Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

Šabbât

 

Cristianesimo giudaico

 

 

 

 

Il sabato, l’anno sabbatico e il giubileo.

 

Ecco le parti principali:
■ Il patto, l'etica e il pensiero sabbatico
■ Il sabato nell’Antico Testamento, nel giudaismo, nel Nuovo Testamento e relative questioni odierne
■ L’estensione del sabato: l’anno sabbatico e lo jôbel nella Torà e nella storia
■ L’ideale e le funzioni teologiche risultanti
■ Excursus: Storia del giubileo cattolico
■ Le feste principali in Israele.

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SULLA VIA DI UN «SIONISMO CRISTIANIZZATO»?

 

 di Nicola Martella

 

Ricevo le circolari della cosiddetta «Alleanza Messianica» gestita dai coniugi Giovanni e Valeria Melchionda, con cui ho avuto modo di incontrarci e di scambiare fraternamente alcune opinioni tempo fa. Il Signore ci chiama ad amare i fratelli di là dalle loro convinzioni sugli aspetti non centrali della dottrina. Già in quel frugale incontro avemmo modo di scambiarci alcune convinzioni controverse sul «sionismo cristianizzato» che i coniugi Melchionda nutrono. L’amore per Israele è una cosa buona. Il «sionismo cristianizzato» invece diventa una ideologia molto forte, militante, integralista e pericolosa, che mossa da una visione escatologica particolare (certamente strumentalizzata) legge i fatti contingenti in modo unilaterale e specialmente alla luce della battaglia di Harmaghedon, attesa come assolutamente incombente. Perciò, volutamente o meno, la stessa lettura biblica viene assoggettata a tale criterio del «sionismo cristianizzato» e viene strumentalizzata ai fini di tale «escatologia incombente», che crede di leggere nei «segni dei tempi» già le ombre impellenti di Harmaghedon. Questo soggetto sarà tema, tra altri, della mia attuale opera sull’escatologia, il secondo volume si intitolerà «Le strumentalizzazioni dell’escatologia» (sia politiche sia religiose) durante gli ultimi 2.000 anni di storia.

     Che i coniugi Melchionda seguano ormai l’ideologia di un «sionismo cristianizzato» si evince dalle loro circolari. Ecco qui di seguito alcuni indizi in quella del 13-01-2007.

 

Affermazione (A): «Vi auguriamo un anno di benedizioni e rivelazioni spirituali da parte del Dio d’Israele…».
Risposta (R): L’espressione «Dio d’Israele» si trova solo due volte nel NT e solo prima di Pentecoste (Mt 15,31; Lc 1,68). Non si trova però mai più nel NT e tanto meno nelle formule augurali che si trovano all’inizio o alla fine di un’epistola!

 

A: «Per quel che riguarda noi ci sentiamo sempre più benedetti e confermati nella consacrazione al ministero per Israele».
R: Dove c’è nel NT un solo verso in cui gente fuori dei confini dell’allora Giudea avevano ricevuto una «consacrazione al ministero per Israele»? Paolo riconobbe questo ministero solo agli apostoli Pietro (Cefa) e Giovanni e a Giacomo, fratello di Gesù (Gal 2,9). Essi diedero la mano d’associazione a Paolo e a Barnaba, due Giudei, perché essi andassero ai Gentili. In ogni modo, se una «consacrazione al ministero per Israele» intende l’evangelizzazione degli Ebrei ovunque ci si trovi, ciò è legittimo; se è inteso nel senso del «sionismo cristianizzato» (assimilazione dei Gentili cristiani ai costumi e alle tradizioni giudaiche [= giudaizzazione]), vediamo in ciò molti pericoli ideologici. Le lettere di Paolo ai Galati (4,10s) e ai Colossesi (Col 2,16ss) dovrebbero metterci in allarme!

 

A: «Siamo in un tempo in cui venti di antisemitismo si infiltrano persino nelle chiese evangeliche…».
R: L’antisemitismo è certamente sbagliato. Che un altro «-ismo» debba esserne l’alternativa (il «sionismo cristianizzato»), non ci pare l’alternativa conforme alle direttive del «nuovo patto». Tutte le ideologie hanno in sé il loro «verme». Che nelle chiese evangeliche si siano intenti persecutori (= antisemitismo) verso gli Ebrei nel mondo, mi è sconosciuto.

 

A: «…Israele come strumento scelto da Dio per la manifestazione della Sua Gloria sulla terra per la salvezza di noi tutti in Cristo Gesù».
R: È vero che la «salvezza viene dai Giudei» (Gv 4,22), poiché Gesù è ebreo di nascita. Non credo alla ideologia cessazionista, secondo cui una chiesa abbia preso il posto dell’Israele storico (come fa del resto una compagine religiosa, dispersa in tutto il mondo, a sostituire una «teocrazia», ossia uno Stato territorialmente definito?). D’altra parte, però, proprio i Giudei, gli eletti di Dio, hanno rifiutato da ben 2.000 anni Gesù quale Messia e sono nella stragrande maggioranza fino a oggi nemici dell’Evangelo (Rm 11,28). Chi per propagare un «sionismo cristianizzato» non vede questa realtà dei fatti, è cieco o ubriaco d’ideologia. Dio offre oggigiorno la salvezza in Cristo Gesù nonostante Israele, che è cieco e sordo al suo Dio (cfr. Is 42,18ss), avendo rifiutato Gesù quale Messia promesso.

