Nell'articolo «Come
scegliere i propri governanti» abbiamo
presentato alcuni principi morali «laici», ricavati dalla sacra
Scrittura, con cui misurare le persone e con cui scegliere quelle
migliori. Ecco qui di seguito alcune reazioni dei lettori, tra cui
alcuni politici che ricevono l'invito alla lettura. Dopo aver ricevuto
da questi ultimi della pubblicità, ho scritto loro quanto segue:
«Cari amici, oggi ho ricevuto la vostra pubblicità cartacea e sono stato
sul vostro sito. Vi segnalo questo mio articolo messo oggi in rete».
Riporto i contributi di quanti mi hanno risposto.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
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I contributi sul tema▲
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1.
{Wilhelmine Schett}
▲
■
Contributo: Forse questo link può servire per scegliere il
male minore. Un caro e fraterno saluto {Mina
Welby; 8 aprile 2008}
Nota redazionale: Suo marito
Piergiorgio Welby ha fatto parlare di sé nelle cronache per il suo
caso umano. Mina è candidata nelle
liste del Partito Radicale.
▬
Risposta:
Cara Mina, shalom. Sono stato sulla pagina
indicata. Grazie. Dio innalzi gli umili e i giusti e abbassi i superbi e
coloro che tramano alle spalle dei miseri. Nella Parola di Dio si legge:
«Dio resiste ai superbi e dà grazia agli
umili» (Giacomo 4,7; 1 Pietro 5,5). «Egli
ha operato potentemente col suo braccio; ha disperso quelli che erano
superbi nei pensieri del cuor loro; ha tratto giù dai troni i potenti, e
ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni i famelici, e ha rimandati
a vuoto i ricchi» (Luca 1,51ss). Saluti in Gesù Messia... {Nicola
Martella}
▬
Replica:
Grazie, Nicola, voglio prendere umilmente
l'impegno politico dalle mani delle persone che eventualmente mi
eleggeranno e operare in verità e giustizia, esaminandomi sempre davanti
alla mia coscienza. Un caro saluto. {Mina
Welby; 8 aprile 2008}
2.
{Peter Gordon}
▲
Ho trovato piacere nel tuo articolo; sembra in questi giorni tu troverai
che tutti i partiti politici, che hanno una politica cristiana sono
corrotti e liberali. Qui in Scozia e nel Regno Unito noi abbiamo leader
compromessi e chiunque si erge contro di loro, è chiamato folle o fuori
di testa. Se tu guardi all’Olanda, essi hanno un partito cristiano, ma
[tali politici] sono corrotti, essendo pro-aborto ed ecumenici.
Io non sono sicuro del tuo sfondo, Nicola, ma ti raccomando quest'uomo,
il Dott. Ian Paisley, e la lettura del suo
materiale. […]
{8 aprile 2008}
Nota redazionale: Peter ha scritto in inglese. Ho cercato di
tradurre al meglio.
3.
{Giovanni Occhiello}
▲
Caro Nicola, grazie di tutto. Vado a leggere l’articolo. Ma da quello
che vedo da queste prime righe, i punti di contatto sono tantissimi.
Cordialmente… {9 aprile 2008}
Nota redazionale: Egli è un
responsabile della formazione politica «Italia dei Valori».
4.
{Direttore dell'Ente Morale}
▲
■
Contributo:
Come ben saprai l’attuale legge elettorale non ci consente di scegliere
o misurare nessun candidato e nessuna persona «meno peggiore», ma solo
il Presidente e lo schieramento che lo propone per cui il richiamo ai
«principi laici» tratti dai brani biblici non è purtroppo in questa
occasione di grande aiuto. {9
aprile 2008}
Nota redazionale: Si tratta del responsabile dell'Opera delle chiese
dei Fratelli in Italia.
▬
Risposta:
Hai ragione a livello nazionale. Di questo
avevamo già dibattuto precedentemente. L’articolo è comunque valido a
livello locale, provinciale e regionale. In futuro lo sarà, speriamo,
nuovamente a livello nazionale, quando questa iniqua legge elettorale
verrà cambiata. {Nicola
Martella}
5.
