È immancabile che
appena io parli di carismaticisti, analizzando criticamente i loro scritti alla
luce della sacra Scrittura, arrivino le reazioni più diverse.
Gli uni fanno riferimento al fatto che dovremmo solo evangelizzare. A
nulla serve far riferimento al fatto che il più grande evangelista,
Paolo, è stato anche il massimo apologeta del NT.
Altri affermano che dovremmo soltanto amare. A nulla serve ribadire che
dovremmo amare per prima Dio, quindi la verità biblica e i suoi comandamenti.
Altri ancora asseriscono che non dovremmo giudicare né rispondere
criticamente agli scritti altrui. A nulla serve far riferimento al fatto che il
giudizio sul piano personale («non giudicate»; Mt 7,1; Rm 14,13) è una cosa,
mentre il giudizio sul piano dottrinale è un’altra cosa («giudicate voi»; Lc
12,57; Gv 7,24; 1 Cor 5,12; 6,3). [►
Accuse di calunnia: Quando non si comprende l’apologetica biblica]
Secondo tale logica i falsi maestri possono continuare a fare la loro nefasta
opera e noi dovremmo stare a guardare mentre rovinano le menti e i costumi!
Poi ci sono le «prediche moralistiche» di tutti i colori. Per poi non
parlare dei «depistatori», che deviano continuamente su altri temi, e dei
logorroici che usano ogni tema per sfogarsi di tutto e di più. Gli uni mi
mandano liste chilometriche di versi tolti dal loro contesto
(versettologia indebita), pensando così di fare un discorso sensato. Gli altri
fanno lunghi e ripetuti discorsi astrusi, cercando di farla da maestri,
sebbene necessitano ancora di latte e conoscono a malapena l’ABC della fede,
oltre a quello della grammatica e della sintassi (che fatica mettere in chiaro
il loro linguaggio tipo SMS e frammentato!).
Ci sono pure coloro che mi danno avvertimenti di grandi punizioni
personali imminenti. Gli uni mi dispensano ammonimenti» a non commettere il
peccato contro lo Spirito Santo, parlando di tale unto o di tal’altro
santone, sebbene io analizzi soltanto i loro scritti. Altri mi accusano di aver
commesso il
peccato imperdonabile o di aver perso la salvezza, mentre c’è chi afferma
che sono ancora del tutto incredulo. Altri ancora mi minacciano con l’incombenti
giudizi divini e con cose simili.
A nulla valgono i miei appelli a rispondermi nel merito con argomenti probanti e
con un’analisi esegetica accurata.
Che cosa ne pensate? Quali sono al riguardo le vostre esperienze, idee e
opinioni?
Partecipate alla discussione inviando i vostri contributi al Webmaster
(E-mail)
Attenzione! Non si accettano contributi anonimi o con nickname, ma solo quelli
firmati con nome e cognome! In casi particolari e delicati il gestore del sito
può dare uno pseudonimo, se richiesto.
I contributi sul tema
▲
(I
contributi rispecchiano le opinioni personali degli autori.
I
contributi attivi hanno uno sfondo bianco)
Clicca sul lemma desiderato per raggiungere la rubrica sottostante
1. {Angel
Angelo, ps.}
▲
■ Contributo:
Scusa se mi permetto, ma devo assolutamente dirtelo: Non siamo forse chiamati a
parlare di Cristo, della salvezza del suo amore, ecc., a
evangelizzare tutto il mondo? Oppure dovremmo contestare continuamente su
tutto, cercando cavilli o, come si suol dire, il pelo nell’uovo? Forse tu credi
che questo sia un modo giusto per evangelizzare, ma io non credo che le
tue contestazioni, anche se spesso giuste, siano il modo che la Parola ci
chiede. Ti chiedo perdono se ti ho turbato, ma t’invito a pregare (perché credo
che Dio ti riveli) e a chiedere, se è questo ciò che Lui vuole da te. Dio ti
benedica {angelgint@...; 01-08-2010}
▬ Risposta 1
(Nicola Martella): Purtroppo la gente si nasconde sotto pseudonimi di
comodo e, in tal modo, si sente abbastanza sicura di fare prediche paternaliste,
in questo caso prediche moralistiche materne, visto che dai dati da me
raccolti sulla sua bacheca si tratta di una donna sposata e pentecostale, che
abita in Terni o dintorni.
