Diversi fratelli in Italia e all’estero mi hanno scritto avvertendomi di aver
ricevuto una lettera da Abele Aureli e non hanno capito perché, visto che
era indirizzata a me. Si sono tutti meravigliati per i seguenti motivi: ▪
1) perché l’hanno ricevuta; ▪ 2) perché era una lettera personale indirizzata a
me; ▪ 3) perché io non ne sapessi nulla e non l’avessi ricevuta. Di tutto ciò
chi si è maggiormente meravigliato sono chiaramente stato io: l’unico a non
ricevere una lettera è proprio il destinatario? E dire che la lettera è
intitolata così: «In risposta a Nicola Martella su... Benny Hinn»! Una
risposta personale premette che io abbia personalmente scritto ad Abele una
lettera su tale tema, ma questo non è mai stato il caso. Egli ha solo ricevuto
la mia circolare che non è nominativa, ma mette al corrente delle ultime novità
del sito «Fede controcorrente». Perché mettere in rete tutta questa questione? Oltre che per i
motivi già evidenziati, perché è una buona «palestra» per altri fratelli
per imparare ad affrontare le questioni che sorgono, senza nascondersi dietro un
muto silenzio, che può solo alimentare le serpi, e senza mancare di stima
ai fratelli, con cui abbiamo una questione in corso. Per quanto mi possa
ricordare, non ho mai incontrato personalmente il fratello Abele Aureli né ho
avuto mai un rapporto epistolare con lui.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
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1.
{Preludio} ▲
Diversi credenti mi hanno mandato tale «risposta», dicendomi di leggerla e di
prendere posizione, ritenendo sbagliato il metodo e il merito del messaggio.
Infine mi sono fatto violenza: a una lettera pubblica è giusto rispondere
pubblicamente. Sotto si trova la lettera (mai ricevuta dal mittente); ho solo
corretto alcuni errori di ortografia e numerato i paragrafi. Poi segue la mia
risposta. Prima di ciò premetto alcune voci di repertorio.
■ Ciao fratellone... ma me la hai mandata tu? E se non
me l’hai mandata, ma, tu l’hai ricevuta? (Stefano Frascaro, 22-09-06). ●
Risposta: Caro Stefano, tale messaggio non proviene da me e non ne sapevo
nulla. Grazie di avermi messo al corrente. Il mittente non è neppure tra i miei
contatti. Però, strano gioco delle tre carte: si scrive a te per raggiungere me?
Misteri, misteri.
■ Caro fratello Nicola, hai fatto benissimo ad inviarmi
i links! Il Signore ti benedica! Ho mandato una risposta ad Abel Aureli,
spezzando una lancia in tuo favore, non per l’uomo, ma per amore dell’Iddio
onnipotente, della sua parola di verità, e del mio fratello (in generale).
Fattela mandare! Grazie per avermi considerato, nell’invio delle tue mails! e
Coraggio! I tempi sono difficili! Ma andiamo avanti con lui! (Antonello Rizzo,
23-09-06). ● Risposta: Caro Antonello, grazie delle tue buone parole. Io
sono l'unico a non aver ricevuto da Abele Aureli alcunché. Non ti sembra strano?
Mandami la tua risposta a lui che la metto in rete.
■ Pace fratello Nicola, mi chiamo Luciano Leoni e
ti conosco attraverso alcuni tuoi scritti su Lux Biblica ed altri articoli
trovati su internet. Ho studiato (poco...) a distanza con l’IBEI e sono membro
della comunità guidata dal pastore Abele Aureli. Oggi ho ricevuto un’e-mail che
riguardava Benny Hinn ma non ho ben capito quale è il «punto» della discussione.
Ho inviato una stessa richiesta al fratello Abele e vorrei creare sull’argomento
un confronto nella nostra comunità al fine di evidenziare la vera figura di
questo ambiguo (per non dire altro) personaggio, figlio di una mercificazione
sempre più evidente delle cose di Dio. Ti ringrazio sin d’ora per il tempo che
userai per rispondermi ma, soprattutto ti ringrazio per quello che fai e che
scrivi. Dio ti Benedica (Luciano Leoni, 23-09-06). ● Risposta: Un paio di
fratelli mi hanno avvisato di aver ricevuto un’e-mail di Abele Aureli su di me,
ma io sono l’unico di non averla ricevuta da lui. Concordo con le tue
valutazioni, essendo le stesse a cui sono arrivati tutti coloro che hanno
studiato a fondo il fenomeno «Benny Hinn».
■ Caro Nicola, ho ricevuto ciò che segue da Abele
Aureli. Forse sarebbe meglio rispondere a lui personalmente. Stammi bene, Andrea
Diprose, Nuova Zelanda, 24-09-06). ●
Risposta: Caro Andrea, grazie di avermi inviato la tua risposta ad Abele
Aureli. Non ti sembra strano che tutti abbiano ricevuto la sua lettera
indirizzata a me, tranne io? Fino a tutt'oggi non l'ho ricevuta da lui. Non è
strano per chi intende costruire l'unità che non parli proprio alla persona
interessata? Mistero, gran mistero...
