Il termine «cristiano» significa in greco letteralmente «riferito /
appartenente a Cristo (o Messia = Unto)» e intende gli stretti seguaci del
Signore Gesù. Furono gli altri a definire «cristiani» i discepoli in
Antiochia (At 11,26), creando così tale identificazione con Gesù Cristo e il
suo messaggio; è evidente che «discepoli» sono solo coloro che seguono le
direttive del Maestro. Gesù disse: «Voi mi chiamate Maestro e Signore; e
dite bene, perché lo sono» (Gv 13,13). «Non chiunque mi dice:
“Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del
Padre mio che è nei cieli» (Mt 7,21).
Dopo che Agrippa ascoltò l’annuncio dell’Evangelo da parte dell’apostolo Paolo,
sbottò così: «Per poco non mi persuadi a diventare cristiano» (At 26,28).
Tale re identificava quindi l’annuncio e l’insegnamento di Paolo (vv. 2-27) come
contenuto dell’essere «cristiano».
L’apostolo Pietro, affermò così l’essenza e le conseguenze dell’essere
«cristiano»: «Se siete oltraggiati per il
nome di Cristo, beati voi! perché lo Spirito di gloria, lo Spirito di
Dio, riposa su voi… se uno patisce come
cristiano, non se ne vergogni, ma glorifichi Dio portando
questo nome» (1 Pt 4,14.16). È evidente che essere «cristiano»
significa portare il «nome di Cristo», ossia onorandolo mediante
l’ubbidienza alla sua Parola e glorificando Dio, anche se voler onorare Cristo,
può portare vessazioni da parte degli altri.
Un ultimo riferimento si trova in 1 Giovanni 2, ma rappresenta un gioco di
parole riconoscibile solo in greco nelle parole «Unto (Cristo), unti / unzione
(cristiani rigenerati dallo Spirito Santo) e anti-unto (anticristo).
L’anticristo e gli anticristi (v. 18) sono coloro che si sostituiscono a Cristo
come falsi profeti, per poi avversare l’Evangelo; essi negano il Padre e il
Figlio di Dio venuto in carne (vv. 22s) e cercano di sedurre i cristiani con le
loro menzogne (v. 26). I cristiani sono coloro che hanno ricevuto «l’unzione dal
Santo]», ossia
di Cristo mediante lo Spirito Santo, e in tal modo riconoscono la verità
rivelata (vv. 20s.27); essi confessano che il Figlio di Dio è venuto in carne e
dimorano in Lui (v. 23s), ossia nel suo insegnamento e nella sua comunione (vv.
28s).
▬ Letteratura
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► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/DizBB/Cristiano_Avv.htm
01-12-2008; Aggiornamento:
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