Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Le Origini 1

 

Antico Testamento

 

 

 

 

L’opera si presenta in due volumi ed è organizzata come segue:

1° volume (Temi delle origini): Gli articoli introduttivi e i temi di approfondimento

2° volume (Esegesi delle origini): Il commento particolareggiato basato sul testo ebraico (comprende anche una traduzione letterale posta alla fine)

   Se si eccettua la prima parte del primo volume, che introduce a Genesi 1,1-5,1a, per il resto ambedue i volumi dell’opera sono suddivisi rispettivamente secondo le seguenti parti:
■ La creazione del mondo e dell’uomo 1,1-2,4a
■ L’essere umano nella creazione 2,4b-25
■ La caduta primordiale e il suo effetto 3
■ La fine del resoconto su Adamo 4,1-5,1a.

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Le Origini 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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SEI PROGETTATO E VOLUTO DA DIO

«Facciamo l’uomo...»

 

 di Immanuel Martella[1]

 

Dio voleva gli uomini — questo è evidente già nelle prime pagine della Bibbia. E ciò fa la differenza: io non sono un prodotto del caso e della necessità. Sono stato voluto. Dio mi ha voluto. È questo che ci dà valore. E questo cambia tutto: come vedo me stesso; come vedo l’altro. E questa volontà di Dio per noi uomini è arrivata all’estremo: Egli ha dato il suo proprio Figlio per noi, cosicché noi possiamo vivere. È così tanto il valore, che abbiamo per Lui!

 

 

1. LA SINFONIA «DAL NUOVO MONDO»: Sommessi e inappariscenti iniziano gli archi a suonare la loro dolce melodia, sostenuta dal delicato suono dei flauti e dei clarinetti. Improvvisamente la melodia viene del tutto sopraffatta. Potenti colpi di tamburo accompagnano un nuovo e inaspettato attacco musicale, che sorprende l’ascoltatore e lo incuriosisce riguardo a quanto segue. Sempre più strumenti dell’orchestra riprendono il motivo di base, lo variano, e ripetutamente segue un nuovo attacco con colpi di tamburo. Così comincia il primo movimento della potente sinfonia n. 9 «Dal Nuovo Mondo» di Antonín Dvořák (N.d.R.: 1. Adagio - Allegro molto). Ogni volta che la sento, mi chiedo: Dvořák aveva in mente Genesi 1, quando compose questa sinfonia?

     Infatti, una sinfonia letteraria ancora più potente accompagna la narrazione della creazione del nostro nuovo mondo in Genesi 1. La sua dolce melodia trascina con sé il lettore attento. Vari motivi attraversano il testo, che mediante movimenti ripetuti e accentuati introduce gli atti creativi di Dio: Un colpo di tamburo — e Dio disse! Un colpo di tamburo — e così fu! E sullo sfondo, l’orchestra suona innumerevoli variazioni della melodia di base e ci racconta come Dio ha creato tutto.

 

 

 «Lodatelo, sole e luna, lodatelo voi tutte, stelle lucenti! Lodatelo, cieli dei cieli, e voi acque al disopra dei cieli! Tutte queste cose lodino il nome del-l’Eterno, perché egli comandò, e furono create» (Sal 148,3ss).

 

 

2. VOLUTO E ATTESO!: Nell’ambiente, in cui vivo qui in Germania, ho notato ultimamente un vero e proprio boom delle nascite, che sembra andare in controtendenza rispetto allo sviluppo demografico nazionale. È bello vedere come i futuri genitori, in gioiosa attesa, preparino tutto per l’arrivo del loro bambino. Ci si dà pensiero non solo sui nomi. Ci si procura tutti gli utensili necessari, dal seggiolino fino al fasciatoio. Le case sono rese a prova di bambino, le auto vengono attrezzate di conseguenza. Cercando di superare l’ansiosa attesa, tutto viene armonizzato per l’avvento del neonato. E, infine, è arrivato! Il bambino viene portato nella sua nuova casa. Egli è stato previsto, è stato voluto!

     Dopo che Dio ha preparato tutta la creazione, dopo che l’orchestra di Genesi 1 ha introdotto tutti gli strumenti, nel versetto 26 si arriva al culmine della sinfonia. Tutto viene preparato da Dio, che ha disposto e armonizzato ogni cosa. È giunto il momento: ora l’uomo può essere creato e posto nel suo habitat naturale! In questa sommità della sinfonia creazionale incontriamo, per la settima volta, un importante attacco musicale. Ecco un altro colpo di tamburo. La tensione sale. Dio parla di nuovo. Ora presenta il suo piano con solennità: «Facciamo l’uomo».