2.
{Abele Aureli} ▲
In risposta a Nicola Martella su... Benny Hinn
Caro «amico» Martella,
<1> Io non so se la tua dottrina sia meglio o peggio di
quella che insegna Benny Hinn, il quale sembra che tu, visti anche i precedenti
messaggi, sia stato «chiamato» a criticare per tutto quello che lui fa e dice, e
a dover proteggere tutti gli evangelici italiani dalle sue false dottrine.
<2> Io potrei anche essere d’accordo con te per alcun e
cose sul ministero di Benny Hinn, così come potrei dire di tanti altri ministri,
sia americani che europei e italiani. Il fatto è che dopo un secolo, da quando
l’Evangelo è arrivato in Italia (dopo i Valdesi), l’America e il resto del
mondo, inclusa l’Italia hanno i loro problemi di sétte, ma al contrario delle
altre nazioni occidentali, l’Italia è ancora un «campo missionario», con oltre
25.000 comunità senza una testimonianza evangelica in esse. Le condizioni
spirituali di tante altre nazioni cosiddette «pagane» (Asiatiche e africane),
sono addirittura meglio di quelle dell’Italia.
<3> Questo per dire, che forse dovremmo concentrarci un
po’ più sui «nostri reali problemi» e sulle responsabilità che Dio ci ha
affidato come ministri del Suo Vangelo (se ce lo ha affidato Lui), piuttosto che
su quelli di Benny Hinn e di chi gli vanno dietro, magari per curiosità.
Infatti, credo che la nostra risposta a Benny Hinn e a chi gli va dietro perché
ha dei «problemi spirituali che noi non sappiamo risolvere», sarebbe dovuta
essere quella di averlo fatto «noi», prima che avesse iniziato a farlo lui, così
gli evangelici avrebbero seguito noi invece che Benny Hinn.
<4> Gesù, Pietro, Paolo e altri apostoli e ministri,
non andavano a caccia di falsi predicatori. Al massimo quando ne incontravano
uno lo affrontavano direttamente e «seduta stante», ma il loro ministero era
quello di predicare il Vangelo di Cristo per la salvezza delle anime, non di
andare a caccia di Farisei o di falsi apostoli. «Noi conosceremo la Verità, e la
Verità ci renderà liberi»!
<5> L’FBI non addestra i suoi agenti a riconoscere il
dollaro falso, perché; i falsi sono tanti e loro non potrebbero studiarli tutti
per cercare di eliminarli, perché a quel punto sarebbe troppo tardi, ma gli
fanno studiare minuziosamente il dollaro vero. In questo modo, è più probabile
che quando gli capita un falso sotto gli occhi, essi lo riconoscono a prima
vista. La stessa cosa dovremmo fare noi. Insegniamo la verità ai membri delle
nostre chiese e formiamo dei discepoli (e non, mezzi cristiani a mezzo
servizio), i quali imparino e siano preparati a trasmettere la verità del
Vangelo agli altri. Poi se ci capita di vedere il predicatore di un’altro
vangelo, allora lo affronteremo come Dio ci guida.
<6> Ritengo anche poco rispettoso nei confronti di
altri pastori, inviare queste critiche e condanne contro un ministro, buono o
cattivo che egli sia, ad altri pastori o a persone che hanno il proprio pastore
il quale è responsabile di mettere in guardia o meno i propri seguaci contro
Benny Hinn. Ciascuno di noi è responsabile davanti a Dio del ministero che gli è
stato affidato, ma non mi risulta che Egli abbia affidato ad alcuno il
«ministero della Critica». Anche perché, mentre noi perdiamo tempo a criticare
Benny Hinn, lui continua ad annunziare la sua dottrina e noi non annunziamo la
verità che Cristo ci ha comandato di annunziare!
<7> Di questo passo, l’Italia andrà avanti per altri
secoli, prima di raggiungere tutti gli italiani con il messaggio del vangelo!
Intanto, le anime muoiono e vanno all’inferno perché noi non le abbiamo
raggiunte, prima che morissero. E qui la colpa è solo nostra, non di Benny Hinn,
e neppure del diavolo!!!
<8> Pertanto, Gesù dice; lascia i... morti seppellire i
loro morti, ma tu... seguimi!!! Il nostro compito è quello di seguire Cristo! Di
annunziare il Vangelo di Cristo, e questa è una nostra responsabilità sulla
quale sento poco parlare. Quando io ho parlato di incontrarci tra ministri per
cercare di trovare una base comune, minima, sulla quale poter pregare insieme,
per noi stessi e per l’Italia, sono stato criticato, ignorato e trattato come se
fossi stato un illuso o peggio ancora, un appestato!
<9> Il male dell’Italia è la frammentazione e la
divisione della «chiesa», causata, non dalle false dottrine di Benny
Hinn, ma dalla nostra disubbidienza nel fare ciò che Dio ci ha chiamato a fare
(se ci ha chiamato Lui), ma anche dalle «pretese sane dottrine» delle quali
ciascuno di noi crede di avere il «monopolio». E così, io non parlo con te, e tu
non parli con me. La nostra chiesa non parla con l’altra e così via, mentre
Satana balla e si diverte alle nostre spalle per averci divisi e frammentati,
facendoci perdere la potenza che la chiesa dovrebbe avere in Cristo!!!
