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1. Entriamo in tema
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2. Ana Mendez e i cieli da scuotere
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3. Tecniche esoteriche al servizio di Dio?
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4. Alcuni principi biblici |
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Un lettore svizzero ex carismatico ci ha scritto: «L’altro giorno a casa di un
fratello abbiamo guardato un filmato documentario eseguito da Ana Mendez e Rony
Chavez. La prima è un’ex sacerdotessa vudù che afferma di aver ricevuto una
visita “celestiale”, mentre si trovava internata in una clinica psichiatrica. Il
secondo ha predicato non molto tempo fa nella chiesa che frequentavamo. Il
filmato documenta la loro “missione” che hanno svolto andando sull’Everest per
legare il trono di Satana e per farlo precipitare dal cielo (!). Posso dirti che
il tutto è di un ridicolo quasi demenziale per esempio posso dire che Rony
Chavez si è messo a imprecare contro Satana con un pugnale in mano dicendo che
gli stava tagliando la testa, oppure si sono messi a percuotere con una specie
di piccone una roccia che simboleggiava, secondo loro, Satana. E a ciò si
aggiunga che durante tutto questo documentario usavano proprio tecniche magiche
“cristianizzate”. Un piccolo particolare che vorrei precisare riguardo a Rony
Chavez e che quando è venuto a predicare nella nostra chiesa in Ticino, aveva
profetizzato che il 2005 sarebbe stato un anno di risveglio per la Svizzera, ma
le cose qui vanno come sempre, se non peggio». {G.N.}
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1.
ENTRIAMO IN TEMA:
Abbiamo già preso le distanze altrove dalla «pastorale esorcista» e da quella
esoterica, praticate da alcuni noti leader
carismaticisti. Per l’approfondimento cfr. Nicola Martella, «La strategia
di una “guerriglia” spirituale», Carismosofia (Punto°A°Croce, Roma 1995),
pp. 220-224; cfr.
pp. 205ss. 213ss. Non bisogna però «buttare
via il bambino con tutta l’acqua sporca», ma si fa bene a valutare sempre caso
per caso. Bisogna stabilire sempre ciò, che la Bibbia afferma veramente,
distinguendo ciò dalle tradizioni e convenzioni dei cristiani, specialmente di
quelli che rivestono le loro asserzioni con un linguaggio biblicizzato, pur
d’apparire credibili agli occhi di altri cristiani.
■ Distinzioni necessarie: Se tutti i cristiani sono «carismatici», ossia
detentori di carismi, alcuni sono carismaticisti, ossia seguaci dell’ideologia
carismaticista, una commistione fra asserzioni bibliche e concezioni spesso di
tipo gnostico o esoterico. Bisogna distinguere pure i «pentecostali storici» dai
carismaticisti (spesso si chiamano impropriamente neo-pentecostali). È un grave
errore, in genere, confondere i pentecostali con i carismaticisti.
Una cosa è, ad
esempio, la preghiera d’intercessione, altra cosa la presunta «guerriglia
territoriale» e certi «atteggiamenti magici» che pervadono alcuni seguaci del
carismaticismo. Una cosa è resistere al diavolo, altra cosa è pretendere di
legare Satana.
