Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Malattia e guarigione 1

 

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La salute fra scienza, religioni e ideologie — Malattia e guarigione 1:

   Ecco le parti principali:
■ La questione della medicina e delle sue alternative
■ Guarigione e problematica
■ La medicina e la Bibbia

 

Dizionario delle medicine alternative — Malattia e guarigione 2:

   Ecco il procedimento usato per i singoli temi:
■ Presentazione del metodo o della problematica
■ Analisi critica scientifica, medica, razionale
■ Punto di vista biblico e valutazione della questione nel cristianesimo
■ Possibili alternative.

 

Inoltre ci sono anche queste parti:
■ Fatti, casi ed eventi nella paramedicina
■ Registro delle voci
■ Registro ragionato delle voci

 

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Malattia e guarigione 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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QUANDO NESSUNO TI HA INSEGNATO A DECIDERE

 

 a cura di Nicola Martella

 

 

Decidere è recidere

 

Decido, non decido…

Come ieri così oggi.

 

     Decido!

Ho bisogno che cambi gente

e torni a esser intraprendente.

 

     Non decido!

Chi lascia per la nuova la via vecchia,

ansia o paura è ciò che lo soverchia.

 

Decido, non decido…

Decido di non decidere.

Come oggi così domani?

Che abbia già deciso?

 

{Nicola Martella}

 

 

Decidere. Stabilire le cose importanti e le svolte da fare. Per me non sono cose facili, visto che preferisco vivere alla giornata e non prendere grandi decisioni. Decidere è un’arte che s’impara in famiglia; e se nessuno te l’ha insegnato a fare e a esercitare, sarà difficile realizzarlo all’improvviso. Quando si decide, rimane sempre un’incognita e un resto di rischio. Per le decisioni importanti, si aggiunga a ciò l’impossibilità di annullare tutto o la grandissima difficoltà di tornare indietro alla situazione di prima, senza molti costi e sofferenze.

     Quindi, si preferisce non decidere. Ci si aspetta che Dio dia un «enorme» segno o che si crei una situazione dall’esterno. Magari si aspettano anni e non succede niente. Si vive come chi sta sempre per partire e non parte mai, rimandando la decisione finale a domani, a un domani.

     Tempo fa, ne parlavo con Lello, un mio caro amico. Mi scrisse, tra altre cose, quanto segue: «Una volta lessi un testo in cui si affermava che l’essenza della scelta è precisamente quella di lasciar fuori qualcosa. La parola decisione viene da decidere che in latino sembra significhi “tagliare”. La decisione è un atto chirurgico, ed è questo a renderla dolorosa... ma salutare».

     Mi è piaciuta tale riflessione sul «decidere». In ogni modo, nel decidere bisogna distinguere fra coloro che vogliono metterti pesi addosso e coloro che voglio trarre il meglio da te, coinvolgendoti.

     Facendo un po’ di ricerca, ho scoperto che decidere in latino significa effettivamente «togliere via» (de + caedere «tagliare»). È la stessa radice di «recidere» e «incidere». Mi viene da dire che per decidere, bisogna cominciare con l’incidere in una certa situazione, per poi recidere, troncare.

     Tutto chiaro. Chi però come me ha difficoltà di decidere / recidere, si chiede: È la cosa giusta? È la volontà di Dio? Le circostanze sono mature? È il momento opportuno per farlo? Che faranno gli altri che sono coinvolti nella questione? Quali sono i costi, i pericoli e le perdite? Dopo sarà veramente meglio?

     Intanto, il tempo passa… Che io abbia deciso di non decidere?

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

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I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Jonathan Froehlich

2. Stefano Frascaro

3. Giacomo Pastorino

4. Immauel Martella

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Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Jonathan Froehlich} 

 

Secondo me, decidere è un rischio molto grande. Ogni giorno siamo messi davanti a delle decisioni, che possono essere grandi, o piccoli. Tante volte prendiamo decisioni inconsciamente durante la giornata che non ci pongono tante difficoltà. Poi ci sono quelle più grandi, dove addirittura dobbiamo mettere per iscritto i pensieri su un foglio, per vedere quanto è positivo e quanto è negativo.