<10> Certo, ci sono delle persone che si spacciano per
cristiani ma non si comportano come tali, dai quali l’apostolo Paolo ci chiama a
«separarci», ma non di andarvi a caccia per criticarli (2 Corinzi 5,9-11).
Dio ci guidi e ci illumini tutti. Pastore / Evangelista: Abele
Aureli (22/09/2006)
3.
{Nicola Martella} ▲
<1> Neppure io giudico la «tua dottrina». Se hai
veramente letto gli articoli presenti sul mio sito «Fede controcorrente»,
avrai potuto renderti conto che gli articoli su Benny Hinn portano il nome di
Antonio Morlino, un fratello che si ritiene un «pentecostale riformato», esperto
su Benny Hinn e molto preoccupato per l’ennesima venuta di questo «unto» in
Italia. Prima di ciò avevo fatto tradurre un articolo di
Yves. A. Brault su tale «unto», che mi era arrivato,
mettendo in guardia i lettori in vista della sua venuta in Italia. Dopo
aver letto il primo articolo di Antonio e vista la competenza e la correttezza
di Antonio, io gli ho messo a disposizione lo spazio del mio sito, così come
faccio con altri fratelli per altri temi. Vista la venuta di Benny Hinn in
Italia, mi sono sentito di condividere il peso di Antonio. Vegliare e avvertire
il popolo di Dio, ossia il ministero della sentinella, è un importante
ministero, previsto da Dio nell’AT e nel NT (Ez 3,17ss; 33,2ss). Il termine
episcopos significa in greco «sorvegliante» e caratterizza ognuno che un
ruolo di conduttore e guida nell’opera di Dio; Paolo raccomandò agli anziani
della chiesa di Efeso: «Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al
quale lo Spirito Santo vi ha costituiti sorveglianti [gr. episcopoi], per
pascere la chiesa di Dio, la quale egli ha acquistata col proprio sangue»
(At 20,17.28; cfr. Fil 1,1; 1 Tm 3,1s; Tt 1,7). <2> Il regno di Dio si è da sempre espanso nel mondo
mediante alcune azioni contemporanee, ad esempio: l’annunzio dell’Evangelo, la
conferma dei discepoli mediante la «sana dottrina», la difesa della verità
(apologetica) e la denuncia delle false dottrine e dei falsi operai. Questo lo
trovi da At 2 in poi e in tutte le epistole del NT. A ciò si aggiungano pure
un’esegesi corretta (1 Tm 4,13; 2 Tm 2,15) e lo stabilimento di guide,
conduttori e servitori, dopo essere stati messi alla prova e siano risultati
approvati (1 Tm 3,10; Tt 1,6). <3> Tra i «nostri reali problemi» e responsabilità ci
sono anche la difesa della verità da persone che praticano un neognosticismo e
che vengono regolarmente in Italia per «mietere». Oltre a Hinn, arrivano
regolarmente in Italia «apostoli», «unti», «uomini di Dio» e quant’altri a
propagare le loro dottrine neognostiche. A ognuno di noi Dio ha dato una
chiamata, un mandato e un incarico corrispondente ai suoi carismi. Ti ricordo
uno dei miei motti: «Ogni pastore che si cura di dar pastura alle pecore, ma
trascura i pericoli che incombono, le ingrassa per i lupi!». L’annuncio
dell’Evangelo, la cura pastorale e la difesa della verità non sono in
contrapposizione, ma erano tutti elementi presenti nella vita e nel ministero di
Paolo e che egli raccomandava a Timoteo e a Tito. <4> Gesù, Pietro, Paolo e altri apostoli e ministri
avvertivano pubblicamente verso i «falsi cristi» e i «falsi profeti», prendevano
posizione, li denunciavano e mettevano in guardia i loro collaboratori e i loro
discepoli. Qui la lista potrebbe essere lunga. Addirittura Paolo e gli altri
apostoli avvertivano i credenti riguardo ai falsi operai che sarebbero venuti,
facendone un preciso identikit, perché fossero riconoscibili. Essi non avevano
tanta «santa ingenuità». Predicare l’Evangelo e difendere la verità era il «pane
quotidiano» del missionario Paolo e dei suoi colleghi (2 Cor 10,5; Col 2,8ss).