{Antonio Angeloro}
▲
Devo dire che ultimamente ho notato molto interesse, da parte di tanti
lettori del sito, circa il tema attuale delle prossime elezioni
politiche. Ma ti dirò... sinceramente ho fatto molta fatica a
leggere i vari articoli o temi di discussione, perché in tanti d’essi
ciò che prevaleva erano per lo più pensieri personali, basati sul
proprio modo di vedere tali questioni di carattere etico / pratico,
piuttosto che sulla Parola vivente e attuale di Dio. Talvolta mi è
sembrato di leggere solo, parole, parole, parole... che però il più
delle volte non aiutano affatto a comprendere meglio le cose. Tuttavia,
questa non è una critica rivolta a nessuno, né voglio sminuire o
criticare le opinioni altrui; era solo una impressione personale!
Premesso questo, devo dire che ho apprezzato molto, invece, l’articolo
che hai scritto circa il modo in cui scegliere i propri governanti,
perché, non conteneva parole o riflessioni talvolta anche stancanti da
leggere, ma dei semplici e chiari riferimenti biblici attinenti
l’argomento in questione.
Tuttavia a prima lettura, come suol dirsi, mi è balzata immediatamente
in mente una riflessione e cioè: se io come cristiano devo scegliere i
miei governanti in base ai criteri della Scrittura, beh allora forse
alle prossime elezioni farei meglio a starmene a casa, perché chi
di loro risponde a quei criteri?
Tante volte in questi giorni, dialogando su questi temi con credenti, mi
è capitato di sentir dire che dal momento che nessun politico o nessun
programma politico è perfetto allora è meglio scegliere «il male
minore»!
Altri ancora ritengono che bisogna scegliere non tanto guardando alle
questioni materiali, perché nessun politico s’attiverà davvero per
risolverle, ma piuttosto badando che lo schieramento politico per cui si
vota, non sia contro l’Evangelo o comunque non limiti la nostra
libertà di cristiani di predicarlo!
Ma come figlio di Dio mi chiedo se questo non sia un modo limitato
d’affrontare le questioni!
Come tu hai fatto notare nel tuo articolo, la Parola di Dio ci dà delle
chiare indicazioni circa la scelta di coloro che devono governare,
per cui mi chiedo: chi siamo noi per decidere su quali d’essi essere
intransigenti e su quali invece, lasciar correre? Se diciamo che ogni
scrittura è ispirata da Dio e quindi utile per noi, come è possibile
fare delle parzialità circa ciò che Dio dice?
Personalmente faccio parte di quella schiera di persone che non
credono affatto nella politica, ma che conosce il comandamento del
Signore d’essere sottoposti alle autorità costituite. Tuttavia non mi
sembra che essere sottomessi implichi per forza il fatto di schierarsi
con una d’esse! O per lo meno... non mi sembra che la Scrittura esprima
in nessuna pagina un tale concetto!
Si può essere sottomessi nei confronti delle autorità, pur non
schierandosi con i loro modi di vedere o pensare!
Non c’è scritto da nessuna parte nella Bibbia che come cristiani siamo
chiamati per forza a identificarci con uno schieramento politico
piuttosto che con un altro, pena lo scadere dall’essere sottomessi!
E poi se come cristiano io devo scegliere le autorità in
relazione ai «parametri» biblici, allora devo rispettarli tutti, senza
tralasciarne alcuno, perché altrimenti m’ergerei a giudice della Parola,
decidendo cosa posso rispettare e cosa no!
È vero che non tutti i politici sono dei
corrotti, degli stolti, degli immorali o dei
sovvertitori della giustizia, ma è pur vero che non c’è n’è uno solo
che si possa sottoporre all’esame dei criteri biblici, che tu hai
messo in evidenza, senza che risulti mancante in uno o più d’essi.