     Ora, con chi parla Dio? Sta parlando a se stesso? Perché usa qui il plurale? Nel corso della storia sono state usate varie spiegazioni, per interpretare questo brano. Dio usa forse il «plurale maiestatico»? (la designazione di se stesso al plurale esprime il suo potere, come era solito in molte famiglie reali). Questo uso non è comune nella grammatica ebraica.[2] Oppure è questo verso un riferimento primordiale alla Trinità? Sappiamo bene che Gesù partecipò attivamente alla creazione (Giovanni 1,1-3); tuttavia questa spiegazione cristiana tradizionale non tiene conto del fatto che qui nel testo ebraico l’autore originale probabilmente non ha usato il plurale in tal senso.[3] Sembra essere convincente la tesi, secondo cui in questo brano Dio prende una propria decisione, che poi annuncia solennemente dinanzi alla sua corte celeste (angeli e altri esseri celesti; cfr Giobbe 38,4-7; Luca 2,13-14).

 

 

3. IL «PROGETTO UOMO»: Fino a questo punto, Dio aveva molteplicemente parlato e creato. Ecco che, arrivato all’apice della sua creazione, Egli presenta il «Progetto Uomo» a tutta la sua corte celeste.

     Il testo evidenzia in particolar modo che, dietro a questo atto creazionale, c’è una decisione voluta e ben pianificata di Dio. Dio vuole crearci! Egli stesso ci mette mano (cfr. Gn 2,7) e determina esattamente come dovrebbe essere l’uomo (1,27). E Dio attua il progetto, crea l’uomo (1,27), arrivando alla conclusione: «Molto buono»! (1,31).

     Si tratta di un progetto molto speciale, perché quest’uomo dev’essere creato a somiglianza di Dio. L’uomo quale immagine di Dio viene particolarmente evidenziato e collocato in una posizione molto speciale nella creazione (1,28-31).

     Dio non determina solo in linea di principio, se l’uomo deve essere creato o meno — e lascia il resto poi a una selezione naturale. La narrazione creazionale, arrivata a questo apice, ci mostra che l’uomo è il risultato dell’attiva creatività di Dio e non l’effetto di processi evolutivi casuali.

     L’uomo è voluto da Dio, preventivamente pianificato e creato in modo meraviglioso mediante la sua decisione e la sua attuazione. Questo non vale solo per l’umanità nel suo insieme, ma per ogni singola persona in modo individuale. Questa era, per esempio, la convinzione di Davide (Salmo 139,13-16) e di Giobbe (Gb 10,9-12). Io sono voluto da Dio — ciò significa: la scelta di Dio riguarda me! Come recita un famoso canto spirituale tedesco: «Tu sei voluto, non sei un figlio del caso, non uno scherzo della natura, indipendentemente dal fatto se canti la canzone della tua vita con una tonalità minore o maggiore».

 

 

4. LA DIFFERENZA: Fa veramente una differenza, se si è voluti da Dio e non si è un prodotto del caso? Come stanno le cose con un neonato? Fa una differenza per la sua vita, se al momento della nascita è voluto e accettato, oppure è indesiderato, rifiutato e forse addirittura abortito? Certamente!

     L’uomo ha la sua origine nel desiderio e nel progetto di Dio. Questo dà alla natura umana una qualità del tutto nuova. Questo dà all’essere umano una incredibile dignità e un enorme valore. E questo non perché l’uomo sarebbe l’essere più sviluppato nella creazione. Il suo valore non proviene da un confronto col mondo animale o con altre creature. Il valore viene conferito all’uomo, partendo da Dio! Esso è indipendente, per così dire, da tutto quello, con cui — umanamente parlando — stabiliamo il valore e la dignità delle cose.

     Con che cosa determiniamo nostro il nostro proprio valore? Dipende da quello, che gli altri dicono o hanno detto? Definiamo il nostro valore, confrontandoci con gli altri, stabilendo così che siamo «peggiori» di loro, o addirittura che ci sentiamo «migliori» di loro?

 

 

5. IL VALORE DI UN UOMO: Un quadro di Van Gogh ha incredibilmente molto valore, proprio perché proviene dal famoso artista e porta la sua firma. A confronto, quanto vale più l’uomo, visto che Dio è il suo creatore e che la sua firma divina può essere vista su di lui?