Eccola la risposta, che le ho dato: Chi sei veramente, perché possa sapere chi è
il mio interlocutore? Gesù e gli apostoli, oltre a evangelizzare, difendevano
la verità, ossia praticavano l’apologetica. Il mio sito è di apologetica e
istruzione biblica, in corrispondenza ai carismi datemi dal Signore. Per i
dettagli vedi qui: « Apologetica».
▬ Replica (Angel Angelo, ps.): Nicola non ti ho detto chi
sono, ma mi conosci. Io so perfettamente che tu hai tutta la conoscenza giusta e
che scrivi cose giuste, ma tutto questo non fa altro che fomentare
negativamente e non risalta ma offusca
l’obbiettivo, cioè parlare di Gesù. Tutta la tua istruzione biblica potrebbe
essere indirizzata meglio e il tuo sito potrebbe essere più utile, affinché le
persone approfondiscano di più. Non so perché, ma mi viene quel verso che dice
che «la lettera uccide, ma lo spirito vivifica». Le tue citazioni
diventano spesso dei battibecchi o contenzioni sulla Parola e questo non
mi edifica. So che il Signore ti ha dato dei doni particolari, usali.
Io sono stata aiutata tantissimo dalle tue preghiere. Dio ti benedica e
shalom anche a te. {02-08-2010}
▬ Risposta 2
(Nicola Martella): Si notino le incoerenze: Secondo lei scrivo cose
giuste, ma fomento cose negative. Lei vorrebbe decidere come usare la mia
«istruzione biblica» e i miei «doni particolari», che lei mi attribuisce. L’ho
aiutata evidentemente nella cura pastorale, ma dovrei scrivere ciò che edifica
lei. Come si vede è la seconda parte di una predica moralistica.
Eccola la risposta, che le ho dato: Esci allo scoperto, sorella! Non parlo con
le etichette. Quanto agli obiettivi, lascia fare allo Spirito Santo di
dare i carismi come vuole. Che «la lettera uccide, ma lo spirito
vivifica» (2 Cor 3,6), è un mozzicone fuori contesto, che fa dire alla
Parola tutt’altro. Leggi l’intero capitolo e vedrai che la «lettera» era la
Legge mosaica, a cui nel NT viene contrapposta la «legge di Cristo», che
vivifica mediante lo Spirito Santo. Smettiamo di manipolare la Parola di
Dio e tagliamola rettamente (= corretta esegesi). Buona giornata. (Non
risponderò più a tue lettere non firmate).
2. {Alessandro
Vani}
▲
Nota redazionale: Qui questo lettore fa riferimento all'articolo «Preghiere
sull’altare?
Missionari per l’Evangelo o divulgatori di pratiche esoteriche cristianizzate?».
■
Contributo: Ciao, Nicola, […] Pescatori di uomini ci ha detto di
diventare Gesù, ma credo non abbia mai detto di usare questo o quell’altro
metodo; ci ha detto invece di amarci e di portare cioè annunciare al
mondo il messaggio
di salvezza!
Ora condivido con te l’esagerazione di andare sul monte e bruciare le
liste di desideri. Tuttavia mi domando se poi qualche anima è attratta da
questo modo e poi riuscirà a credere a Gesù come Signore e Salvatore, sarà stato
un consiglio blasfemo o semplicemente sarà stata una
rete per raccogliere anime?
Un mio amico mi ha spiegato che si può pescare anche senza canna e immerso
nell’acqua, semplicemente lanciando una rete con dei pesi all’estremità e vicino
alla riva; ma prima di vedere questo metodo, ero molto scettico. Poi la rete si
riempì e fui convinto. {02-08-2010}
▬ Risposta
1 (Nicola Martella): Qualunque sia il tema che propongo per la discussione,
devo leggere sempre gli stessi luoghi comuni. Sembra che in Italia, fatte
le dovute eccezioni, in genere non si sia capaci di discutere seriamente
su un soggetto.
Paolo, che è stato il «missionario delle genti», è stato pure il
massimo apologeta del NT. Egli ha scritto buona parte del NT per
denunciare le false dottrine, introdotte da falsi fratelli e da falsi operai
(cfr. 2 Cor 11), per istruire i suoi collaboratori nella sana dottrina e per
correggere le «mezze verità» e le falsità dottrinali (lanciando anche il suo
«anatema). Così fecero gli altri apostoli e gli altri scrittori del NT. E
qui vogliamo ridurre tutto a una dottrina del «vogliamoci bene»? Il
grande comandamento è amare Dio con tutto se stessi, prima di tutto; e la
prova di ciò è amare la verità, osservando i suoi comandamenti.
