Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Cura pastorale

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In prima linea — Entrare nella breccia 1:

   Qui sono contenuti i principi di cura d’anime generale. Ecco le parti principali:
■ Gli aspetti generali
■ La consulenza
■ Gli aspetti dottrinali
■ I problemi della consulenza

 

Fare fronte — Entrare nella breccia 2:

   Si tratta della consulenza specifica al problema dell’occultismo. Eccole parti principali:
■ Consulenza specifica
■ Approfondimento delle problematiche
■ Aspetti critici
■ Fatti, casi ed eventi
■ Dizionarietto dei termini
■ Fogli d’analisi
■ Excursus: Rimostranze verso fratelli  

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

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IL VASTO SPETTRO DEL COUNSELING? PARLIAMONE

 

 a cura di Nicola Martella

 

Io dico da sempre che la «cura pastorale» è la grande cenerentola nelle chiese italiane e nel ministero dei conduttori. Era inevitabile che l'articolo Il vasto spettro del counseling, in cui analizzavo alcuni aspetti di due articoli di Maurizio Secondi, facesse discutere. Solo suscitando interrogativi si instilla nella mente il desiderio di trovare risposte. Alcune questioni le ho già  anticipate nell'articolo menzionato, sperando che ne nasca un confronto e un approfondimento.

   Apro questo tema di discussione perché sollecitato dal contributo di un lettore. Un altro mi ha detto a voce cose simili.

 

     Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e opinioni?

Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster (E-mail)

Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito può dare uno pseudonimo, se richiesto.

I contributi sul tema

(I contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.

I contributi attivi hanno uno sfondo bianco)

 

1. Gaetano Nunnari

2. Nicola Martella

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Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante

 

 

1. {Gaetano Nunnari}

 

Nota redazionale: Questo contributo è arrivato prima che togliessi dal sito il primo articolo di Maurizio Secondi sul counseling e, quindi, prima che formulassi la nuova versione (Il vasto spettro del counseling).

 

Ho letto l'articolo di Maurizio Secondi. Devo dire che, a parte i dettagli troppo tecnici, è rivolto piuttosto a chi fa cura d’anima, e quindi potrebbe interessare gli anziani di chiesa e non un semplice credente come me. Veramente mi sarebbe interessato di più se quest’articolo fosse stato una specie di manuale autodidattico da applicare a se stessi.

     Devo concordare appieno con la tua riflessione. Questo articolo affronta il problema dal punto di vista umano (quindi in maniera imperfetta), e non dal punto di vista di Dio. E la tua conclusione lo conferma in pieno. Purtroppo non mi è stato personalmente utile. E poi la cura d’anima deve anche trovare un punto d’incontro fra chi offre tale servizio e chi ne usufruisce. Chi ha bisogno di cura d’anima deve avere stima e fiducia verso chi l’ascolterà. E la persona che ascolta deve essere davvero competente in materia, deve sapersi davvero immedesimare nei problemi del suo «paziente», altrimenti i risultati potrebbero essere peggio di prima. Alla fine però mi viene in mente una cosa importante.

     Nella Bibbia si parla o si trova mai il concetto di cura d’anima? Di primo acchito non mi sembra, ma se sbaglio correggimi...

 

 

2. {Nicola Martella}

 

Visto che Maurizio Secondi si è sottratto alla discussione, porto alcune alcune mie riflessioni. È immancabile che alcuni articoli interesseranno solo alcuni «addetti ai lavori». In genere un articolo vuole aprire il sentiero per una certa problematica o approfondirne aspetti particolari. Come già detto, alcune difficoltà le ho anticipate io stesso nella «nota redazionale» preliminare, e in quella finale ho posto un problema di concezione secolare (agnostica o gnostica che sia), contrapposta a quella teologica, sul tema della «pastorale». D’altra parte, tutto ciò che per un lettore è nuovo, gli appare ostico o esotico; approfondendo la conoscenza dell’oggetto in esame, riesce a inquadrarlo meglio, a differenziare, a vedere particolari, a distinguere ciò che è logico, sensato, opportuno, biblico, ecc. da ciò che non lo è. La Scrittura ci esorta da una parte a provare gli spiriti (1 Gv 4,1), dall’altra ci ingiunge a esaminare ogni cosa per ritenere il bene (1 Ts 5,21) e dall’altra ancora a cercare oggetti nobili come materia di riflessione della nostra mente (Fil 4,8).

     Quanto alla richiesta di «una specie di manuale autodidattico da applicare a se stessi», mi permetto di suggerire il mio libro di cura pastorale «Entrare nella breccia»; chi lo ha letto per risolvere i problemi altrui, ha trovato giovamento e aiuto per i propri.

     Per le tue altre osservazioni (p.es. punto di vista secolare dell’articolo; scarsa utilità personale; obiettivi della cura d’anima; empatia dell’esercente) aspetto che si pronunci l’autore. Mi limito a rispondere alle questioni teologiche finali. Bisogna stare attenti a non voler trovare nella Bibbia termini tecnici coniati nel tempo, visto che i linguaggi dell’AT e del NT avevano la loro specificità linguistica e culturale. Non si troveranno nella Bibbia espressioni come «cura d’anime», «cura pastorale», counseling (termine anglo-americano), eccetera. Il termine tecnico specifico (prima di ogni americanismo) era ed è addirittura «nutetica», termine proveniente dal greco nouthesia e noutetheo, rispettivamente sostantivo e verbo usati spesso dall’apostolo Paolo. Per l’approfondimento rimando all’articolo «Counselling biblico» in Wikipedia, in cui la «pastorale biblica» viene vista come alternativa al counseling secolare e alla cosiddetta «psicologia cristiana».

     Il bisogno di cura d’anime è antico e intrinseco all’animo umano. Si parla della necessità personale: «Ogni rifugio m’è venuto a mancare: non v’è alcuno che abbia cura dell’anima mia» (Sal 142,4). Si consiglia di come praticarla al meglio nella propria vita: «Chi osserva il comandamento ha cura dell’anima sua» (Pr 19,16; 22,5 tenersi lontano dal perverso). Come già detto nel mio articolo, nel NT il termine «pastore» non era un ufficio, ma un ministero dei conduttori. L’espressione «pascere il gregge» significava curare l’anima dei credenti (1 Pt 5,2; negativo Ez 34,3; positivo Is 40,11 Dio; Mi 5,3 Messia). Questi stimoli aiutino il lettore a maggiore approfondimento.

 

 

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► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Counseling_parla_EnB.htm

08-10-2007; Aggiornamento: 10-10-2007

 

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