Tanti cristiani si sentono legati allo schierarsi politicamente,
asserendo che finché abbiamo la libertà, dobbiamo farne un buon
uso, finché abbiamo la democrazia dobbiamo sfruttarla, e non è raro nel
discorrere con alcuni, sentir dire che se non schierarsi vuol dire quasi
preferire la dittatura alla democrazia, o comunque disprezzare la
democrazia ottenuta anche attraverso la sofferenza e le lotte dei nostri
«padri». Ed a questo titolo è altrettanto frequente sentirsi riportare
l’esempio d’Israele che dopo la liberazione dalla schiavitù egiziana
rimpianse l’Egitto disprezzando il Signore.
Tuttavia non mi sembra che l’alternativa che Dio sottopose
all’attenzione del popolo Israelita fosse la democrazia!!
Questa non era, e non fu mai, nei piani di Dio per Israele! Egli aveva
previsto il suo governo sul suo popolo, la teocrazia, e non certo
la democrazia intesa come la libertà di fare o pensare come meglio pare
e piace!
Per cui credo sia quanto meno fuori luogo prendere Israele ad esempio, o
la sua storia, per difendere la democrazia attuale di cui possiamo
godere noi oggi!
Con ciò non voglio assolutamente dare l’idea di disprezzare la
libertà di cui possiamo godere nel nostro paese, anzi la considero
un dono prezioso del Signore, tuttavia non credo che, pur di difenderla,
sia chiamato dal Signore stesso, a schierarmi o meno con uno o più
partiti politici!
Come tu hai ben messo in evidenza, il Signore ci chiama come cristiani,
a non confidare in alcuna autorità umana, ma altresì a essere
sottomessi a esse, pregando il Signore affinché Egli dia
loro saggezza per poter governare al meglio!
Se le cose vanno bene, certo non dipende dall’uomo o dalle autorità
umane, ma dalla guida che Dio ha su di esse!
Per cui credo che, più che preoccuparsi del modo in cui schierarsi, come
cristiani dobbiamo impegnarci a pregare affinché la saggezza di Dio sia
sopra d’esse; e se i leader politici non rispondono alle caratteristiche
che la Scrittura evidenzia, allora non dobbiamo aver paura di prendere
le distanze dalle loro posizioni!
Questo non vuol dire né non essere sottomessi, né disprezzare
la libertà, ma semplicemente non scendere a compromessi con
l’uomo pur di essere coerenti e ubbidienti alla Parola di Dio!
Ovviamente tutto ciò che ho scritto non vuol essere una critica nei
confronti di nessuno, né volevo dare l’impressione di voler fare da
maestro a nessuno (se ho dato quest’impressione chiedo scusa!), sono
delle semplici riflessioni che scaturivano dalla lettura del tuo
articolo, con cui concordo pienamente, dal momento che hai evidenziato
delle chiare verità bibliche! {9 aprile 2008}
6.
{Nicola Martella}
▲
Nella Scrittura ci sono temi etici chiaramente trattati, altri sono
trattati solo in modo contingente e altri ancora non sono trattati per
nulla. Quindi che i cristiani esprimano in tali casi le loro
opinioni e abbiano convinzioni leggermente, parzialmente o del tutto
differenti, è del tutto legittimo. Quando si attribuisce agli altri
«parole, parole, parole…», si può girare lo spiedo e dire: «Chi è senza
peccato, scagli la prima pietra!». Non dobbiamo avere timori di
confrontarci. Nelle cose non chiaramente rivelate non c’è una sola
verità, ma solo convinzioni personali legittime (cfr. Rm 14).
Dal lungo contributo traspira un certo
disfattismo e nichilismo del lettore e di altri che egli cita, ad
esempio: «Farei meglio a starmene a casa», «[nessuno] di loro risponde a
quei criteri», «nessun politico o nessun programma politico è perfetto»,
eccetera. Lo stesso si potrebbe dire per altre categorie elettive o per
i conduttori di chiesa, eppure bisogna riconoscerli.
In temi del genere, dove la Scrittura non dà chiari criteri, si possono
effettivamente mettere in gioco differenti criteri etici e razionali,
che si fa bene a tener presente, ad esempio: scegliere il male minore (o
il bene maggiore), scegliere coloro che non sono contro l’Evangelo, che
non hanno ambizioni autoritarie, che non limitino ai cristiani la loro
libertà di predicare l’Evangelo o addirittura di radunarsi.