La chiesa di Corinto era diventata un’arena di predicatori neognostici, che
Paolo chiamò «falsi apostoli, operai fraudolenti, che si travestono da
apostoli di Cristo» (2 Cor 11,13), ma essi si ritenevano «super apostoli» (2
Cor 11,5; 12,11), superiori a Paolo in potenza spirituale e in autorità. Per
l’approfondimento cfr. «Alcune problematiche in Corinto» in Nicola Martella,
Entrare nella Breccia
(Punto°A°Croce, Roma 1996), pp. 59-62). <5> L’apologetica è stata una delle discipline curate e
usate nella chiesa apostolica e nei primi secoli. La maggior parte degli scritti
degli antichi teologi sono di carattere apologetico: essi affrontavano e
confutavano le false dottrine propagate proprio da coloro che si spacciavano per
profeti particolari, per unti e incarnazioni di Cristo, dello Spirito Santo, ma
propagavano «dottrine di perdizione», insegnamenti gnostici ed erano
paragonabili a quelli che Paolo chiamò «falsi apostoli, operai fraudolenti,
che si travestono da apostoli di Cristo» (2 Cor 11,13). È «santa ingenuità»
pensare che ci si debba concentrare sul proprio «orticello ecclesiale», pensando
di affrontare i pericoli solo quando si presenteranno. Non è un caso che Paolo
abbia scritto invece tante epistole (spesso circolari) a chiese e persone e che
il loro contenuto è non solo d’istruzione positiva, ma anche d’avvertimento
contro le false dottrine!
<6> Mio caro Abele, che cosa hai fatto tu? Hai inviato
a tutti — tranne che a me — una lettera indirizzata a me: essa è arrivata fino
all’estero. È il caso di dire: «Medico, cura te stesso» (Lc 4,23).
Pastori e conduttori spesso sono troppo occupati con le loro pecore per rendersi
conto di tutti i pericoli che vengono. Per questo Dio ha dato nella chiesa
carismi e ministeri differenti (Ef 4,11ss). Poi essi possono tener conto di
quanto ricevono o cestinare il tutto: nessuno impone nulla a nessuno. Gesù (Mt
7,15; 23,13ss; Lc 12,1), Paolo (Fil 3,2; 1 Tm 4,1ss) e gli altri apostoli (2 Pt
2,1ss; 1 Gv 4,1) hanno sempre denunciato coloro che insegnavano cose contrarie
alla Parola di Dio. Questo non aveva a che fare con un presunto «ministero della
critica», come tu sarcasticamente affermi, ma con la loro
responsabilità di «servi di Dio». Tutto ciò non è in contrasto col
l’annuncio della verità, ma sono due parti della stessa medaglia. <7> Le anime vanno all’inferno anche perché nessuno li
mette in guardia contro i «falsi cristi» e i «falsi profeti» che annunziano
false dottrine in nome di Cristo e si accreditano come particolari canali della
sua rivelazione. Quanta «santa ingenuità» bisogna avere per capire che qui in
Italia è questo uno dei problemi della devozione religiosa popolare, che si
affida a mistici, veggenti, santoni, guru, «unti», maestri di vita, «apostoli» e
«profeti» autonominati?
<8> Pietro, Paolo, Giovanni seguirono Gesù, a
differenza di altri che si fecero trattenere dalle vicende della vita. I loro
ministeri e le loro lettere sono pieni, oltre che di insegnamenti edificanti,
anche di apologetica e di avvertimenti. Semplificare ci fa diventare ingenui, e
così mettiamo solo in pericolo il gregge che Dio ci ha affidato. Annunciamo
l’Evangelo, facciamo discepoli, li curiamo e poi… i «lupi di turno» se li
mangiano! Bella consolazione e responsabilità! Penso che tu, Abele, debba
parlare del ministero che Dio ti ha affidato, ma non tutti i ministeri dati da
Dio alla chiesa si risolvono nel tuo. Io non so perché tu abbia fallito nel tuo
intento che descrivi; mi dispiace. Ma non puoi appiattire tutti i ministeri
(anche il mio) alle tue prospettive e attese. Il medesimo Spirito ha dato
carismi e ministeri diversi (1 Cor 12,4.8s.11). <9> Il male dell’Italia è — molto più che la
frammentazione e la divisione, come tu affermi — il materialismo dilagante, la
mancanza di consacrazione personale, la mancanza di cura dei carismi ricevuti,
l’ingenuità di credere che l’unico ministero utile sia l’annuncio dell’Evangelo
(trascurando cura pastorale, esegesi, apologetica, ecc.), la mancanza di
discernimento spirituale, la superficialità dottrinale, la mancanza di uno
studio profondo della Parola di Dio, eccetera. Un pastore pentecostale,
corresponsabile di incontri regionali di pastori, che spesso mi telefona per
avere delucidazioni su alcuni aspetti della dottrina e dell’esegesi, mi ha
spesso confessata la superficialità dottrinale di tanti pastori e l’ignoranza
biblica di molti di loro. Come potranno avvertire i loro greggi dei pericoli
incombenti, se essi stessi, avendo poca radice nella Parola, nemmeno se ne
accorgono dei «lupi famelici»? Quello che è la «sana dottrina», termine usato da
Paolo (1 Tm 1,10; 2 Tm 4,3; Tt 1,9; 2,1), lo spiega chiaramente lui nelle sue
epistole, non è quindi «monopolio» di nessuno, come tu sarcasticamente invece
affermi. Come facevo a parlare con te, se tu mandi la tua lettera a tutti tranne
che a me? Mi sembra che tu stesso debba fare «mea culpa», quando mandi ad altri
una lettera indirizzata a me, no? La «via di luce» deve cominciare da noi. <10> Qui non si tratta di andare a caccia di qualcuno,
ma di fare muro verso chi viene in Italia regolarmente a «mietere», e come lui
altri. I primi cristiani mandavano in giro circolari che si passavano di chiesa
in chiesa per avvertire dei pericoli. Perché dovrebbe essere sbagliato se noi
usiamo gli strumenti a disposizione per fare la stessa cosa? Tali «unti»,
«apostoli» e «profeti» autonominati usano tutto internet, libri, televisioni
(cfr. TBNE), giornali e quant’altro: perché dovrebbe essere illegittimo quando
lo facciamo noi per riprendere le loro opere? Vogliamo proprio continuare a
peccare di «santa ingenuità»?
