Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Le diversità possono essere una risorsa oppure diventano un problema.

 

Ecco le parti principali:
■ Entriamo in tema (il problema)
■ Uniti nella verità
■ Le diversità quale risorsa
■ Le diversità e le divisioni
■ Aspetti connessi.

 

Il libro è adatto primariamente per conduttori di chiesa, per diaconi e per collaboratori attivi; si presta pure per il confronto fra leader e per la formazione dei collaboratori. È un libro utile per le «menti pensanti» che vogliano rinnovare la propria chiesa, mettendo a fuoco le cose essenziali dichiarate dal NT.

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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PORTARE LA PROPRIA CROCE, MA NON DI LEGNO

 

 a cura di Nicola Martella

 

Non ho nulla nell’uso didattico della nuda croce come simbolo. Abbiamo già discusso in passato sull’uso della croce nel mondo cristiano biblico. [► La croce che scandalizza; ► La croce scandalizza? Parliamone] Faccio anche presente che nei primi secoli d.C. i cristiani non fecero uso della croce come simbolo, essendo la crocifissione una nuda realtà, spesso quotidiana, che faceva sorgere nei cuori raccapriccio e terrore. Allora camminare con una croce addosso (reale o simbolica) era disdicevole al pari di chi va in giro oggi con un cappio al collo o una sedia elettrica sulle spalle. Non è un caso che una delle rappresentazioni cristiane più antiche della crocifissione di Cristo risalga all’inizio del 5° secolo d.C. (si trovi intagliata sul portale di Santa Sabina sull’Aventino a Roma). In precedenza la croce fu usata in senso di scherno contro i cristiani.

    Mi ha sorpreso ricevere una lettera di Lindsay Hamon, un credente inglese, indirizzata ad Enoc Argento (ps.), un conduttore di chiesa del Frusinate. Egli intende camminare da Napoli a Roma con una croce di legno in spalla di 4 metri per 2, con l’intento di pregare e testimoniare di Gesù (si veda al riguardo il primo contributo).

    Il secondo contributo riporta la lettera circolare di Enoc Argento (ps.), con cui appoggia tale singolare impresa e cerca di mediare verso i credenti evangelici italiani che per cultura sono allergici a tali pellegrinaggi e processioni con croci.

    L’intento di questo tema non è giudicare la sensibilità religiosa o i metodi di evangelizzazione altrui, ma di discutere insieme su tale singolare impresa.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.

I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Lindsay Hamon

2. Enoc Argento, ps.

3. Nicola Martella

4. Gaetano Nunnari

5. Vincenzo Russillo

6. Nicola Martella

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Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Lindsay Hamon}

 

Caro pastore Enoc, ti puoi ricordare una e-mail, che ti abbiamo inviato alcuni mesi fa, concernente il proposito camminare da Napoli a Roma portando la croce. Mia moglie Debbie e io abbiamo intenzione di arrivare il 3 settembre 2009 e di iniziare la camminata il 4, finendo il 17 settembre. Vorremmo arrivare a Napoli e magari soggiornare in un albergo economico per la prima notte e, da quel momento in poi, vorremmo soggiorno in campeggi, a meno che qualcuno ci offre un alloggio in casa sua.

     Usiamo la croce semplicemente perché crea innumerevoli opportunità di condividere con la gente il messaggio della salvezza e, talvolta, di pregare con loro. Io, di solito, non chiedo il permesso delle autorità, ma metto semplicemente la croce sulla mia spalla e cammino, prego e testimonio per Gesù. Lo Spirito Santo prepara tanti incontri con le persone giuste — lode a Dio. Io cammino sulle strade locali, al fine di dialogare con quante più persone possibile e, quindi, ci vuole abbastanza tempo per attraversare le città.

     Una volta che sto sull’itinerario, mi mantengo lungo la strada principale, in modo che non mi perda. Se ho con me una persona locale che conosce la zona, possiamo ovviamente attraversare i villaggi, in cui le persone sono spesso più aperte a parlare. Sarebbe bello se tu potessi unirsi a noi per camminare con noi per un certo tempo, soprattutto all’inizio, in modo che tu possa comunicarci qualsiasi accortezza. Inoltre, sarebbe bello avere qualcuno che possa parlare italiano!

     Ho allegato varie mie fotografie mentre cammino con la croce — una in Sri Lanka nel 2007, una in Russia nel 1993 e una in Inghilterra di recente. [N.d.R.: Tali foto erano allegate solo all’originale.] Come puoi vedere, la croce è di circa 4 metri per due metri, ma è divisa in tre parti per il trasporto.