■ Interpretare correttamente: Bisogna anche guardarsi dallo strumentalizzare
ideologicamente alcuni versi biblici, togliendoli dal contesto. Uno di questi
punti è la pretesa che ci siano «potenze locali», di cui bisogna
conoscere «profeticamente» il nome, per poterle poi cacciare. Bisogna guardarsi,
ad esempio dallo strumentalizzare l’intercessione di Daniele (Dn 10,12),
poiché egli non praticò nessuna «guerriglia territoriale». Si noti che il «capo
del regno di Persia» era l’imperatore che regnava sui «re di Persia» (v. 13),
come il «capo di Jawan» (v. 20) era un re greco. Si trattava della guerra fra
Persia e Grecia, che avrebbe portato, infine, al trionfo dell’ultima sulla
prima. L’incarico di tale essere celeste
non era quello di combattere qui degli esseri spirituali, ma di sostenere e
difendere Dario, il Medo (11,1). È alla luce di ciò che bisogna leggere anche Dn
10,13, che letteralmente recita: «E il principe del regno di Persia era stato
ventuno giorni dinanzi a me. Ed ecco, Micha’el, uno dei primi principi, venne
per aiutarmi, e io divenni superfluo là presso i re di Persia. E ora sono
venuto…». Tradurre qui «m’ha resistito» fa pensare a una battaglia fra tale
essere celeste e il «re di Persia», che viene interpretato come una potenza
spirituale; ciò è solo fuorviante poiché nei 15 versi, in cui questa espressione
compare, intende sempre l’imperatore di tale regno, che nella maggior parte dei
casi è anche menzionato per nome. L’essere celeste esprimeva il fatto che per
vent’un giorni fu occupato col sostenere e difendere Dario. L’espressione
ebraica `omed lenëghedî
significava letteralmente «stante dinanzi a me». La stessa espressione fu usata
in Gs 5,15 per designare «un uomo che gli stava ritto dinanzi». I due
termini furono usati in Gs 8,33 per i dignitari del popolo che stavano in piedi
dinanzi ai sacerdoti. È quindi pura interpretazione che proprio in Dn 10,13 tale
espressione fosse intesa in modo ostile; e ciò tanto più perché si troverebbe in
netta contraddizione con Dn 11,1.
A ciò si aggiunga, che — di là dalla discrezione stessa che gli esseri celesti
mostrano verso Satana (Zc 3,2; Gd 9) — dove avviene una battaglia trascendentale
(Ap 12,7ss fine dei tempi), sono esclusi gli uomini.
È fuor di dubbio che la Scrittura dichiari Micha’el
quale «vostro capo», ossia protettore e difensore particolare d’Israele (Dn
10,21; 12,1), ma bisogna guardarsi dal trarre da ciò speculazioni per altri
popoli.
■ Potenze trascendentali e compito cristiano:
È vero che il NT ci parla di «principati e potestà», essi non sono però
potenze territoriali, ma sono collocati «nei luoghi celesti» (Ef 3,10). Lo
stesso loro principe è uno «spirito che opera al presente negli uomini
ribelli», ma esse tutte non hanno territori specifici, poiché sono «potestà
dell’aria» (Ef 2,2). È vero che ci viene ingiunto il combattimento contro di
loro ma, sebbene tali dominatori agiscano nel «mondo di queste tenebre», tali
«spiriti della malvagità» sono di casa nei luoghi celesti (Ef 6,12). Poiché
Cristo ha le ha già sconfitte, «trionfando su di loro per mezzo della croce»
(Col 2,15) e, alla fine dei tempi, le ridurrà completamente al nulla (1 Cor
15,24), il modo primario di combatterle è l’annuncio dell’Evangelo e della
«infinitamente varia sapienza di Dio» da parte della chiesa (Ef 3,10). Altresì
non viene ingiunto «l’esorcismo» di tali potenze da una certa zona, ma di
rivestire la «completa armatura di Dio» per «resistere
nel giorno malvagio e restare in piedi, dopo aver compiuto tutto il vostro
dovere» (v. 13). Si tratta,
quindi, dell’esercizio della verità, della giustizia, della prontezza che dà
l’Evangelo della pace, della gestione della salvezza e dell’annuncio della
Parola di Dio, accompagnando tutto con varie forme di preghiera continua e
vegliando con ogni perseveranza (vv. 14-18).
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2.