     Oggi giorno a causa del modernismo, si va incontro alle cose in modo superficiale, perché siamo abituati all’usa e getta e inconsciamente applichiamo ciò a tutte le cose, che sia il matrimonio, un’amicizia o alle cose più semplici; ma questo ci porta a non adempiere mai la certezza dentro di noi e resteremo sempre vuoti. Quando però una decisione difficile viene ben studiata a fondo sia nel bene che nel male e viene portata a compimento, la situazione ci permette di continuare a crescere e a oltrepassare degli altri ostacoli (decisioni) con più saggezza.

     Ora nella Bibbia ci sono migliaia di esempi su decisioni, ma non penso di essere la persona adatta a riepilogarli nei loro valori, ma, di una cosa ne sono certo: oggi, quando qualcuno ha accettato Gesù nel suo cuore, ha fatto una grande decisione nei confronti di tutto quello che il mondo ci offre. Non è finita qua, da quel momento tante decisioni le superiamo già con un’altra saggezza e altre decisioni possiamo vedere che si sono già adempiute.

     Davanti ad altre decisioni veramente difficili, il Signore ci può anche dare solo la pace e la forza di affrontarle.

     Dio con una decisone (in Gesù), ha adempiuto e completato il suo amore per noi.

     Inoltre, essere capaci di prendere decisioni, porta a essere più di parola, e ciò porta a essere accettati di più; infatti, si fa sempre bene a pensare prima di parlare troppo a vanvera.

 

 

2. {Stefano Frascaro}

 

Mio padre era un militare, un militare tra l’altro «operativo» ovvero abituato a missioni. Prendere quindi una decisione in maniera rapida era una sua caratteristica (in questo caso vitale). Posso dire senz’altro che, tra le altre cose, mio padre mi ha trasmesso questo «dono» (perché penso proprio che di dono si tratti), ovvero di poter prendere decisioni in maniera rapida. Non sto dicendo di prendere decisioni giuste, solo in maniera rapida.

     Cerco di essere assoggettato in maniera totale a quello che il Signore ci dice attraverso la Parola e ogni mia decisione, da quando ho Gesù come personale Salvatore, è messa in preghiera e attendo con pazienza che il Signore mi dia una risposta.

     Ma una cosa la posso dire con certezza: finora il Signore non mi ha mai fatto attendere mesi per darmi una risposta per le decisioni da prendere.

     Effettivamente mi viene da pensare come mai «ritengo» che il Signore sia così rapido nelle risposte. Certo che non sempre quanto avevo deciso, si è poi accertato come giusto, ma ho visto pure decisioni sbagliate prese dopo mesi di preghiere!

     La mia paura è che dietro al «cercare il volto di Dio nelle decisioni», (cosa che ritengo di fondamentale importanza) e all’attendere questa risposta per mesi e mesi, si nasconda la sensazione di «non aver capito bene» la risposta di Dio, e quindi avere la sensazione di sbagliare, ho paura che queste persone vogliano vedere scritta in cielo la risposta per essere certi che quella sia la volontà di Dio.

     Procrastinare, allungare a dismisura i tempi e fondamentalmente non prendere decisioni, nasconde, a mio parere, questa paura atavica nel prendere decisioni. Personalmente però ritengo che l’importante sia prendere una decisione. Non credo che se messa in preghiera e intimamente convinti della risposta di Dio, poi una decisione possa essere sbagliata. Semplicemente i risultati che scaturiscono da essa possono non piacerci. Sono intimamente convinto che se la decisione è importante, il Signore sappia anche i tempi necessari per darci la risposta, andare oltre significa non voler accettare la volontà di Dio; infatti in Pr 16,33 dice «Si getta la sorte nel grembo, ma ogni decisione viene dal Signore».

     E ancor più grave è che dietro questo voler cercare per mesi la risposta, si nasconde un immobilismo che può nuocere gravemente anche alla chiesa locale. Pregare per mesi e mesi su quello che è meglio fare, significa poi non fare nulla e questo nuoce alla comunità e alla testimonianza.

