Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

Malattia e guarigione 1

 

Apologetica

 

 

 

 

La salute fra scienza, religioni e ideologie — Malattia e guarigione 1:

   Ecco le parti principali:
■ La questione della medicina e delle sue alternative
■ Guarigione e problematica
■ La medicina e la Bibbia

 

Dizionario delle medicine alternative — Malattia e guarigione 2:

   Ecco il procedimento usato per i singoli temi:
■ Presentazione del metodo o della problematica
■ Analisi critica scientifica, medica, razionale
■ Punto di vista biblico e valutazione della questione nel cristianesimo
■ Possibili alternative.

 

Inoltre ci sono anche queste parti:
■ Fatti, casi ed eventi nella paramedicina
■ Registro delle voci
■ Registro ragionato delle voci

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

Malattia e guarigione 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SERVITORI DEL SIGNORE SOTTO ACCUSA

 

 di Nicola Martella

 

 

 

La questione del lettore ▲

 

Mi sconcerta leggere fitte pagine su Benny Hinn, curate oltre tutto da pastori evangelici e credenti cristiani.

     Non voglio parlarne né pro né contro, ma vorrei farvi sottolineare alcune cose: Vi siete mai chiesti in Italia quanti pastori evangelici vivono nel benessere con i ricavati delle decime e offerte, e di commercio di libri, DVD, audio cassette a prezzi sbalorditivi? Vi siete mai chiesti quanti pastori evangelici camminano con auto lussuose, e risiedono in belli appartamenti o ville con il ricavato sempre delle pecorelle? Vi siete mai chiesti che tutti sono a tempo pieno sulle spalle dei credenti, mentre nelle stesse chiese ci sono membri e famiglie intere nel bisogno più degradato e che non vengono aiutati per niente? Vi siete mai chiesti che certi rinomati pastori quante centinaia di milioni hanno buttato inutilmente per abbellire i loro edifici di culto, quando molta povera gente anche credenti muoiono di fame? Dio forse sarebbe interessato ad apprezzare l’edificio o il prossimo? (Atti degli apostoli 2,37.47).

     Gesù, sarebbe nato in un palazzo reale o dentro una grotta? Gesù calpestava l’oro oppure il fango? la stessa cosa per gli apostoli e discepoli.

     Non credete che oggi invece ci troviamo in una fase religiosa molto babilonese, in cui si sta superando la religione cattolica? Non credete che in Italia ci sono più religiosi farisei che cristiani? Non credete che Satana, travestito da «angelo di luce», stia facendo un buon lavoro anche nell’ambiente evangelico-pentecostale? Concludendo la missiva, sapete quanti Benny Hinn abbiamo in Italia? Visto che lui è considerato di contro corrente cristiana! da accusatori evangelici!

     Non pensate sia meglio dedicarci alle profondità della preghiera e proclamare l’Evangelo di Cristo con la potenza dello Spirito Santo al mondo, anziché perdere tempo a scrivere interi pagine su internet additando gli altri, ma nello stesso tempo ci si rappresenta di scandalo a chi non conosce Cristo? Il nemico si combatte con la preghiera unta della potenza dello Spirito Santo, che a quando pare in varie chiese non esiste più questa spiritualità!! {Angelo di Fini; 02-07-2007}

 

 

La risposta ▲

 

Pur avendoci riflettuto sopra per giorni, devo ammettere di non aver capito fin in fondo il senso e l’obiettivo di questa lettera. Il lettore vuole difendere Benny Hinn? Getta tanto fango sui «servitori del Signore» (pastori, conduttori, anziani, missionari) per mostrare in qualche modo che, in fondo, neppure Benny Hinn è poi tanto male? [► Carismaticismo: Benny Hinn]

     Devo ammettere che la lettera ha suscitato in me una certa irritazione e indignazione. Non so quali servitori del Signore egli conosca, ma io viaggiando per le chiese in Italia, non conosco la realtà che lui dipinge. Conosco coppie di «servitori» che vivono al limite della sopravvivenza per poter servire il Signore; essi vivono secondo 1 Tm 6,6ss (pietà con animo contento) e si sono decisi contro 1 Tm 6,9s (l’amore del danaro). La maggior parte di loro ha un lavoro secolare per poter vivere e, dopo tante ore di lavoro, si danno da fare per pascere la loro chiesa locale. Quanti di loro sono a pieno tempo, i loro introiti sono controllati da una cassa centrale o da un responsabile delle finanze della chiesa; e la stragrande maggioranza di loro non vive certo nell’oro.