4.
{Reazioni dei lettori} ▲
■ Grazie per la tua sollecita risposta. Ti giro il
messaggio che mi ha inviato in risposta e, da quanto scrive, sembra che ci sia
un malinteso di fondo: egli asserisce che tu sia contrario al movimento
pentecostale e le tue disquisizioni su Benny Hinn altro non siano che un attacco
indiretto a tutti i pentecostali. Credo, almeno leggendo i tuoi articoli, che tu
faccia una seria distinzione tra «evangelici pentecostali» e «lupi vestiti da
pecore». So che conosci Romeo Spaziani di Frosinone, puoi chiedere a lui notizie
in proposito su Abele Aureli, da parte mia posso solo dire che come responsabile
della nostra comunità e come amico e fratello in Cristo è persona seria e ben
radicata nelle scritture ma, come tu sai, il vissuto di ognuno di noi, a volte,
ci costruisce intorno un paradigma difficile da smontare. Spero di poter
collaborare a un ritorno su sentieri di sereno dialogo. […] (Luciano Leoni,
24-09-06). ● Risposta: Che io ce l’abbia con
tutti i pentecostali, è veramente un chiaro pregiudizio. La maggior parte
degli articoli è stata scritta da Antonio Morlino che si definisce «pentecostale
riformato». Temo che Abele non li abbia letti, altrimenti... Io collaboro da
anni con Elpidio Pezzella, direttore di «Oltre», la quale è notoriamente una
rivista promossa da un comitato pentecostale. Ho tanti amici pentecostali che
sono acerrimi avversari di tutti questi «unti», «apostoli», «santoni» e «guru»
neognostici. Certo che conosco Romeo. Ed è nelle mie intenzioni che «Fede
controcorrente» sia un luogo di fraterno dialogo. Su di esso scrivono anche
fratelli pentecostali, senza pregiudizi. Non metto in dubbio le cose che tu
affermi su Abele ed è nel mio desiderio di costruire con tutti, anche col lui
sulla base della lealtà, della verità e del rispetto. In ogni modo, in
quest’affare non si è comportato in modo «limpido» (cfr. Fil 2,15). Infatti,
Abele ha fatto male a non chiedere prima spiegazione a me. Egli ha scritto a
tutti (rivolgendosi a me) tranne che al sottoscritto: ciò non lo onora. Grazie a
Dio, altri gli hanno risposto! Stamani ho scritto ad Abele, secondo il comando
del Signore. Accludo sotto il testo.
■ Lettera di Andrea Diprose ad Abele Aureli: Caro
fratello Abele, comprendo il tuo ragionamento ed il tuo desiderio di lavorare
per l’unità della Chiesa. Fai bene a lavorare per la sua unità. A questo punto
però ti domando perché hai inviato a me e al resto della tua mailing-list una
tua risposta a Nicola Martella? Perché non ti sei limitato a scrivere a lui
personalmente? Su Benny Hinn Nicola, purtroppo, ha ragione, ma forse non era il
caso che lui comunicasse la sua disapprovazione del «ministro» Hinn a tutti. Se
così è, cioè se Nicola non doveva scrivere a tanti riguardo a Hinn,
analogamente, forse non era il caso che tu inviassi a me e a tanti altri la tua
risposta/reazione alle valutazioni fatte dal fratello Martella dell’operato di
Benny Hinn. […] P.S. Hai letto gli articoli del Pentecostale Antonio Morlino
inerenti all’operato di Hinn? Credo che abbia ragione.
