Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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LA DIPENDENZA DA GIOCO: UN MALE TRASCURATO

 

 a cura di Nicola Martella

 

La vita è considerata da alcuni una roulette. Essi amano l’azzardo nel gioco, anche se può costare caro. Affermano che giocano per «ammazzare» il tempo, perché s’annoiano ormai di tutto. Assicurano però che possono smettere quando vogliono (così dicono anche coloro che sono colpiti da altre dipendenze). Quando nel gioco la dipendenza prende il sopravvento, tutto ruota intorno ad esso, esso diventa il senso della vita e tutto viene sacrificato sul suo altare... proprio come quando si è dipendenti da droghe chimiche. Alcuni hanno perso in una sera i risparmi di una vita (ricordo la disperazione di una nostra conoscente nelle Marche un paio di decenni fa, il cui marito aveva dilapidato il patrimonio familiare in una serata!). Pensando di rifarsi col prossimo gioco, si sono indebitati fino al collo, perdendo anche gli altri beni e la casa. Hanno chiesto soldi in prestito dagli amici: hanno perso anche quelli. Spesso il loro matrimonio e la loro famiglia si sono sfasciati di conseguenza. Alcuni sono finiti in mano agli usurai. Sono entrati in un labirinto, da cui non sanno come uscire. Allora si pensa anche di farla pagare cara a qualcuno o di farla finita...

Caro Fratello Martella, considerando l’argomento della tua riflessione, ti      Ecco una delle lettere, che mi arrivano su tale argomento: «Ti volevo chiedere, se hai affrontato un argomento oggi molto attuale e, a volte, in uso tra credenti, cioè il gioco del lotto, del superenalotto, delle lotterie, del Bingo e, soprattutto, delle macchinette per il poker, delle slot machine o come le si voglia chiamare, presenti presso vari esercizi commerciali». {Gianpietro Nardella; 09-03-2015} Al riguardo rimandiamo, per l’approfondimento, all’articolo «La vincita che ti cambia la vita {Vincenzo Russillo - Nicola Martella}

 

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Nicola Martella

2. Salvatore Paone

3. Pietro Calenzo

4. Vincenzo Russillo

5.Luljeta V. Karrica

6. Andrea Angeloni

7. Elias Di Sardegna

8.

9.

10.

11.

12. Vari e brevi

 

Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Nicola Martella}

 

Per l’approfondimento biblico: I seguenti versi sono un ulteriore spunto di riflessione sul tema dipendenza e rinnovamento della mente.

     ■ Dio disse a Caino: «Se fai bene non rialzerai tu il volto? Ma, se fai male, egli [= l’avversario] come peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti a te; ma tu lo devi dominare!» (Genesi 4,7).

     ■ «Ogni cosa m’è lecita, ma non ogni cosa è utile. Ogni cosa m’è lecita, ma io non mi lascerò dominare da cosa alcuna» (1 Corinzi 6,12).

     ■ «Gesù rispose loro: In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato, è schiavo del peccato» (Giovanni 8,34).

     ■ «E quelli che sono di Cristo, hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze. Se viviamo per lo Spirito, camminiamo altresì per lo Spirito» (Galati 5,24s).

     ■ «Se pur l’avete udito e in lui siete stati ammaestrati secondo la verità che è in Gesù, avete imparato, per quanto concerne la vostra condotta di prima, a spogliarvi del vecchio uomo, che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente, e a rivestire l’uomo nuovo, che è creato all’immagine di Dio nella giustizia e nella santità, che procedono dalla verità»(Efesini 4,21-24).

 

 

2. {Salvatore Paone}

 

Contributo: Volevo chiederti un cosa già da tempo. Negli ultimi anni, si nota un accanimento forte sugli acquisti dei «gratta e vinci» di tutte le specie e di tutte le forme. Noto che molti si recano nei tabacchini per acquistare tale tessera (non ti nascondo che lo fatto anche io). La domanda che mi pongo è la seguente: Biblicamente parlando, che cosa si può dire riguardo al «tentare la fortuna»? Si può definire un gioco comunque legale, in cui puoi vincere un premio, che ti può cambiare la vita economicamente? Oppure è da definirsi un peccato? Spero che sia stato chiaro. Nell’attesa ti saluto fraternamente... {01-04-2011}

 

Nicola Martella: Io non tento la fortuna con nessun gioco; mi aspetto la benedizione dal Signore e non da una vincita. Non giudico coloro, che lo fanno occasionalmente. Il gioco però può portare a una dipendenza, come altre cose; chi è dipendente non è libero. In tali casi bisogna chiarirsi le motivazioni perché si gioca, tentando la fortuna, e decidersi fra Dio e mammona, la ricchezza ingiusta. Io ho deciso di aspettarmi tutto dal Dio vivente, nostro Padre celeste. Gli aspetti, che formano una positiva qualità di vita, non si comprano con i soldi, ma provengono dalla presenza e dalla benedizione del Signore nella nostra vita.

