Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

Generi & ruoli 1

 

Etica

Vai ai contributi sul tema

Norme di fair-play

 

 

L’uomo e la donna nella Bibbia— Generi e ruoli 1:

   Ecco le parti principali:
■ Entriamo nel tema (la problematica)
■ I generi nella Bibbia
■ Il matrimonio nella Bibbia

 

La donna nel Nuovo Testamento — Generi e ruoli 2

   Ecco le parti principali:
■ La posizione della donna nella chiesa
■ Il ministero della donna nella chiesa
■ Aspetti conclusivi
■ La mia donna  

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Generi & ruoli 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOZZE GAY NELLA CHIESA VALDESE! PARLIAMONE

 

a cura di Nicola Martella

 

Qui di seguito discutiamo l’articolo «Nozze gay nella chiesa valdese». Alessandro Esposito ribadisce il consenso dell’establishment della Chiesa valdese nel rito religioso celebrato a Marsala, durante il quale è stata «benedetta» la convivenza omosessuale fra due donne. Tale rito religioso avvenne già il sette aprile 2010, ma fu stato tenuto segreto, facendo trapelare le cose solo lentamente, probabilmente per mettere la Chiesa valdese dinanzi al fatto compiuto. Membri della Chiesa valdese, come il segretario di presidenza del Senato Lucio Malan, negano un consenso della Tavola valdese a tale proposito. Qualcuno mente, quindi. Chi sarà mai?

    Visto che alcuni contributi sono alquanto frammentari nel linguaggio, cerco di renderli al meglio, secondo quanto ho compreso. I documenti di altri autori, presenti su altri siti, non vengono riportati su questo sito, a meno che non si abbia l'espressa autorizzazione dell'autore.

 

Per l’approfondimento si vedano in Nicola Martella, Disturbi e abusi, Sesso & Affini 3 (Punto°A°Croce, Roma 1998), gli articoli: «L’omosessualità», pp. 157-171; «Omosessualità e Bibbia», pp. 172-184; «L’amicizia fra uomini», pp. 185-193.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.

I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Francesco Grassi

2. Giovanni M. Caltana

3. Emiliano Musso

4. Edoardo Piacentini

5. Mario Pinto

6. Lella Moscariello

7. Damaris Lerici

8. Eliseo Paterniti

9. Pietro Calenzo

10. Guerino De Masi

11. Gianni Siena

12. Tore Reale

13. Vari e medi

14. Vari e minimi 1

15. Vari e minimi 2

16.

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Francesco Grassi}

 

Ciao, Nicola, dovresti dare un’occhiata a questa intervista, in particolare a quanto segue: «Ritengo essenziale, però, sottolineare che tale celebrazione è stata resa possibile da molteplici fattori: vorrei citarne soltanto tre. Il primo è rappresentato dalla disponibilità delle comunità valdesi di Trapani e Marsala, di cui ho il privilegio d’essere pastore, le quali hanno dimostrato estrema apertura e sensibilità, sfidando convenzioni e consuetudini. Il secondo consiste nell’estrema maturità teologica, etica ed ecclesiologica dimostrata dalla Chiesa Valdese nel suo insieme, poiché si tratta d’una realtà in cui il confronto e il dibattito sono sempre consentiti e tutelati. Il terzo fattore, infine, lo individuo nel mio percorso biografico, che ha potuto giovarsi del sostegno delle comunità di base, appartenenti al cattolicesimo cosiddetto «del dissenso». In particolare, sono debitore dello sviluppo d’una maggiore sensibilità circa la realtà delle coppie omosessuali e dei loro diritti alla comunità di base di Pinerolo e al suo presbitero e animatore, Franco Barbero» (grassetto redazionale). Chissà chi mente... Un saluto. {12-06-2010}

 

 

2. {Giovanni M. Caltana}

 

Su «Gay news» leggo un articolo intitolato (il che è tutto un programma) «Sono discriminati e Dio li ricompensa» (a dir poco blasfemo, se non proprio satanico), che parla dell’ineffabile pastoressa Letizia Tomassone (e chi altri sennò); esso è stato ripreso dal Corriere della Sera del 08-02-2007. [N.d.R.: Poi segue tale articolo dal titolo «La pastora valdese: “Ho sposato coppie gay”», che non può essere pubblicato qui, ma di cui riportiamo il link. Invitiamo a leggerlo, prima di continuare la lettura delle osservazioni e obiezioni di questo lettore.]

     I veri Valdesi si rivolterebbero nella tomba. Basta dare un’occhiata all’aberrante rete REFO (Rete evangelica fede e omosessualità), dove ovviamente i protestanti (ammesso e per nulla concesso che possono ancora chiamarsi così) liberali fanno la parte del leone. Un breve ricerca su Internet illumina sull’attivismo valdese su questo tema, se solo fosse messo al servizio dell’evangelizzazione! Forse, dopo la sterzata ecumenica di suddetta chiesa, c’è una politica ecclesiastica che punta a condurre nell’Italia cattolica una battaglia di retroguardia sui «diritti civili», che ne fa il baluardo dei progressisti radical-chic.

