Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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«Chi dice la gente ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 1: È ciò che dicono gli altri su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nei mass-media
■ Gesù fra teologia e filosofia
■ Gesù fra filosofia e ideologia
■ Gesù fra ideologie e religioni
■ Excursus: La via che porta a Dio

 

«E voi, chi dite ch’io sia?» — Offensiva intorno a Gesù 2: È ciò che la Bibbia dice su Gesù.

Ecco le parti principali:
■ Gesù nella Bibbia e nella storia
■ La questione giudaica
■ Aspetti conclusivi (Gesù e le donne, Il Gesù sacramentale, Interrogativi)
■ Dizionarietto dei termini

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 Offensiva intorno a Gesù 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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TRA IL DIRE E IL FARE — MARTIN LUTHER KING

 

 a cura di Nicola Martella

 

 

 

1.  UN MODELLO INCOERENTE: Sottoscrivo a pieno tale asserzione poste sull’immagine, e ciò indipendentemente da chi l’abbia scritta. È un obiettivo nobile e degno di essere seguito.

     Peccato però che proprio Martin Luther King stesso non si sia attenuto a tali apprezzabili propositi, come avrebbe dovuto. Anche la sua coscienza gli chiedeva: «È giusto?», quando si portava a letto le sue seguaci; ma allora lui aveva così «drogato» e tacitato la sua coscienza, che egli oramai non sentiva più la sua flebile voce.

     Perciò, se si può apprezzare Martin Luther King per le sue battaglie sociali per i diritti civili degli svantaggiati, per me non è un modello etico da imitare e da indicare ad altri come esempio di moralità.

 

2.  UN MODELLO COERENTE: Preferisco guardare a Gesù Messia, che ha adempiuto a pieno tali buoni propositi indicati da Martin Luther King, e cioè fino in fondo e con estrema coerenza. Cristo Gesù, «pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio un bottino da difendere, [7] ma annichilì se stesso e prese forma di servo, divenendo a somiglianza degli uomini; [8] e trovato nell’esteriore come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce» (Fil 2,6ss).

     Gesù Cristo è il vero modello da imitare, che non inganna mai e non viene mai meno. «Io vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come vi ho fatto io» (Gv 13,15). «Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio, perché seguiate le sue orme» (1 Pt 2,21). Perciò, dobbiamo fissare lo sguardo su Gesù, «l’iniziatore e il perfezionatore della fede» (Eb 12,2).

 

3.  CHIAMATA ALLA COERENZA: Anche noi seguaci di Gesù, l’Unto a Re, non siamo solo chiamati a formulare buoni principi, ma applicarli dapprima a noi stessi. Paolo era consapevole di servire «di esempio a quanti in seguito avrebbero creduto in lui per avere vita eterna» (1 Tm 1,16). Altresì insegnava ai suoi collaboratori a vivere in modo esemplare per gli altri «credenti, nel parlare, nella condotta, nell’amore, nella fede, nella castità» (1 Tm 4,12; Tt 2,7s). Ecco che cosa deve costituire la differenza fra dire e fare: «Siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale risplendete come astri nel mondo, tenendo alta la parola di vita» (Fil 2,15s).

 

Per l’approfondimento:

Chi cita Martin Luther King, lo conosce veramente? {Nicola Martella} (A)

Martin Luther King: un modello da imitare? {Nicola Martella} (A)

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema 

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Santina Rallo

2. Stefano Scavitto

3. Santina Rallo

4. Stefano Scavitto

5. Santina Rallo

6.

7.

8.

9.

10.

11. Vari e medi

12. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Santina Rallo}

 

Contributo: Nicola, mesi fa, ho voluto documentarmi su M.L. King.; rimasi scioccata di quello che lessi. Era un uomo che si batteva per la pace, ma che non era coerente, come lui affermava, non era irreprensibile, tanto meno integro. Ha disonorato l’Evangelo. Si fa bene a mettere in luce ciò, che era M.L. King. Ho fatto copia su Wikipedia, lo riporto qui.

«Eppure la sua figura, oltre a quanto finora detto, non è stata “rosa e fiori” anche per altri gravi motivi morali. Quello di scabroso che molti non sanno di Martin Luther King... La sua abitudine di avere avventure extra-coniugali era ben nota nella società americana “che conta” degli anni Sessanta. Uno dei suoi ammiratori, Michael Eric Dyson, ha dichiarato ad esempio che King raccontava spesso “barzellette oscene”, “condivideva donne con amici”, ed era uno “sessualmente sconsiderato”, “sexually reckless” secondo l’espressione diretta di Dyson (cfr. The Unknown Martin Luther King, Jr., a cura di Benjamin J. Ryan, American Renaissance, Gennaio 2009).