     Potrei qui elencare tutti i sacrifici fatti da me e mia moglie per l’opera del Signore. Mi limito a un solo episodio. Quando Dio ci mise in cuore di iniziare in loco una chiesa locale, rinunciammo a comprarci i mobili e altre cose, di cui avevamo urgentemente bisogno per la nostra giovane famiglia, tirammo la cinghia ancora di più (anche a discapito dei nostri tre piccoli bambini) e comprammo un vecchio garage. Poi lavorammo un anno per metterlo a posto e infine lo usammo per l’opera nascente. Dio ha grandemente benedetto la sua opera.

     Devo ammettere che non conosco nessun «servitore del Signore», che si è arricchito, tanto meno con la pubblicazione di libri. Anch’io ho una piccola casa editrice e, nonostante tutti i miei sforzi, se riesco a ricavare le spese per pubblicare un libro e pagare tutte le tasse, mi ritengo fortunato. Per stampare ogni nuovo libro, mi devo indebitare. Le ultime due opere (Origini 1-2; Escatologia 1-2) sono state possibili solo con l’aiuto di cristiani che, sospinti dal Signore, si sono impegnati a comprare un certo numero di libri prima della pubblicazione pur di spingermi a pubblicarli. Almeno una volta al giorno mi dico che devo chiudere la casa editrice; ora che le spese superano i ricavi, forse è proprio giunto il momento. Già altrove abbiamo affrontato questo tema spinoso. [► I costi dell’opera di Dio]

     Su questo sito si trova la testimonianza di un altro fratello editore (Antonio Consorte) che, per portare avanti l’opera, ha dovuto fare grandi debiti; leggerla è molto istruttivo. [► Il travaglio di un editore] Quello che dice il lettore getta quindi fango su tanti uomini di visione che, pur di portare avanti l’opera di Dio, mettono a rischio la loro propria esistenza finanziaria.

     È un’accusa gratuita che ci siano «servitori del Signore» qui in Italia che a spese delle «pecorelle» vivrebbero nel lusso (auto lussuose, ville, ecc.). Io personalmente non ne conosco alcuno. Mentre Benny Hinn e qualche altro show master suo affine hanno ranch da milioni di dollari, si spostano con un aereo privato e per ogni shopping spendono migliaia di dollari — io conosco solo persone che per fede fanno grandi sacrifici per l’opera. Se il lettore conosce in Italia tali pastori, che per mantenersi il lusso sfruttano le loro «pecorelle», faccia i nomi e denunci i fatti. Paolo scrisse infatti a Timoteo: «Non ricevere accusa contro un anziano, se non sulla deposizione di due o tre testimoni. 20Quelli che peccano, riprendili in presenza di tutti, affinché anche gli altri abbiano timore» (1 Tm 5,19s). Quindi il lettore ha due possibilità: o agisce biblicamente come prescritto (ossia portando prove concrete nel singolo caso) o si taccia, potendo essere accusato di maldicenza e falsa testimonianza.

     Il lettore parla che «tutti sono a tempo pieno sulle spalle dei credenti». Personalmente ne conosco proprio pochi a pieno tempo, mentre la stragrande maggioranza di conduttori, pastori e anziani di chiesa qui in Italia vivono del loro proprio lavoro. Ma ciò è un segno della tirchieria dei credenti e un danno per l’opera di Dio, che così è costretta ad andare a rilento qui in Italia.

     Forse non ha letto nel NT che «il Signore ha ordinato che coloro i quali annunziano l’Evangelo vivano dell’Evangelo» (1 Cor 9,14). E ancora: «Colui che viene ammaestrato nella Parola faccia parte di tutti i suoi beni a chi l’ammaestra. 7Non v’ingannate; non ci si può beffare di Dio; poiché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà» (Gal 6,6s). E ulteriormente: «Ho spogliato altre chiese, prendendo da loro uno stipendio, per poter servire voi; 9e quando, durante il mio soggiorno fra voi, mi trovai nel bisogno, non fui d’aggravio a nessuno, perché i fratelli, venuti dalla Macedonia, supplirono al mio bisogno» (2 Cor 11,8s).