     Non abbattiamoci troppo perché nel Nord Europa e in Nord America c’è in gran parte la stessa egemonia culturale. Il problema è che in Italia al grande pubblico e per questioni storiche gli evangelici per antonomasia sono i Valdesi (o ciò che ne resta) e al secondo posto i pentecostali (che ancora non arrivano a tanto), con buona pace di tutti noi fondamentalisti settari e cattivoni. Di Alessandro Esposito si è già detto abbastanza. {12-06-2010}

 

 

3. {Emiliano Musso}

 

Dovrebbe essere una notizia che si commenta da sola, ma purtroppo non è così. Tempo fa, un mio lettore ha portato alla mia attenzione una notizia quasi analoga, riferita allo «sdoganamento», da parte del sinodo luterano, delle nozze omosessuali in Svezia (fonte). E purtroppo il parallelo tra protestantesimo e costumi inopportuni sta diventando sempre più reale: penso sia comune, nell’esperienza di molti di noi, sentirsi fare dai nostri interlocutori domande riferite a questi temi, non appena ci si dichiara protestanti, quasi fossero questi i segni distintivi del nostro credo. Il punto della questione è quello, che Nicola ha opportunamente sottolineato, parlando dell’impostazione di Alessandro Esposito: quando ci si allontana dalla Scrittura, non si può che nuocere alla testimonianza, trascinando al contempo chi s’affida a queste persone verso una concezione lontana dalla volontà di Dio. E questo accade con grande danno verso il mandato, che ci è stato affidato. Il Signore stesso ci ha avvisato di tendenze, che avrebbero inflitto pesanti colpi alla fede, ma è sempre triste vederne una parte della realizzazione pratica. {12-06-2010}

 

 

4. {Edoardo Piacentini}

 

Queste notizie gettano una profonda divisione tra le chiese protestanti storiche e le chiese evangeliche, perché, senza essere tacciati d’omofobia, la Parola di Dio è chiara, Dio ha creato solo due sessi: «Egli li creò maschio e femmina» (Genesi 1,27). Gay non si nasce, si diventa a causa d’un cattivo approccio alla sessualità, soprattutto nell’età dell’adolescenza; ed è un peccato, anzi è «cosa abominevole» agli occhi dell’Eterno (Levitico 18,22). Questo non vuol dire che non dobbiamo accogliere nelle nostre comunità gli omosessuali. Tuttavia, chi incontra Gesù nella sua vita, deve cambiare vita; per cui i gay devono, con il Suo aiuto, riappropriarsi della sessualità, che Dio ha donato alla creazione del mondo, abbandonando per sempre il vizio e il peccato.

     Anche se questo discorso può sembrare controcorrente, noi non possiamo adeguarci alla mentalità del mondo, ma dobbiamo affermare le verità, che apprendiamo nella Parola di Dio, unica regola di fede e di condotta per coloro che hanno creduto e accettato Gesù come personale Salvatore e Signore. È falso affermare che omosessuali si nasce, la verità è che si diventa così perché «tutto il mondo giace nel maligno» (1 Giovanni 5,19). E l’avversario acceca le menti e i cuori d’ogni uomo, che non si lascia guidare dalla Parola di Dio, corrompendo finanche le chiese cristiane, che aderiscono alla teologia liberale; mentre i credenti fedeli alla Scrittura non aderiscono a certe idee e certi costumi, e restano attaccati alla verità biblica.

     Non bastano i preti gay e pedofili, anche le nozze gay nelle chiese protestanti... Siamo davvero alla fine dei tempi. Restiamo uniti a Gesù, che sta per ritornare, anzi credo proprio che manca solo qualche istante alla mezzanotte e lo Sposo arriverà. Beate quelle vergini avvedute che, trovate pronte dallo Sposo, con le loro lampade accese, entreranno con Lui nella sala delle nozze, a differenza delle stolte, alle quali il Signore dirà: «In verità vi dico che non vi conosco» (Matteo 25,12). {12-06-2010}

 

Osservazioni (Gabriele Cristopher Di Fazio): Infatti, chi ha detto che non si devono accogliere gli omosessuali? È ovvio Dio è amore, ma odia il peccato. Quindi, essi devono entrare nella chiesa ed essere trasformati nuovamente a sua immagine e somiglianza, senza fare ricorso a vani discorsi umani di cristianesimo umanizzato e cenni sociali, perché la grazia di Dio ci basta; amen. {13-06-2010}

 

Replica (Edoardo Piacentini): Può sembrare ovvio, ma in certi ambienti religiosi non sempre s’usa compassione e misericordia verso coloro che sono caduti in certi peccati, prima di conoscere l’Evangelo, tant’è che certi pastori hanno finanche difficoltà a battezzare costoro. Per cui è bene sempre sottolineare, come ha fatto Gabriele, che Dio è amore ma odia il peccato, quando questo continua a essere presente nella nostra vita, malgrado la conoscenza dell’Evangelo. {13-06-2010}

 

 

5. {Mario Pinto}

 

Pace a tutti. Sono stato per 4 anni nella chiesa battista di Torre Annunziata. Nel 2007 c’è stato un sinodo valdese battista e metodista, dove appunto si è discusso di un documento, che approvava l’omosessualità come non peccato. Io ho chiesto la parola e ho chiaramente spiegato il perché per il Signore ciò è peccato; come è scritto sulla Parola e come detta il discernimento, questa pratica è spesso il sigillo alla ribellione dell’uomo contro la santità di Dio, ma soprattutto contro la propria dignità di creatura di Dio. lo spiegai alla presenza della Tomassone e della responsabile dei battisti, la Maffei, ma mi tacciarono di essere un discepolo «intollerante» e che Dio ama tutti e accetta tutti...

     Dopo ebbi un altro scontro in una chiesa di Napoli sempre con la Maffei; e lei praticamente invitò la mia comunità a richiamarmi e a rimettermi in riga. In conclusione, dopo aver profetizzato che il Signore purificherà la sua chiesa, me ne sono uscito dalla chiesa battista e sto continuando a servire Dio, senza un locale di riferimento. Dio vi benedica, questa è una sintesi di quello che ho passato negli ultimi 4 anni. {12-06-2010}

 

 

6. {Lella Moscariello}

 

Purtroppo questi fatti evidenziano chiaramente che il ritorno del Signore è vicino, perché gli uomini sono amanti dei piaceri anziché di Dio. Alcuni apostateranno dalla fede dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demoni. Vi scrivo dei testi biblici, affinché coloro, che ancora non sono convinti che l’omosessualità è un peccato, possano leggere il parere di Dio.

     ■ «Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’illudete; né i fornicatori, né gl’idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti, né i ladri, né gli avari, né gli ubriachi, né gli oltraggiatori, né i rapaci erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signor Gesù Cristo, e mediante lo Spirito dell’Iddio nostro» (1 Corinzi 6,9-11).

