1/1 La creazione d’ogni cosa 1,1 |
4 |
1/2 Lo stato della terra 1,2 |
17 |
Qui trattiamo la creazione
d’ogni cosa e lo stato della terra. Ciò era strettamente connesso alla creazione
della luce; infatti, tutto avvenne nel primo giorno della creazione.
Ecco dapprima lo schema del brano. [à
Tdo / Gn 1:
1/2 Osservazioni strutturali e testuali]
Come esso mostra, le due questioni erano intimamente connesse (cfr. il tema
dell’oscurità).
Opera creatrice |
Stato della terra |
[1,1] In principio
’ëlohîm
creò i cieli e la terra |
[1,2] E la
terra era informe e deserta e l’oscurità [era] sulla faccia del diluvio e il
soffio di
’ëlohîm
aleggiava sulla faccia delle acque |
Resoconto verbale |
Compimento |
Resoconto
operativo |
Ulteriore
evento |
Valutazione |
Nomenclatura |
Sequenza temporale |
[1,3] Ed
’ëlohîm
disse: «Appaia luce!» |
(implicito) |
[1,3b] Ed apparve luce |
[1,4b] Ed
’ëlohîm
separò la luce dall’oscurità. |
1,4a] Ed
’ëlohîm
vide la luce, che [era] buona |
[1,5a] Ed
’ëlohîm
chiamò la luce giorno e l’oscurità notte |
[1,5b] E si fece sera e si fece mattina: giorno uno |
1/1 |
LA
CREAZIONE D’OGNI COSA 1,1 |
1. In principio
2. In principio creò
3. In principio creò ’ëlohîm
4. In principio creò ’ëlohîm
i cieli e la terra
Abbiamo visto che alcuni studiosi valutano Gn 1,1 semplicemente come un
titolo, ma ciò non ci può far che dissentire. Infatti, il testo creazionale
sarebbe cominciato con una terra che già c’era e del cui inizio l’autore non
avrebbe avuto nulla da dire. Noi partiamo dal fatto che Gn 1,1 fosse l’atto
creazionale totale vero e proprio. Dal v. 2 in poi l’attenzione fu rivolta
alla sola terra e dal v. 3 in poi tutto venne fatto in funzione di essa. Nei
sei giorni della creazione si trattò in effetti della creazione
amministrativa della terra e in funzione di essa.
«In principio creò
’ëlohîm
i cieli e la terra»
(Gn 1,1). In questa frase fu contenuta una vera e propria apologia biblica verso
il mondo al tempo dell’AT, che è rimasta valida fino a oggi. Al tempo in cui
l’autore scrisse, c’erano tanti miti sulla creazione, tante speculazioni e tante
ideologie di diverso genere. Specialmente Babilonia possedeva tali modelli
mitologici, i quali parlavano di tempi antecedenti alla creazione, della lotta
fra gli dèi, del dominio degli astri sugli uomini eccetera. Il primo verso della
Bibbia si presentò, perciò, in netto contrasto con le speculazioni degli uomini.
1. IN PRINCIPIO
1.1. IL REPERTO TESTUALE:
Il termine berêšît significa «nel principio, a capo di ogni
cosa, per prima cosa»: all’inizio degli atti creazionali di Dio. All’inizio dei
suoi atti,
’ëlohîm
concepì un piano creazionale ben
congeniato. In Pr 8,22ss tale piano fu chiamato «perizia» (sg.
ḥokmāh e pl.
ḥokemôt
«ordine, perizia»). Il lemma «in
principio» intendeva qui semplicemente un tempo, in cui non c’era ancora nulla,
prima che Dio creasse il tutto. Soprattutto si intendeva quando non c’era ancora
l’uomo.
1.2. LE EVIDENZE RISULTANTI:
Il metodo rivelatorio usato dalla Bibbia, contrasta con il
metodo speculativo dei sistemi e delle ideologie umani. Per Israele
solo ciò che Dio rivelava, si poteva veramente sapere (Dt 29,29). Da ciò si
possono evincere i seguenti principi, validi per tutti i tempi.
●
1) Parlare del principio, umiliava tutti coloro
che volevano risalire a una fase antecedente a questa prima pietra miliare della
storia.
●
2) Dichiarare un inizio, significava mettere fine a tutte le speculazioni
pretemporali. Tutte le astrazioni, le visioni e le sedicenti «rivelazioni»
mistiche si infrangevano contro questo muro che separava l’eternità dal tempo,
che distaccava l’esistenza illimitata di Dio da quella delimitata della
creazione, nel tempo e nello spazio, e che disgiungeva il mondo di Dio da quello
degli uomini.
●
3) Dichiarare un inizio,
umiliava ogni cosa derivata, perché ciò che aveva avuto inizio, poteva
ben presto terminare.
●
4) Parlare del principio, umiliava ogni
sistema, ogni concezione del mondo e ogni ideologia, perché fin dall’origine
erano esistiti un piano, un modello e una norma di valore primordiale, che come
originale avrebbero potuto vanificare ogni sistema di pensiero e di
interpretazione. Ciò che non corrispondeva all’originale versione, poteva
risultare perversione.
1.3. ALTRI ASPETTI:
Sebbene questo versetto nel suo complesso e il verbo
bārā’ «creare» in particolare non esprimevano in modo assoluto l’idea di
una creazione dal nulla (creatio ex nihilo),
le riflessioni concomitanti e la testimonianza dell’AT e del NT al riguardo
portano a formulare un inizio assoluto, appunto una creazione dal nulla.
[à
sotto]
[Segue lo schema del resto del capitolo]
2. IN PRINCIPIO CREÒ
2.1. IL REPERTO TESTUALE
2.1.1. IL VERBO:
2.1.2. BĀRĀ’ SIGNIFICAVA CREARE DAL
NULLA?:
2.2. EXCURSUS:
L’INIZIO ASSOLUTO
2.2.1. L’INIZIO ASSOLUTO ERA INDIPENDENTE DAI VERBI:
2.2.2. LA DOTTRINA DELL’INIZIO ASSOLUTO:
2.3. LE EVIDENZE RISULTANTI:
2.4. ALTRI ASPETTI:
3. IN PRINCIPIO CREÒ
’ëLOHÎM
3.1. IL DIO DEL CREATO:
3.2. IL DIO DEL PRINCIPIO:
4. IN PRINCIPIO CREÒ
’ëLOHÎM
I CIELI E LA TERRA
4.1. IL REPERTO TESTUALE:
4.2. LE EVIDENZE RISULTANTI:
Tratto da Nicola Martella,
Esegesi delle origini. Percorsi
Biblici 6 (Punto°A°Croce, Roma 2006), pp. 4-16.
05-04-2007; Aggiornamento:
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