 

Salvatore Paone: È molto chiaro ed esaustivo. Il concetto riguarda secondo me anche il livello della nostra fede. È giusto ciò, che dici riguardo alla dipendenza; è facile cadere in tale trappola. Mi stava capitando, poi mi sono reso conto e ho lasciato perdere. È proprio vero che la benedizione è di Dio. Grazie Nicola. Un abbraccio... {02-04-2011}

 

 

3. {Pietro Calenzo}

 

La dipendenza, in qualsiasi forma si propini, è veramente un laccio molto insidioso. Vi sono vari tipi di dipendenza, ma qui mi atterrò al tema proposto dal fratello Nicola, quella del gioco. È vero tutto inizia, a volte per diletto, e io credo sinceramente che molti sono assolutamente certi, sicuri di giocare una tantum e poi saper consapevolmente e diligentemente smettere, estraniarsene. Personalmente, per esperienza diretta affermo che è utile scritturalmente «separarsi da ogni apparenza di male», poiché il diavolo sa come attaccarci, e sa i punti deboli di ogni credente.

     A volte, effettivamente un primo contatto con il gioco, o con qualsiasi altra forma di dipendenza, può essere non dico edificante, ma portare un certo sollievo o compensazione, sebbene effimero. Tuttavia, quando la dipendenza, dopo un primo approccio che ci soddisfa, a piccoli passi successivi entra nel nostro comune modo di vivere, anche se non in modo appariscente, è il caso di chiedere aiuto e soccorso al Signore, per tagliare qualsiasi tipo di legame; ripeto, ciò vale per qualsiasi forma di dipendenza, poiché quello che afferma il Signore nella Scrittura, è reale e vero.

     Se tale disgrazia capita a un credente, è molto importante che gli anziani o i credenti più maturi dell’assemblea non puntino l’indice, ma dopo aver pregato, pianto, analizzate le cause con il credente in difficoltà, lo circondino di amore cristiano verace. E chi è veramente stato rigenerato da Dio, vuole e può uscirne fuori; e questo tanto più quando la motivazione è la più forte esistente: amare e onorare il Signore, che ci ha tanto amato, con la nostra testimonianza.

     Allorquando, viceversa, colui che rimane vittima di una dipendenza come il gioco, non appartiene al Signore Gesù Cristo, tutto è più difficile, poiché non esistono valide ragioni o motivazioni per allontanarsi da questo fardello. Come illustrato diligentemente dal fratello Martella, allorquando si entra nel vortice della dipendenza del gioco, non ci sono mogli, figli, o case che tengano. Tutto va per il peggio; e qui come cristiani, dobbiamo nel limite, che la vittima è in grado di assimilare o discernere, proporre la via della liberazione in Cristo Gesù, poiché solo il Signore può dare un senso, un vero senso, a questo nostro pellegrinaggio terreno. Dio ci benedica nel santo nome di Gesù, il Messia.{05-04-2011}

 

 

4. {Vincenzo Russillo}

 

Rischiare i soldi, per farli moltiplicare con un evento imprevisto, è ciò che spinge masse di persone a riempire le sale da gioco. Oggi molti giovani sono dediti alle scommesse sportive, e il poker sta diventando il nuovo passatempo, con cui poter «guadagnare» un po’ di soldi. Non ci vuole però un economista per capire che questo tipo d’investimento è sempre controproducente. Ho sperimentato in prima persona cosa voglia dire vincere una manciata di soldi al «gratta e vinci», per poi giocarli di nuovo e perdere tutto.

     Sicuramente bisogna però fare delle distinzioni perché, se praticato con moderazione e solo sporadicamente, è uno spreco di soldi, ma non necessariamente «malvagio». La gente spreca i soldi in tutti i generi di attività. Il gioco d’azzardo non è né più né meno uno spreco di soldi come vedere un film (in molti casi), consumare un pasto inutilmente costoso o acquistare prodotti superflui. Allo stesso tempo, il fatto che i soldi siano sprecati per altre cose, non giustifica il gioco d’azzardo. I soldi non dovrebbero essere sprecati. Per noi cristiani il denaro dovrebbe essere usato per l’opera del Signore o per bisogni futuri.