     ■ «Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole» (Levitico 18,22; leggetevi tutto il capitolo!).

     ■ «Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l’apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza. Anche da costoro allontanati! Poiché nel numero di costoro ci sono quelli che s’insinuano nelle case e circuiscono donnette cariche di peccati, agitate da varie passioni, le quali cercano sempre d’imparare e non possono mai giungere alla conoscenza della verità. E come Iannè e Iambrè s’opposero a Mosè, così anche costoro s’oppongono alla verità: uomini dalla mente corrotta, che non hanno dato buona prova quanto alla fede. Ma non andranno più oltre, perché la loro stoltezza sarà manifesta a tutti, come fu quella di quegli uomini» (2 Timoteo 3,1-9).

     ■ «Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demoni» (1 Timoteo 4,1). {12-06-2010}

 

 

7. {Damaris Lerici}

 

Purtroppo la «tolleranza» nei confronti del peccato ha ampliato e potenziato, nel tempo, l’apostasia nelle nostre chiese, facendo dire alla Scrittura ciò in realtà non dice: «Io non ho mandato quei profeti; ma essi sono corsi; non ho parlato loro, ma essi hanno profetizzato» (Geremia 23,21). «I suoi profeti intonacano per loro con malta che non regge avendo visioni false e proferendo divinazioni bugiarde per loro, e dicono: “Così dice il Signore, l’Eterno”, mentre l’Eterno non ha parlato» (Ezechiele 22,28).

     Non è forse questo che sta accadendo nelle nostre chiese? Tutti insegnano e parlano di Dio, ma chi realmente lo conosce? Purtroppo, nel corso degli anni, questi falsi profeti si sono fatti strada e non hanno risparmiato il gregge, proponendo cose perverse, cose che vanno contro la Scrittura (vedi matrimonio tra gay ecc.), hanno trascinato con sé i deboli nella fede, portandoli inesorabilmente sempre più lontani da Dio (Efesini 4,14; Ebrei 5,14). {13-06-2010}

 

Osservazioni (Mario Pinto): Sorella Damaris, a me non preoccupano i falsi profeti, ho paura di quel verso che dice che quando un cieco segue un altro cieco, entrambi finiranno nella fossa. Purtroppo nelle chiese ci sono anche delle brave persone ma che si scocciano di cercare Dio e quindi seguono i «comodi» profeti, che nominano continuamente Dio, senza farne vedere il volto. Purtroppo è così, e questo mi rattrista troppo... {13-06-2010}

 

Replica (Damaris Lerici): Sono d’accordo con te Mario, molto spesso nelle nostre chiese ci sono ciechi che guidano altri ciechi: questa cosa rattrista molto anche me. {13-06-2010}

 

 

8. {Eliseo Paterniti}

 

Nicola, secondo te, c’è differenza tra evangelici e protestanti? Più di dieci anni fa un Valdese mi disse: «Voi evangelici sappiate che non avete nulla in comune con noi protestanti». Visto come stanno le cose, oggi mi vanto d’essere solo un cristiano di fede evangelica e non un protestante. Sono molto meravigliato d’alcuni «credenti» che hanno una doppia identità. Con gli evangelici dicono d’essere cristiani evangelici e, in altre occasioni, si definiscono protestanti.

     Riguardo ai matrimoni gay sinceramente sono molto nauseato, perché cosiddetti «cristiani», si definiscono teologi, dirigono università teologiche. Sì, mi riferisco ai valdesi, ai protestanti: sono scesi così in basso, in modo deplorevole. Se si svegliasse Pietro Valdo dall’oltretomba, nel vedere in che stato vergognoso e deplorevole hanno ridotto il movimento da lui fondato, direbbe loro: «Traditori non vi permetto più di usare il mio nome, perché siete una vergogna per la mia memoria!».

     Che ne pensi, Nicola? Non credi che sia così? E voi, che avete fatto il vostro intervento su questa discussione, che ne pensate? Scusate il mio tono, sono veramente arrabbiato! {13-06-2010}

 

Osservazioni (Massimiliano Di Liberto): Sono pienamente d’accordo con te, Eliseo carissimo, è veramente oltraggioso e vergognoso tutto questo, sapendo ciò che la Scrittura dice contro le unioni gay. Che Dio abbia misericordia di loro e che possano risvegliarsi da questo torpore spirituale. {13-06-2010}

 

Risposta 1 (Nicola Martella): In questo mondo esistono sia protestanti fedeli alla «sola Scrittura» e pieni di discernimento biblico, sia evangelici confusi e infedeli. Le lettere di Gesù ai sette conduttori di chiese mostrano che, in ogni tempo, ci sono situazioni ecclesiali differenti e conduttori che agiscono e reagiscono in modo differente a pressioni culturali, sociali e politiche affini.

     Certo Pietro Valdo caccerebbe i mercanti dal tempio, e così farebbero Martin Lutero e gli altri Riformatori con lui. Essere veramente arrabbiati verso un falso evangelo e falsi cristi, è il primo passo verso un rinnovamento, una riforma e un risveglio. Essere protestanti per davvero verso l’iniquità, la confusione dottrinale e le commistioni ideologiche e ritornare allo «sta scritto», è la sola possibilità di sopravvivenza per gli evangelici. Altrimenti rimarranno soltanto copie stinte: buddo-protestanti, zen-evangelici, cristiani umanistici o razionalisti, gnostici o agnostici in cattedra cristiana e varie etichette ideologiche rivestite di cristianesimo. Certo, allora pretenderanno ancora di trovarsi sulle spalle dei giganti della fede del passato, che chiameranno loro padri, ma di cui non sono neppure l’ombra del loro alluce.