Quindi smettiamola di ridurre tutto alla «pesca» e specialmente a quella
di frodo e con mezzi impropri, altrimenti vale la parola detta da Gesù ai
Farisei: «Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché scorrete mare e terra
per fare un proselito; e fatto che sia, lo rendete figlio della geenna il doppio
di voi» (Mt 23,15).
Lo Spirito Santo elargisce i suoi carismi come egli vuole (1 Cor 12,4ss).
Per edificare la chiesa ed equipaggiare i santi, il Signore non ha dato
solo evangelisti, ma è scritto: «E lui ha dato
gli uni come missionari [fondatori = apostoli]; e
altri, come proclamatori [=
profeti]; e altri, come araldi [=
evangelisti]; e altri, come
curatori d’anime [= pastori] e insegnanti [= dottori]» (Ef 4,11ss).
Quindi smettiamola di dire continuamente questi
luoghi comuni e torniamo a discutere nel merito, sempre che si abbia
veramente qualcosa di qualificato da dire.
▬ Replica
(Alessandro Vani): Caro Nicola, […]
Quando Gesù parla di scribi e farisei, lo
fa per denunciare chi fa proseliti non per la salvezza, ma chi fa proseliti, per
chi rinnega questa salvezza; e i pastorelli delle Marche sicuramente
vogliono parlare di Gesù e non di pesi, di tradizioni o di circoncisioni!
Fa ridere uno che va sulla montagna a bruciare
pezzi di carta, però perché la stessa veemenza con la quale tu attacchi
questi pastori un po’ strambi, non la usi magari verso le usanze
cattoliche specialmente in questo mese molto mariano. Non so dove tu abiti,
ma credo che anche nella tua città ci saranno processioni o adorazioni a
reliquie o santi o madonne. Perché la tua veemenza non la usi per denunciare
questi santuari di satana e non solo due pastorelli che hanno preso in parola
Dio e solo alcune promesse e cercano di portare libertà ad anime oppresse
da depressione, povertà e solitudine? […] {02-08-2010}
▬ Risposta
2 (Nicola Martella): Se avessimo chiesto ai
Farisei, essi avrebbero spiegato che portavano la salvezza alle anime
mediante la circoncisione e la sottomissione alla legge mosaica. I Farisei
entrati nelle chiese pretesero che ciò accadesse anche ai Gentili convertiti (At
15,1.5; cfr. Galati). Anche tali Farisei cristiani volevano parlare di Gesù, ma
addomesticato alla legge mosaica. Così anche i carismaticisti vogliono
parlare di Gesù, ma addomesticato alla «teologia dell’esperienza»,
all’esoterismo cristianizzato.
La dinamica del vecchio giogo farisaico e del nuovo
giogo carismaticista ha un’impressionante corrispondenza, dettata dalla
cosiddetta «teologia dell’esperienza». A Corinto tale miscela fra
legalismo giudaico e misticismo esoterico cristianizzato (= carismaticismo)
trovò la sua sintesi e il suo apice. I «sommi apostoli», che presero il potere
nella chiesa di Corinto, erano appunto Giudei di stampo proto-gnostico,
che introdussero un miscuglio fra «religione di potenza», «teologia
dell’esperienza», «evangelo della prosperità», legalismo in certi aspetti e
liberalismo morale in altre (ecumenismo o partecipazione a culti pagani,
pratiche di fornicazione). Paolo li denunciò come imbonitori,
mistificatori, predicatori di un falso evangelo e come servi del diavolo
(2 Cor 11,3s.13ss).
Per il resto, si usa il solito depistaggio
dialettico. Invece di parlare del tema in corso, si pone l’attenzione su altro,
qui sul cattolicesimo. Siamo alle solite manovre di dirottamento, con cui
si cerca di scusare un male, ponendo l’attenzione su ciò che si ritiene un male
peggiore! Chiaramente abbiamo anche scritto sul
Cattolicesimo, ma qui parliamo d’altro.
Certo che dev’essere proprio un eufemismo alla grande scrivere che i «due
pastorelli… cercano di portare libertà ad anime oppresse da depressione,
povertà e solitudine» mediante le catene di riti esoterici cristianizzati
come bruciare fogli con richieste su una collina particolare a un’ora
particolare!