ANA MENDEZ E I CIELI DA SCUOTERE:
È interessante sapere che Ana Mendez ha divorziato da suo marito,
Torcuato Luca de Tena, pastore della New Anointing Church of Mexico City, e ha
sposato Emerson Ferrell. Non dovrebbe già questo squalificarla sul piano morale
e ministeriale? Nonostante ciò collabora con C. Peter Wagner e predica sui
pulpiti delle chiese di tutto il mondo e insieme al nuovo marito parlano in
varie conferenze. Nell’aprile del 2005 si era tenuta a Torino una conferenza
nazionale sull’intercessione e sulla battaglia spirituale proprio con Ana Mendez
ed Emerson Ferrel. Il titolo della conferenza era «Scuotere i cieli» (cfr.
http://www.evangelici.net/notizie/1111498718.html). Come fanno a pretendere di
«scuotere i cieli» coloro che operano moralmente in modo contrario alla
Scrittura (Mt 19,6.9)? Oltre a ciò, guardando la vita e le esperienze di Ana
Mendez, si ha il sospetto che, alla sua conversione, abbia semplicemente
«cristianizzato» i suoi poteri medianici di sacerdotessa vudù.
Come possono gli uomini pretendere di «scuotere i cieli»? Che cosa dice la
Bibbia al riguardo? Ovunque ricorra un’attività di smuovere, scrollare o
scuotere i cieli nella Scrittura, non è mai un’opera di potenza che possano fare
gli uomini, ma è sempre una conseguenza dell’ira di Dio verso i suoi nemici (2
Sm 22,8), dopo l’invocazione d’aiuto del credente, che si trova in grande
difficoltà e pericolo (vv. 3-7). A ciò si aggiunga che «le potenze dei cieli
saranno scrollate» alla fine dei tempi, quando il Messia tornerà (Mt
24,29s); il contesto suggerisce che sarà Dio a farlo.
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3.
TECNICHE ESOTERICHE AL SERVIZIO DI DIO?:
La cosiddetta «guerra territoriale», propugnata da alcuni leader
carismaticisti, secondo cui sarebbe possibile scacciare (per sempre) i demoni da
una certa zona, dichiarandola per così dire «sdemonizzata», è una falsa dottrina
di natura gnostico-esoterica.
L’uso di tecniche magico-esoteriche «cristianizzate» non è nulla di nuovo nel
mondo carismaticista. Il neo-gnosticismo tipo New Age viene addomesticato
in senso spiritualista, rivestendolo con concetti cristiani, privati del loro
significato originale e riempiti con contenuti provenienti dal misticismo
spiritualista dell’esoterismo. Strano che essi abbiano cercato il cosiddetto
«trono di Satana» sul monte Everest! Il Signore Gesù Cristo, scrivendo al
conduttore della chiesa di Pergamo, affermò del locale santuario idolatra quanto
segue: «Io conosco dove tu abiti, cioè là dov’è il trono di Satana… dove
abita Satana» (Ap 2,13). Si vede che non conoscono le Scritture! Intanto si
affidano a «visite celestiali» per le loro «missioni» false ed equivoche! Così
mettono solo in ridicolo la semplicità dell’Evangelo, dando occasione perché la
fede sia vituperata e la Parola disprezzata (cfr. Tt 2,5). Già l’apostolo Paolo
metteva in guardia contro coloro che daranno «retta a spiriti seduttori e a
dottrine di demoni, per via della ipocrisia di uomini che proferiranno menzogna,
segnati di un marchio nella loro propria coscienza» (1 Tm 4,1s). L’apostolo
Giovanni ingiungeva contro il misticismo del suo tempo: «Diletti, non
crediate a ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio;
perché molti falsi profeti sono usciti fuori nel mondo» (1 Gv 4,1).
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4.
ALCUNI PRINCIPI BIBLICI:
Se tali carismaticisti conoscessero la Scrittura e si attenessero a essa,
non andando di là da ciò che è scritto (1 Cor 4,6), saprebbero quanto segue.
■ 1. Satana è libero di passeggiare per la terra come vuole (Gb 1,7; 2,2). «Il
principe della potestà dell’aria» è uno «spirito che opera al presente
negli uomini ribelli» (Ef 2,2), usando la leva delle voglie della carne e
dei pensieri (v. 3).
