Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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MORTE IMPROVVISA

 

 di Nicola Martella

 

Giorni fa ho scritto il seguente mio motto per consolare un amico, che mi aveva dato notizia della morte improvvisa di un amico comune: «Quello che noi chiamiamo, a volte, “male improvviso”, può essere un atto di grazia del Signore, che vuole impedire lunghe e immani sofferenze a un suo figlio e alla sua famiglia. Il consiglio dell’Onnipotente è insondabile e insindacabile». Esso sortì un effetto positivo in lui. Ciò mi ha portato a formulare il seguente tema di discussione. [Segue nel primo contributo]

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Nicola Martella

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Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Nicola Martella}

 

Dopo lunga e penosa malattia

     Spesso negli annunci funebri si leggono frasi come le seguenti, che riporto: «Si è spento stanotte, dopo una lunga malattia, l’avvocato ***»; «L’attore *** è morto dopo una lunga malattia»; «Dopo una lunga lotta contro la leucemia, è scomparso ***, ex promessa del vivaio di basket…»; «Si è spento dopo lunga malattia l’ex attaccante del Milan…»; «Il paese piange il suo sindaco, scomparso dopo lunga malattia sopportata con coraggiosa rassegnazione»; «Dopo lunga malattia si è spento l’ex questore ***»; «Dopo lunga malattia è salito al Padre il Colonnello ***»; e così via.

     In tali circostanze si leggono espressioni sincere o di circostanza come: «cuore pieno di tristezza», «vuoto difficile da colmare», «partecipazione vivissima», «parole assolutamente insufficienti per poter ricordare», «senza di lui nulla sarà come prima (o tutto sarà sicuramente più povero)», «mi unisco al dolore».

 

Una morte improvvisa fa sempre impressione

     Un amico mi scrisse ultimamente: «Nicola, hai saputo la notizia? Gennaro Esposito, è andato con il Signore, ieri sera» (i nomi sono stati mutati). A Paolo Salvi risposi: «Conosco bene Gennaro. Sono stato ospite a casa sua, tanti anni fa. Sono dispiaciuto di tale perdita, pensando alla sua famiglia e alla chiesa. Ma le vie di Dio sono imperscrutabili. In ogni modo, ognuno di noi deve tenere le valigie pronte per partire...». Paolo mi rispose: «Ieri sul tardi pomeriggio si è sentito male, lo hanno portato in ospedale e sei ore dopo è deceduto. In poche ore, una forma di leucemia fulminante ha fatto trapassare il nostro amato fratello alla gloria celeste. Sto male...». Gli risposi col mio motto, messo all’inizio di questa pagina. Ciò lo tranquillizzò e gli fece dire: «Amen! Giusto!».

 

Che cosa dicono gli esperti?

     Quando qualcuno muore, i suoi parenti e amici sopravvissuti soffriranno comunque, che si sia trattato di una morte improvvisa, o che il decesso sia avvenuto dopo lunga malattia.

     Kenneth J. Doka afferam al riguardo: «Si dice spesso che la morte improvvisa abbia un impatto pesante sui sopravvissuti e leggero sulla persona deceduta. Lo stesso comune sentire a volte è portato a considerare la morte dopo lunga malattia come meno pesante per chi resta. La verità è più complessa. Ogni morte a modo suo è difficile. Le morti improvvise lasciano nei sopravvissuti un sentimento di sgomento e vulnerabilità, ma la morte dopo una lunga malattia può lasciare in chi resta uno stato di torpore e di estrema prostrazione» [«Guilt and Regret in Prolonged Illness», Journeys (Hospice Foundation of America; Aprile 1997), grassetto redazionale].

     Nel caso che la morte segue una lunga malattia, non di rado subentrano sensi di colpa e rimpianti nei sopravvissuti. Infatti, ritornando sulle cure date e sulle decisioni fatte in merito alle terapie, ci si chiede personalmente se si è fatto il meglio possibile, si rimpiange di non aver fatto di più e molto prima e ci si colpevolizza di non essere stati più pazienti nell’ascolto, nella cura, nell’assistenza, nel tempo dedicato, eccetera. Tutto ciò è tipico del decorso del lutto.

     In tale fase è utile avere qualcuno con cui parlare del decorso delle cose (morte dopo lunga malattia, morte improvvisa), dei propri dubbi, le proprie angosce, dei propri sensi di colpa, e così via, per tornare a gestire nuovamente in modo adeguato i propri sentimenti.

 

 

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► URL di origine: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Morte improvvisa_EnB.htm

13-10-2010; Aggiornamento:

 

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