Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Malattia e guarigione 1

 

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La salute fra scienza, religioni e ideologie — Malattia e guarigione 1:

   Ecco le parti principali:
■ La questione della medicina e delle sue alternative
■ Guarigione e problematica
■ La medicina e la Bibbia

 

Dizionario delle medicine alternative — Malattia e guarigione 2:

   Ecco il procedimento usato per i singoli temi:
■ Presentazione del metodo o della problematica
■ Analisi critica scientifica, medica, razionale
■ Punto di vista biblico e valutazione della questione nel cristianesimo
■ Possibili alternative.

 

Inoltre ci sono anche queste parti:
■ Fatti, casi ed eventi nella paramedicina
■ Registro delle voci
■ Registro ragionato delle voci

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

Malattia e guarigione 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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LA DINAMICA DELLA SOFFERENZA

 

 a cura di Nicola Martella

 

La sofferenza ha molte forme e fattezze. Essa può unire; diverse volte si legge nella Bibbia: «Essi alzarono la voce e piansero» (2 Sm 13,36; Gb 2,12). Spesso però la sofferenza separa, fa voltare la faccia per il disagio. L’afflizione può portare a ritrovare se stessi; a volte però aliena da se stessi. Il dolore può far cercare l’essenziale dell’esistenza; a volte però porta a inseguire lo «sballo» anestetico nei vizi e nelle dipendenze. La sofferenza può rendere più misericordioso verso gli altri; a volte però rende ancor più gretti e spietati. Nell’afflizione si può vedere un disegno divino perché si ottenga pace o «guarigione nella vita» (cfr. Is 38,17); a volte però in essa l’uomo diventa viepiù ostile a Dio. L’handicap può diventare uno sprono, una sfida a dare il meglio di sé; a volte però diventa fonte di autocommiserazione.

     Come reagiscono gli altri alla sofferenza di una persona? Anche qui ci sono vari modi: portando consolazione, conforto e aiuto; nutrendo il sollievo di non stare così, ma altresì l’imbarazzo di non sapere che cosa fare; commiserando e esprimendo un atteggiamento di «pietà»; ponendosi all’ascolto del sofferente; offrendo solidarietà e disponibilità; eccetera.

   A questo riguardo consigliamo di leggere il seguente articolo, presente su «Fede controcorrente»: Riflessioni sulla sofferenza {Ermenegilda Alunno Paradisi}.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Dany

2. Giacomo Pastorino

3. Antonello Are

4. Vincenzo Russillo

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Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Dany}

 

Trovo che la riflessione sia giusta, comprendiamo la sofferenza solo quando noi stessi la proviamo, condivido ciò... ed anche il fatto di andare alla presenza del Signore senza alcuna maschera ma semplicemente essendo noi stessi e con tutto il nostro cuore, perché solo in questo modo possiamo cambiare... C'è bisogno della nostra disponibilità e volontà nel seguirlo, quando c'è ciò, tutto diviene semplice, perché Egli camminerà con noi e noi non sentiremo più tristezza... ma gioia e liberazione da ogni nostro peso. Questa non è una mia risposta, una riflessione, ma la mia esperienza di vita. Che Dio ti benedica e che tu possa camminare ogni giorno nella sua volontà. Grazie ancora, Dany. {2006}

 

 

2. {Giacomo Pastorino}

 

Diceva un fratello con il dono di Parola che «...purtroppo, per predicare sulla sofferenza umana con cognizione di causa bisogna — nella vita — avere molto sofferto psicologicamente, moralmente e fisicamente...». {2006}

 

 

3. {Antonello Are}

 

Affrontare il dolore e la sofferenza

 

La sofferenza e il dolore fanno parte della vita. Il saperlo, però, non ci rende più facile l’affrontarle. Ed è sempre duro il trovarsi in mezzo alle prove.

     Tuttavia, se anche perdessimo tutto e ci restasse solo Gesù, avremmo ancora tutto quello di cui abbiamo bisogno: la sua presenza, con noi, ogni giorno.

     Se stai soffrendo, al punto di sentirti a volte disperato, lascia che queste parole d’incoraggiamento t’aiutino a rimanere aggrappato alla fede in Gesù.

     A noi piacerebbe che il cristianesimo ci rendesse esenti dalla sofferenza. Sarebbe una cosa desiderabile dal nostro punto di vista; ma, come la maggior parte di noi ha già imparato, la nostra fede non ci esime dalle sofferenze.

     Abbiamo anche noi dei problemi, come li hanno i non-credenti e, spesso ne abbiamo persino in quantità maggiore. La differenza, naturalmente, è che noi possiamo rivolgerci a Gesù, nel momento del bisogno.

     I miscredenti potrebbero obiettare che è tutto nella nostra immaginazione, ma noi sappiamo che non è così. La nostra fede cristiana si rafforzerà anche tramite la sofferenza, come si rafforza nell’adorare Dio, nella preghiera, con la lettura della Bibbia e meditando sulla sua grandezza.

     Siccome conosciamo Gesù e gli apparteniamo, ci verrà naturale vivere in modo da somigliare a Lui, che conobbe la peggiore delle sofferenze quando fu affisso sulla croce. {17-11-2009}

 

«Tutte le cose cooperano per il bene di coloro cha amano Dio» (Romani 8,28).

 

 

4. {Vincenzo Russillo}

 

La sofferenza: una dura prova da superare

 

«La sofferenza: questa è infatti l’unica causa della consapevolezza». Con queste parole Dostoevskij descriveva il comune soffrire. Spesso associamo la parola sofferenza al patire fisico, alle pene d’amore o alla solitudine. Potremmo fare un elenco molto lungo, ma la sofferenza psichica e quella fisica hanno un comune denominatore: si tratta di un’esperienza che tempra la nostra vita.

     Quando il nostro essere ha consapevolezza del proprio dolore, non sempre trova punti di riferimento e ciò porta a gravi conseguenze come ad esempio: darsi all’alcool o ad altre dipendenze e addirittura cadere nella depressione.

     Di certo la sofferenza si può presentare come un’arma a doppio taglio, una forza che può essere distruttrice o una fiamma che alimenta il nostro spirito. Gesù stesso è passato per mezzo delle sofferenze (Isaia 53,3.5). Dobbiamo prendere esempio da Dio che ha portato sulle sue spalle i pesi d’Israele: «e fu il loro salvatore in tutte le loro angosce. Non fu un inviato né un angelo — egli stesso li ha salvati. Nel suo amore e nella sua egli li riscattò. Egli se li prese sulle spalle e li portò tutti i giorni dei primordi» (Isaia 63,9; traduzione della redazione).

     Il nostro cuore è un contenitore molto sensibile, potremmo cercare di riempirlo con cose vane, ma quel senso d’insoddisfazione rimarrà sempre come un pesante fardello. Bisogna riempirlo con l’amore di Cristo, che ha dato la sua vita per ognuno di noi. Nella nostra esistenza la sofferenza può modellare il nostro cuore all’amore di Dio, ma dobbiamo essere forti e fedeli al nostro Padre perché, attraverso le dure prove, dopo una lunga salita, avremo la nostra ricompensa: «Beato l’uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano» (Giacomo 1,12). {22-11-2009}

 

 

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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Sofferenza_MeG.htm

2006; Aggiornamento: 24-11-2009

 

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