Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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■ Gli aspetti generali
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■ Consulenza specifica
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■ Dizionarietto dei termini
■ Fogli d’analisi
■ Excursus: Rimostranze verso fratelli  

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

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GIUDIZI SOMMARI

 

 a cura di Nicola Martella

 

Ogni tanto arrivano in redazione dei giudizi sommari da parte di persone che non conosco. Ma la sommarietà di giudizio e la sintesi del seguente messaggio, arrivatomi sul libro degli ospiti, ma lasciato senza parole. Eccolo: «Ma non sarebbe il caso di aggiornare ogni tanto le notizie invece di sparare sempre a zero su tutto e tutti, denotando anche una profonda ignoranza su tutto e tutti?». L’autore è Michele Passaretti e come mostra l’e-mail annesso appartiene alla «Nuova Pentecoste» (08-08-07).

     Si notino dapprima i seguenti elementi.

     ■ L'autore non si presenta.

     ■ Comincia il suo messaggio con un «ma», una congiunzione avversativa che premette un discorso a monte, che non esiste.

     ■ Chiede l’aggiornamento periodico di notizie. Il sito non contiene in genere notizie di cronaca, ma articoli e temi di discussione. Se vedesse sotto «Novità», il sito è aggiornato pressoché quotidianamente. Inoltre ha dimenticato di dire quali notizie sarebbero da aggiornare.

     ■ Poi segue un’altra congiunzione: «invece»; essa introduce un cambiamento. Ma se il primo dato è oscuro a chi legge, ciò che segue lo è altrettanto.

     ■ Il secondo dato dopo «invece» è «sparare sempre a zero su tutto e tutti». Purtroppo l’autore ha dimenticato di dire che cosa significa. Un giudizio così massificante (tutto, tutti) mi attribuisce un’onnipotenza che non posseggo. Inoltre ogni massificazione o generalizzazione contiene parimenti una semplificazione che attinge o alla fonte dell’ingenuità o dell’ingiustizia morale. È immorale infatti attribuire a qualcuno una totalità di errori (p.es. tu sbagli sempre tutto) o un’incapacità totale (p.es. tu non riuscirai mai a fare niente di buono). Quindi qui si pone la questione morale!

     ■ Tutto ciò è accompagnato da un avverbio che aggrava la situazione: «sempre»; dire a qualcuno: «Tu sbagli sempre tutto», è un’ingiustizia e irrealistico! Inoltre l’autore attribuisce a me un’intenzione immorale, evidenziata dal verbo «sparare», il quale è legato a «sempre», «tutto» e «tutti». Quindi una continua ecatombe!

     ■ Quanto detto sopra, è accentuato da un altro giudizio morale, ossia l’attribuzione al sottoscritto di «una profonda ignoranza su tutto e tutti». Per il «tutto» e «tutti» rimando a quanto detto sopra. La «profonda ignoranza» che mi attribuisce, contiene alcuni elementi: 1) l’autore pretende così di conoscere a fondo il sottoscritto, il suo pensiero e le sue opere; 2) egli pretende altresì tale ignoranza sia profonda e totale; 3) egli dev’essere sommamente saggio e intenditore per permettersi un tale giudizio; 4) probabilmente ha una delega speciale da parte di Dio per affermare ciò, visto che è qualcosa che spetta solo a Dio sentenziare ed Egli lo farà solo alla fine dei tempi.

 

Dopo l’analisi formale e morale di tale frase gratuita, bisogna far notare alcuni altri elementi.

     ■ Nella Bibbia non troviamo mai accuse generiche e globali, ma ogni imputato viene sempre posto dinanzi ad accuse singole, chiare e circostanziate.

     ■ Sul sito si trovano alcune centinaia di articoli e contributi: possibile che tutto denoti una «profonda ignoranza» così massiccia? Le testimonianze che arrivano da parte di decine e decine di fratelli e sorelle, mostra che le cose non stanno così.

     ■ Le centinaia di articoli e contributi, presenti nel sito, provengono da alcune decine di autori diversi per sesso, ceto sociale, nazionalità, livello culturale, capacità tecniche, istruzione teologica eccetera. Diversi di loro hanno scritto articoli in riviste e vari libri. Possibile che essi tutti siano affetti da una «una profonda ignoranza su tutto e tutti»?

 

Per l’approfondimento cfr. Nicola Martella, «Rimostranze verso fratelli», Entrare nella breccia (Punto°A°Croce, Roma 1996), pp. 406ss.