■ Lettera di Antonello Rizzo ad Abele Aureli: ●
Premessa: Caro fratello Nicola, sono completamente d’accordo col tuo
motto! Come vedi Abele l’ha mandata in contemporanea ad altri... Essi si
aspettano un «risveglio» che parta dalla Sicilia. Ti mando la mia risposta alla
lettera di Abele indirizzata a te (ma mandata a tutti), e la sua successiva
replica a me... io non voglio entrare in polemica con lui, fratello mio,
te lo dico con tutto il mio cuore... perché Iddio non mi chiama a perdere tempo
così... Credimi,
ce ne sarebbero di
argomentazioni scritturali per rispondergli, ma non so fino a che punto
possa servire a lui se ha già questa visione ecumenica... ci sono tante anime
che non conoscono Iddio e che hanno sete
della Parola di Salvezza... (24-09-06). ● Lettera di Antonello: Caro
amico Abele (preferisco chiamarti
fratello), permettimi di esprime il mio pieno e completo disaccordo
sia sul contenuto di pensiero, sia sui termini «appioppati» al fratello
Martella, sul falso profeta Hinn. Documentati! Documentati! Mi rivolgo al
figlio di Dio: «Si può amare nella falsità?»; «Si può amare nell’ipocrisia?»;
«Si può amare senza avvertire di un pericolo?»; «Diresti che ti amo se, avendo
visto un inciampo davanti al mio fratello, facessi finta di niente, perché
dobbiamo andare tutti d’accordo (magari esteriormente)?». Perdonami, ma
questo non è l’amore che ci insegna il nostro signore Gesù. Adesso se
vuoi, cancellami pure dalla tua lista, perché «sono estremista» e potrei
«turbare» l’ecumenismo babelico... Anche in Genesi 11 la gente invitava a
mettersi insieme per costruire una sola «ecumene» e una torre che arrivasse fino
al cielo. Ma vediamo cosa fece l’Iddio santo! Questa unità fra i credenti, non
la realizza l’uomo, permettimi di dirlo con tanta franchezza e senza
pregiudizio, ma il vero Spirito Santo, non quello che porta Benedictus
Hinn, che provoca, anzi, divisioni, sette, amari sospetti, ecc. Dio ti
benedica (23-09-06). ● Risposta di Abele: Infatti, caro «fratello»
Antonello, e perché dovrei toglierti dal mio indirizzario? :-) Io sono per il
dialogo, e anche a Martella, non ho detto nulla di male, ma ho solo fatto notare
che dovremmo spendere più tempo a esaminare i nostri errori e problemi, che non
quello degli altri. A me non risulta che Gesù e gli apostoli abbiamo esercitato
quel tipo di ministero. Tutto qui. Solo che ultimamente ho ricevuto troppi
messaggi su Benny Hinn, ma nessuno su ciò che la chiesa Italiana dovrebbe fare
per avvicinarsi a Dio.
Io non ho giustificato Benny Hinn. Io non sono mai andato a una sua riunione.
Ciò che mi disturba è il fatto che ci stiamo comportando esattamente come i
Farisei ai tempi di Gesù. Intanto, noi non stiamo facendo la volontà di Dio. La
nostra sì, ma quella di Dio no! Stiamo mettendo Dio in una gabbia e vogliamo che
Lui operi come diciamo noi, ma questo non avverrà mai!
Per ciò che riguarda il risveglio, esso è sempre venuto quando il popolo di Dio
si è umiliato davanti a Dio e ha confessato i propri peccati. E con l’orgoglio
che ci ritroviamo, non chiederemo mai perdono a Dio per il danno che stiamo
facendo alla Sua chiesa, ma diamo la colpa agli Americani ecc. Noi (l’Italia
evangelica), non è pronta per un risveglio! Se venisse oggi, non saremmo neppure
capaci a gestirlo, perché noi stessi abbiamo dormito fino ad ora. Dio non manda
il risveglio a capriccio, ma solo quando noi siamo pronti a riceverlo e ad
amministrarlo cove vuole Lui. Pertanto, noi possiamo andare avanti così fino al
giorno del giudizio, ma senza esperimentare un risveglio da parte di Dio. Dio ti
benedica (24-09-06).
■ Link a «Parola della Grazia»: Qualcuno mi ha mandato i seguenti link,
dicendomi di dare un’occhiata al tipo di predicazioni della comunità di Lirio
Porrello «Parola della Grazia», il quale, come egli stesso afferma, è stato
direttamente
coinvolto nella venuta di Benny Hinn in Italia:
--
http://www.paroladellagrazia.it/culti/2006/30072006.htm
--
http://www.paroladellagrazia.it/culti/2006/06082006.htm
--
http://www.paroladellagrazia.it/culti/2006/13082006.htm
Ringraziamo della segnalazione. In ogni modo, lasciamo al lettore di farsi
direttamente un giudizio al riguardo.
5.
{Primi chiarimenti} ▲
Nota editoriale: Sotto sollecitazione dei fratelli ho scritto ad Abele
Aureli, per avere direttamente dei chiarimenti. La sua risposta è venuta prima
che potesse leggere la mia risposta pubblica alla sua lettera circolare (che,
ribadisco, non conoscevo e non avevo ricevuta da lui). Quindi, ha il diritto di
replica a tutto ciò.
■ La mia lettera: Caro fratello Abele, šalôm. Oggi mi è arrivata
l’ennesima segnalazione di una e-mail indirizzata al «Caro «amico» Martella».
Non ti sembra strano che tutti abbiano ricevuto la tua lettera indirizzata a me,
tranne io? Fino a tutt’oggi non l’ho ricevuta da te. Non è strano per tu, che
intendi costruire l’unità, non parli proprio alla persona interessata? Mistero,
gran mistero... In ogni modo, volendo applicare il comandamento del
Signore, ti scrivo (Mt 5,23s; cfr. 18,15ss), ti mando questo messaggio. Non è il
caso che interloquivi prima con me? («…và e riprendilo fra te e lui solo. Se
t’ascolta...»; Mt 18,15). Non avevo anch’io il diritto di leggere una
lettera indirizzata a me? Mistero, gran mistero... per chi afferma di voler
costruire l’unità (Nicola Martella, 24-09-06).
