L’articolo «
La fornicazione omosessuale» di Veglio Jugovac ha creato accese e contrastanti reazioni. Alcuni si sono
indignati sul fatto che i gay possano chiamarsi «cristiani», ossia «seguaci di
Cristo», e che possano esistere siti gestiti da gay che si definiscono cristiani
e addirittura evangelici. Altri, sul fronte opposto, pensando che l’autore
dell’articolo fossi io, me ne hanno dette di tutti i colori. Altri lettori
ancora hanno ritenuto necessario fare alcuni distinzioni. Tentiamo di discuterne
insieme…
Un contributo particolare di Gianni Geraci lo abbiamo messo e risposto extra, data la
lunghezza e la complessità: ►
Omosessualità quale fornicazione? Si veda anche l'articolo «
Alternative bibliche al gay inside e al gay pride».
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre
esperienze, idee e opinioni?
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1.
{Daniele Mancuso} ▲
■
Contributo: Ciao Nicola, ho appena letto l’ultimo articolo riguardo
l’omosessualità: d’accordo in tutto e per tutto, anche se aggiungerei comunque
che le posizioni bibliche, a mio modesto parere, vanno affiancate anche a
posizioni scientifiche, altrimenti non si riesce a dimostrare la validità della
tesi. Cosa intendo dire? La psicologia afferma chiaramente che l’omosessualità
ha origini ambientali, quindi psicologiche, mentre chi frequenta i gay pride
rivendica i propri diritti basandosi su teorie genetiste, che in realtà non sono
state ancora dimostrate. {14-06-2008}
▬ Risposta: Prendo l'occasione per segnalare un interessante articolo del
dott. Joseph Nicolosi dal titolo: «
Omosessualità & normalità». Egli si occupa da diversi anni di terapia riparativa
dell’omosessualità. È cofondatore e direttore dell’Associazione Nazionale per la
Ricerca e la Terapia dell’Omosessualità (NARTH); è membro dell’Associazione
Psicologica Americana ed è autore di numerosi libri e articoli scientifici.
Segnalo in italiano i seguenti due libri:
—
Joseph Nicolosi, Omosessualità
maschile, un nuovo approccio (Sugarco Edizioni, Milano 2002).
—
Joseph Nicolosi - Linda Ames
Nicolosi, Omosessualità: una guida per i genitori (Sugarco Edizioni,
Milano 2003).
Per l’approfondimento si vedano in Nicola Martella,
Disturbi e abusi, Sesso & Affini 3 (Punto°A°Croce, Roma 1998), gli articoli: «L’omosessualità»,
pp. 157-171; «Omosessualità e Bibbia», pp. 172-184; «L’amicizia fra uomini», pp. 185-193. |
2.
{Marco Frasca} ▲
■
Contributo: Caro Nicola, […] sono cristiano e non appartengo a nessun
movimento settoriale religioso, anche se prima ero in una chiesa protestante. Io
credo che ognuno deve essere lasciato libero di vivere la sua esistenza come
crede, non abbiamo nessun diritto di giudicare o mettere nessuno alla gogna. Il
giudizio sarà una volta sola e non sarà dettato da noi. La fede o il credo è una
apertura completa e non (come alcuni sostengono) limitazioni di piaceri e altro.
Io credo che Dio sia presente dove c’è amore sincero. L’amore di Dio va oltre a
tutte le cose materiali. {15 giugno 2008}
▬
Risposta: Fermo restando che ognuno ha il diritto di
auto-determinarsi e di scegliere se onorare Dio con la sua vita, ubbidendo ai
suoi comandamenti, o se vivere in contrasto con essi, «cristiano» si può
definire solo chi non solo ha l’etichetta, ma vive espressamente secondo le
parole e i comandamenti di Gesù Cristo. In effetti Dio ha creato gli uomini
liberi anche di ribellarsi a Lui e di vivere senza di Lui; ma, come tu accenni,
poi verrà il giorno del giudizio e ognuno verrà giudicato dapprima se ha
accettato Cristo quale Salvatore e
Signore della sua vita, e poi in base alle sue opere.
