1. UN
MODELLO INCOERENTE: Sottoscrivo a pieno tale asserzione poste
sull’immagine, e ciò indipendentemente da chi l’abbia scritta. È un obiettivo
nobile e degno di essere seguito.
Peccato però che proprio Martin Luther King stesso non si sia attenuto a
tali apprezzabili propositi, come avrebbe dovuto. Anche la sua coscienza gli
chiedeva: «È giusto?», quando si portava a letto le sue seguaci; ma
allora lui aveva così «drogato» e tacitato la sua coscienza, che egli oramai non
sentiva più la sua flebile voce.
Perciò, se si può apprezzare Martin Luther King per le sue battaglie sociali per
i diritti civili degli svantaggiati, per me non è un modello etico
da imitare e da indicare ad altri come esempio di moralità.
2. UN
MODELLO COERENTE: Preferisco guardare a Gesù Messia, che ha
adempiuto a pieno tali buoni propositi indicati da Martin Luther King, e cioè
fino in fondo e con estrema coerenza. Cristo Gesù,
«pur essendo in forma di Dio, non considerò
l’essere uguale a Dio un bottino da difendere, [7] ma annichilì se stesso
e prese forma di servo, divenendo a somiglianza degli uomini; [8] e
trovato nell’esteriore come un uomo, umiliò se stesso,
facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce»
(Fil 2,6ss).
Gesù
Cristo
è il vero modello da imitare, che non inganna mai e non viene mai meno. «Io
vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come vi ho fatto io»
(Gv 13,15). «Cristo ha sofferto per voi,
lasciandovi un esempio, perché seguiate le sue orme» (1 Pt 2,21).
Perciò, dobbiamo fissare lo sguardo su Gesù, «l’iniziatore e il
perfezionatore della fede» (Eb 12,2).
3.
CHIAMATA ALLA COERENZA: Anche noi seguaci
di Gesù, l’Unto a Re, non siamo solo chiamati a formulare buoni principi, ma
applicarli dapprima a noi stessi. Paolo era consapevole di servire «di
esempio
a quanti in seguito avrebbero creduto in lui per avere vita eterna» (1 Tm
1,16). Altresì insegnava ai suoi collaboratori a vivere in modo esemplare
per gli altri «credenti, nel parlare, nella condotta, nell’amore, nella fede,
nella castità» (1 Tm 4,12; Tt 2,7s). Ecco che cosa deve costituire la
differenza fra dire e fare: «Siate
irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo a una
generazione storta e perversa, nella quale risplendete come astri nel mondo,
tenendo alta la parola di vita» (Fil 2,15s).
Per
l’approfondimento:
►
Chi cita Martin Luther King, lo conosce veramente? {Nicola Martella} (A)
►
Martin Luther King: un modello da imitare?
{Nicola Martella} (A)
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e
opinioni?
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I contributi sul tema ▲
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Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante
1. {Santina
Rallo}
▲
■
Contributo:
Nicola, mesi fa, ho voluto documentarmi su M.L. King.; rimasi scioccata
di quello che lessi. Era un uomo che si batteva per la pace, ma che non
era coerente, come lui affermava, non era irreprensibile, tanto meno
integro. Ha disonorato l’Evangelo. Si fa bene a mettere in luce ciò, che era
M.L. King. Ho fatto copia su
Wikipedia, lo riporto qui.
«Eppure la sua figura, oltre a quanto finora detto, non è stata “rosa e fiori”
anche per altri gravi motivi morali. Quello di scabroso che molti non
sanno di Martin Luther King... La sua abitudine di avere
avventure extra-coniugali era ben nota nella società americana “che conta”
degli anni Sessanta. Uno dei suoi ammiratori, Michael Eric Dyson, ha dichiarato
ad esempio che King raccontava spesso “barzellette oscene”, “condivideva
donne con amici”, ed era uno “sessualmente sconsiderato”, “sexually
reckless” secondo l’espressione diretta di Dyson (cfr. The Unknown Martin Luther
King, Jr., a cura di Benjamin J. Ryan, American Renaissance, Gennaio 2009).
Secondo Taylor Branch, uno dei biografi di
King, durante il giorno il leader nero parlava a grandi folle, citando la Sacra
Scrittura e invocando la volontà di Dio ma, di notte, aveva frequentemente
rapporti sessuali con donne del suo uditorio. Sempre secondo Branch, durante
una lunga festa nella notte fra il 6 e il 7 gennaio 1964, una microspia dell’FBI
registrò la distinta voce di King che aveva rapporti con una donna e, la notte
prima della sua morte, tradì la moglie Coretta Scott (1927-2006), che aveva
sposato giovanissima, nel 1953, andando a letto con alcune donne».