 

 

9. {Pietro Calenzo}

 

La Parola di Dio, la Bibbia, sulla quale si fonda il credo cristiano di tutte le denominazioni evangeliche o riformate, recita: «Non v’illudete, né i fornicatori, né gli idolatri, né gli effeminati, né i sodomiti, né i ladri né gli avari... erediteranno il regno di Dio» (1 Cor 6,9s). E ancora: «Per questo Dio li ha abbandonati nella concupiscenza dei loro cuori, alla impurità perché vituperassero fra loro i loro corpi, essi hanno mutato la verità di Dio in menzogna... Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami; poiché le loro femmine hanno mutato l’uso naturale in quello che è contro natura; e similmente anche i maschi, lasciando l’uso naturale della donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri, commettendo uomini con uomini, cose turpi...» (Romani 1,24.26s). Questa è la Parola di Dio, unica fonte di fede per tutto il mondo evangelico o evangelicale, per la denominazione valdese (confessione di fede del 1665) e per i fratelli riformati . Tutti i credenti evangelici o riformati, che hanno fatto confessione di credere per la salvezza delle loro anime, nella «sola Scriptura», non possono che confrontarsi con questi brani chiarissimi della Scrittura.

     Quanto all’episodio del tempio valdese di Trapani e della conduzione del culto di benedizione delle due donne lesbiche (si è impropriamente scritto di nozze sulla stampa, ma di fatto il rito aveva la sola valenza religiosa) da parte del pastore Valdese Alessandro Esposito e di altre due «pastore», l’una luterana, l’altra mennonita, esso si può commentare in vari modi. Ciò dipende dall’approccio alla Scrittura, legato al liberalismo teologico o storico-critico della Bibbia del pastore antitrinitario Alessandro Esposito, conduttore del tempio valdese. Al di là di ciò, tutti coloro che si richiamano alla «sola Scrittura», non possono che inchinarsi a essa.

     Agli albori nel 12° secolo, le rimostranze dei poveri fraticelli, seguaci di Pietro Valdo, nei confronti della fredda e apostata dogmatica cattolica. furono veramente dei lampi di luce che schiarivano un mondo di tenebre pseudo cristiano («lux lucet in tenebris» è ancora oggi il motto dei Valdesi). Tuttavia, all’avvento del razionalismo teologico o umanesimo cristianizzato, specialmente dal 19° secolo in poi, altre istanze si sono prodotte nell’ecclesiologia di molti settori della chiesa valdese e nel mondo protestante più in generale: un evidente ecumenismo soccombente, una teologia a forte tinte femminista, un relativismo teologico e preoccupanti istanze in materia di bioetica e morale.

     Riconoscendo che nella denominazione valdese, vi sono molti credenti e ministri, che vivono con estrema coerenza la propria vocazione cristiana, è pur vero che in molti circoli valdesi si predica che la Bibbia non è la Parola di Dio nella sua interezza, ma che contiene la Parola di Dio. Tale approccio fideistico, a mio avviso limitativo, ha portato al celebrare benedizioni (che va ben oltre, a mio avviso dell’accoglienza del mondo omosessuale, già praticato nel microcosmo comunitario valdese) delle due signore nel tempio valdese di Trapani e a un non celato antitrinitarismo del pastore Esposito. Come riportato in un altro contributo, ci consola il fatto che il segretario alla Presidenza del Consiglio, Lucio Malan, credente evangelico valdese abbia specificato che l’iniziativa del pastore valdese, della sua assemblea e del consiglio dei credenti, è apertamente contrario, nei modi e nei contenuti, all’ordinamento valdese; e, a dire dell’onorevole, che se è corretta l’accoglienza degli omosessuali nelle comunità, accoglienza che va riservata a tutti secondo il modello evangelico, celebrare benedizioni a coppie omosessuali è cosa che va ben al di là dello spirito d’accoglienza.

     Più in generale, non sempre ciò che è avvallato da questa denominazione o quella confessione sotto l’egida dell’amore di Dio, può essere conforme alla verità scritturale, se non si trovano nella Scrittura medesima citazioni chiare e inconfutabili per avvallare questo o quel comportamento. L’amore per coloro che sono nel peccato deve essere autentico, verace, ma anche conforme alla verità. Il Signore Gesù non condannò la donna colta in flagrante adulterio per il suo passato, le condonò il suo debito, ma le disse pure: «Va’ e non peccare più». Si fa male a confondere l’agape che procede da Dio, con un umanesimo cristianizzato, che si fonda su un amore falsamente compreso. {13-06-2010}

 

 

10. {Guerino De Masi}

 

Caro Nicola, sono intervenuto su questo tema nella pagina d’un mio contatto. Mi è stato dato del fondamentalista pericoloso, letteralista e quant’altro, evidenziandomi che sanno che ti sono amico!

     In questo arcipelago multiforme e multi-pseudo-moralista teologante, che pretende di conoscere Cristo, rinnegando l’autorità della Parola, mi onoro dunque d’essermi distinto per queste peculiarità, che dovrebbero caratterizzarci come Figli di Dio, che tengono alta la Parola della Verità. {14-06-2010}

 

Risposta (Nicola Martella): Monsieur Guerino! Se hanno trattato malamente il legno verde (Gesù), dandogli anche dell’indemoniato (Lc 23,31; Gv 7,20; 8,52), non è nulla di speciale che facciano altrettanto per il legno secco.

     Paolo parlò a suo tempo di persone «amanti del piacere anziché di Dio, aventi le forme della devozione, ma avendone rinnegata la potenza. Anche costoro schiva!» (2 Tm 3,4ss). Quando si rinnega l’autorità della sacra Scrittura, ciò che resta è soltanto un cristianesimo culturale, un umanesimo cristianizzato, uno dei tanti «ideologismi» tinteggiati con etichette pseudo bibliche. La cosa triste è che tali siffatti «cristiani» sono i peggiori avversari d’una coerenza cristiana. Allora chiamano i fondamenti della fede come fondamentalismo, tacciano la chiara rivelazione biblica come letteralismo e stigmatizzano la morale del nuovo patto come moralismo. E tutto ciò perché fanno confusione fra società e chiesa, fra Dio e mammona, fra luce e tenebre e fra Cristo e Beliar.