 

A: «Nel tempo in cui le nazioni stanno preparando l’olocausto atomico del Popolo d’Israele e la spartizione della città di Dio…».
R: Questo è tipico del «sionismo cristianizzato» di vedere un mega complotto internazionale contro Israele, anche se attualmente non è vero e non ce ne sono le prove. Quali sono concretamente queste «nazioni» (al plurale) che secondo i rapporti dell’intelligence internazionale hanno la bomba atomica e stanno preparando addirittura un «olocausto atomico»? Dove stanno le prove incontrovertibili?

 

A: Si afferma che «il Signore degli Eserciti (YHWH ZEVAOT)… in Cristo Gesù ci ha fatto concittadini dei santi (Efesini 2)».
R: Ora, però, come ci insegna l’AT e il NT, i «santi» non erano l’intero Israele, ma solo il resto fedele, che nel NT viene chiamato «l’Israele di Dio» (Gal 6,16). Confondere il «resto fedele» d’Israele, che è entrato nella chiesa avendo accettato Gesù quale Messia promesso, con l’Israele etnico è un grave errore, ma è tipico del «sionismo cristianizzato». Esso ipotizza quasi che l’Israele storico abbia un’altra via di salvezza rispetto all’Evangelo! Questo è un grave inganno. Di là da ciò che Dio farà ancora col suo popolo nel futuro, l’Israele etnico non è attualmente il «vero Israele», ma lo sono solo coloro che hanno creduto all’Evangelo. «Non tutti i discendenti da Israele sono Israele; né per il fatto che sono progenie d’Abramo, son tutti figli d’Abramo» (Rm 9,6s). Paolo dichiarò chiaramente che «non i figli della carne sono figli di Dio: ma i figli della promessa son considerati come progenie» (v. 8). I «figli della promessa» sono solo coloro che hanno accettato Gesù come Messia-Re, indipendentemente se sono Giudei o Gentili (vv. 24.30ss; Gal 3,29).

 

A: «Vi comunichiamo infine che, Dio piacendo, dal 26 settembre al 3 ottobre ancora una volta saliremo a Gerusalemme per la Festa delle capanne per incontrare lo sposo Gesù nella Sua Città. (Cerchiamo partecipanti al viaggio. Invitate i fratelli !!!)».

R: Questo annuncio mi ha lasciato particolarmente esterrefatto dal punto di vista biblico e teologico. Questa è una delle conseguenze del «sionismo cristianizzato». Gesù disse alla Samaritana: «Donna, credimi; l’ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre… Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in ispirito e verità» (Gv 4,21.23). Il «sionismo cristianizzato» pretende di mettere indietro le lancette del tempo e di associarsi ai Giudei etnici nel pretendere ciò che si praticava al tempo della Samaritana: «I nostri padri hanno adorato su questo monte, e voi dite che a Gerusalemme è il luogo dove bisogna adorare» (v. 20). Perciò il «sionismo cristianizzato» pretende che si possa solo «incontrare lo sposo Gesù nella Sua Città» (che si crede che tornerà per la «Festa delle capanne»)! Paolo, annunziando ai Tessalonicesi il ritorno del Signore (2 Ts 2,1ss), non ingiunse loro di recarsi a Gerusalemme quale unico luogo per sperimentare il suo ritorno. Privilegiare Gerusalemme in connessione con Gesù Cristo, prima dell’inizio del regno messianico, significa riportarci alla superstiziosa logica delle crociate, secondo cui la presenza nei luoghi, in cui è stato Gesù, «caricherebbe» le persone di maggiore «energia» (grazia, benedizione, ecc.). Questa è però la tipica mentalità che si trova anche nello spiritualismo di stampo mistico ed esoterico, che crede che certi luoghi siano così pregni di «energia divina», che bisogna andare lì per ricaricarsi.

     Si noti pure che mai nel NT Gerusalemme è chiamata la «sua città» (Mt 9,9 Capernaum, dove aveva una casa). Dopo l’ascensione al cielo, Gesù non ha una casa in terra né una città; al contrario, la «nuova Gerusalemme» celeste è la patria dei credenti! (Eb 12,22). Quanto alla Gerusalemme terrestre l’Apostolo Giovanni scrisse invece che «la gran città… spiritualmente si chiama Sodoma ed Egitto, dove anche il loro Signore è stato crocifisso» (Ap 11,8).

 

A: «Sentitevi partecipi di questa grande chiamata e pregate che il Signore vi equipaggi spiritualmente ed economicamente per venire a gioire al tempo da Lui preparato».

R: È veramente il Signore a invitare a «questa grande chiamata»? È proprio «Lui» ad aver «preparato» tale tempo in cui gioire? Dov’è scritto nel NT che i cristiani delle nazioni debbano osservare il «vecchio patto» e i suoi sabati? Questa è solo la logica ideologica del «sionismo cristianizzato». Il NT afferma invece: «Nessuno dunque vi giudichi quanto al mangiare o al bere, o rispetto a feste, o a noviluni o a sabati, che sono l’ombra di cose che dovevano avvenire; ma il corpo è di Cristo» (Col 2,16s). E ancora: «Voi osservate giorni e mesi e stagioni e anni. Io temo, quanto a voi, d’essermi affaticato invano per voi» (Gal 4,10).

 

Per l’approfondimento cfr. in Nicola Martella, Šabbât (Punto°A°Croce, Roma 1999), gli articoli: «Questioni intorno al sabato ebraico», pp. 46-50; «La questione della legge», pp. 57-69; cfr. qui anche altri articoli connessi.

 

Il sionismo cristiano {Nicola Martella}

 

28-01-2007; Aggiornamento:

 

▲ Vai a inizio pagina ▲

Proprietà letteraria riservata

© Punto°A°Croce