■ La risposta di Abele Aureli: Mi dispiace fratello Martella, e se vuoi
ti chiedo scusa mandando il messaggio a tutti coloro che hanno ricevuto la mia
lettera, ma ciò è accaduto perché io spedisco i miei messaggi generali
attraverso un sito dove avevo degli indirizzi per le mie circolari, ma
evidentemente non c’era ancora il tuo. Credimi, non avrei mai fatto una cosa del
genere di proposito, anche perché sai già che non sono il tipo che si nasconde.
Se vuoi, da oggi in poi il tuo indirizzo sarà incluso. Quindi, dimmi tu cosa
vuoi che faccia. Se vuoi le pubbliche scuse te le faccio. Anche per ciò che
riguarda l’unità dei credenti, sono sempre dello stesso parere, ma non per
questo non dovremmo poter dibattere certe cose (24-09-06).
6.
{Nuovi chiarimenti} ▲
Il fratello Abele Aureli mi ha mandato un messaggio (27-09-06) in risposta alla
mia lettera (25-09-06), in cui trattavo i punti da lui sollevati nel suo scritto
precedente. Per brevità e convenienza tecnica pongo le mie risposte sotto le sue
porzioni di testo. Su sua richiesta metto tutto ciò sul sito.
■ Abele ha scritto: Caro fratello Martella, mentre tu e altri scrivevate
a me o su di me sul tuo sito, io ero all’oscuro di ciò che stesse accadendo,
visto che io il tuo messaggio non l’ho letto sul tuo sito, ma l’ho ricevuto su
diversi indirizzi di posta elettronica e anche su tutti i gruppi MSN che sono in
giro. Quindi, non dovresti essere sorpreso se anche gli altri abbiano ricevuto
la mia lettera, perché gli altri hanno ricevuto anche la tua. Solo che
purtroppo, come ti ho già detto, non avevo idea che il tuo indirizzo non fosse
sul mio indirizzario da dove spedisco le mie circolari.
■ Nicola risponde: Giorni fa ti ho mandato l’avviso di aver messo in rete
la tua lettera e la mia risposta a essa. Ti ricordo che sei stato tu a mandare
in giro una lettera indirizzata a me, senza mandarla a me. Io non ho mandato a
nessuno la mia risposta a te, ma l’ho messa solo sul mio sito (era giusto
rispondere pubblicamente a una lettera mandata a tutti tranne che a me) e ti ho
subito avvisato. Ribadisco che io non ho mandato la mia lettera di risposta a
nessuno. Se qualcuno l’ha copiata e messa in qualche gruppo internet, io non ne
so nulla e non ne sono responsabile.
■ Abele ha scritto: Ora, io ho visto il tuo sito «Fede controcorrente»,
ma non ricordo di esserci stato qualche altra volta, e neppure credo di avere il
tempo di continuare a discutere di questo caso, perché non farebbe bene a
nessuno. Tutti hanno potuto leggere che io non ho preso le parti di Benny Hinn,
ma ripeto, questo non è il motivo della mia risposta alla tua. Il motivo è che
io durante il percorso di due settimane, ho ricevuto la tua lettera almeno una
dozzina di volte, sia da te che da altri, ma era sempre la stessa lettera. Per
esempio, oggi ho scoperto che con il tuo «nickname» che usi su MSN hai inviato
quella lettera su tutti i siti e gruppi conosciuti.
■ Nicola risponde: Quello che tu hai fatto con la tua lettera,
indirizzata a me, ma arrivata fino all’estero, sta nella tua libertà; nella mia
è di rispondere. Il 25-09 ti ho mandato la seguente e-mail:
«Caro Abele, šalôm. Sotto sollecitazione di alcuni fratelli ti avevo scritto,
per avere direttamente dei chiarimenti. La tua risposta è venuta prima che tu
potessi leggere la mia risposta pubblica alla tua lettera circolare — che,
ribadisco, non conoscevo e non avevo ricevuta da te, ma da altri fratelli.
Quindi, hai il diritto di replica a tutto ciò che ho messo in rete.
Puoi trovare tutta la questione nel seguente tema di discussione
«Ingrassar agnelli per i lupi?». Come detto, hai il diritto di prendere
posizione su tutto ciò, e altri avranno però il diritto di dare la loro opinione
su ciò che hai scritto o scriverai. Questa è la filosofia di «Fede
controcorrente» alfine di creare un vero incontro e dialogo […]».
Tu non puoi aver ricevuto i testi del tema di discussione («Ingrassar
agnelli per i lupi?»), poiché io non li ho mandato in giro a nessuno, ma li ho
messi sul sito, avvertendoti subito. Io ho inviato i link degli articoli e dei
temi di discussione su Benny Hinn, ma il tema di discussione che ti riguarda è
successivo a tutto ciò. Controlla e te renderai conto.