Grazie, Nicola, Dio è Luce! {26-10-2015}
■
Stefano Scavitto:
Nel film biografico appena uscito, «Selma», si afferma che tali
cattiverie erano il frutto di una propaganda atta a denigrare
quell’uomo, la sua immagine e la sua credibilità. {26-10-2015}
■
Damaris Lerici: Ciò che
posso dire di M.L. King, è che probabilmente queste cose orribili sul suo conto,
possono essere
vere o no. Una cosa è certa, infangare il nome di chi non c’è più,
è facilissimo. {26-10-2015}
■
Santina Rallo: Damaris,
leggi su Wikipedia: ci sono dati e prove, c’è di tutto! Non possono essere
bugie. Io sono ancora perplessa di quello, che avevo letto tempo fa; si può
aggiungere, ma non inventarsele, cose paradossali e sporche. Ci saranno stati
testimoni, che hanno visto e sentito! Documentati! Nessuno vuole
infangare, per carità, e a che pro? Ma se le cose stanno così. Dio e luce!
{26-10-2015}
■
Damaris Lerici: Santina, ho
letto varie testimonianze sia su Wikipedia che altrove, e i pensieri sono tanti,
per questo mi astengo dal commentare. Certamente, come dice Nicola, l’unico
esempio, che dobbiamo seguire, è Gesù, né M.L. King né altri, ma
Gesù! {27-10-2015}
2. {Stefano
Scavitto}
▲
■
Contributo:
Non voglio insistere, ma dare per scontato che quegli atti siano veri, è
di per sé un errore di valutazione delle informazioni.
Wikipedia
non è la fonte del sapere, ma un raccoglitore d’informazioni fatto dagli utenti
stessi. Le fonti di Wikipedia sono gli utenti che citano questo o quell’altro
libro.
I libri
sono scritti da autori che possono essere bene informati o male informati.
Possono essere pro o contro una determinata persona o idea politica religiosa.
Quindi ritengo più equilibrato rimanere nella posizione neutrale: prendo
il buono, lascio perdere il male.
Martin Luther King era un uomo e quindi non era un santo certamente. Il
nostro esempio è Cristo, non un uomo, certamente.
Ma anche di
Paolo nella Bibbia abbiamo testimonianza di molti che lo screditavano come
uomo e come apostolo.
Perfino
Gesù fu accusato di essere mangione e beone.
Quale era la verità? Certo, noi diciamo di saperla e ne siamo certi. Per fede
nella Bibbia. Ma c’è sempre chi dirà il contrario e scriverà contro questa
verità. Vedi le varie inchieste su Gesù e altre simili pubblicazioni.
Quindi il mio consiglio rimane quello di non schierarsi, dando per certe
talune informazioni, che rischiano di essere invece macchinose costruzioni
umane. Ma di badare al sodo. In questo caso nessuno può negare che Martin Luther
King avviò un moto in un’America schiavista nella mentalità, che ha aiutato i
neri ad avere i loro diritti umani. Questo è l’importante, che a noi
interessa. Fu un
credente? Sì. Fu salvato? Non spetta a noi giudicare! Fu di
testimonianza? Chi lo conobbe lo sa. Chi non lo conobbe s’informi e prenda
ciò, che trova, nel bene e nel male. Ma usiamo il «sale». {27-10-2015}
▬
Nicola Martella:
In ogni cosa bisogna usare sapienza e discernimento, tanto più se si
tratta di giudicare uomini.
Tuttavia, ci sono le opere letterarie stesse di M.L. King, da cui
traspare ad esempio la sua cristologia e soteriologia, che io non
sottoscriverei. Ci sono varie
biografie, alcune scritte dai suoi intimi amici, che hanno marciato accanto
a lui nello stesso movimento e condiviso i suoi stessi ideali. La rivelazione di
tali particolari proprio da parte loro non si può semplicemente mettere agli
atti e ascrivere alla rubrica «Non si sa».
Il giudizio storico e sociale di un uomo come M.L. King, che è
innegabile, è una cosa (cfr. p. es. Sansone). Il giudizio dottrinale e
morale è un’altra cosa. L’uno non deve annebbiare la nostra mente riguardo
all’altro (cfr. 1 Cor 5, 11ss).
Ricordo che già quand’era in vita, gli veniva chiesto dai giornalisti,
perché egli con tale idealismo si portasse a letto le sue seguaci. Egli
rispondeva che la sua vita era stressata e stava per lunghi periodi
lontano da casa; essendo un maschio, aveva bisogno di appagare i suoi
bisogni sessuali!
