Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Generi & ruoli 1

 

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L’uomo e la donna nella Bibbia— Generi e ruoli 1:

   Ecco le parti principali:
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La donna nel Nuovo Testamento — Generi e ruoli 2

   Ecco le parti principali:
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Generi & ruoli 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LE CONCUBINE ERANO MOGLI?

 

 di Nicola Martella

 

Domanda

 

Caro fratello Nicola, nel Nuovo Dizionario Biblico di René Pache è scritto che la concubina era una moglie di seconda categoria, a volte una schiava o una prigioniera di guerra. Per esempio, in Genesi 22,20-24 leggiamo che il fratello d’Abrahamo, ossia Nahor, ebbe con la sua concubina Reuma 4 figli. Anche Elifaz figlio di Esaù ebbe con la sua concubina Timna un figlio (Genesi 36,12).

     In questi giorni parlando con un mio amico e fratello in Cristo di professione teologo, molto bravo nella conoscenza della Parola di Dio, disse che la concubina non era una moglie. Per mancanza di tempo non abbiamo potuto continuare il dialogo. Conoscendo te, che sei molto bravo nell’insegnamento della Parola di Dio, ho voluto fare a te questa domanda. Ti Ringrazio in anticipo per la risposta. Shalom {Giovanni Cascato; 19 gennaio 2009}

 

Risposta

 

Ha ragione sia Renè Pache, sia l’amico del lettore; probabilmente dicono la stessa cosa con altre parole. Una moglie e una concubina si differenziavano nello stato sociale che avevano al momento del matrimonio. La prima era una donna libera, per la quale un uomo doveva pagare un «mohar» al padre (in sostituzione della forza lavoratrice mediante un indennizzo; allora non c’era la previdenza sociale e la pensione d’anzianità). La concubina aveva lo stato sociale di schiava, poiché poteva essere comprata al mercato degli schiavi, poteva essere ceduta da un padre al proprio creditore per debiti o poteva essere bottino di guerra.

     Nella pratica della vita familiare, sebbene moglie e concubine si dedicavano alle stesse cose (fare ed educare figli, mansioni domestiche, ecc.), era la moglie che dirigeva la vita domestica (cfr. Pr 31) e vegliava che nessuno prendesse il suo posto. Inoltre una concubina non poteva mai prendere il posto della prima moglie (libera) e, nonostante tutti i privilegi che una concubina aveva nei confronti delle altre serve, rimaneva nel suo particolare stato sociale. Perciò, indicarla come «moglie di seconda categoria» è corretto. Ciò era evidente particolarmente quando c’era l’eventuale ripudio. Mentre la libera se ne poteva andare con la lettera di divorzio, la concubina tornava al suo stato di serva, a meno che il padrone non le dava la libertà.

     Se una concubina aveva un particolare fascino e una particolare bravura, era possibile che il marito l’affrancasse e le desse il normale stato di moglie libera; se ciò accadeva, nel momento dell’eventuale ripudio, anche lei poteva andarsene libera.

     In Israele una persona poteva riscattare un parente caduto in schiavitù. Ciò poteva anche accedere per una donna venduta dal padre per debiti a un altro che prima la prende per moglie e poi non le piace più; il padrone poteva farla riscattare da sé o da un parente (Es 21,7ss) o, in caso di inadempienze da parte di lui, descritte dalla legge, doveva essere lasciata libera (v. 11). Era anche previsto un «anno del riscatto» ogni sette anni per i servi e serve ebrei. In tal caso, se c’era l’intesa, la donna poteva rimanere lì come moglie (libera), magari per amore dei figli; se invece andava via, doveva lasciare i figli, essendo nati durante il periodo della schiavitù ed essendo perciò considerati proprietà dell’uomo. Essendo tutti i figli proprietà dell’uomo, tutti erano eredi, indipendentemente da chi li avesse partoriti.

     Per approfondire l’argomento si legga il mio libro: Nicola Martella, Generi e ruoli (Punto°A°Croce, Roma 1996). Qui si potrà leggere al riguardo gli usi e i costumi sia del Medio Oriente, sia nell’AT, sia nel NT.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Concubine_mogli_GeR.htm

29-01-2009; Aggiornamento: 30-06-2010

 

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