Quanto al diritto di giudicare, altrove ho mostrato che bisogna distinguere il
giudizio personale da quello della Parola di Dio: se quest’ultima afferma
qualcosa, lo possiamo ben ribadire, poiché esprime il pensiero di Dio. [►
Apologetica e giudizio]
Pietro e Giovanni, rivolgendosi ai Giudei del Sinedrio, che volevano loro
proibire di predicare in nome di Gesù, dissero loro: «Giudicate voi se è
giusto, nel cospetto di Dio, di ubbidire a voi anzi che a Dio» (Atti 4,19).
In questioni morali l’apostolo Paolo richiedeva tale giudizio dai credenti di
Corinto, diventati eticamente tolleranti: «Quel che v’ho scritto è di non
mischiarvi con alcuno che, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, o un avaro,
o un idolatra, o un oltraggiatore, o un ubriacone, o un rapace; con un tale non
dovete neppur mangiare. Poiché, ho io forse da giudicar quelli di fuori? Non
giudicate voi quelli di dentro? Quelli di fuori li giudica Dio. Togliete il
malvagio di mezzo a voi stessi» (1 Cor 5,11s).
La fede è soprattutto un’apertura completa all’ubbidienza verso Dio e la sua
Parola. L’amore da solo non basta, se è solo sentimentalismo religioso con cui
coprire il proprio arbitrio. Amare Dio significa ubbidirgli! Nel Decalogo è
scritto: «Uso benignità fino a mille generazioni verso quelli che mi amano e
osservano i miei comandamenti» (Es 20,6; Dt 5,10). Solo l’ubbidienza
dimostra di amare dio: «Ama dunque l’Eterno, il tuo Dio, e osserva sempre
quel che ti dice d’osservare, le sue leggi, le sue prescrizioni e i suoi
comandamenti» (Dt 11,1). Tutta la Bibbia ribadisce questo concetto; per
brevità vado al NT. Gesù disse ai suoi discepoli: «Se voi mi amate,
osserverete i miei comandamenti» (Gv 14,15; cfr. v. 21; 15,10). E l’apostolo
Giovanni rende chiaro: «Questo è l’amore di Dio: che osserviamo i suoi
comandamenti» (1 Gv 5,2s).
Dio prescrive nella sua Parola «piaceri» legittimi (cfr. il Cantico dei
Cantici), dichiarando quelli illegittimi come abominio e degni del suo giudizio
(cfr. Lv 18,6ss; 20,10ss). I piaceri illegittimi sono attribuiti agli empi e ai
pagani nella sacra Scrittura; la conversione rappresenta il cambiamento da tali
cose (cfr. 1 Cor 6,9ss). E qui bisogna decidersi da che parte stare e quale
destino eterno scegliere.
3. {Sacha35} ▲
Santo Dio onnipotente! C’è da rabbrividire!!! Ma questi di questo sito «Gionata»
[http://gionata.org/]
sono veramente pazzi!!! Avete ragione! La chiesa deve fare qualcosa per contrastare quest’apostasia! {15 giugno 2008}
4. {Andrea Viel} ▲
■
Contributo: Ti dirò caro fratello, la cosa addolora, ma non mi stupisce
affatto. Certo, possiamo gridare allo scandalo, che dei «cristiani» si
coinvolgono con messaggi d’assenso o direttamente in attività omosessuali, ma la
realtà credo che sia ben altra. E non credo che riuscirò a condividerla forse
pienamente come vorrei.
Il titolo è forte: Fornicazione omosessuale. Omosessuale è un rafforzativo
inutile, per me. Fornicazione già basta da sola! Omosessuale, fa della
fornicazione un atto da dibattere, come se in un qualche modo si potesse
discutere di libertà d’azione nel fornicare, o qualcuno volesse dire, che stante
le pari opportunità, anche agli omosessuali deve essere riconosciuto di
fornicare. Quindi il dibattito si sposta subdolamente sullo stato «omosessuale»,
togliendo l’attenzione dal fatto del fornicare. Come se il fornicare potesse
anche essere accettato, i rapporti prematrimoniali, il petting, la pornografia
condivisa, la promiscuità, un po’ di pedofilia quel tanto che è solo interesse e
non reato, l’uso della prostituzione come valvola di sfogo, la brama della donna
del mio prossimo anche se non stendo la mano per afferrare, e quanto altro si
potrebbe dire. Cose in fondo più o meno comuni, con più o meno forza, nella
stragrande maggioranza dei «cristiani». Ed ora, paladini d’un falsa giustizia,
ci battiamo se agli omosessuali questi diritti vadano concessi o meno.