     Per favore fammi sapere, se sei a conoscenza di eventuali contatti locali sul tragitto, con cui possiamo avere piacere di prendere contatto. Ho un grande rispetto per il modo con cui Dio ti sta usando e spero che potremo camminare e pregare insieme per la testimonianza di Gesù. Tuo fratello in Gesù… {inizio agosto 2009}

 

 

2. {Enoc Argento, ps.}

 

Carissimi in Cristo, ho ricevuto tale invito dal fratello Lindsay Hamon e sua moglie Debbie, dall’Inghilterra, i quali arriveranno a Napoli il 3 Settembre, e il 4 partiranno in direzione Roma, trasportando una croce sulle spalle, e evangelizzando lungo la strada verso Roma, fino al giorno 17.

     Lungo la strada avrebbero piacere che altri credenti si associassero a loro per incoraggiarli e testimoniando di Cristo alle persone che incontreranno. Sarebbe anche buono che qualche famiglia di credenti li potesse ospitare qualche notte, anche se loro sono attrezzati con una tenda da campo. Questo naturalmente nei tratti, dove ci sono credenti. Per esempio, da Napoli alcuni fratelli e sorelle potrebbero accompagnarli fino a Caserta e ospitarli lì. Poi alcuni di Caserta, fino a Cassino. Poi da Cassino fino a Ceprano, poi noi di Frosinone potremmo accompagnarli da Ceprano ad Anagni, a turni di diversi fratelli e sorelle. Poi fratelli e sorelle nelle vicinanza di Roma potrebbero accompagnarli fino a Roma, e poi altri fratelli e sorelle di Roma, accompagnarli dentro Roma.

     Capisco che alcuni di noi siamo un po’ allergici a una croce di legno che venga portata a spasso, ma se ci pensiamo bene, una croce lunga circa 4 metri e larga 2, attirerà l’attenzione di tante persone alle quali si potrebbe spiegare, per esempio, che Cristo non è rimasto sulla croce, oppure che la croce in se stessa non serve a nulla, oppure che la croce di cui Gesù parlava era quella delle sofferenze che dobbiamo patire per fare la Sua volontà.

     Purtroppo, questi fratelli non parlano l’italiano, quindi avrebbero bisogno di qualche traduttore che potesse tradurgli qualche cosa che essi vorrebbero condividere con qualche persona. {10 agosto 2009}

 

 

3. {Nicola Martella}

 

Sarebbe interessante sapere se Enoc Argento (ps.) andrà personalmente ad accompagnare per il primo tratto tale suo conoscente inglese, come da lui richiesto.

     Non avendo trovato foto di Lindsay Hamon in rete (si accenna a lui soltanto qui), suggerisco i seguenti link per imprese e persone simili:

     ■ Arthur Blessitt (e qui: si noti anche il commercio che vi è attorno)

    ■ Kevin Mulville

     ■ YWAM School of Evangelism - Filippine (video auto-referenziale)

 

In tali foto e filmati si tratta di una croce più o meno grande, alla cui fine c’è una ruota, per meglio trascinarla. Faccio notare che tale fenomeno si trova specialmente nel cattolicesimo (vedi qui), e qui le persone camminano per tanti chilometri e terminano il loro cammino a Piazza san Pietro (Vaticano) o presso uno dei tanti santuari perlopiù mariani. Diversi evangelici che fanno tali «cammini con la croce» e di cui ho consultato siti e articoli in rete, sono di stampo carismaticista. C’è da chiedersi se tali pratiche vanno nel senso di un ecumenismo di fatto intorno a gestualità religiose comuni.

     Non vorrei prescrivere quale debba essere un metodo di evangelizzazione e quale no. Non posso giudicare quale siano i risultati di una tale singolare evangelizzazione, camminando con una croce di legno sulla spalla. Non penso neppure che l’intenzione di tali credenti vogliano indurre all’idolatria della croce. Certo sta che in un Paese, in cui la «via crucis» è comune, come «crociati» si può essere alquanto fraintesi.

     È possibile che le persone nostrane, abituate come sono alla «via crucis» (e «alcuni, abituati finora all’idolo...»; 1 Cor 8,7), invece di comprendere l’Evangelo, si faranno anche loro una croce a rotella e prenderanno la strada verso il prossimo santuario mariano, verso san Pietro (Roma) o verso il mausoleo di padre Pio (San Giovanni Rotondo), credendo di accumulare così punti e meriti sulla «patente» celeste.

     Il NT parla della «parola della croce» (1 Cor 1,18). Certo a Paolo non sarebbe venuto in mente di caricarsi una tale croce di legno addosso. Gli bastava andare fuori città per vedere spesso decine di condannati a morte che languivano sotto indicibili e atroci sofferenze, desiderando solo la morte... o di tornare alla vita.

