Come parlarsi pur
avendo posizioni teologiche differenti? È possibile dialogare su tali differenze
con rispetto e senza passare dallo spirito alla carne?
Qui i seguito presento un caso particolare che si presta come oggetto da
studiare, approfondire e confrontare con la Parola di Dio e il buon senso.
Potremmo definire tale esempio un
«caso didattico».
Alberto Mazzeo Giannone, prendendo posizione sull’articolo
«Avventismo e legge mosaica nel nuovo patto», aveva espresso il suo
pensiero in merito nel tema di discussione «Avventismo e legge mosaica nel nuovo patto? Parliamone». Tra altre cose
aveva affermato: «Sin dal 1985 sono stato vittima di
questi militanti dell’Istituto Aurora di Firenze che, col discorso del sabato,
rubano e fanno proselitismo, creando scissioni. E i malcapitati (molti di loro
se lo meritano anche per la loro cattiveria e irriconoscenza verso Dio e verso
chi ha loro portato la santa Parola) cadono pian piano in altre convinzioni
dottrinali… […] Quanti lavaggi di cervello invece d’essere liberi e vivere
sereni grazie al nuovo patto!».
Salvatore Grasso, un simpatizzante avventista, sentendosi offeso da queste
parole, ha reagito malamente, inveendo contro il primo e anche contro Fred
Whitman. Quest’ultimo aveva scritto, tra altre cose: «…grazie per la chiarezza
della tua risposta all’articolo scritto dall’avventista. È possibile che questi
seguaci della setta dei Milleriti, partoriti dalla profetessa demoniaca Ellen
White (per le sue tesi cfr. Gal 1,6-9), siano
quasi
totalmente considerati Evangelici dagli “Evangelici” in Italia oggi?». Sia ad
Alberto Mazzeo Giannone, sia a
Fred Whitman, avevo risposto sul sito nel tema di
discussione sopra menzionato. Tutto ciò non è bastato a Salvatore Grasso, che ha
mandato una lettera irriverente e piena di astio.
Di là
dai dettagli e dall'oggetto del dibattito, rimane la questione come bisogna
parlare fra persone che si ritengono credenti cristiani. Inoltre, prima di
parlare dell'altro, bisognerebbe informarsi su chi egli sia. Infine, ciò deve
valere particolarmente per chi sta nell'opera del Signore. In tali casi una
rimostranza deve basarsi su ciò che tale servitore ha scritto o sulla
testimonianza di due o tre testimoni, come ci raccomanda la Scrittura.
Di là dagli aspetti personali
delle persone in questione, presentiamo tutto ciò come un esempio
didattico, ossia da studiare
insieme. La sfida alle persone di senno è aperta.
Per l’approfondimento si veda in Nicola Martella,
Entrare nella breccia (Punto°A°Croce, Roma 1996), l’articolo «Rimostranze verso fratelli», pp. 406ss.
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I contributi sul
tema
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sottostante
1.
{Salvatore Grasso} ▲
Nota editoriale: Avevo esortato Salvatore a riformulare il suo
contributo. Gli avevo anche detto che se non arrivava una tua risposta in tempi
ragionevoli, vista la gravità delle sue asserzioni, avrei messo il tutto in rete
sotto la tua responsabilità, avvertendo per onestà e trasparenza tutte le
persone di cui lui fai menzione. Ho sostituito le parole cattive sugli altri con
dei segni.
Risposta alle accuse di Alberto Mazzeo Giannone
Caro **** di turno, ho letto il tuo intervento fatto presso la rubrica di
Martella. Se tu hai delle prove che alcuni avventisti rubano, devo produrre
queste prove, e non ti puoi permettere il lusso di lanciare accuse campate in
aria. Tu ti definisci: apostolo; ti definisci pastore. Forse ti riferisci al
pastore che guarda le pecore naturalmente e non al Ministro di Culto.
Quanto a te caro Nicola, i primi argomenti che leggevo nella tua rubrica, mi
hanno ingannato, pensavo a una rubrica seria e interessante. Ma se tu dai questi
commenti — (cito l’inizio della tua risposta che copio): «Presumo che Alberto
abbia sofferto per alcuni Avventisti militanti, sia personalmente, sia per
l’opera ecclesiale e missionaria, in cui è coinvolto» — fai di questa tua
rubrica, una pagliacciata. Il mio nome è Salvatore Grasso, e m’assumo le
responsabilità di ciò che scrivo.