     Che dire? Al tempo della mietitura si vedranno il grano e le zizzanie, ed essi verranno separati (Mt 13,30.38ss). Ognuno dovrà rendere conto di se stesso (Mt 12,36; Rm 14,12; Eb 13,17). Le opere d’ognuno verranno saggiate dal fuoco, avendone o il merito o il danno (1 Cor 3). Dio non ha cambiato opinione su ciò che escluderà dal regno di Dio (1 Cor 6,9; Ef 5,5) e porterà alla condanna eterna (Ap 21,8; 22,15).

     Buon combattimento, caro amico fraterno...

 

 

11. {Gianni Siena}

 

L’omosessualità non è una malattia della mente ma dello spirito, se ne sono accorti anche i responsabili dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: almeno dagli anni Settanta. Il motivo per cui uno «sente» d’essere gay dipende da come s’è formato i suoi schemi mentali e culturali in rapporto al sesso.

     La sessualità è «deviata» o «pervertita» nella manifestazione rispetto al normale/naturale comportamento; lo dimostrano le persone convertite dal mondo della sodomia: dopo il «reset» conseguente al ravvedimento, nell’esperienza drammatica ma reale della nuova «equilibratura» dei loro sentimenti e istinti profondi (Cristo fa anche questo!).

     Per questo trovo difficile «ascoltare» chi si definisce «cristiano» e gay: sono due cose completamente all’opposto... un cristiano potrebbe avere un passato da sodomita... ma fino alla crisi della conversione al Signore. Dopo non c’è spazio a simili equivoche commistioni e chi le propone non sa affatto cosa dice o Cosa sia il Cristianesimo.

     Se un conduttore di chiesa «ammette» questo tipo d’unione, non è un vescovo cristiano, ma un ministro dello pseudo angelo di luce noto come satana.

     Si può essere benevoli verso chi ha questo problema, rispettarne la privacy, le relazioni per quanto inaccettabili moralmente, ma non spetta ai cristiani «santificare» o legittimare una realtà che è, comunque, in contro tendenza rispetto alla natura.

     Letizia Tomassone (e qualche altro/a collega non solo «valdese-metodista!) non è nuova per le sue idee eterodosse rispetto alla morale cristiana. Ha dato scandalo a Genova, rimanendo incinta del suo convivente (= dunque, era già «pastora») e tacciando di bigottismo coloro che la riprendevano per questo. Non mi meraviglia per la sua «escalation» filo omosessuale: quando si parte da una certa sponda ideologica, l'approdo è alla riva più vicina.

     La famiglia e il rapporto uomo-donna sono la «cellula» della chiesa e della società: quando la «coppia» è qualcos’altro, siamo ormai vicini allo sfacelo... e al giudizio di Dio.

     «Omofobo»? No, non ho mai commesso atti d’ostilità verso i gay. «Antifemminista»? No, ho un buon atteggiamento verso le donne. «Che cosa» dunque? Sono un cristiano e un uomo normale, che teme il diffondersi di queste pratiche: se diventano «normali» nella chiesa, dunque, è il caso di ripensare alla possibile adesione a quella comunità. Essa potrebbe definirsi con qualsiasi nome ma, mi si faccia il piacere (!), non si nomini blasfemicamente il nome di Cristo! Fratelli e sorelle, di qualunque denominazione, svegliamoci. {15-06-2010}

 

 

12. {Tore Reale}

 

In quanto valdese, credo di conoscere abbastanza bene l’argomento trattato: chiesa valdese e matrimoni gay. Purtroppo, nella nostra chiesa, regna un secolarismo opportunista, che da molti anni ha spostato l’attenzione dalla Parola di Dio alle elucubrazioni di certi teologi atei, che trovano utile ritagliarsi significativi spazi all’interno della chiesa stessa piuttosto che predicare l’Evangelo. Se chiedo un’opinione su di un dato argomento a diversi pastori, otterrò delle risposte altrettanto diverse. Il Sinodo accetta «democraticamente» e acriticamente tutte le tesi, senza per altro vagliare un programma teologico, ma soprattutto evangelico, comune a tutte le chiese.

     Forse, titolare genericamente a caratteri cubitali che nella chiesa valdese sia diffusa la pratica dei matrimoni gay, mi pare esagerato. Conosco diversi pastori, che non accetterebbero mai di celebrare una pagliacciata del genere. Il riconoscimento del matrimonio omosessuale, li autorizzerà a fare pressioni per aver riconosciuto il diritto ad adottare dei bambini, con tutto il caos che ne seguirà, non solo spirituale, ma sociale. In questo senso, lavorando in una azienda sanitaria, ho modo di raccogliere le preoccupazioni dei neuropsichiatri infantili e psichiatri, già alle prese con un aumento di persone affette da importanti disturbi di personalità e identità. Il piano di Dio, ha predisposto che vi siano un uomo e una donna adatti alla filiazione.

     Qui, non si tratta di disprezzare chi compie scelte diverse, ma di seguire un pensiero il più vicino possibile alle norme bibliche, esprimendole, laddove richiesto nel tessuto sociale.

     Il matrimonio gay, viene propugnato negli ambienti radicali, da una distorta interpretazione universalistica del nuovo comandamento, ossia di amarci gli uni gli altri come Gesù ci ama. Quindi, in virtù di questa banalizzazione, ogni opportunista e pervertito si sente in obbligo di far dire a Dio cosa gli pare, approfittando del fatto che la maggior parte del popolino non conosce la Bibbia, preferendole questo o quel profeta trascinatore.

     Non c’è verso, la Bibbia condanna l’omosessualità in modo perentorio, e qualunque tentativo d’indorare la pillola, alla luce delle Scritture si ridicolizza da solo.