Dicevo che il problema è un altro, secondo me. In un popolo, un gruppo, un
manipolo, una famiglia, dove HaShem [= ebr. «il Nome», ossia il Signore, N.d.R.]
è al centro, ed è il tutto che vive dentro al singolo individuo e s’esprime al
di fuori, in modo che tutto parli di Lui, anche se la nostra bocca sta in
silenzio, di «fornicazione omosessuale» è astruso parlare. Il Talmud dice che
esprimiamo un giudizio sulle cose di cui abbiamo avuto esperienza. Infatti un
bambino non saprebbe cosa rispondere su questo soggetto, non ha idea della
fornicazione, non sa cosa significhi omosessuale. Infatti tutto è puro per i
puri.
Faccio discorsi teorici? Forse ho vergogna d’arrivare al punto. Ebbene, se il
cristianesimo ha prodotto tutto questo, se coloro che si chiamano «cristiani» si
battono per sensibilizzare sulle pari opportunità d’omosessuali e transgender,
se la vita comune del «cristiano» è fatta di compromessi dove si cerca di
presentare una spiritualità (a volte anche arrogante) da sepolcri imbiancati,
allora il «cristianesimo» è una falsa religione, fatta di dottrine che hanno la
parvenza di santità, ma prive di forza per una vita che onori l’Eterno. Io
personalmente non credo che nei luoghi celesti si stia combattendo una battaglia
tremenda. Agli evangelici e alcuni cattolici piace dare la colpa della loro
infedeltà alle bordate malefiche del satan [= ebr. «avversario», N.d.R.].
Infatti è nella bocca di tutti, sembra che il «tutto è compiuto» di Gesù sulla
croce si prenda con un «Sì, ma...».. Qualcosa che è solo marginalmente nominato
nelle Sacre Scritture (A.T.) è spudoratamente evidenziato in tutta la realtà
cristiana. Dopo il Messia, invece che migliorare la situazione con l’avversario,
sembra che lo stesso si sia rinvigorito. Falsi dottori, falsi predicatori e
falsi profeti? Ce ne sono sempre stati, ma coloro che cercano e stanno dalla
parte dell’eterno, non vengono intaccati o smossi. Certo la proporzione è forse
dieci spie a due, ma i due che erano saldi prima, non sono stati smossi dopo, e
non hanno mormorato, sono stati fedeli nel subire un ritardo alla benedizione
anche se non era colpa loro.
Secondo me, questo è vero «cristianesimo». L’elastico delle accondiscendenze si
è talmente allungato, che è diventato corda, non ha più alcuna capacità di
ritorno. Secondo me, non si tratta di nominarsi «cristiani» ma di schierarsi
dalla parte del Dio unico e della sua Legge, e chiedere d’essere ristorati dalla
verità. Già lo sento: «Tu vuoi giudaizzare». Giudaizzare, sembra quasi una
parolaccia. Io credo che Gesù il Messia, sia venuto per portarci ad avere
maggiore intimità con HaShem, con il nostro Padre. La Bibbia dice che la
conoscenza della verità ci fa liberi. Probabilmente i legami nascosti o palesi
mettono solo in evidenza la mancanza di conoscenza, e un cuore sincero non cerca
scuse o scorciatoie, ma si china e getta la sua corona di fronte al Signore dei
signori e al Re dei re. Fai di questo scritto quello che vuoi fratello. Un santo
abbraccio. Shalom… {15-06-2008}
▬
Risposta: Pur volendo esercitare tutta la mia comprensione e
longanimità verso il lettore, non capisco perché, invece di essere costruttivo e
approfondire il tema in corso, porta la discussione su altri binari con un misto
fra polemica, disfattismo e superiorità di chi si crede in una torre d'avorio
quanto a posizione e conoscenza centrale delle cose, che fa coincidere con una
visione giudaica e giudaizzante della vita. Di là dal titolo, la tesi dell’autore (Vaglio Jugovac) è che
la pratica omosessuale sia fornicazione ed egli la corrobora con le asserzioni
bibliche. La lettura dell’intero articolo dovrebbe chiarire abbastanza
questo concetto; già qui mi viene il dubbio se egli lo abbia letto tutto.