■ 2. Gli spiriti sono liberi oggigiorno e non c’è nessuna «guerriglia
territoriale», inventata dagli uomini, che possa impedire loro di svolgere la
loro nefasta opera. L’unico modo per sfuggire al diavolo quale «leone ruggente»,
è di resistergli stando «fermi nella fede», ossia nella dottrina biblica,
esercitando la sobrietà morale e vegliando spiritualmente sulla propria condotta
(1 Pt 5,8s), oltre a umiliarsi sotto la potente mano di Dio e a confidare in Lui
per i propri bisogni (vv. 6s).
■ 3. Satana ha tutt’ora accesso presso Dio, dove accusa gli eletti giorno e
notte, e ciò durerà fino al tempo della fine (Ap 12,10).
■ 4. Il fatto che anche i credenti possano far posto al diavolo (Ef 4,27) e che
Satana possa tentare i coniugi a motivo della loro incontinenza (1 Cor 7,5),
mostra che egli è libero di spostarsi senza limiti e che tutta l’ideologia degli
«spiriti territoriali» e della «guerriglia spirituale» per cacciarli da un
territorio, sono solo un’ideologia illusoria e falsa.
■ 5. Per non fare «posto al diavolo», Paolo non indicò una via carismaticista,
ma la pratica dell’etica cristiana (Ef 4,27ss). L’ingiunzione di Giacomo a
«resistere al diavolo», perché si allontanasse, non aveva nulla di
carismaticista, ma significava la sottomissione a Dio, il nettamente dal
peccato, un serio ravvedimento, la completa umiliazione nel cospetto del Signore
e la pratica dell’etica biblica (Gcm 4,7ss).
■ 6. Quando Paolo ingiunse di «distruggere le fortezze» (2 Cor 10,4), non
intendeva delle potenze spirituali ma delle sovrastrutture ideologiche di stampo
gnostico che dei falsi apostoli avevano introdotto nella chiesa di Corinto.
Paolo non consigliò di intraprendere qui una qualsiasi «battaglia spirituale»
contro presunti «spiriti territoriali», ma — ingiungendo a non «combattere
secondo la carne» (v. 3) — invitò a distruggere i falsi «ragionamenti» degli
uomini, e «ogni altezza che si eleva contro alla conoscenza di Dio» (v.
5), ossia le ideologie dei falsi apostoli che si erano infiltrati in Corinto
(cfr. v. 10). Mentre tali falsi apostoli erano gonfi nella loro mente e
seguivano le intuizioni dei loro pensieri, Paolo asseriva: «Noi facciamo
prigioniero ogni pensiero traendolo all’ubbidienza di Cristo» (v. 5). Qui
Paolo stava quindi parlando della disubbidienza dei credenti di Corinto, che
egli denunciava (v. 6), i quali si gloriavano di possedere grande sapienza e
grandi carismi.
■ 7. Gesù contemplò profeticamente la caduta di Satana (Lc 10,18). In effetti,
il diavolo precipiterà dal cielo solo al tempo della fine, durante la grande
tribolazione, quando gli angeli di Dio lo sconfiggeranno e lo cacceranno dal
cielo con tutti i suoi angeli (Ap 12,7ss). Ciò non accadrà per mano d’uomo o
mediante un qualsiasi rito umano, ma perché Dio lo comanderà.
■ 8. Nella Bibbia è sempre Satana a tenere legati gli uomini e non viceversa (Lc
13,16). L’unico che mai legherà «il dragone, il serpente antico, che è il
Diavolo e Satana», sarà un angelo che scenderà dal cielo (Ap 20,1s). Ciò accadrà
all’inizio del regno del Messia. Poi il diavolo sarà gettato definitivamente
nello stagno di fuoco e di zolfo (v. 10). È quindi pura illusione quando gli
uomini affermano di poter legare il diavolo o gli spiriti e di poterli bandire
da un certo territorio.
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Far_cadere_Satana_MeG.htm
06-04-2007; Aggiornamento: 19-05-2010
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