 

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I contributi sul tema

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I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Nicola Martella

2. Gaetano Nunnari

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Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Nicola Martella}

 

Accludo alcuni versi biblici su cui riflettere, che mi permetto di applicare a questa situazione.

     ■ Gesù al disse sommo sacerdote: «Se ho parlato male, dimostra il male che ho detto; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?» (Gv 18,23). Gesù pretendeva che si dimostrasse nel merito il male attribuitogli.

     ■ «La Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto peccato, affinché i beni promessi alla fede in Gesù Cristo fossero dati ai credenti» (Gal 3,22). Dio è l’unico che può racchiudere il «tutto» di una persona «sotto peccato» (Rm 3,9); chi lo fa, pretende di prenderne il posto, e ciò è pericoloso.

     ■ «E vidi i morti, grandi e piccoli che stavano ritti davanti al trono; ed i libri furono aperti; e un altro libro fu aperto, che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le opere loro» (Ap 20,12). Sebbene qui venga descritto il giudizio degli empi, si noti che il giudizio spetta a Colui che siede sul trono ed esso non è generalizzante e sommario, ma puntuale e nel merito delle cose realmente commesse e annotate nei capi d’imputazione. Nessun giudizio, né umano né divino, fa valere un’accusa sommaria (cfr. At 25,16ss), trattandosi di un’infamia gratuita.

     ■ «Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio» (Gv 7,24). Questo era l’invito di Gesù ai suoi contemporanei. Egli invitava a discutere col proprio fratello nel merito e secondo giustizia (Mt 18,15ss). Chi leggerà tale frase di Michele Passaretti sul libro degli ospiti, verrà indotto a nutrire un giudizio globale e irrevocabile!

     ■ «Colui che mi giudica, è il Signore. Cosicché non giudicate di nulla prima del tempo, finché sia venuto il Signore, il quale metterà in luce le cose occulte delle tenebre, e manifesterà i consigli dei cuori; e allora ciascuno avrà la sua lode da Dio» (1 Cor 4,4s). Giudizi globali e definitivi spettano al Signore: egli metterà a nudo l’intimo d’ognuno!

     ■ «Chi si pensa di stare ritto, guardi di non cadere» (1 Cor 10,12). La storia insegna che i grandi giudici dalle sentenze sommarie vengono assoggettati prima o poi a giudizio. Quindi ognuno tenga a mente la propria condotta.

 

Questa è stata una buona occasione per approfondire la «questione morale» qui in Italia. Infatti è specialmente nel nostro paese che incontro tra i cristiani tali «giudizi sommari». La causa è probabilmente data dal fatto che l’Italia non ha mai vissuto una Riforma protestante e coloro che si convertono, hanno poi in genere la dottrina salvifica degli evangelici, ma mantengono la morale corrente.

 

La morale dei cristiani {Nicola Martella}

 

 

2. {Gaetano Nunnari}

 

Ho letto l’affermazione di Michele, e vorrei esporre le mie perplessità in merito. L’impulsività della sua affermazione ha mostrato che sia stato proprio lui a sparare a zero, e la cosa buffa e che non ne ha azzeccata nemmeno una giusta!

     Il sito è aggiornato in continuazione e, al contrario di come ha fatto Michele, non spara su tutto e su tutti, ma analizza attraverso la Bibbia le varie questioni che si presentano dando la possibilità di replicare a chi non la pensa allo stesso modo.

     Riguardo l’ignoranza attribuita ad altri, ritengo ovvio che Michele si stesse riferendo agli articoli che trattano la problematica carismatica. Per quanto mi concerne, posso dire — in base alla mia esperienza ventennale in tali ambienti — che non ho riscontrato nulla che non corrisponda alla realtà. Se io avessi notato qualcosa di inesatto al proposito, sarei intervenuto per correggere eventuali scorrettezze.

     L’insofferenza di Michele per ciò che è stato messo in rete, e che purtroppo non ha specificato, non lo ritengo un atteggiamento costruttivo, che invece dovrebbe caratterizzare un cristiano; ma mi dispiace dire che il suo tono perentorio è tipico di chi è fazioso. Invito Michele a essere più preciso con le sue rimostranze, affinché possiamo cercare di vagliare le nostre diverse convinzioni attraverso la parola di Dio. Infatti è scritto: «Ogni Scrittura ispirata da Dio è utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia».

 

 

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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Giudizi_sommari_EnB.htm

10-08-07; Aggiornamento: 23-07-2008

 

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