 

 

3. {Giacomo Pastorino} 

 

Decidere non è sempre facile, ma possibile…

 

Come è assodato, non è facile e a volte arduo — anche per l’uomo comune oltre che, a maggior ragione, per la persona dalle doti e dagli impegni eccezionali — prendere una decisione perché ciò può essere influente nell’aprire altre infinite soluzioni impreviste o alternative.

     E non è detto che non possano esserci altre sperimentazioni per rivedere una importante decisione, una volta presa, e l’elenco potrebbe continuare. L’importante è assicurarsi che si sia mantenuta la possibilità di ritornare, di rientrare, di ripensare e che le probabilità rientrino negli ordinari calcoli delle «umane possibilità».

     Anche nei piccoli calcolatori sono previste queste funzioni; una fra tutte è «annulla» e serve per tutte le variazioni. «Annulla» supplisce alla scarsa conoscenza del problema e annulla la precedente decisione, compresa la errata digitazione. Ci si può quindi tranquillizzare e provare i vari comportamenti del settore da studiare rispondendo alle domande sulle cose da fare e su quelle invece da non fare!

     Quella cosa è da cambiare ? Fallo prima di firmare! Spremi le meningi prima di andare al tuo funerale; del doman non v’è certezza: è una spiritual antica poetica saggezza.

     Anche se la tua salute è buona e ti sostiene, l’ora viene che anche l’esperienza della età (non voglio dire della vecchiezza) più non servirà. Chi ci sarà allora, deciderà!

 

 

4. {Immauel Martella}

 

Secondo me bisogna distinguere tra decisioni che richiedono chiaramente risposte del tipo «sì o no», «vero o falso», «bianco o nero» (variabili booleane), da decisioni nelle quali rientrano tante variabili e di cui non conosciamo i vari possibili sbocchi.

     Nel caso di decisioni del primo tipo credo la situazione sia vicina a quello che ha sperimentato Stefano e di cui egli parla... un vantaggio di questo tipo di soluzioni è che in molti casi sono chiaramente deducibili da un attento discernimento biblico.

     Nel secondo caso invece credo che a priori non sia propriamente una decisione ciò che serve ma sia una incertezza di fondo e una scarsa chiarezza della situazione, delle quali bisogna prima venire a capo. Certo, non è sempre facile razionalizzare. Ma credo che spesso sottovalutiamo quanto Dio utilizzi il nostro intelletto stesso, la nostra ragione, per parlarci e per farci tirare le somme.

     Non sto dicendo che sia facile. Ma, una volta mi è stato detto che il 90% delle cose, di cui ci preoccupiamo, non si avverano!

     Credo inoltre che Dio spesso non abbia una sola via, ma che a volte lasci a noi la scelta di decidere. Quella che sceglieremo, lui la benedirà... o comunque, se proprio non vorrà, c’impedirà di fare quella scelta (vedi Giona).

     Sempre nell’ambito di queste decisioni con più variabili, una volta esclusi i casi interpretabili con gli strumenti di discernimento biblici che abbiamo (escluso quindi p.es. decidere tra peccare e non peccare) — se dovessimo comunque decidere in modo sbagliato, ci sono due scenari:

     ■ 1. Probabilmente non sapremo mai se abbiamo sbagliato veramente o meno. Quindi tanto vale non preoccuparsi troppo.

     ■ 2. Sarà comunque per il nostro bene, visto che Dio tiene tutto sotto controllo!

 

Inoltre bisogna tener presenti i seguenti aspetti:

     ■ A volte la decisione sbagliata è il non decidere.

     ■ A volte non decidere è mancanza di fede.

     ■ Essere in grado di decidere significa aver imparato a lasciare e abbandonare dietro di sé alcune cose, per poterne acquistare di nuove, ossia l’incisione e la recisione di cui parli.

     ■ A volte Dio ci dice di prendere una decisione anche senza mostrarci una meta precisa. Le sue promesse devono bastarci.

     ■ È possibile guidare un’auto solo mentre è in movimento.

 

Qualcuno ha detto: Dio si è preso cura del tuo ieri, dagli il tuo oggi ed Egli si preoccuperà del tuo domani!

 

 

 

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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Decidere_difficile_MeG.htm

08-02-2007; Aggiornamento: 06-07-2010

 

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