3.
COMUNICARE ALTRO
Oltre ai
meccanismi di comunicazione razionale, quali altri meccanismi consci e inconsci
si instaurano? Spiegazione: I livelli della comunicazione sono vari. Di là da
ciò che comprendiamo e vogliamo con la mente, esi-stono altri livelli di
comunicazione (p.es. verbale e non verbale) e altri meccanismi (desideri,
aneliti, paura, ecc.) che sfuggono al controllo razionale. Inoltre, di là dai
se-gnali che noi mandiamo, esistono i filtri interpretativi in chi li riceve;
fraintendersi è facile.
■ Oltre i meccanismi di
comunicazione verbale o comunque corporea (p.es. il gesticolare). Il nostro
corpo può captare o emanare altri livelli di comunicazione inconsci. Spesso tra
amici dove vi sono delle similarità caratteriali o simpatia, possono instaurarsi
rapporti d’intesa. Ma ancor più si può arrivare all’empatia ovvero la
comprensione emozionale dell’altra persona. Ciò si ha quando vi ha un forte
legame affettivo. Spesso inconsciamente proprio per il forte rapporto d’intesa
inconsciamente potremmo anche «capire» in anticipo come reagisce l’altro a una
determinata situazione. Nella fattispecie in un rapporto tra persone di sesso
opposto, quando il legame psichico arriva un coinvolgimento totale e si ha unità
d’intenti si può arrivare a un rapporto che va oltre l’amicizia. Spesso l’uomo,
recependo principalmente i segnali corporei della donna potrebbe «intendere»
alcuni modi di porsi come un tacito consenso a un legame più forte: portando a
un desiderio di legarsi a quella donna. Una donna per maggiore selezione,
cercherà di scansare degli uomini che non si confanno alle proprie scelte.
Proprio questo momento d’intesa, potrebbe creare nelle donne maggiore paura nel
legarsi a un uomo anche in un rapporto d’amicizia (Vincenzo Russillo).
■ Credo che la tua spiegazione abbia risposto appieno la domanda! È naturale che
si possano creare questi meccanismi di comunicazione e questo indipendentemente
dalla persona che ci sta davanti, che sia del sesso opposto o meno! Perché
ognuno di noi comunichiamo qualcosa che, a volte, l’altro fraintende, anche se è
accettabile il fatto che nell’amicizia tra uomo e donna è più facile cadere in
questo. La soluzione secondo me è essere il più possibile sinceri e schietti
(Daniela Totaro).
■ Penso che bisogna
discernere che cosa sia per te la partner che hai davanti. Io sono sposato, e
credo di capire mia moglie semplicemente «da uno sguardo». Credo che si
sviluppino delle «empatie» che vanno ben aldilà delle comunicazioni verbali
(Stefano Frascaro).
■ Difficile è capire il
linguaggio dell’altro pianeta se s’applica la sola nostra conoscenza del nostro
pianeta. Per natura, siamo degli alieni nell’altro pianeta e, quindi, non solo
non ne conosciamo tutto il linguaggio, ma non siamo neanche capiti, se non se ne
studia la lingua o se non abbiamo un interprete. La comunicazione verbale è
differente. I desideri e le emozioni sono diversi. Senza poi mai dimenticare che
c’è quella fatale attrazione che, se non conosciuta e/o controllata, rischia il
corto circuito come quell’elettrico del contatto tra due poli opposti (Guerino
De Masi).
■ Altri meccanismi consci e
inconsci che s’instaurano sono gli sguardi reciproci, malattie psicosomatiche
(nel senso che tali malattie spesso nascondono un desiderio di comunicare agli
altri i propri bisogni interiori), a volte reazione di tipo violento. Su
quest’ultimo aspetto, oggigiorno sentiamo, ad esempio, di diversi giovani
(naturalmente parlo in un ambito non cristiano) che sparano all’impazzata ai
loro coetanei, a folle promiscue, ai loro genitori o alla loro fidanzata; tutto
ciò rileva a volte un bisogno di comunicare soppresso, un modo di sfogare la
propria rabbia per non essere stati capiti, ma solo fraintesi, e a volte per
aver visto calpestati i loro sentimenti (Silvano Creaco).
■ Credo che nella
comunicazione uomo-donna influisca molto l’istinto passionale o sensuale (uomo)
e l’istinto emotivo e intuitivo (donna), che sono «istinti» che cercano una
soddisfazione (desideri, aneliti), più che meccanismi (paura). I «meccanismi» mi
pare che rispondano più a un bisogno di difesa per traumi sopraggiunti nel
vissuto della persona, proprio in relazione con l’altro sesso, ma non solo.
Anche questi comunque influiscono nella comunicazione uomo-donna e, con i primi,
viaggiano in modo parallelo alla comunicazione razionale, finendo spesso per
soppiantarla, con l’approfondirsi del rapporto (Tonino Mele).
■ Sì, direi che è molto
facile fraintendersi. Se non ci s’apre realmente, l’altro, questi sa solo quello
che tu lasci trapelare, o quello che tu vuoi che sappia. Chiaramente questo può
variare da persona a persona, perché se si ha sensibilità, si può capire l’altro
solo con uno sguardo. Ma ciò dipende da con chi si ha a che fare. La sincerità è
la base d’un rapporto, di qualsiasi tipo di rapporto (Michela Morgana, ps.).
■ Ci sono gli
sguardi, i gesti. Si può mostrare ugualmente dei sentimenti, anche se non si
parla. L’interpretazione è differente qualche volta, perché ci sono delle
persone che non sanno interpretare veramente quello che le altre persone
vogliono dire e questo è un problema (Rachel T. Garcia).
■ Fraintendersi è facile se si desiderano delle cose, ma a parole se ne dicono
altre. La paura di confessare all’altro cosa sentiamo veramente, ci porta
inconsciamente ad avere atteggiamenti diversi da quelli che vorremmo. Bisogna
essere sinceri con se stessi e con l’altro, se vogliamo che l’amicizia continui
(Caterina Annone, ps.).
■
Verissimo, bastano poche parole dette per rabbia, per rovinare qualsiasi
comunicazione; un esempio eclatante è la mia esperienza personale: dopo quasi 20
anni continuo a sentirmi rifiutata da mio figlio (Maddalena Bissioni).
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_TP/GeA03-Comunica_altro_EnB.htm
24-12-2009; Aggiornamento: 19-02-2010
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