     Purtroppo, la chiesa valdese, come quelle riformate in genere, si sentono parte del mondo e delle sue cause, non riconoscendo in alcun modo la distinzione fra ciò che è mondano e secolare. Non viene riconosciuta la condizione della nuova nascita e ciò che nella Bibbia viene definito peccato, viene liquidato come superfluo moralismo, a partire dal Decalogo, declassato a consigli facoltativi o alla lesa paternità divina, visto che Dio viene ridotto a un’entità spirituale asessuata.

     Sì, oggi noi valdesi siamo i primi accreditati interlocutori del protestantesimo italiano, ma siamo anche coloro che hanno le chiese sempre più vuote, salvo per il Sinodo o il 17 febbraio. Sarebbe utile non dimenticare ciò che Dio reputa peccato, ma amare e cercare di aiutare chi ne è schiavo. Questa è la vera scommessa del cristiano che vuole condividere il dono della grazia. Il cristiano che si nasconde, che non confessa, non predica e non adora Cristo, è destinato alla morte spirituale. Sicuramente, da qui a venti, trenta anni assisterò alla scomparsa silenziosa e indifferente della mia chiesa, finché il progetto di Dio non mi porterà altrove. Shalom. {24-06-2010}

 

 

13. {Vari e medi}

 

Adriana Leal Anselmo: La Chiesa condanna questa pratica, ma ama i peccatori. È dovere della Chiesa a recuperare l’uomo per mezzo del Vangelo. L’apostolo Paolo disse che non c’è da ingannarsi, poiché né fornicatori, né sodomiti, né effeminati, né truffatori entreranno nel regno Dio (1 Cor 6,10). Noi amiamo tutti, ma c’è una differenza tra l’amore e la condotta. L’offerta del Signore a chi ha praticato l’omosessualità è che chi è lavato nel sangue di Gesù, non sia condannato; in caso contrario, l’offende, gli manca di rispetto. Egli vuole il recupero degli omosessuali, l’abbandono delle pratiche omosessuali e il ritorno all’eterosessualità. Ci sono tecniche per trasformare i gay. È il potere del Vangelo di Gesù Cristo, che rende possibile questa trasformazione. {12-06-2010}

 

Alberto Mazzeo Giannone: Sulla logica dell’accettazione di coppie dello stesso sesso con relativa benedizione... s’era già espressa in favore la CELI nel suo ultimo sinodo luterano e viene discussa dall’UCEBI, Chiese Battiste che compongono la federazione... Qualche mia nota sull’argomento è postato sia sul Forum di evangelici.net, quale risposta al senatore valdese Malan, relativamente a quanto è avvenuto in Sicilia. C’è anche un altro mio intervento, a tutt’oggi non ancora pubblicato su icn-news.com, in risposta al dire sia del pastore Aquilante attuale Presidente della FCEI (Federazione di chiese protestanti in Italia) che alla moderatrice della Tavola valdese. Preghiamo per i semplici e gli uni per gli altri senza mai stancarci. {12-06-2010}

Osservazioni (Nicola Martella): Al riguardo si tratta di Massimo Aquilante e di Maria Bonafede. La discussione su evangelici.net si trova qui.

 

Enzo Corsini: Una vecchia canzone di Renato Zero recita: «Scappa, fuggi e salva qualche cosa in te, non diventare un uomo da buttare». Purtroppo si è ribaltato il valore della parola amore e quello della parola peccato. Però posso dirvi che non tutti i valdesi, i metodisti e i battisti (dell’Ucebi) la pensano come il loro gruppo dirigente. A loro io dico: Fate sentire la vostra voce, tornate al primo amore. Cacciate a calci i mercanti dal tempio. Non abbiate paura: siete più di quello che pensate! {12-06-2010}

 

Filippo Eroico, ps.: Purtroppo pure io ho letto delle nozze omosessuali e non è certo una bella testimonianza evangelica in una nazione come la nostra, dove già gli evangelici sono una minoranza. A tale motivo mi ritrovo a rimuovere il link dalla bacheca, per evitare commenti da parte dei miei amici non ancora convertiti, tipo: «Ma tra voi evangelici ci sono risposabili che fanno queste cose», ecc. ecc. Per il momento, preferisco non diffondere questa notizia e affrontare il discorso, qualora qualcuno venendolo a sapere, mi dovesse chiedere qualcosa... Quindi non è perché non apprezzi il link, anzi grazie; è un bell’articolo! Dio ti benedica! {12-06-2010} N.B.: Questo lettore, a me conosciuto per nome, quasi 10 anni dopo, mi ha chiesto di togliere il suo post! Ho preferito dargli uno pseudonimo.

Osservazioni (Nicola Martella): Rispetto la convinzione di questo lettore, ma non potremo nascondere sempre la realtà delle cose. È meglio dire la verità sulla realtà delle cose, prendendo distanza dalla menzogna e dalla perversione. Capisco che alcuni non cercano la verità, ma soltanto pretesti. Tuttavia, Gesù, gli apostoli, Paolo e altri denunciavano il peccato, chiamandolo per nome (cfr. Mt 23; 1 Cor 5).

 

 

Antonio Romanelli: Scusatemi, ma da tempo voglio esprimere la mia indignazione verso gli amici cattolici. Si è vero non sposano i gay, ma cosa stanno facendo verso i preti, i vescovi, ecc. pedofili? Fanno penitenza, grazie, non serve. Qualcuno ha detto «ergastolo», io ho detto «ravvedimento», se troveranno il coraggio di chiedere perdono e pentirsi. Anche sulla versione cattolica è scritto che vieteranno il matrimonio; e allora [vietano il matrimonio ai chierici] e per appagare i loro desideri, rivolgono le loro attenzioni ai bambini e alle donne degli altri. La Scrittura è da meditare e praticare. Non difendiamo le religioni, ma studiamoci di conoscere il Signore. {12-06-2010}

Osservazioni (Nicola Martella): È vero quello che afferma il lettore. Tuttavia si tratta di un altro tema.