Leggo l’intervento del pastore Furnari, e noto che vuole indirizzare l’argomento
sulla pace, leggo il suo secondo intervento, ed è la stessa cosa. Parlo con il
mio amico Daniele Bastari, pastore avventista, e mi dice di moderarmi nella
risposta, e che non è insultando o rispondendo agli insulti che onoriamo il
sacrificio di Cristo. Traggo le mie conclusioni, e mi rendo conto di tutto.
Caro Nicola che credibilità hai, permettendo [di scrivere] a un **** di nome
Alberto Mazzeo Giannone, che si definisce apostolo, pastore e chissà quanti
altri titoli arbitrari si dà. Io cito solo questi due, li ho rilevati da una
ricerca fatta in google, e mi sono subito reso conto di come stanno le cose.
Pregherò Dio, affinché salvi quelle povere persone che cadono nella rete di
questo sedicente ministro di culto evangelico, della setta che lui rappresenta
bestemmiando, ingannando nel nome di Gesù, in Scario (SA). Accenna ironia sulla
decima, e lui chiede «sostienici con la tua offerta».
Premetto che io non sono avventista, cioè non mi sono ancora battezzato, ma sono
solo un simpatizzante, quindi per il mio modo di chiamare le cose con il loro
nome, non accusate gli avventisti, ma solo me. Comunque, caro Nicola, spero che
non censurerai la lettera. Questa volta non ti faccio nemmeno gli ironici
complimenti, ma spero che tu possa veramente essere onesto nei confronti di
tutti, ma ciò che è molto importante, a mio modesto parere, non devi essere di
parte, ma devi essere un moderatore.
Per ciò che riguarda
l’intervento di Fred Whitman, deduco che sia un °°°°, oltre che a compagno di
merenda di Giannone, perché non ha nemmeno il coraggio di dire quale setta lui
rappresenta. {11-07-2008}
2.
{Nicola Martella} ▲
Caro Salvatore, io ho dato la parola a chi mi ha scritto ed è intervenuto,
quindi anche a te. Non pubblico mai i contributi che arrivano così come sono, ma
li correggo nella grammatica, nella sintassi e negli errori d’ortografia, così
anche il tuo. Smorzo le parole offensive. Devo confessare che il contributo
d’Alberto Mazzeo Giannone era pensato come destinato a me in privato, come mi ha
detto dopo lui stesso; ma io non potevo saperlo.
Quanto all’inizio della mia risposta a lui, nota alcuni
termini che metto in maiuscoletto: «Presumo
che Alberto abbia sofferto per
alcuni Avventisti
militanti, sia personalmente, sia
per l’opera ecclesiale e missionaria, in cui è coinvolto». «Presumo» indica
un’ipotesi. «Sofferto» indica un’esperienza dolorosa particolare. «Alcuni»
indica l’eccezione. «Militanti» indica una particolare categoria, differente dai
moderati; questi ultimi si trovano in tutte le denominazioni così anche i primi.
Daniele Bastari, che tu chiami tuo amico, lo conosco e lui conosce me (ci
siamo scritti e ho ancora un articolo da pubblicare che lo coinvolge) e lo
ascrivo fra i moderati. Avresti dovuto seguire il suo saggio consiglio!
È una parola pesante quella
in cui dai del «°°°°»
a Fred Whitman e lo chiami «compagno di merenda di Giannone». Ciò è ingiusto e
non t’onora; essi neppure si conoscono. Inoltre l’ira ti rende cieco, poiché
alla fine del contributo di Fred è scritto: «Centro Evangelico Battista di S.
Sisto (PG); www.radioluce.com» (egli è missionario e pastore battista). È un
uomo stimato da tutti a Perugia, in Toscana, in Italia e all’estero.
Ognuno poi ha da ridire
sugli altri, io ho cercato di mediare. Non è chiamando qualcuno con impropri
(****,
°°°°)
o dandogli del bestemmiatore, ingannatore o appartenente e una «setta», solo
perché ha un’altra posizione, che si crea un progresso cognitivo, morale e
spirituale. Paolo raccomandò: «Nessuna mala parola esca dalla vostra bocca;
ma se ne avete alcuna buona che edifichi, secondo il bisogno, ditela, affinché
conferisca grazia a chi l’ascolta» (Ef 4,29). Ti prendi tu la responsabilità
della pubblicazione del tuo contributo; io ti avevo esortato in privato a
riformulare il tuo contributo, ma non l’hai fatto. Ammesso e non concesso che
gli altri abbiano sbagliato, così come hai reagito rischi di renderti colpevole
dinanzi al Signore; infatti è scritto:
— «Non partecipate alle opere infruttuose delle
tenebre; anzi, piuttosto riprendetele» (Ef 5,11)
— «Non partecipare ai peccati altrui; conservati
puro» (1 Tm 5,22)
Soprattutto ciò getta tanto fango proprio su di te,
quando migliaia di persone leggeranno le tue parole; e penso che a distanza di
tempo anche tu te ne vergognerai.
