni latine riportano qui: «secondo il numero degli inviati [gr. angheloi] di Dio». Qui gli «inviati» non sono «angeli», ma gli Israeliti quali rappresentanti di Dio nell’umanità.

     La TILC (Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente) ha interpretato impropriamente «inviati [gr. angheloi]» con «dio protettore»; dietro c’è tutta una liberale filosofia di ecumenismo interreligioso, che vuole riconoscere a ognuno il suo dio (i cristiani sono salvati per mezzo di Cristo, i non-cristiani lo sono secondo i parametri delle loro rispettive religioni). Non a caso, Hans Küng, dissidente cattolico e militante in tale progetto ecumenico fra le religioni, afferma che l’idea di un Dio universale unisce le religioni, l’idea di un Dio assoluto nel cristianesimo e specialmente di Gesù Cristo quale unico Salvatore le divide.

     Il brano mostra invece che per Dio Israele è «la misura» (o il piombino) nella storia. Come in tale brano, le sue intenzioni con Israele erano queste: «Ora, dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; poiché tutta la terra è mia; e mi sarete un regno di sacerdoti e una nazione santa» (Es 19,5s). Israele doveva essere come popolo un sacerdozio fra le nazioni e come «nazione santa» doveva essere il metro di misura della giustizia e dell’etica nel mondo.

     Già riguardo ai patriarchi d’Israele, l’Eterno fece dire: «Non toccate i miei unti, e non fate alcun male ai miei profeti» (1 Cr 16,22; Sal 105,15). Essi erano gli eletti e i portavoce del Dio altissimo; per questo «Egli non permise che alcuno li opprimesse; anzi, castigò dei re a causa loro» (1 Cr 16,21; Sal 105,14; Gn 12,15-20 faraone; 20,3-18 Abimelek; Gn 31,29 Labano).

     Il Dio, che «custodi [Israele] come la pupilla dell’occhio suo» (Dt 32,10), fece dire per mezzo del profeta Zaccaria: «È per rivendicare la sua gloria, che egli mi ha mandato verso le nazioni che hanno fatto di voi la loro preda; perché chi tocca voi, tocca la pupilla dell’occhio suo» (Zc 2,8); allora si realizzerà il piano originale di Dio (vv. 10ss).

     Tornando alla singolare trasposizione della Tilc, faccio notare che il Dio che nel Decalogo, la costituzione di Israele, gli proibì di farsi altri dèi e ingiunse loro di non adottare gli dèi dei pagani (Es 20,3-6; Dt 20,18), non poteva aver dato Lui dèi protettori ai popoli.

     Un altro brano, la cui cattiva traduzione potrebbe suscitare alcune perplessità, è Deuteronomio 4,15-20 (cfr. v. 19). Ciò svanisce se si traduce letteralmente: «Ora, dunque, siccome non vedeste alcuna figura, il giorno che l’Eterno vi parlò in Horeb in mezzo al fuoco, vegliate diligentemente sulle anime vostre, 16affinché non vi corrompiate e vi facciate qualche immagine scolpita, la rappresentazione di qualche idolo, la figura d’un uomo o d’una donna, 17la figura di un animale tra quelli che sono sulla terra, la figura d’un uccello che vola nei cieli, 18la figura d’una bestia che striscia sul suolo, la figura d’un pesce che vive nelle acque sotto la terra; 19e anche affinché, alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna, le stelle, tutto l’esercito celeste, tu non sia tratto a prostrarti davanti a quelle cose e a offrir loro un culto; le quali però l’Eterno, il Dio tuo, ha assegnato a tutti i popoli, che sono sotto tutti i cieli; 20ma voi l’Eterno vi ha presi, v’ha tratti fuori dalla fornace di ferro, dall’Egitto, perché foste un popolo che gli appartenesse in proprio, come oggi difatti siete» (Dt 4,15-20). Si noti che anche qui una traduzione non letterale del v. 19 potrebbe portare fuori pista, quando si traduce: «Quelle cose sono il retaggio che l’Eterno, il Dio tuo, ha assegnato a tutti i popoli che sono sotto tutti i cieli» (Riveduta). In effetti però, c’è soltanto un riferimento alla creazione e al fatto che i corpi celesti («il sole, la luna, le stelle, tutto l’esercito celeste»), che i pagani adoravano come dèi (Dt 17,3; 2 Re 23,4), erano semplicemente dei luminari, dati da Dio per governare giorni, mesi, stagioni e anni (Gn 1,14-18). L’unicità del Dio vivente era stata chiaramente insegnata a Israele. I pagani, non avendo il sentimento del Dio unico e vero, praticavano le loro superstizioni, le loro idolatrie e le loro abominazioni, ma Israele doveva fare la differenza e, in tal modo, doveva essere una testimonianza fra i popoli.

 

L’Altissimo ha dato a ogni popolo un dio protettore? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Altiss_dio-protett_MT_AT.htm

16-12-2010; Aggiornamento: 03-01-2011

 

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