3. {Gaetano
Nunnari}
▲
■
Contributo: Caro Nicola, spesso, quando ti penso, mi domando se non ti
sia mai venuta la
nausea della apologetica biblica in campo carismaticista. Può sembrare
paradossale che sia proprio io a dire ciò, visto che il Signore si è usato molto
anche del tuo ministero per rimettermi sulla retta
via.
Confrontandomi o leggendo
certi contributi, penso spesso a questi versi di 2 Tessalonicesi 2,9ss. «La
venuta di quell’empio avrà luogo, per l’azione efficace di Satana, con
ogni sorta di opere potenti, di
segni e di
prodigi bugiardi, con ogni tipo
d’inganno e d’iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto
il cuore all’amore della verità per essere salvati. Perciò Dio manda loro una
potenza d’errore perché credano
alla menzogna; affinché tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si
sono compiaciuti nell’iniquità,
siano giudicati».
Devi ammettere che le
demenzialità, che scaturiscono da questo movimento vanno ben oltre il
demenziale.
A volte penso che dovresti prenderti qualche
settimana di vacanza, e poi, dopo esserti ristorato le sinapsi, spendere il tuo
ministero anche per ammaestrare coloro che credono; non che tu non lo
faccia, ma concentrati più su questo. Ci sono cose così interessanti nelle
Scritture e utili ad ammaestrare, che credo che oltre a me, anche molti fratelli
e sorelle in Cristo sarebbero di certo edificati. Considera le parole di Cristo
quando disse: «Non date ciò che è
santo ai cani e non gettate le
vostre perle davanti ai porci, perché non le pestino con le zampe e
rivolti contro di voi non vi sbranino» (Matteo 7,6). Un abbraccio, con
sincero affetto in Cristo... {03-08-2010}
▬ Risposta (Nicola Martella): Quanto alla
nausea per l’apologetica anti-carismatica, essa c’è e come. Lo stesso vale
per le ingiurie continue che mi arrivano. È scritto però che «ciascuno
porterà il suo proprio carico» (Gal 6,5). E Gesù avvertì: «A chi molto è
stato dato, molto sarà ridomandato; e a chi molto è stato affidato, tanto più si
richiederà» (Lc 12,48). Ogni sera devo rimettere tali pesi nelle mani del
Signore, confessandogli anche la voglia di deporre tale fardello; la mattina
sento nuovamente il senso di responsabilità di aprire gli occhi alla gente.
Anche Geremia, nonostante l’aggressione dei falsi profeti e degli altri
apostati (cfr. Gr 20,8ss), non poté tirarsi indietro di denunciare gli sviamenti
del popolo e si trovò spesso in crisi (cfr. Lam 3). Eppure dovette sperimentare
il fuoco nelle sue ossa a causa dello zelo per l’Eterno (v. 9) e dovette
arrendersi a Dio di nuoco: «Tu m’hai
persuaso, o Eterno, e io mi son lasciato persuadere. Tu
m’hai fatto forza, e
m’hai vinto. Io sono diventato ogni
giorno un oggetto di scherno, ognuno si fa beffe di me» (v. 7). Similmente
si può dire di Ezechiele e della sua responsabilità di sentinella (Ez
3,17-21; 33,2-9).
Quanto all’ammaestrare coloro che credono,
faccio notare che la maggior parte delle epistole del NT riportano insegnamenti
derivanti dai problemi concreti dei credenti, causati spesso da falsi maestri e
operai fraudolenti. Una parte integrante dell’insegnamento biblico è
proprio il mettere a nudo i falsi insegnamenti, correggere i falsi maestri e i
ribelli mostrare la sana dottrina. «le armi della nostra guerra non sono
carnali, ma potenti nel cospetto di Dio a
distruggere le fortezze; poiché
distruggiamo i ragionamenti e ogni
altezza che si eleva contro alla
conoscenza di Dio, e facciamo prigioniero
ogni pensiero traendolo all’ubbidienza di Cristo» (2 Cor 10,4). Un capitolo
dopo denunciò pubblicamente la seduzione dei «sommi apostoli» giudaici di
stampo proto-gnostico e il loro falso evangelo (2 Cor 11,3s.13ss).
4. {}
▲
5. {}
▲
6. {}
▲
7. {}
▲
8. {}
▲
9. {}
▲
10. {}
▲
11. {}
▲
12. {}
▲
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Apolog_carismat_Car.htm
03-07-2010; Aggiornamento: |