Quanto alla mia moralità, sta sicuro che io mi comporto
da «onesto nei confronti di tutti» e so fare anche il
«moderatore». Inoltre non cerco di «ingannare» alcuno, giocando sempre a care
scoperte; la «pagliacciata» non sta nel mio stile. Mi ha scritto sia Lillo
Furnari, sia un altro pastore avventista svizzero, e abbiamo potuto dialogare
bene, col primo sul sito e con l’altro in privato. Un caro fratello che mi
conosce bene e che vuole restare anonimo, mi ha scritto quanto segue: «Caro
fratello, mi voglio veramente rallegrare con te per il garbo, la chiarezza, la
competenza e l’amore che hai manifestato negli articoli riguardanti
l’avventismo. Mi ha veramente riscaldato il cuore saperti d’avere come fratello
e amico». Avrei lasciato da parte il contributo di questo amico, se tu non
avessi messo in forse la mia condotta morale.
Ti avevo esortato e incoraggiato a rileggere il tuo
contributo e a emendarlo secondo la «mente di Cristo» (1 Cor 2,16), usando il
«frutto dello Spirito» (Gal 5,22) e non le «opere della carne» (vv. 19ss). Ti
avevo fatto notare che la ragione sta negli argomenti validi, non nelle
ingiurie.
Ti avevo fatto notare che se poi volevi che mettessi in
rete il tuo contributo così come sta, potevo farlo, ma non sarebbe risultato a
tuo onore. E ora io sono costretto ad aggiungere questa mia risposta. Quelli da
te accusati, si sentiranno in dovere di replicare. Invece di parlare del tema in
oggetto, inizierà un ping-pong della carne (ne ho già visti!). Inoltre così
facendo, getterai ombre sugli Avventisti stessi, di cui sei simpatizzante,
sebbene essi qui non c’entrino. Era questo che volevi? Dio ti conceda di
ravvederti dai pensieri del tuo cuore.
3. {Alberto Mazzeo Giannone} ▲
Solo ora leggo la
civile risposta del simpatizzante dell’Evangelo Salvatore Grasso al mio
intervento. A lui, a me del tutto sconosciuto, segnalo perché me lo obbliga, i
seguenti fatti. Provengo dal liceo classico e sono psicologo del comportamento
sin dal 1978 (Università di Firenze); inoltre ho avuto una formazione teologica
biblica presso l’allora Centro Biblico dei battisti conservatori di Via Carriera
Grande a Napoli (anni 1971-74); ho frequentato corsi d’archeologia biblica
presso la Libera Università della Chiesa di Cristo (Via del Bollo a Milano) col
preside e fratello in fede prof. Faustino Salvoni, ora col Signore. Ho ricevuto
il battesimo per immersione nella Comunità dei Fratelli di Abbiategrasso (MI)
l’08 giugno 1975. Ho ricevuto la consacrazione al Ministero Cristiano il 24
giugno 1981 dalla IRM - USA (Battisti del Sud) e sono Ministro di Culto con
decreto ministeriale secondo le leggi — purtroppo — ancora in vigore dal
1929-30.
Ho lasciato il «famoso» posto sicuro al Nord Italia, dove vivevo e lavoravo, per
ritornare da pioniere (e da primo convertito all’Evangelo nella storia del mio
Comune di nascita e poi mia madre come donna battezzata da me nel 1984) al mio
paese d’origine senza aiuto di nessuno. Qui non c’è mai stata presenza
protestante con un’opera di culto riformato, e ho così fondato il Centro
Evangelico il 14 Aprile 1979 che, con una Casa d’Accoglienza e una Radio
Evangelica sino al 1991, è stato anche un polo d’attrazione per i tanti credenti
interdenominazionali (e non solo italiani) che visitavano la zona specie da
turisti... Tutto ciò è descritto nel sito
www.gesuvivente.eu
in quattro lingue...