 

 

4. {Gaetano Nunnari}

 

Come hai giustamente chiesto tu, Paolo andava in giro con una croce di 4 metri per 2, addosso facendosi prendere per fesso dalla gente? O come ho detto io tempo fa, si metteva a fare il cubista sull’areopago? Prendo atto che ci sono persone che, affermando di appartenere a qualche movimento (direi quasi) evangelico, se ne inventano ogni giorno una. Dall’olio santo buttato dall’aereo, sono passati a fare le processioni stile cammino di Santiago. Io credo nei metodi biblici, non nel marketing.

     Innanzi tutto è Dio che converte i cuori, e non noi. Secondo, dobbiamo essere luce e sale, dove il Signore ci ha posti. Terzo, se qualcuno ha la vocazione del predicatore itinerante, segua gli esempi narrati nella Bibbia, predichi la Parola, e non si metta a fare l’attore tragicomico. {22 agosto 2009}

 

 

5. {Vincenzo Russillo}

 

Di iniziative simili ne è piena zeppa la chiesa cattolica. Al riguardo avevo sentito d’un evento simile, organizzato da un gruppo di ragazzi che hanno sfilato per le vie del loro paese con la croce sulle spalle (vedi qui). Si veda pure l’ormai rinomato san Giovanni Rotondo, dove i pellegrini affrontano la scalinata con la croce, per «espiare» i propri peccati e in cerca di benedizione. Non è mia intenzione paragonare questi «singolari riti» con il metodo d’evangelizzazione di Lindsay Hamon.

     Di certo tutto questo non ha niente di biblico, infatti per gli ebrei era un mezzo umiliante e doloroso per uccidere una persona. Non entro in merito se questo sia un metodo giusto o meno per l’evangelizzazione. Come evangelizzare è un tema da affrontare con maggiore attenzione. Però ritornando al viaggio che si vuole affrontare, di certo avrà un grande impatto di spettacolarizzazione. Mi domando però se potrà avere gli effetti voluti, visto che in Italia ormai di riti simili (p.es. flagellanti, via crucis) ne abbiamo a bizzeffe.

     Basta solamente dire che la croce è puro simbolo? Allora perché portarla in maniera vistosa? Di certo il messaggio salvifico della resurrezione di Cristo è molto importante. Ma non basta fare dei proseliti; ciò che Gesù insegnò, era una conversione piena. Infatti disse chiaramente: «Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa» (Matteo 7,13). Perciò è importante che in qualsiasi modo sia esplicitato il messaggio di nostro Signore, sia profondo ed edifichi la persona sulla Sacra Scrittura.

     Mi viene poi da pensare, per concludere, a un verso che calza a pennello: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua» (Matteo 16,24). Spero che trapeli questo messaggio affinché chiunque conosca Gesù non porti la croce (materiale), ma che si converta a Cristo, amandolo più d’ogni cosa e rinunciando alla vecchia vita: «Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà. Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua? O che darà l’uomo in cambio dell’anima sua?» (Matteo 16,25-26). {26-08-2009}

 

 

6. {Nicola Martella}

 

È evidente che quando Gesù ingiungeva al potenziale seguace: «…prenda la sua croce e mi segua» (Matteo 16,24) non intendeva la croce di Cristo né «la grande Croce, portata in spalla dai ragazzi nella marcia di metà settimana», come si afferma in tale articolo della «missione popolare» cattolica. Come mostra il contesto, intendeva la prontezza del seguace a mettere a rischio la sua propria vita per la causa di Cristo e del regno di Dio (vv. 25s).

     Come ho fatto già notare, a nessun seguace di Cristo dei primi secoli sarebbe venuto in mente di caricarsi una grande croce di legno con rotella finale e di andare così per la città o da un villaggio a un altro. Ne vedevano abbastanza di persone, condannate a morte, che trascinavano la loro croce fino al luogo del martirio! La «parola della croce» era il messaggio dell’espiazione dei peccati mediante la morte in croce di Gesù Cristo: era questo che i seguaci di Gesù predicavano; tale messaggio era pazzia per i perduti, ma «potenza di Dio» per i salvati (1 Cor 1,18). L’accento stava sul messaggio da ascoltare e da credere e non su un simbolo da vedere: «La fede viene dall’udire e l’udire si ha per mezzo della parola di Cristo» (Romani 10,17; cfr. vv. 14s).

 

 

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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Portare-croce_non-legno_UnV.htm

19-08-2009; Aggiornamento: 27-08-2009

 

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