Vedo nello scritto un pericoloso dualismo. Si vuole lasciare il
bene della città (polis) nelle mani degli empi soltanto,
disinteressandosi di chi ci governa (visto che nessuno corrisponde ai
criteri!) e poi viene ricordato il principio biblico di essere
sottoposti alle autorità e di pregare per loro! È una contraddizione.
Non si tratta di schierarsi politicamente o di identificarci con uno
schieramento politico, ma di scegliere (visto che la democrazia lo
permette!) i governanti migliori a livello locale, provinciale,
regionale e nazionale. Si pensi all’avvento, ad esempio, del fascismo e
del nazismo e al grande male che ciò ha portato sulle società europee; e
i cristiani hanno permesso tutto ciò in modo fatalistico e in certi casi
hanno visto in tali dittatori il cosiddetto «uomo della provvidenza»!
Questo è un pericoloso infantilismo politico e morale.
Quando si sceglie in campo sociale e politico, non siamo chiamati ad
applicare in ogni caso tutti i criteri morali possibili (visto
che la Bibbia non presenta mai in modo concentrato e chiaro dei criteri
biblici per i governanti della società), ma di scegliere le persone
migliori concretamente disponibili.
Effettivamente siamo così abituati alla
libertà e alla democrazia qui da noi (pur essendo una cosa
abbastanza rara nel modo!), che non riflettiamo quanto esse siano
preziose. Essere perseguitai per le proprie opinioni e convinzioni da
una dittatura politica o religiosa è ciò che sperimentano milioni di
persone (anche cristiani) e volentieri vorrebbero almeno un po’ della
democrazia e libertà che noi abbiamo. Si sbaglia comunque a parlare
della teocrazia d’Israele, contrapponendola alla democrazia occidentale;
sono due cose differenti. Si sbaglia pure quando si parla della chiesa
come teocrazia, perché chi lo fa non capisce che cosa sia una
«teocrazia».
Probabilmente si confonde il governo di Dio sul mondo con il
fatalismo, quando si pensa e dice che il bene di una nazione non
dipenda dall’uomo o dalle autorità umane. Di là dal fatto che nessuno ha
guardato nel consiglio segreto di Dio, la Scrittura insegna che Dio
benedice una nazione in cui regna la giustizia e la giudica quando
supera una certa misura d’iniquità (Gn 15,16), ma la risparmia quanto
tale soglia viene abbassata mediante il pentimento (cfr. Ninive). Non si
può attribuire a Dio l’avvento delle dittature e delle persecuzioni.
Nuovamente ribadisco che, quando si vota, non significa schierarsi ma
scegliere le persone migliori. Non ci si può
disinteressare delle elezioni (restando a casa), per poi chiedere di
pregare per le autorità, che vincono le elezioni, e subito dopo
aggiungere pure che si debba prendere le distanze dai leader politici
eletti, qualora non corrispondano alle caratteristiche morali richieste
dalla Bibbia! Questo è infantilismo politico e morale. È la via che ha
portato Hitler al potere, e non solo lui. Non contrapporsi al male al
suo nascere, rende colpevoli e corresponsabili del male! (cfr. Ef 5,11).
Non dobbiamo desiderare in senso masochistico che arrivi finalmente il
dittatore escatologico, ma che venga del bene alla «città» e che
possiamo vivere una vita tranquilla e pacifica che ci permetta di vivere
la devozione, il servizio del Signore e il mandato missionario (1 Tm
2,1-4).
«Cercate il bene della città dove io vi ho fatti portare in
cattività, e pregate l’Eterno per essa; poiché dal bene d’essa dipende
il vostro bene» (Gr 29,7).
7.
{}
▲
8.
{}
▲
9.
{}
▲
10.
{}
▲
11.
{}
▲
12.
{}
▲
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/T1-Governanti_scegli_parla_Mds.htm
09-04-2008; Aggiornamento: 14-04-2008 |