Dopo lunga e
penosa malattia
Spesso negli
annunci funebri si leggono frasi come le seguenti, che riporto: «Si è
spento stanotte, dopo una lunga malattia, l’avvocato ***»; «L’attore *** è morto
dopo una lunga malattia»; «Dopo una lunga lotta contro la leucemia, è scomparso
***, ex promessa del vivaio di basket…»; «Si è spento dopo lunga malattia l’ex
attaccante del Milan…»; «Il paese piange il suo sindaco, scomparso dopo lunga
malattia sopportata con coraggiosa rassegnazione»; «Dopo lunga malattia si è
spento l’ex questore ***»; «Dopo lunga malattia è salito al Padre il Colonnello
***»; e così via.
In tali
circostanze si leggono espressioni sincere o di circostanza come: «cuore
pieno di tristezza», «vuoto difficile da colmare», «partecipazione vivissima»,
«parole assolutamente insufficienti per poter ricordare», «senza di lui nulla
sarà come prima (o tutto sarà sicuramente più povero)», «mi unisco al dolore».
Una morte
improvvisa fa sempre impressione
Un amico mi
scrisse ultimamente: «Nicola, hai saputo la notizia? Gennaro Esposito, è andato
con il Signore, ieri sera» (i nomi sono stati mutati). A Paolo Salvi risposi:
«Conosco bene Gennaro. Sono stato ospite a casa sua, tanti anni fa. Sono
dispiaciuto di tale perdita, pensando alla sua famiglia e alla chiesa. Ma le vie
di Dio sono imperscrutabili. In ogni modo, ognuno di noi deve tenere le valigie
pronte per partire...». Paolo mi rispose: «Ieri sul tardi pomeriggio si è
sentito male, lo hanno portato in ospedale e sei ore dopo è deceduto. In poche
ore, una forma di leucemia fulminante ha fatto trapassare il nostro amato
fratello alla gloria celeste. Sto male...». Gli risposi col mio motto, messo
all’inizio di questa pagina. Ciò lo tranquillizzò e gli fece dire: «Amen!
Giusto!».
Che cosa dicono
gli esperti?
Quando
qualcuno muore, i suoi parenti e amici sopravvissuti soffriranno comunque, che
si sia trattato di una morte improvvisa, o che il decesso sia avvenuto dopo
lunga malattia.
Kenneth J.
Doka afferam al riguardo: «Si dice spesso che la morte improvvisa abbia
un impatto pesante sui sopravvissuti e leggero sulla persona deceduta. Lo stesso
comune sentire a volte è portato a considerare la morte dopo lunga malattia
come meno pesante per chi resta. La verità è più complessa. Ogni morte a modo
suo è difficile. Le morti improvvise lasciano nei sopravvissuti un
sentimento di sgomento e vulnerabilità, ma la morte dopo una lunga malattia
può lasciare in chi resta uno stato di torpore e di estrema prostrazione» [«Guilt
and Regret in Prolonged Illness», Journeys (Hospice Foundation of
America; Aprile 1997), grassetto redazionale].
Nel caso che
la morte segue una lunga malattia, non di rado subentrano sensi di colpa
e rimpianti nei sopravvissuti. Infatti, ritornando sulle cure date e sulle
decisioni fatte in merito alle terapie, ci si chiede personalmente se si è fatto
il meglio possibile, si rimpiange di non aver fatto di più e molto prima e ci si
colpevolizza di non essere stati più pazienti nell’ascolto, nella cura,
nell’assistenza, nel tempo dedicato, eccetera. Tutto ciò è tipico del decorso
del lutto.
In tale fase è
utile avere qualcuno con cui parlare del decorso delle cose (morte dopo
lunga malattia, morte improvvisa), dei propri dubbi, le proprie angosce, dei
propri sensi di colpa, e così via, per tornare a gestire nuovamente in modo
adeguato i propri sentimenti.
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