Ringrazio Salvatore Grasso che mi ha data quest’opportunità d’ulteriore
presentazione cui non sono abituato, né è consona alla mia natura...
Personalmente sono contrario alla pubblicità, infatti tutti mi conoscono e
nessuno mi conosce, anche per mie precise e irremovibili posizioni
dottrinali...:
no all’ecumenismo,
no all’evoluzionismo,
no alle filosofie,
no al pastorato femminile,
sì alla serietà nell’abbigliamento
femminile e maschile in chiesa, no
all’omosessualità come normale pratica di vita sessuale di credenti e ai
matrimoni tra omosessuali, ecc... Dico di
no anche a divisioni e scissioni che ho purtroppo subito a opera un po’
di tutte le varie denominazioni che sembrano stare lì pronte (come lupi rapaci e
quindi a rubare «così dice la Scrittura») ad interferire nel lavoro altrui senza
aiutare o collaborare, ma che desidererebbero vedere gli altri solo condividere
le loro proprie idee, a mo’ di clonazione o fotocopia, e a non pensare che ogni
denominazione o comunità — se fedele solo alla Sacra Bibbia — è parte del Corpo
che è di Cristo, formate da doni e ministeri diversi ma che devono servirsi gli
uni gli altri proprio per una seria testimonianza della santa fede.
Sono rimasto perplesso nel constatare come soltanto per il mio dire, Salvatore
Grasso abbia sputato veleno da crotalo contro la mia persona infangandomi e
diffamandomi a mezzo stampa e con tanta sicurezza nelle proprie argomentazioni,
quando io personalmente non conosco Salvatore Grasso, né penso che lui conosca
la mia
persona... Per le varie parole scurrili e non
spirituali attribuitemi da Salvatore Grasso, prego Dio che lo convinca Lui
d’errore, di peccato e di giustizia mediante il suo Spirito, affinché
chieda perdono... Io personalmente e a nome di quanti associati alla Missione
Gesù È Vivente — indirettamente offesi specie nello spirito — lo perdono nel
nome di Gesù, in quanto io non l’ho offeso, e gli auguro che quanto da lui
scritto e che è nel suo animo, resti veramente sommerso con la sua vecchia vita
nella conversione ed egli diventi una creatura veramente nata di nuovo,
crescendo in serenità e in sottomissione riconoscente a Dio e a chi Dio gli ha
preposto (p.es. apostoli, pastori, dottori, evangelisti, profeti, anziani,
diaconi...). Dico questo perché ho letto che Salvatore Grasso dovrà battezzarsi.
Perché se da simpatizzante, quale Salvatore Grasso si definisce e identifica,
parla e agisce già così puntando l’indice accusatore e usando la lingua (il
mortale veleno, come la Scrittura la paragona) come se i servitori o le comunità
di credenti fossero delle pro-loco o club politici, sindacali o circoli da
biliardo... figuriamoci all’interno d’un sistema ecclesiastico già organizzato
con dottrina e regole!
Inoltre, personalmente io devolvo e sono per la decima e offerte ma
volontariamente senza obblighi... il tutto deve essere spontaneo perché tutto è
di Dio e procede da Dio... E s’aiutano così anche delle opere in Africa.
In ultimo, come anche servitore dell’Evangelo da circa 30 anni per gli altri e,
come tale, serve volontariamente e gratuitamente, sono anche a sua completa
disposizione per una consulenza spirituale tramite e-mail personale, al di là
dei vari titoli sia accademici o dei ministeri biblici praticanti e non
sedicenti.
Che il vero Dio, il Santo d’Israele, consoli i cuori di tutti nel Figlio il Gesù
Messia e per il Suo Santo Spirito e ci tenga tutti pronti alla venuta del
fratello maggiore, il Redentore Gesù.
Grazie Signore Gesù! Shalom {21-07-2008}
4. {} ▲
5. {} ▲
6. {} ▲
7. {} ▲
8. {} ▲
9. {} ▲
10. {} ▲
11. {} ▲
12. {} ▲
►
Confrontarsi per maturare insieme {Nicola Martella} (A)
►
Giudizi sommari {Nicola Martella} (T)
►
In rete correttezza o «gioco sporco»? {Nicola Martella} (A)
►
La morale dei cristiani {Nicola Martella} (A)
►
Norme di fair-play
{Nicola Martella} (A)
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Rimostranze_fratelli_EnB.htm<
23-07-2008; Aggiornamento: |