     Secondo Taylor Branch, uno dei biografi di King, durante il giorno il leader nero parlava a grandi folle, citando la Sacra Scrittura e invocando la volontà di Dio ma, di notte, aveva frequentemente rapporti sessuali con donne del suo uditorio. Sempre secondo Branch, durante una lunga festa nella notte fra il 6 e il 7 gennaio 1964, una microspia dell’FBI registrò la distinta voce di King che aveva rapporti con una donna e, la notte prima della sua morte, tradì la moglie Coretta Scott (1927-2006), che aveva sposato giovanissima, nel 1953, andando a letto con alcune donne».

Grazie, Nicola, Dio è Luce! {26-10-2015}

 

Stefano Scavitto: Nel film biografico appena uscito, «Selma», si afferma che tali cattiverie erano il frutto di una propaganda atta a denigrare quell’uomo, la sua immagine e la sua credibilità. {26-10-2015}

 

Damaris Lerici: Ciò che posso dire di M.L. King, è che probabilmente queste cose orribili sul suo conto, possono essere vere o no. Una cosa è certa, infangare il nome di chi non c’è più, è facilissimo. {26-10-2015}

 

Santina Rallo: Damaris, leggi su Wikipedia: ci sono dati e prove, c’è di tutto! Non possono essere bugie. Io sono ancora perplessa di quello, che avevo letto tempo fa; si può aggiungere, ma non inventarsele, cose paradossali e sporche. Ci saranno stati testimoni, che hanno visto e sentito! Documentati! Nessuno vuole infangare, per carità, e a che pro? Ma se le cose stanno così. Dio e luce! {26-10-2015}

 

Damaris Lerici: Santina, ho letto varie testimonianze sia su Wikipedia che altrove, e i pensieri sono tanti, per questo mi astengo dal commentare. Certamente, come dice Nicola, l’unico esempio, che dobbiamo seguire, è Gesù, né M.L. King né altri, ma Gesù! {27-10-2015}

 

 

2. {Stefano Scavitto}

 

Contributo: Non voglio insistere, ma dare per scontato che quegli atti siano veri, è di per sé un errore di valutazione delle informazioni.

     Wikipedia non è la fonte del sapere, ma un raccoglitore d’informazioni fatto dagli utenti stessi. Le fonti di Wikipedia sono gli utenti che citano questo o quell’altro libro.

     I libri sono scritti da autori che possono essere bene informati o male informati. Possono essere pro o contro una determinata persona o idea politica religiosa.

     Quindi ritengo più equilibrato rimanere nella posizione neutrale: prendo il buono, lascio perdere il male.

     Martin Luther King era un uomo e quindi non era un santo certamente. Il nostro esempio è Cristo, non un uomo, certamente.

     Ma anche di Paolo nella Bibbia abbiamo testimonianza di molti che lo screditavano come uomo e come apostolo.

     Perfino Gesù fu accusato di essere mangione e beone.

     Quale era la verità? Certo, noi diciamo di saperla e ne siamo certi. Per fede nella Bibbia. Ma c’è sempre chi dirà il contrario e scriverà contro questa verità. Vedi le varie inchieste su Gesù e altre simili pubblicazioni.

     Quindi il mio consiglio rimane quello di non schierarsi, dando per certe talune informazioni, che rischiano di essere invece macchinose costruzioni umane. Ma di badare al sodo. In questo caso nessuno può negare che Martin Luther King avviò un moto in un’America schiavista nella mentalità, che ha aiutato i neri ad avere i loro diritti umani. Questo è l’importante, che a noi interessa. Fu un credente? Sì. Fu salvato? Non spetta a noi giudicare! Fu di testimonianza? Chi lo conobbe lo sa. Chi non lo conobbe s’informi e prenda ciò, che trova, nel bene e nel male. Ma usiamo il «sale». {27-10-2015}

 

Nicola Martella: In ogni cosa bisogna usare sapienza e discernimento, tanto più se si tratta di giudicare uomini.

     Tuttavia, ci sono le opere letterarie stesse di M.L. King, da cui traspare ad esempio la sua cristologia e soteriologia, che io non sottoscriverei. Ci sono varie biografie, alcune scritte dai suoi intimi amici, che hanno marciato accanto a lui nello stesso movimento e condiviso i suoi stessi ideali. La rivelazione di tali particolari proprio da parte loro non si può semplicemente mettere agli atti e ascrivere alla rubrica «Non si sa».

     Il giudizio storico e sociale di un uomo come M.L. King, che è innegabile, è una cosa (cfr. p. es. Sansone). Il giudizio dottrinale e morale è un’altra cosa. L’uno non deve annebbiare la nostra mente riguardo all’altro (cfr. 1 Cor 5, 11ss).