L’aggettivo «omosessuale» affiancato a «fornicazione» intende dire proprio che
l'omosessualità praticata è solo una forma di fornicazione; inoltre si intende
affermare con la Bibbia che ogni tipo di fornicazione (omosessuale o
eterosessuale) è considerata una pratica che Dio giudica e giudicherà, se non ci
si ravvede.
Non ho capito a che cosa servono tali distinzioni teoriche. Mi sarei aspettato
qualche apprezzamento per lo sforzo fatto dall’autore di presentare il problema
dal punto di vista biblico e l’analisi scritturale della questione; mi sembra
invece l'atteggiamento di chi scuote il capo così a lungo, finché non trovi il
proverbiale pelo nell'uovo. Poi tutto il discorso viene deviato su altro
mediante analisi che i più non capiranno. Le cose secondarie dell’articolo
vengono messe in primo piano: strano modo di contribuire al tema in corso; il
mio dubbio che, al momento della stesura del suo contributo, non abbia letto
l'intero articolo, ma solo l'invito alla lettura, si rafforza.
Sembra poi che, da alcune sue affermazioni sibilline, dopo il Calvario, Satana
sia andato in pensione. A travestirsi da «angelo di luce» per ingannare mediante
«falsi apostoli» e «operai fraudolenti» sembra siano altri e non Satana (2 Cor
11,13s). Ad andare in giro come un «leone ruggente cercando chi possa
divorare» sarà qualche fiera scappata da qualche zoo, ma non il diavolo (1
Pt 5,8). Attualmente non è «il gran dragone, il serpente antico, che è
chiamato diavolo e Satana» a essere «il seduttore di tutto il mondo»,
né è «l’accusatore dei nostri fratelli, che li accusava dinanzi all’Iddio
nostro, giorno e notte» (Ap 12,9s); ma chissà chi sarà!?
Alla fine il sospetto del giudaismo strisciante come cristianesimo migliore è
venuto alla luce per ammissione diretta. A tutto ciò, però, abbiamo dato
risposta altrove. [►
Giudaismo] Possibile però che Andrea non sappia stare al tema e qualunque sia l’argomento (qui la fornicazione omosessuale),
debba deviare su altro?
Siamo inoltre qui alla presenza della «sindrome d’Elia»? (1 Re 19,10.14; Rm
11,2s). Era oramai un uomo con la sindrome dell'esaurimento completo o del «burn
out». A lui Dio dovette dire di avere «in Israele un resto di settemila
uomini, tutti quelli il cui ginocchio non s’è piegato dinanzi a Baal» (1 Re
19,18; Rm 11,4). A tale prospettiva di un «uomo in folle», che conosco anche per
esperienza personale, preferisco quella costruttiva di Mal 3,16: «Allora
quelli che temono l’Eterno si sono parlati
l’un all’altro e l’Eterno è stato attento e ha ascoltato; e un libro è stato
scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono l’Eterno e
rispettano il suo nome» (cfr. vv. 17s).
Perché non dire allora qualcosa di valido e di costruttivo sul tema in corso,
vista la sua capacità, invece di fare polemiche incomprensibili e deviare il
discorso su altro? Misteri del Talmud, della gnosi giudaica e della cabala!?
5. {Calogero Fanara} ▲
È una vera vergogna che possa esistere un tale
sito... [http://gionata.org/]
Ne avevo già sentito parlare in America. {Belgio; 15-06-2008}
6. {Angela Palmieri-Multari} ▲
Carissimo Nicola, è
straordinario come riesci a trattare temi così scottanti e interloquire con
persone che sospettano da parte tua morbosità e accondiscendenza a un fatto del
genere. Forse a loro non è dato capire il dono che Dio ti ha concesso di mettere
a confronto persone che vivono nel peccato (che hanno però possibilità di
ravvedersi) con la Parola di Dio che è una spada a due tagli.
Sottomettersi completamente all’autorità di Gesù è un lavoro che ogni cristiano
(nessuno escluso) deve fare giorno per giorno, anche quando questo compromette
le proprie abitudini ma soprattutto i propri vizi!