 

Antonio Strigari: Se in quella comunità c’è ancora qualche cristiano, dovrebbe immediatamente uscirne fuori. Ho detto «comunità» e non chiesa perché, come sappiamo ekklesia è un termine greco derivante da ek «fuori» e kaleo «convoco», cioè assemblea «convocata fuori» (dal modo, ovviamente); e questo modo di vivere dimostra che ciò, per loro, non è avvenuto. Dio li illumini e li porti a ravvedimento. {12-06-2010}

Osservazioni (Nicola Martella): Il termine ekklesia intendeva semplicemente qualunque raduno di persone, legate insieme da un comune interesse. Nel caso dei credenti tale omogeneità era data dal fatto di essersi convertiti dalla tenebre alla luce, dopo essere sfuggiti alla corruzione del mondo. Chi si vuol chiamare pecora del Buon Pastore, ma sguazza nella melma morale, spiegando dialetticamente che ciò sarebbe legittimo e addirittura un’espressione d’amore, deve ancora cambiare natura!

 

Matteo Ricciotti: Ho ascoltato il tentativo di «giustificazione» questa mattina (domenica 13/06), in coda alla trasmissione «Culto Evangelico», da parte della moderatrice della tavola valdese. Mi è sembrato un vero e proprio arrampicarsi sugli specchi. Chi vuole, può scaricare o riascoltare questo tentativo di «giustificazione» dal sito RAI. La deriva protestante avrà raggiunto il suo punto più basso? {13-06-2010}

Osservazioni (Nicola Martella): Il link della trasmissione indicata è il seguente; bisogna aprirlo con «apri con» e indicare il programma con il quale aprirlo (p.es. VLC media player), oppure scaricarlo (culto2010_06_13.ram è solo un link, non l'intero file) e riprodurlo con «VLC media player». La parte segnalata da questo lettore si trova verso la fine (dal minuto 14:20 in poi).

 

Giovanni Dimarti: Mi sono permesso di esprimere il mio pensiero. Non conosco il pastore, ma la parola del «Signore» non dice che nel principio Dio creò maschio e femmina? E poi dice nella sua parola non l’uomo divida ciò che «Dio» ha unito. Mi chiedevo se il pastore di questa chiesa valdese conosca a fondo la Parola... del «Signore». Io non ho capito comunque come lui abbia potuto fare questo matrimonio, sono scioccato da questa notizia, mi sono meravigliato di una cosa, come i pastori delle altre chiese non hanno potuto bloccare questo brutto evento. Comunque tutti noi dobbiamo fare i conti delle nostre opere al nostro «Signore». Ciao. {16-06-2010}

Osservazioni (Nicola Martella): Rispondo con un mio motto: «Quando la Parola di Dio non è più l’autorità di una chiesa locale, le deviazioni dottrinali, spirituali e morali sono prevedibili. Se non si prende sul serio la “sola Scrittura”, rimane l’arbitrio religioso e morale degli uomini» (Nicola Martella).

 

 

14. {Vari e minimi 1}

 

Massimiliano Di Liberto: È una cosa veramente vergognosa questa di sposare due persone dello stesso sesso, mi dissocio totalmente da tutto questo. {12-06-2010}

 

Salvatore Iachella: Sposare omosessuali davanti a Dio è un abominio. Sebbene sia umanamente comprensibile quello che vogliono, ma sanno che la Bibbia non approva; quindi possono sposarsi in tal modo, ma non far parte della chiesa di Cristo, a meno che non si ravvedono. Ma cosi facendo, la chiesa valdese si prostituisce alle voglie del mondo. {12-06-2010}

 

Angelo Nicandro: Siamo negli ultimi tempi, degli ultimi tempi... {12-06-2010}

 

Margherita Torri: È veramente una vergogna. Dio ha creato maschio e femmina, ci sarà stato quindi un motivo, anche per fare figli... {12-06-2010}

 

Antonio Romanelli:Ma come la leggono la Bibbia! Che Dio possa dargli occasione di ravvedersi e tornare «alla sola Scrittura», l’infallibile Parola di Dio. {12-06-2010}

 

Augusto Vassallo: Quando si finisce a sovvertire e predicare il Vangelo diversamente dalla dottrina paolina, questo è il risultato, ci s’allontana nell’eresia più profonda... I preti, che nelle nostre chiese si sono sovvertiti a questo nuovo modo d’interpretare il Vangelo, sono stati tutti scomunicati per eresia... {12-06-2010}

Osservazioni (Nicola Martella): Sì, bisogna ammettere la coerenza morale della chiesa di Roma. Spero che userà la stessa coerenza anche in campo dottrinale per l’idolatria e la venerazione d’uomini, cosa che è chiamata nella Bibbia fornicazione e adulterio spirituali. Questo però è un altro tema.

 

Mari Mancinelli: Le due tedesche possono non saper leggere in italiano... ma il pastore sì! Sicuramente avrà una Bibbia tradotta nella sua lingua. Mah, dove andremo a finire! {12-06-2010}

Osservazioni (Nicola Martella): La prima traduzione della Bibbia in lingua volgare è stata fatta in Germania da un certo Martin Lutero ed è leggibile ancora oggigiorno nella versione riveduta. Inoltre ce ne sono a decine di traduzioni della Bibbia in lingua tedesca. Anche in Italia, Alessandro Esposito ha solo l’imbarazzo della scelta. Questo però è un altro tema.