     Ricordo che già quand’era in vita, gli veniva chiesto dai giornalisti, perché egli con tale idealismo si portasse a letto le sue seguaci. Egli rispondeva che la sua vita era stressata e stava per lunghi periodi lontano da casa; essendo un maschio, aveva bisogno di appagare i suoi bisogni sessuali!

     M.L. King viene citato come fosse un esempio di coerenza morale, una specie di «santo patrono» evangelico. Io rifiuto di prendere principi giusti da parte di chi li ha calpestati in prima persona col suo comportamento moralmente riprovevole, portando discredito sulla persona e sull’opera del Signore.

 

 

3. {Santina Rallo}

 

Contributo: Fratello Nicola, quello che sto leggendo da te, e vero! Lo avevo letto che andava con donne, perché era stressato, e cosi via. Dio è Luce e svergogna Egli stesso le opere malvagie! Noi non stiamo giudicando! Questo «spetta a Dio», ma non vuol dire che non dobbiamo svergognare le opere malvagie! {27-10-2015}

 

Nicola Martella: All’intero delle cose lecite, il piano personale è una cosa; in esso non possiamo costringere gli altri credenti a pensare, a scegliere e a vivere come preferiamo noi (alimentazione, scelte professionali, modo di impiegare le proprie risorse, ecc.). Sul piano dottrinale e morale la Scrittura ci comanda di giudicare e come, sebbene con discernimento e secondo verità! Poi, spetta a Dio il verdetto finale, essendo Egli il giudice supremo. Se però non siamo in grado più di giudicare sul piano dottrinale e morale, significa che il nostro «sale» è diventato insipido, la nostra luce è oramai annebbiata e mettiamo in pericolo l’opera di Dio.

     Per l’approfondimento: ► Apologetica e giudizio {Nicola Martella} (T/A)

 

 

4. {Stefano Scavitto}

 

Contributo: Credo che con il mio commento precedente tu abbia inteso meglio cosa intendessi con «non sta a noi giudicare». Ogni credente pecca. Non a caso ci definiamo «peccatori salvati per grazia». Ma se poi giudichiamo noi un uomo più peccatore di un altro, quindi più o meno attendibile, qui non credo sia tanto secondo ciò, che Dio chiede. {27-10-2015}

 

Nicola Martella: «Non sta a noi giudicare»? Non dovremmo «giudicare noi un uomo più peccatore di un altro»? Se risponderemo con un «no» a tali domande, abbiamo capito poco dell’etica biblica e della differenza del piano delle scelte personali (ma sempre all’interno del perimetro biblicamente del lecito) e del piano dottrinale e morale. Nella Bibbia ricorre l’esplicito comando: «Giudicate voi!» (Dt 1,16; Is 5,3; Mt 12,57; At 4,19; 1 Cor 10,15); e si viene biasimati, quando ciò non avviene per nulla (Sal 58,1; 1 Cor 5,11) o non correttamente (Gv 7,24; 8,15s; 1 Cor 5,5).

     All’interno del perimetro lecito riguardo alle scelte personali, chi si sposa non deve giudicare di decide di non farlo, e viceversa; chi mangia tutto non deve giudicare chi si astiene da certi cibi, e viceversa; e qui la lista potrebbe continuare. Qui si applica il principio del «non giudicate!» (Mt 7, 1ss; Rm 14, 13ss cibi).

     Chi predica un altro evangelo, però, è da definire «anatema» senza se e senza ma (Gal 1,6-9). Chi si chiama «fratello» e vive da empio, è da mettere fuori della comunione dei santi (1 Cor 5,11ss); infatti, se persiste nel peccato, mostra di essere fuori del regno di Dio (1 Cor 6,9s). Chi, chiamandosi credente, non provvede a quelli di casa sua, è da considerare peggio degli increduli, avendo egli rinnegato la fede (1 Tm 5,8).

     Quando c’è una controversia fra credenti (Mt 18,15ss) e due o tre sono chiamati per decidere il caso in una chiesa, ci si aspetta che alla fine dichiareranno chi sia il colpevole e chi la parte offesa, legando il primo e prosciogliendo l’altro (vv. 18ss). Per assolvere l’uno e condannare l’altro, è possibile solo dichiarando una persona più peccatrice di un’altra, ossia l’una innocente e l’altra colpevole. «Quando sorgerà una lite fra alcuni, e verranno in giudizio, i giudici, che li giudicheranno, assolveranno l’innocente e condanneranno il colpevole» (Dt 25,1; Pr 17,15). Tale principio valeva anche al tempo del NT (1 Cor 6,4s).