M.L. King viene citato come fosse un esempio di coerenza morale,
una specie di «santo patrono» evangelico. Io rifiuto di prendere principi giusti
da parte di chi li ha calpestati in prima persona col suo comportamento
moralmente
riprovevole, portando discredito sulla persona e sull’opera del Signore.
3. {Santina
Rallo}
▲
■
Contributo:
Fratello Nicola, quello che sto leggendo da te, e vero! Lo avevo letto che
andava con donne, perché era stressato, e cosi via. Dio è Luce e
svergogna Egli stesso le opere malvagie! Noi non stiamo giudicando! Questo
«spetta a Dio», ma non vuol dire che non dobbiamo
svergognare le opere malvagie! {27-10-2015}
▬
Nicola Martella:
All’intero delle cose lecite, il piano personale è una cosa; in esso non
possiamo costringere gli altri credenti a pensare, a scegliere e a vivere come
preferiamo noi (alimentazione, scelte professionali, modo di impiegare le
proprie risorse, ecc.). Sul piano dottrinale e morale la Scrittura ci
comanda di giudicare e come, sebbene con discernimento e secondo verità! Poi,
spetta a Dio il verdetto finale, essendo Egli il giudice supremo. Se però
non siamo in grado più di giudicare sul piano dottrinale e morale, significa che
il nostro «sale» è diventato insipido, la nostra luce è oramai
annebbiata e mettiamo in pericolo l’opera di Dio.
Per l’approfondimento: ►
Apologetica e giudizio {Nicola Martella} (T/A)
4. {Stefano
Scavitto}
▲
■
Contributo:
Credo che con il mio commento precedente tu abbia inteso meglio cosa intendessi
con «non sta a noi giudicare». Ogni credente pecca. Non a caso ci
definiamo «peccatori salvati per grazia». Ma se poi giudichiamo noi un uomo
più peccatore di un altro, quindi più o meno attendibile, qui non credo
sia tanto secondo
ciò, che Dio chiede. {27-10-2015}
▬
Nicola Martella:
«Non sta a noi giudicare»? Non dovremmo «giudicare noi un uomo più
peccatore di un altro»? Se risponderemo con un «no» a tali domande, abbiamo
capito poco dell’etica biblica e della differenza del piano delle scelte
personali (ma sempre all’interno del perimetro biblicamente del lecito) e del
piano dottrinale e morale. Nella Bibbia ricorre l’esplicito comando: «Giudicate
voi!» (Dt 1,16; Is 5,3; Mt 12,57; At 4,19; 1 Cor 10,15); e si viene
biasimati, quando ciò non avviene per nulla (Sal 58,1; 1 Cor 5,11) o non
correttamente (Gv 7,24; 8,15s; 1 Cor 5,5).
All’interno del perimetro lecito riguardo alle scelte personali, chi si sposa
non deve giudicare di decide di non farlo, e viceversa; chi mangia tutto
non deve giudicare chi si astiene da certi cibi, e viceversa; e qui la lista
potrebbe continuare. Qui si applica il principio del «non giudicate!» (Mt
7, 1ss; Rm 14, 13ss cibi).
Chi predica un altro evangelo, però, è da definire «anatema» senza se e
senza ma (Gal 1,6-9). Chi si chiama «fratello» e
vive da empio, è da mettere fuori della comunione dei santi (1 Cor
5,11ss); infatti, se persiste nel peccato, mostra di essere fuori del regno di
Dio (1 Cor 6,9s). Chi, chiamandosi credente, non provvede a quelli di casa sua,
è da considerare peggio degli increduli, avendo egli
rinnegato la fede (1 Tm 5,8).
Quando c’è una
controversia fra credenti (Mt 18,15ss) e due o tre sono chiamati per
decidere il caso in una chiesa, ci si aspetta che alla fine dichiareranno
chi sia il colpevole e chi la parte offesa, legando il primo e prosciogliendo
l’altro (vv. 18ss). Per assolvere l’uno e condannare l’altro, è
possibile solo dichiarando una persona più peccatrice di un’altra, ossia l’una
innocente e l’altra colpevole. «Quando
sorgerà una lite fra alcuni, e verranno in giudizio, i giudici, che li
giudicheranno, assolveranno l’innocente e condanneranno il colpevole»
(Dt 25,1; Pr 17,15). Tale principio valeva anche al tempo del NT (1 Cor 6,4s).
