Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Manuale Teologico dell’AT

 

Cristianesimo giudaico

 

 

 

 

Dopo una introduzione alle problematiche della teologia dell’AT, segue il dizionario teologico dell’AT.

   Ecco le parti principali dell’introduzione alla teologia dell’AT:
■ Il compito e l’oggetto della Teologia dell’AT
■ Le posizioni teologiche più ricorrenti
■ I patti e gli altri approcci
■ Contro l’appiattimento storico e teologico dell’AT.

 

Al dizionario teologico dell’AT sono acclusi un registro delle voci e un registro ragionato delle stesse detto «percorsi teologici».

 

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IL SIONISMO CRISTIANO

 

 di Nicola Martella

 

 Dall’antico Israele a quello odierno

     La gratitudine verso Israele, da cui è provenuto il Messia Gesù, è fuori dubbio. Chi ama e studia la sacra Scrittura non può evitare di confrontarsi col popolo storico di Dio, nel bene e nel male. Ciò che questo popolo ha dovuto subire per mano delle potenze politiche e religiose di questo mondo, è raccontato dalla storia. È una complessa problematica politica e religiosa in cui è inserito il moderno Israele, dalla sua nascita come Stato (1948) in poi, come unica democrazia parlamentare nel Medio Oriente.

 

Dal sionismo ebraico a quello cristiano

     C’è l’antisemitismo quale ideologia che vuole la cancellazione degli Israeliti. C’è anche il «sionismo religioso», anch’esso una ideologia, i cui fautori vogliono rioccupare tutti i territori dell’antico Israele, perché spetterebbero loro di diritto, dimenticando volentieri non solo che bisogna far i conti con la situazione reale del Medio Oriente, ma anche che sarà lo stesso Messia a ricostruire il regno di Davide alla fine dei tempi. Perciò il sionismo è stato identificato con una forma di colonialismo, di razzismo e addirittura di fondamentalismo religioso. A queste accuse viene continuamente risposto con argomenti ritenuti validi (p.es. Stato democratico, libertà religiosa, minoranza araba rappresentata nella Knesset, Israele costantemente oggetto di azioni terroristiche e di ostilità da parte degli Stati circostanti, necessità di difendersi).

     Esistono alcune frange del cristianesimo che sposando il «sionismo religioso» degli Ebrei e la loro politica d’insediamento nei territori dell’antico Israele, vengono definite «sionismo cristiano». Questi ultimi non credono soltanto che il ritorno degli Ebrei in Palestina e la fondazione dello Stato d’Israele nel 1948 sia il compimento delle profezie bibliche, ma appoggiano pure il movimento sionista nella loro espansione territoriale.

     Il «sionismo cristiano» è connesso perlopiù con il dispensazionalismo, fondato da John Nelson Darby (1800-1882), e quindi con la sua interpretazione della storia della salvezza. Il «sionismo cristiano» enfatizza le radici ebraiche del cristianesimo, preferiscono usare una terminologia tratta dalla tradizione ebraica e nelle pratiche religiose si ispirano alle pratiche del giudaismo. Essi vedono perciò di buon occhio che gli Ebrei messianici pratichino una forma di cristianesimo vicina al pensiero, alla liturgia e alle pratiche dell’ebraismo. Gli stessi Ebrei messianici presentano il loro tipo di cristianesimo addirittura come quello più originale e più attinente al paleo-cristianesimo e al NT.

 

Il complesso problema cristiano intorno a «Israele»

     Che cosa sia «Israele» non sempre è chiaro a quei cristiani che intendono se stessi come «amici d’Israele»: qui intendono l’antico regno o il popolo storico, lì la moderna nazione; qua i Giudei messianici (ossia i cristiani giudei che formano proprie comunità e seguono la Legge mosaica e le tradizioni giudaiche), là i cristiani giudei («l’Israele di Dio») all’interno delle chiese composte a maggioranza da Gentili. Quando tali «amici d’Israele» parlano di «amore per Israele», non si sa sempre che cosa intendano: solidarietà per i cristiani di origine giudaica o appoggio incondizionato per la nazione israeliana. A sentir loro, il giudaismo messianico sarebbe la forma più «biblica» di vivere il cristianesimo; essi parlano dei riti, degli usi, dei costumi e delle feste di questi particolari cristiani con un particolare entusiasmo. Vanno spesso a «raduni per Israele» (dove magari è invitato anche qualche rappresentante dello Stato d’Israele), leggono riviste che parlano del significato escatologico d’Israele e della situazione attuale in Medio Oriente (analizzandola magari alla luce delle «profezie»), ogni tanto intraprendono un viaggio in «terra santa», credendo anche che lì ci sia una benedizione particolare e che si possa seguire le orme di Gesù e degli apostoli; cercano di essere a Gerusalemme specialmente per l’annuale festa delle Capanne, credendo che in quel luogo e in quel tempo debba ritornare Gesù quale Sposo del suo popolo. Leggendo i giornali o ascoltando le notizie del telegiornale, parlano sempre di notizie tendenziose contro Israele e a favore degli avversari di Gerusalemme; sospettano anche da ormai tanto tempo che ci sia un complotto segreto internazionale contro Israele. In pratica, essi seguono un certo «sionismo» tinto di cristianesimo e vivono già ora alla luce della «Harmaghedon» escatologica. Per loro essere «per Dio» significa essere sempre «per Israele» e quindi contro coloro che sono contro Israele; comunque quest’ultimo si comporti, si trova una spiegazione logica o teologica. Alcuni di questi cristiani hanno ormai superato una certa soglia e possono essere considerati come appartenenti a un vero e proprio «sionismo cristianizzato».

     Non vogliamo giudicare questi cristiani, ma solo porre un problema. Il Signore ci chiama ad amare i fratelli di là dalle loro convinzioni sugli aspetti non centrali della dottrina. È nostro intento che ciò sia occasione di un confronto su questa problematica.

     Per togliere equivoci, diciamo fin da ora che condanniamo qualsiasi tipo di antisemitismo. A ciò si aggiunga che non crediamo che la chiesa sia Israele né un nuovo «Israele spirituale».

     Per l'approfondimento si vedano i seguenti articoli e temi di discussione:

Sulla via di un «sionismo cristianizzato»? {Nicola Martella} (A)

«Alleanza messianica» risponde {Giovanni Melchionda} (A)

Augurare nel nome del Dio d’Israele nel NT? {Nicola Martella} (T)

Hanno i cristiani un ministero per la nazione d’Israele? {Nicola Martella} (T)

I Giudei hanno rifiutato Gesù {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Sionismo_cristiano_MT_AT.htm

28-01-2007; Aggiornamento: 02-07-2010

 

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