 

 

5. {Santina Rallo}

 

Contributo: È scritto: «Chiunque dimora in lui non pecca; chiunque pecca, non l’ha visto né l’ha conosciuto. 7 Figlioletti, nessuno vi seduca: chi pratica la giustizia, è giusto, come egli è giusto. 8 Chiunque commette il peccato, è dal diavolo, perché il diavolo pecca dal principio; per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo. 9 Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché il seme di Dio dimora in lui e non può peccare perché è nato da Dio. 10 Da questo si riconoscono i figli di Dio e i figli del diavolo. Lo spirituale giudica ogni cosa, e non è giudicato da alcuno!» (1 Gv 3,6-10). Stiamo nella Parola! Chi e nato da dio non pecca! {27-10-2015}

 

Stefano Scavitto: Ciao, Santina, quindi tu non pecchi? {27-10-2015}

 

Santina Rallo: Stefano involontariamente si può commettere qualche errore nel parlare. {27-10-2015}

 

Stefano Scavitto: Certo. Buona giornata e buone riflessioni. {27-10-2015}

 

Santina Rallo: La mia vita è consacrata a Dio da 40anni, santificandomi nella Sua presenza, mi astengo dal mare, da TV e spettacoli. Questa è la vita di un cristiano; ho dato la mia vita al Signore con amore, e mi studio anche nel parlare di non peccare con la mia bocca! Dio è tre volte santo! {27-10-2015}

 

Nicola Martella: Il problema della citazione di 1 Gv 3,6-10 sta nel fatto che si è citato la Riveduta. In greco ricorre il «presente continuo» di peccare, che bisogna tradurre con «persistere o continuare a peccare»; leggete la Nuova Riveduta in merito, che è più chiara in questo punto. C’è una differenza fra cadere nel peccato e vivere nel peccato. Proprio tale «presente continuo» permise a Giovanni di giudicare che chi «persisteva a peccare», non aveva ancora conosciuto Dio ed era perduto (1 Gv 3,6). Al contrario, chi è generato da Dio, non persiste a peccare (v. 9; 5,18). E questo è il criterio di discrimina fra le due categorie (1 Gv 3, 10). Tale criterio ci permette di giudicare fra la pecora che accidentalmente scivola nello stagno, e il maiale che gode a sguazzare nel fango.

 

Santina Rallo: Nicola, ho citato questi versi, per sbrigarmi. Quello che importa, è che chi è generato da Dio non pecca! M’interessava far capire a Stefano che un cristiano nato di nuovo, che predica, non commette peccato volontario! E che non persiste nel peccato. Non ho guardato la traduzione; sostanzialmente il concetto era quello di fargli capire che un predicatore non deve commettere peccato volontario. Altro che andare a prostitute e poi predicare! Il concetto era quello. Da precisare è che amo l’antica Diodati. {27-10-2015}

 

 

6. {}

 

 

7. {}

 

 

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11. {Vari e medi}

 

Graziella Trombino: Trovo edificante studiare i personaggi della Bibbia, con i loro pro e contro rispetto a Dio, ma per me il solo esempio perfetto è guardare alla vita del mio Signore Gesù uomo, l’unico e il solo modello, in cui non ci fu mai macchia, ubbidiente fino alla morte in croce. Gesù uomo, impronta e splendore della gloria di Dio in terra. {26-10-2015}

 

Nicola Martella: Faccio notare che M.L. King non è un personaggio biblico, ma un personaggio storico del 20° secolo. Inoltre, certamente Gesù Messia è uomo e come tale un modello per noi uomini e mediatore, tuttavia Egli è anche Dio (1 Tm 2,5), il «grande Dio e Salvatore Gesù Cristo» (Tt 2,13).

 

Antonio Zamattia: Eppure l’incoerente ha fatto molto di più di tanti «predicatori» moderni; ecco perché le chiese sono sempre più vuote!!!! {26-10-2015}

 

Nicola Martella: Antonio Zamattia, con che metro Dio giudicherà gli uomini? (cfr. Mt 7, 22s). Conosci tu la dottrina di M.L. King su Gesù Cristo? Informati qui: «Chi cita Martin Luther King, lo conosce veramente?».

     Il criterio è l’aderenza alla verità scritturale o il plauso delle masse? Barabba aveva più plauso di Gesù. Il Signore è onorato dai cambiamenti sociali, di cui ci facciamo interpreti, o dalla nostra fedeltà a Lui? Il criterio di verità sono le chiese piene o vuote?

 

 

12. {Vari e brevi}

 

Orlando Sacchetti: Nel dubbio vado sulla certezza: il Signore! {26-10-2015}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Dire_fare_OiG.htm

26-10-2015; Aggiornamento: 28-10-2015

 

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