5. {Santina
Rallo}
▲
■
Contributo:
È scritto: «Chiunque dimora in lui non pecca; chiunque pecca, non l’ha
visto né l’ha conosciuto. 7 Figlioletti, nessuno vi seduca: chi pratica la
giustizia, è giusto, come egli è giusto. 8 Chiunque commette il peccato,
è dal diavolo, perché il diavolo pecca dal principio; per questo è stato
manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo. 9 Chiunque è
nato da Dio non commette peccato, perché il seme di Dio dimora in lui e
non può peccare perché è nato da Dio. 10 Da questo si riconoscono i figli di Dio
e i figli del diavolo. Lo spirituale giudica ogni cosa, e non è giudicato da
alcuno!» (1 Gv 3,6-10). Stiamo nella Parola! Chi e nato da dio non
pecca! {27-10-2015}
■
Stefano Scavitto: Ciao,
Santina, quindi
tu non pecchi? {27-10-2015}
■
Santina Rallo: Stefano
involontariamente si può commettere qualche errore nel parlare.
{27-10-2015}
■
Stefano Scavitto: Certo.
Buona giornata e buone riflessioni. {27-10-2015}
■
Santina Rallo: La mia vita è
consacrata a Dio da 40anni, santificandomi nella Sua presenza, mi astengo
dal mare, da TV e spettacoli. Questa è la vita di un cristiano; ho dato la mia
vita al Signore con amore, e mi studio
anche nel parlare di non peccare con la mia bocca! Dio è tre volte santo!
{27-10-2015}
▬
Nicola Martella:
Il problema
della citazione di 1 Gv 3,6-10 sta nel fatto che si è citato la Riveduta. In
greco ricorre il «presente continuo» di peccare, che bisogna tradurre con
«persistere o continuare a peccare»; leggete la Nuova Riveduta in merito,
che è più chiara in questo punto. C’è una differenza fra cadere nel
peccato e vivere nel peccato. Proprio tale «presente continuo» permise a
Giovanni di giudicare che chi «persisteva a peccare», non aveva ancora
conosciuto Dio ed era perduto (1 Gv 3,6). Al contrario, chi è generato
da Dio, non persiste a peccare (v. 9; 5,18). E questo è il criterio di
discrimina fra le due categorie (1 Gv 3, 10). Tale criterio ci permette di
giudicare fra la pecora che accidentalmente scivola nello stagno, e il
maiale che gode a sguazzare nel fango.
■
Santina Rallo: Nicola, ho
citato questi versi, per sbrigarmi. Quello che importa, è che chi è generato
da Dio non pecca! M’interessava far capire a Stefano che un cristiano nato
di nuovo, che predica, non commette peccato volontario! E che
non persiste
nel peccato. Non ho guardato la traduzione; sostanzialmente il concetto era
quello di fargli capire che un predicatore non deve commettere peccato
volontario. Altro che andare a prostitute e poi predicare! Il concetto
era quello. Da precisare è che amo l’antica Diodati. {27-10-2015}
6. {}
▲
7. {}
▲
8. {}
▲
9. {}
▲
10. {}
▲
11. {Vari
e medi}
▲
■
Graziella Trombino:
Trovo edificante studiare i
personaggi della Bibbia, con i loro pro e contro rispetto a Dio, ma per
me il solo esempio perfetto è guardare alla vita del mio
Signore Gesù uomo, l’unico e il solo modello, in cui non ci fu mai
macchia, ubbidiente fino alla morte in croce. Gesù uomo, impronta e splendore
della gloria di Dio in terra. {26-10-2015}
▬
Nicola Martella:
Faccio notare che M.L. King non è un personaggio biblico, ma un
personaggio storico del 20° secolo. Inoltre, certamente Gesù Messia è
uomo e come tale un modello per noi uomini e mediatore, tuttavia Egli è anche
Dio (1 Tm 2,5), il «grande Dio e Salvatore Gesù Cristo» (Tt 2,13).
■
Antonio Zamattia:
Eppure
l’incoerente ha fatto molto di più di tanti «predicatori» moderni; ecco
perché le
chiese sono sempre più vuote!!!! {26-10-2015}
▬
Nicola Martella:
Antonio Zamattia, con che metro Dio giudicherà gli uomini? (cfr. Mt 7,
22s). Conosci tu la dottrina di M.L. King su Gesù Cristo? Informati qui:
«Chi
cita Martin Luther King, lo conosce veramente?».
Il criterio
è l’aderenza alla verità scritturale o il plauso delle masse? Barabba aveva più
plauso di Gesù. Il Signore è onorato dai cambiamenti sociali, di cui ci
facciamo interpreti, o dalla nostra fedeltà a Lui? Il criterio di verità
sono le chiese piene o vuote?
12. {Vari
e brevi}
▲
■
Orlando Sacchetti: Nel
dubbio vado sulla certezza: il Signore! {26-10-2015}
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Dire_fare_OiG.htm
26-10-2015; Aggiornamento: 28-10-2015 |