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La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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IL DIRITTO DELL’EMBRIONE

 

 di Nicola Andrea Scorsone

 

L’embrione detto in termini semplici è il frutto concepito dall’unione del seme maschile e l’ovulo femminile. Da qui in poi si danno tanti nomi per definire la persona che sta sviluppandosi. Lo chiamano pre-embrione, embrione e, poi, feto, baby, ragazzo, picciotto… È vero, tanti nomi ma la realtà è sempre la stessa.

     Senza scomodare decine di esperti, anche il buon senso ci suggerisce che l’embrione è un essere vivente. Noi tutti infatti diciamo: «Aspettiamo un bambino», anche quando l’embrione è grande quanto la punta di uno spillo.

     Se si uccide una persona a ottant’anni, a vent’anni, a sei mesi o in stato embrionale, contrariamente a come ci vogliono far credere, è in ogni caso un omicidio! (anche se di omicidi legalizzati ormai, tra aborti ed eutanasie, abbiamo perso il conto). E se lunghi e approfonditi studi e costose ricerche hanno convinto i più grandi luminari del nostro tempo a identificare i virus come esseri viventi, tanto più un embrione, che non è di certo una muffa! Eppure molti fanno infinite battaglie contro la vivisezione degli animali e poi sono ben disposti a mettere la loro crocetta a favore dell’aborto, dell’eutanasia, del divorzio, del sezionamento di embrioni... Le contraddizioni umane.

     L’embrione in natura nel seno della donna viene protetto dalla madre, fuori della donna, viene protetto da leggi umane esistenti: e appunto perché umane hanno bisogno di essere perfezionate, ma di sicuro non tolgono a nessuno la gioia di avere un bambino. Nel caso in cui vige una legge bioetica liberale, chi proteggerà l’embrione da coloro che lo voglio sezionarlo e sperimentarci su?

     Di embrioni si parla anche in termini profondamente umanistici, cioè eliminando quelli di seconda categoria. Hitler in questo è stato un precursore eccellente, diabolicamente, infatti, progettò l’eliminazione di tutti gli ebrei e di tutti i diversamente abili, per avere molti grattacapi in meno, e per accrescere di molto l’economia.

     Quando si approva o si cambia una legge, ogni voto viene deciso a secondo la propria linea religiosa o politica, secondo coscienza. Ma qual è l’interesse del diretto interessato, cioè dell’embrione? Mettiamo il caso che fossimo tutti degli embrioni e il direttore dei lavori dicesse: «Nel buon nome della ricerca abbiamo bisogno di volontari da sezionare, da usare per esperimenti, alcuni da far nascere a delle tristi coppie, altri per la gioia del loro focolare, altri ancora… Chi è per il “si” si faccia avanti, e riceverà l’ambita medaglia di eroe caduto per la patria». Tu ti faresti avanti?

     E cosa ne pensa l’artefice di tutto, Dio? Secondo te, qualcuno ha messo mano alla Bibbia per conoscere il Suo parere? Mosè ispirato da Dio circa 3500 anni fa scriveva: «Se durante una rissa qualcuno colpisce una donna incinta e questa partorisce senza che ne segua altro danno, colui che l’ha colpita sarà condannato all’ammenda che il marito della donna gli imporrà; e la pagherà come determinano i giudici, ma se ne segue danno, darai vita per vita» (Esodo 21,22s). La stessa pena dell’omicida (Esodo 21,14; Levitico 24,21). Quindi per Dio la persona, sia quello ancora nel grembo della madre, che quello ben cresciuto fuori, ha lo stesso valore, la stessa dignità!

     Il salmista diceva: «Tu sei il mio Dio fin dal grembo di mia madre… io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo... i tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano scritti i giorni che mi erano destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora» (Salmo 22:10; 139:14-16). E ancora, quando Maria, che era incinta di Gesù, visitò Elisabetta, che era incinta di Giovanni il battista, appena quest’ultima udì il saluto della sua parente, il bambino per la gioia le balzò nel grembo (Luca 1,41-44).

     Il progetto di Dio che è vita e gioia, è stato distrutto dall’orgoglio umano, che causò la morte. Ma il Dio della vita ha dato a morire sulla dura croce il suo unico Figlio Gesù, per spezzare la morte dell’uomo e dargli vita, cioè vita per vita. Infatti Gesù diceva: «Io sono… la vita… Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza» (Giovanni 14,6; 10,10), non solo terrena ma principalmente eterna.

     Non continuiamo a calcolare sempre tutto, egoisticamente, in funzione di questa piccola vita terrena ma principalmente per quella eterna, perché Gesù diceva: «...se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli» (Matteo 18:3).

 

{Ripreso e adattato da Nicola Martella}

Per l’approfondimento vedi in Nicola Martella, Tenerezza e fedeltà, Sesso & Affini 2 (Punto°A°Croce, Roma 1998), nella sezione «La procreazione» gli articoli: La riproduzione, pp. 284ss; La contraccezione, pp. 291ss; La pianificazione famigliare, pp. 309ss; La sterilità, pp. 317ss.

 

► URL di origine: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A2-Embione-S&A.htm

06-04-2007; Aggiornamento: 06-07-2010

 

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