 

Maurizio Sabidussi: Brutta storia, bruttissima... {12-06-2010}

 

Danilo Micelli: Da una parte si parla di rito di benedizione, dall’altra di matrimonio». Comunque sia, l’omosessualità è definita come peccato dalla Bibbia e per i cristiani ciò, che conta, è il parere della Parola di Dio, non quella della «società moderna» o dei giornalisti. {12-06-2010}

 

 

Franco Vitrano: Siamo negli ultimi tempi! Il mistero dell’iniquità è già all’opera, siamo vigilanti! {12-06-2010}

 

Fabio Lanza: No! Assolutamente no! È un abominio davanti a Dio. Chi autorizza questa cosa, dovrà dare conto a Dio. {12-06-2010}

 

Gennaro Occhiobuono: Ciao, Nicola, ti ringrazio dei link. Io sono iscritto al sito «Fede controcorrente» e ti seguo nelle tue discussioni, che trovo molto bibliche e abbastanza coerenti con le Scritture. Purtroppo oggi si sentono cose da piangere durante i servizi ecclesiali, e credo che il tuo lavoro va fatto, come lo stai facendo. {12-06-2010}

Osservazioni (Nicola Martella): Sì, c’è da piangere per lo «spirito di Babilonia», che predica dai pulpiti l’apostasia, chiamandola libertà.

 

Matteo Lanata: Al pastore, che ha coniugato due donne, verrà chiesto conto del suo operato. Il rispetto civile, di cui devono godere tutti (omosessuali e non), non può e non deve sorpassare la legge di Dio nel cuore di chi si professa credente. Che sia lo Stato laico semmai, e non una chiesa, a sposare due persone dello stesso sesso. {12-06-2010}

 

Giovanni Varvaro: «Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d’una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno» (Romani 1,26ss) {12-06-2010}

 

 

Eleonora Parisi: Lo so già, ed è veramente riprovevole. Si giustificano dicendo che l’amore non ha confini... certo come espressione è vera, ma ciò non toglie che all’inizio Dio lì creo maschio e femmina. Tutto il resto, che è subentrato nel mondo, è a causa del peccato. Anche nella Bibbia sono narrati atti, che Dio non approvava... Insomma su ciò potremmo parlare all’infinito... {12-06-2010}

 

Simona Guzzetti: Lasciamo il giudizio al solo, che ne ha diritto. {12-06-2010}

Osservazioni (Nicola Martella): Lasciamo, quindi, che i lupi rapaci divorino il gregge da dentro e da fuori!? In un caso di fornicazione nella chiesa di Corinto, l’apostolo Paolo disse invece diversamente: «Ho io forse da giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro? Quelli di fuori li giudica Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi stessi» (1 Cor 5,12).

Replica (Simona Guzzetti): Amen. Hai ragione fratello... {12-06-2010}

 

Massimo Galante: Dio è amore e questo è verissimo, ma dovremmo ricordare anche che Dio è giusto. Ama i peccatori, ma odia il peccato! Questo (la confusione) è il risultato degli ultimi tempi! Le piccole (e anche grandi) volpi sono quelle che rovinano la vigna! Vegliamo fratelli... Vegliamo! {12-06-2010}

 

Francesca Aglieri Rinella: A Babilonia c’era meno confusione e peccato di quello che si vede nelle chiese d’oggi! La chiesa, che dovrebbe essere testimone della verità di Cristo, sta corrompendosi peggio che il mondo stesso! Ma anche questo è un segno dei tempi. Gesù è vicino... {12-06-2010}

 

15. {Vari e minimi 2}

 

Salvatore De Rosa: «Nello stesso modo Sodoma e Gomorra e le città circonvicine, essendosi abbandonate alla fornicazione nella stessa maniera di costoro ed essendo andate dietro a vizî contro natura, sono poste come un esempio, portando la pena d’un fuoco eterno» (Giuda 1,7). «Io vi dico che in quel giorno la sorte di Sodoma sarà più tollerabile della sorte di quella città» (Luca 10,12). {12-06-2010}

 

Carmelina Pagliarulo: Ma questo è secondo la Parola di Dio? Non mi pare... {12-06-2010}

Osservazioni (Antonio Romanelli): Scusa, Carmelina, non capisco cosa non corrisponde alla Parola di Dio. Noi dobbiamo proclamare la Parola di Dio e non le religioni. Non siamo chiamare a fare polemiche, ma solo a dire ciò che la Bibbia dice. «Non sapete che gl’ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’illudete; né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio» (1 Corinzi 6,9ss). {13-06-2010}

 

Nicola Savino: Penso che non ci siano parole per commentare ciò. La Scrittura ha perso la sua centralità e la sua autorità. {12-06-2010}

 

Francesco Pollara: Cosa orripilante e contro natura. Nella Bibbia sta scritto che è un abominio agli occhi di Dio. {12-06-2010}

 

Angela Cinà: Dio ha creato [l’uomo] maschio e femmina. {13-06-2010}

 

Annaluisa Capotosto: L’uomo senza la legge di Dio si perde nelle sue perversità… questa è la verità. Ma Dio che è potente, libera e salva; può ogni cosa, dipende da noi, da te... Non ce cosa più bella che amarsi e creare una vera famiglia in Gesù, fatta di uomo e donna. Dio unisce in una sola carne, in un solo spirito... {13-06-2010}

 

Sara Iadaresta Esposito: Siamo tornati ai tempi di Noè e di Sodoma e Gomorra. Il Signore è vicino! Amen, la tua sposa t’attende! {14-06-2010}

 

Nella Derudas: Quando è troppo, è troppo... Fra un po’ saremo ghettizzati noi. {14-06-2010}

Osservazioni (Gian Luca Derudas): Triste, triste, ma segno dei tempi... purtroppo. È necessario proclamare la Parola della Verità, che non muta con i tempi. {14-06-2010}

 

Angelo-Luisa Raniero: Fratello, qui non si capisci più niente. Dobbiamo guardare soltanto a Gesù e dire: «Avanti io vo...». {14-06-2010}

 

Luigi Schirru: Ormai non mi meraviglia più nulla. Che tristezza! {15-06-2010}

 

Alfredo Cerilli: Nozze gay = matrimonio infernale. {15-06-2010}

 

 

16. {}

 

Alessandro Esposito e le nozze gay {Nicola Martella} (A)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Nozze-gay_valdese_GeR.htm

12-06-2010; Aggiornamento: 04-01-2020

 

▲ Vai a inizio pagina ▲

Proprietà letteraria riservata

© Punto°A°Croce