Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Radici 3-4

 

Antico Testamento

 

 

 

 

Oltre alle parti introduttive (Bibbia, AT) e al Giochimpara finale, il libro contiene due parti distinte dell’AT: l’Epoca nazionale e l’Epoca Assira.

 

◘ Ecco le parti principali dell’Epoca nazionale («Libri storici e profetici I»: dalla conquista all’esilio):
■ I Libri Storici in generale
■ L’epoca Premonarchica
■ Giosuè
■ Giudici
■ Rut
■ L’epoca Monarchica
■ Samuele
■ Re
■ Cronache
■ I Libri Profetici in generale.

 

◘ Ecco le parti principali dell’Epoca assira («Libri storici e profetici II»):
■ L’epoca assira in generale
■ Abdia
■ Gioele
■ Giona
■ Osea
■ Amos
■ Isaia
■ Michea
■ Nahum.

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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ELISEO E LA MALEDIZIONE DEI FANCIULLI (2 Re 2,23-25)

 

 di Nicola Martella

 

Un lettore ci ha presentato le seguenti questioni.

 

La ringrazio per il precedente approfondimento sul detto «L’ira di Dio è il diavolo?» e, con l’occasione, porgo cordiali saluti fraternamente in Cristo.

     Carissimo fratello, approfitto della sua cortesia, nel chiederle maggiori dettagli su un fatto biblico dell’AT ritenuto «oscuro». Le chiedo chiarezza esegetica e interpretativa. Il passo in questione è descritto in 2 Re 2,23-25. Le mie perplessità sono le seguenti:

     ■ 1. Cosa c’era di tanto abominevole nelle parole «calvo, calvo», rivolte al profeta Eliseo?

     ■ 2. Le maledizioni sono una regola nel NT? E per quale motivo tale invettiva aspra e violenta del profeta nel nome del Signore?

     ■ 3. Coloro i quali furono lacerati dalle due orse erano veramente «fanciulli»?

     ■ 4. Perché in certi casi era permesso la «pena di morte», quando questa esprime tutta la sua efferatezza?

     ■ 5. È possibile addebitare a Dio certe «distruzioni di massa» descritte nell’AT e perché?

 

Nel ringraziarla, porgo saluti nella fede di Gesù Cristo di Nazareth. Shalom! {Francesco Spataro; 20 gennaio 2010}

 

Ad aspetti rilevanti di tali questioni rispondiamo qui di seguito.

 

Per non dover scrivere un intero libro su tutte le questioni teologiche, storiche, morali e interpretative messe in campo dal lettore, mi limiterò solo ad alcuni aspetti. Spero così di alimentare la riflessione ulteriore dei lettori in merito e, quindi, la discussione. Le risposte seguono la numerazione delle domande.

 

     ■ 1. Tali «ragazzotti» mancarono di rispetto e di onore a Eliseo. Nella legge mosaica era prescritto: «Alzati dinanzi al capo canuto, onora la persona del vecchio, e temi il tuo Dio. Io sono l’Eterno» (Lv 19,32). A ciò si aggiunga che Eliseo era il profeta di Dio in Israele e lo rappresentava quale portavoce dinanzi al popolo.

 

     ■ 2. Le maledizioni sono un’eccezione nell’AT e nel NT. Esse sono legate al patto e quindi all’inosservanza della Costituzione d’Israele, il Decalogo (Es 20; Dt 5). Per questo c’erano le maledizioni rituali verso coloro che infrangevano la base del patto (cfr. Lv 26; Dt 28). «L’Eterno lo separerà, per sua sventura, da tutte le tribù d’Israele, secondo tutte le maledizioni del patto scritto in questo libro della legge» (Dt 29,21; 27,14-26).

     Anche nel NT chi tocca il cuore dell’Evangelo è sotto l’anatema, quindi la maledizione divina (Gal 1,6-9).

     Tale invettiva di Eliseo contro tali «ragazzotti» fu motivata appunto dai motivi sopra enunciati: il rispetto per la persona anziana e l’onore verso il servitore del Signore. Questo era un tempo di apostasia in Israele.

 

     ■ 3. Il termine ebraico na`ar intende «ragazzo, giovanotto» (Gn 34,19; Gdc 17,7; 18,14; 1 Re 11,28); a volte indica però i piccoli ragazzi, quindi i bambini (Es 2,6; Gdc 13,5.7; 1 Sm 1,22). Il testo spiega che si trattava di ragazzi qeṭannim «piccoli». La colpa era evidentemente dei genitori che non insegnarono ai loro figli il rispetto per il prossimo, come prevedeva la legge mosaica. Bisognava aspettarsi che a Betel (lett. «casa di Dio») tale timore di Dio e tale educazione ci fossero, ma non era così. Essendo «piccoli ragazzi», quindi bambini, c’è da aspettarsi che ciò accadde davanti a tutti e che ciò fosse un’umiliazione pubblica.

 

     ■ 4. Nell’AT si trattava di una teocrazia, ossia la legge religiosa era altresì la legge dello Stato. La «pena di morte» era prevista solo per alcuni casi particolari. Nel nuovo patto non abbiamo più una teocrazia, poiché i credenti nel mondo sono soggetti a leggi diverse nei loro rispettivi Paesi.

 

     ■ 5. La risposta potrebbe essere questa riguardo certe «distruzioni di massa» comandate da Dio: Perché no, se è scritto così? Non possiamo giudicare le cose d’allora con il nostro metro di misura odierno, ma dobbiamo cercare di capirne i motivi di fondo. Si trattava della sopravvivenza di un popolo, Israele, in mezzo a popoli ostili e aggressivi. E anche all’interno del variegato popolo d’Israele c’erano giusti e ingiusti, buoni e cattivi. Si tenga presente che ciò che Dio fece in Egitto, quando punì gli Egiziani e i loro dèi, era ancora conosciuto, dopo più di 40 anni di distanza, da Rahab a Gerico (Gs 2,9s) e dai Gabaonioti (Gs 9,9); e ancora a vari secoli di distanza tale memoria era ancora presente presso i Filistei (1 Sm 6,6).

     Lo scopo di tali grandi giudizi storici era per Dio, tra altre cose, quello di far conoscere la sua gloria tra le nazioni, affinché lo temessero e lo cercassero (cfr. Ez 28,22; 39,21; Ap 14,7; 15,4).

 

Eliseo e la maledizione dei fanciulli. Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Eliseo_maled_fanc_R34.htm

28-02-2010; Aggiornamento: 30-06-2010

 

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