■ Abele ha scritto: Io credo che se tu avessi lo stesso zelo che hai
usato contro Benny Hinn, per combattere tutte le altre false dottrine che
esistono in Italia, forse non avrei avuto motivo di risponderti, ma visto che
ciò non accade, questo mi ha fatto pensare che tu ce l’avessi in modo
particolare con Benny Hinn perché è pentecostale.
■ ■ Nicola risponde: Che io ce l’abbia con i pentecostali, è un tuo
pregiudizio che hai scritto a fratelli e che essi mi hanno riferito. Quanto allo
zelo «per combattere tutte le altre false dottrine che esistono in Italia», come
tu dici e che secondo te io non farei, se tu conoscessi la mia produzione
letteraria, non parleresti così. Ho pubblicato due libri sull’occultismo («
La lieve danza delle tenebre», «
Entrare nella breccia») e due libri sulle «medicine alternative» e sull’esoterismo a esse connesse
(«Malattia
e guarigione» 1-2) e vari articoli in riviste evangeliche e in internet.
■ Abele ha scritto: Il fatto che Benny Hinn faccia molto rumore ed è
attuale, forse merita un’attenzione particolare, ma cosa pensi di... cosiddetti
evangelici (non pentecostali) che ordinano al ministero pastori «omosessuali», o
che usano le proprie finanze per aiutare i guerriglieri in altre nazioni a
combattere una vera guerra contro il proprio governo?
■ Nicola risponde: Non ne penso bene per nulla. Ma questo non è
l’argomento in questione. Io da parte mia potrei chiederti: da evangelico che
cosa ne pensi di Benny Hinn che (a quanto ha documentato Antonio Morlino) si è
recato a pregare dinanzi alla Sindone e ha raccolto fondi per la restaurazione
della cappella in cui è esposta? Eccetera, eccetera (leggi gli interessanti
articoli). Tu hai il diritto di dissentire con me su Benny Hinn, ma potevi
comunicarmelo privatamente e io ti avrei risposto altrettanto privatamente.
Avendo tu propagato la tua lettera ai quattro venti (a mia insaputa), era giusto
che ti rispondevo nel merito sul mio sito; ma non ho mandato in giro lettere su
di te (né la mia risposta a te) per via e-mail a qualcuno.
■ Abele ha scritto: Ripeto, questo è il mio ultimo messaggio su questo
soggetto, perché ho cose più importanti da fare, ma se a te sta bene, io sono
sempre aperto al dialogo, sia con te che con altri fratelli che mi hanno
scritto, uno in particolare mi ha detto che avrebbe conservato la mia lettera
come prova, nel caso tu decidessi di «querelarmi»! Beh, qui credo che quel
fratello avrebbe potuto difenderti in un modo migliore.
■ Nicola risponde: Pensi che io non abbia altro
da fare? Sto lavorando, tra altre cose, a un libro sull’escatologia e sulle sue
strumentalizzazioni da parte della religione, della politica e della tecnica. E
sto collaborando con altri fratelli a questo e ad altri progetti. Quanto al
dialogo è il leitmotiv della mia vita e la filosofia di base di «Fede
controcorrente». Non entro in merito alle paventate «querele», non mi
appartengono.
■ Abele ha scritto: Se permetti, ti abbraccio. Dio ti benedica e ti prego
di mettere anche questa risposta con le altre. Io ci ho provato ma non ho saputo
pubblicarla sul tuo sito. Saluto anche tutti gli altri che hanno scritto. Dio vi
benedica e «pace a tutti».
■ Nicola risponde: Certo che pubblico la tua lettera, ti avevo detto che
avevi il diritto di replica, tu come tutti gli altri. Su può avere opinioni
differenti, ma si può dialogare lo stesso. Non ho remore personali con te e sono
pronto a incontrarti anche domani e a collaborare nelle cose che ci possono
accomunare. Il mio motto al riguardo è il seguente: «Ciò che ci accomuna come
cristiani fedeli alla Bibbia è sempre di più di ciò che ci separa». I lettori
saranno contenti (come d’altronde io) dei tuoi saluti e delle tue benedizioni.
Ricambio: Dio ti faccia prosperare nelle sue vie e illumini i tuoi passi con la
sua Parola!
7.
{Chiarimento finale} ▲
■ Abele ha scritto: Grazie, fratello Martella, e ti chiedo
nuovamente scusa per non averti inviato la prima lettera direttamente. Fratello
Abele
■ Nicola risponde: Grazie, fratello Abele, è tutto bene ciò
che finisce bene. Spero che il Signore ci darà occasione per confrontarci
pacatamente su temi meno controversi e di poter servire l'un l'altro nell'amore
mediante la grazia del Signore. Ti lascio con Fil 4,7: «E la pace di Dio che
sopravanza ogni intelligenza, guarderà i vostri cuori e i vostri pensieri in
Cristo Gesù».
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Ingrassar_agnelli_UnV.htm
25-04-2007; Aggiornamento: 15-12-2009
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