Ho dovuto imparare che gli idoli non sono solo quelli fatti d’immagini scolpite
ma tutto ciò che ci costruiamo nella nostra mente, cominciando dal nostro io,
per poi parlare dei successi che vogliamo a tutti i costi ottenere prima in
famiglia, poi nella chiesa, oltre a tutto il resto... (soldi, considerazione
e... chi più ne ha, più ne metta!).
Trattare il tema delicato ma attuale dell’omosessualità non significa
giustificarne gli atti abominevoli, né scagliarsi contro individui che non
conoscono la Verità, ma puntare il dito sul peccato, tanto più quando questo è
commesso da persone che si reputano cristiani, ossia da coloro che dovrebbero
essere la «luce del mondo e il sale della terra», se tali fossero...
Qualcuno ha detto che Gesù subì accuse infamanti dai suoi connazionali, ma non
quella d’essere omosessuale. Di che ci meravigliamo oggi? Non siamo negli ultimi
tempi? Che cosa allora dovrebbe inventarsi Satana, che è il padre della
menzogna, per attirare a sé quante più anime possibili? Continua ad attaccare
spudoratamente la famiglia, la chiesa, la società... Se circa duemila anni fa è
stato scritto che molti anticristi era già usciti nel mondo, tanto più lo sarà
oggi!
Dovremmo portar luce dove il Signore ci ha collocato, proprio per essere dei
testimoni viventi della sua giustizia. Infatti Paolo in 1 Corinzi 6,1-11 dice:
«Non
v’illudete;
né fornicatori, né idolatri, né adulteri,
né effeminati, né sodomiti,
ne ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori
erediteranno il regno di Dio.
E
tali eravate alcuni di voi; ma siete stati
lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore
Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio».
I tempi, in cui viviamo, sono difficili, ma non cerchiamo d’essere contaminati
dal buonismo diffuso che tutto permette e tutto giustifica!
Dio è grande e misericordioso, chiama a una vita rinnovata nel corpo e nello
spirito anche gli omosessuali come gli eterosessuali, ma non cerchiamo in nessun
modo d’approvare il peccato, qualunque esso sia!
Fa’ o Signore che ogni cristiano, che vuole chiamarsi tale, sia testimone verace
di questo rinnovamento, «affinché non siamo più
come bambini sballottati e portati qua e là
da ogni vento di dottrina per la frode degli
uomini, per l’astuzia nelle arti seduttrici dell’errore; ma cresciamo in ogni
cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo».
Abbraccio te, Nicola, e t’esorto vivamente a continuare con zelo il tuo
ministero, nella speranza che il mondo si converta e che i figli di Dio
camminino in rettitudine di vita, seguendo le orme del nostro perfetto Maestro,
il Signore Gesù. {15-06-2008}
7. {Veglio Jugovac} ▲
Caro fratello Nicola Martella, grazie per aver pubblicato il mio articolo. Il servizio che svolgi è prezioso. Personalmente lo
gradisco e lo apprezzo. Le reazioni all’articolo sull’omosessualità, positive o
negative che siano, dimostrano che il tema è molto sentito. Pure a me sono
giunte molte lettere, attestazioni di stima e reazioni di dissenso (anche
violento). Le reazioni di dissenso e anche gli insulti non sono motivo di
risentimento o scoraggiamento, ma piuttosto l’evidenza che a Satana stiamo dando
fastidio. E allora gloria a Dio! Questa è una vittoria! I credenti veri, in
mezzo a tanto degrado, sentono il bisogno del conforto spirituale che reca il
balsamo d’insegnamenti confermati dalla Parola di Dio. I cuori, che amano Gesù,
desiderano essere confermati nella Verità; e lo Spirito Santo fa sentire loro
che questa è la verità. Mi sono piaciute le risposte che hai dato ai vari
interventi, in particolare quella a Gianni Geraci. [►
Omosessualità quale fornicazione?] Dio ti benedica e la pace del Signore Gesù sia con te. {19-06-2008}
8. {} ▲
9. {} ▲
10. {} ▲
11. {} ▲
12. {} ▲
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/1-Fornic_omosex_S&A.htm
16-06-2008; Aggiornamento: 18-06-2008
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