     Purtroppo le statistiche c’insegnano che quelli, che giocano a lotto o altri tipi di lotterie, sono quelli che hanno maggiori necessità economiche. Essi si sentono attratti dal fallace motto «Gioca e diventerai subito ricco». Le probabilità di vincita sono infinitesimali, e purtroppo le vite rovinate sono sempre tante. Dietro c’è una logica ben precisa, far spendere più soldi possibili.

     La nostra vita non deve essere dominata dall’amore per il denaro, che ci accecherà: «La vostra condotta non sia dominata dall’amore del denaro; siate contenti delle cose che avete; perché Dio stesso ha detto: “Io non ti lascerò e non ti abbandonerò”» (Ebrei 13,5). Il nostro Padre onnipotente non ha bisogno dei soldi del mondo per provvedere alle nostre necessità, ma abbiamo un modello grandioso, che sta alla base dell’economia e che è davvero saggio da seguire: «La ricchezza male acquistata va diminuendo, ma chi accumula a poco a poco, l’aumenta» (Proverbi 13,11). Stiamo attenti a come usiamo il nostro denaro e che non diventi un surrogato per la nostra felicità. {07-04-2011}

 

 

5. {Luljeta Vocaj Karrica}

 

E sì, purtroppo, è una dramma! L’esempio che lei ha descritto è estremo, ma ci sono dipendenze anche ad altri livelli. Io facevo assistenza in una famiglia, di cui l’uomo, che aveva lavorato tutta la vita era malato, senza conoscenza. La moglie era lì, che ascoltava le cartomanti, giocava a «gratta e vinci», ecc. Quando chiedevamo creme, asciugamani o indumenti intimi per il marito, diceva che non aveva soldi. A un uomo, che aveva lavorato e godeva la pensione, ora non gli venivano procurate neppure le cose minime, ma la moglie stava sul divano ad aspettare la fortuna, comprando biglietti! Era una realtà triste! {10-03-2015}

 

 

6. {Andrea Angeloni}

 

Sono stato dipendente da gioco (slot machine) per un periodo breve, quando ero molto giovane. La mancanza di fondi e la voglia di smettere (soprattutto la prima) hanno contribuito alla cessazione di questo legame. Con onestà, devo ammettere che, quando non si hanno soldi e la dipendenza chiama, scattano dei meccanismi malsani, la mente elabora in modo criminoso; infatti non raramente progettavo sistemi per estorcere denaro, rubando. Ringrazio il Signore di esserne uscito in tempo. {10-03-2015}

 

 

7. {Elias Di Sardegna}

 

Contributo: L’argomento è molto interessante, io gioco le schedine del calcio... portano alla dipendenza anche quelle. {10-03-2015}

 

Nicola Martella: Quindi, Elias Di Sardegna, cosa pensi di fare contro tale dipendenza da schedina del calcio?

 

Elias Di Sardegna: Non credo di esserne dipendente. {10-03-2015}

 

Luljeta Vocaj Karrica: Scusa signor Di Sardegna! Paolo dice: «Tutto mi e lecito, ma non tutto mi è utile». Ogni cosa si fa, quando desideriamo Dio e di glorificare Lui. Penso che se si spendono soldi comprando queste schedine, sa quante persone può aiutare con i soldi spesi? Invece di rafforzare queste società, che fanno commercio con il gioco, è meglio aiutare un’associazione umanitaria! {11-03-2015}

 

 

8. {}

 

 

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12. {Vari e brevi}

 

Francesco Giordano: Questo è vero, ma per un non-credente non è semplice da dominare. Solo attraverso l’opera dello Spirito Santo si può fare ciò, come tu ben sottolinei. Dio ti guidi sempre! {02-04-2011}

Sandro Carini: È vero, ricordo che molti anni fa alcuni miei «amici» hanno perso tutto giocando sulle corse dei cavalli! {02-04-2011}

 

Marcello Perella: «Come figli d’ubbidienza, non vi conformate alle concupiscenze del tempo passato quando eravate nell’ignoranza» (‎1 Pt 1,14). {11-04-2011}

 

Campoccia Giuseppe: Purtroppo non c’è solo la dipendenza del gioco, ma anche le altre! {10-03-2015}

 

Nicola Martella: È vero, ma trattiamo una dipendenza alla volta. Leggi l’intero scritto e intervieni nel merito di questa perniciosa dipendenza con le tue riflessioni e la tua esperienza.

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Dipendenza_gioco_EnB.htm

12-04-2007; Aggiornamento: 11-03-2015

 

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