     Questo valore fondamentale vale, allo stesso modo, per uomini e donne, per nemico e amico, per lavoratori e disoccupati, per embrioni e vecchi, per portatori di handicap fisici o sociali, eccetera — e per i tuoi fratelli e sorelle in fede, anche per quelli con i quali non vai d’accordo. Dio vuole che i nostri rapporti reciproci siano determinati, partendo dal valore che Egli ci dà (cfr. Giacomo 3,9).

     Partendo da che cosa, stabiliamo il valore dei nostri simili? Dal loro modo di esibirsi? Dalla qualità della loro collaborazione? Dal loro patrimonio? Dalla vostra devozione? E la lista potrebbe essere molto lunga...

 

 

6. OBIETTIVI E COMPITI: Essere desiderati da Dio, significa anche che la nostra vita non è senza scopo o meta. Dio persegue i suoi obiettivi nella sua creazione, così anche nei confronti dell’uomo. Egli non è stato creato senza ragione, ma con obiettivi specifici, che si mostrano nel fatto che è immagine di Dio e che ha ricevuto dei compiti creazionali (Genesi 1,28-30; 2,15.19).

     Ciò significa che ogni l’uomo ha una chiamata concreta a vivere in conformità con tali obiettivi e con il piano originale di Dio.

     Già le prime pagine della Bibbia, come pure la nostra esperienza quotidiana, ci fanno rendere conto quanto il piano originale di Dio e la nostra realtà divergano l’uno dall’altra. L’inizio buono — sì, molto buono — non corrisponde alla nostra esperienza odierna. Dal Genesi 3 in poi, tutta la Bibbia si occupa esattamente di questo dilemma: l’uomo non vuole ammettere di essere creatura e non Creatore; non vuole essere voluto da Dio, ma auto-determinarsi; vuole stabilire da sé il proprio valore. L’uomo — ossia ognuno di noi — si separa dal suo Creatore. E, allo stesso tempo, la Bibbia testimonia costantemente del grande piano salvifico di Dio: Egli ha fatto di tutto, affinché venga ripristinata la sua buona signoria. Egli stesso ha preso l’iniziativa e si è fatto uomo in Gesù. In Lui possiamo imparare cosa significa essere uomini voluti da Dio. Per mezzo di Gesù Cristo Dio vuole rinnovarci e riportarci indietro al suo originale piano creazionale. E il suo desiderio è che noi riscopriamo che siamo esseri umani, creati a immagine di Dio, che determiniamo il nostro valore nei suoi confronti e che diventiamo come Lui (2 Corinzi 3,18).

     «Facciamo l’uomo»: queste sono parole, che stanno all’origine del genere umano, ma anche all’origine di ogni vera essenza umana. Sono parole, che faranno un’incredibile differenza, perché dicono: «Tu sei progettato e voluto da Dio, non sei un sottoprodotto!». Sono parole, che non avrebbero potuto mancare, perché in tal modo Dio nobilita l’uomo, gli dona fondamento e significato. Nel testo della divina sinfonia creazionale si tratta anche di parole, che continuano a risuonare nella storia del mondo. Essa risuona nei toni più cupi sul Golgata, dove il vero Figlio dell’uomo ha dato la sua vita per il mondo — perché Egli vuole l’uomo, perché abbiamo così tanto valore per Lui. Ed essa continua a echeggiare fino a oggi, fino a noi. La senti? Egli invita anche te a intonare tale canto e a entrare nel suo nuovo mondo, la cui melodia termina certamente con una tonalità maggiore (Apocalisse 21,3-5).



[1]. L’autore di questo articolo serve nell’opera del Signore in Germania ed è attualmente predicatore in una chiesa libera.

[2]. Cfr. P. Joüon, Grammaire de l’hébreu Biblique (Istituto Biblico Pontificio, Roma 1947), p. 114.

[3]. Cfr. Gordon J. Wenham, Genesi 1-15, Word Biblical Commentary (Word, Dallas 1998), Vol. 1, p. 28.

 

L’originale «Du bist von Gott geplant und gewollt: „Lasst uns Menschen machen...“» è apparso nel mensile cristiano tedesco «:Perspektive» 01 (2015). Tradotto e adattato da Nicola Martella. Pubblicato col permesso dell’autore. © Punto°A°Croce 2015 per questa versione.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A2-Prog-Dio_Ori.htm

10-06-2015; Aggiornamento: 15-06-2015

 

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