     Personalmente non conosco tali «rinomati pastori» che hanno buttato inutilmente «centinaia di milioni per abbellire i loro edifici di culto». Non spetta a me biasimarli o difenderli. Chi sono? Non sapevo che i locali di culto appartengono ai conduttori! Non sapevo neppure che essi possano fare tutto ciò senza l’approvazione delle loro chiese.

     Sì, le persone vengono prima degli edifici. Ma facendo di tutta l’erba un fascio, ci si accolla una grave responsabilità dinanzi a Dio. Ora ci manca solo che i conduttori siano responsabili della fame nel mondo e di varie catastrofi mondiali!

     Mi chiedo quanto il lettore conosca la situazione degli evangelici in tutta l’Italia. La loro percentuale è sotto l’1%. In genere si tratta di gruppi piccoli (da 20 a 50 membri) che si radunano in locali in affitto. Sono guidate da conduttori che hanno un lavoro secolare. Quando sono a pieno tempo, vivono al limite del minimo dell’esistenza. Poiché molti non riescono a vivere in modo decoroso, spesso ritornano a lavorare. Come una rondine non fa primavera, forse la situazione particolare che ha in mente il lettore non è rappresentativa dell’intero panorama evangelico italiano.

     Per me che viaggio fra le chiese, la «fase religiosa molto babilonese», ossia il materialismo e l’edonismo, si trova tra tutti i cristiani, parlando in genere e con le dovute eccezioni di tanti cristiani che vivono servendo il Signore con sacrificio. Basta vedere le case di tanti credenti, come vivono, che cosa comprano, che cosa buttano via, come e quando vanno in ferie… poi basta vedere quanto danno per l’opera di Dio! Devo pensare ai Giudei al tempo di Aggeo che dicevano come scusa: «Il tempo non è giunto, il tempo in cui la casa dell’Eterno dev’essere riedificata» (Ag 1,2). Mentre Dio rinfacciava loro: «È tempo per voi stessi d’abitare le vostre case ben rivestite di legno mentre questa casa giace in rovina?» (v. 4).

     L’opera del Signore in Italia va a rilento perché pochi sono gli operai nella messe, i cristiani vivono nel materialismo e sono troppo tirchi per l’opera di Dio. «E come udiranno, se non v’è chi predichi? E come predicheranno se non sono mandati?» (Rm 10,14s).

     Per mia esperienza, quelli che non comprano un libro cristiano perché troppo caro, poi vanno al chiosco o al bar e spendono senza badarci. Quelli che additano i «servitori del Signore» (di là da qualche «pecora nera» tutta da dimostrare), poi non si danno briga per l’opera di Dio e per il fatto che in Italia ci sono innumerevoli luoghi mai raggiunti dall’Evangelo, poiché nessuno manda lì operai. Non è questa una discrepanza?

     Si afferma che in Italia ci sarebbero «più religiosi farisei che cristiani». Questa è una grave accusa, di cui il lettore si prende la responsabilità dinanzi a Dio. Trovo gravissimo che in Italia, oltre al materialismo e all’edonismo fra i cristiani, ci sia una diffusa disattenzione del grande mandato del Signore (Mt 28,18). La maggior parte dei giovani cristiani non fa una gran bella figura. I molti giovani che bruciano per il Signore e vanno di luogo in luogo a evangelizzare, perché mandati e sostenuti dalle loro chiese, li stiamo ancora attendendo.

     Strano che il lettore chiudi la sua missiva ritornando a Benny Hinn. Mi sembra quasi di trovare conferma al mio sospetto iniziale: gettiamo fango sugli evangelici e specialmente sui «servitori del Signore» per riabilitare in qualche modo tale show master. Allora, caro lettore, «quanti Benny Hinn abbiamo in Italia»? Dove stanno? Come si chiamano? Chi di loro ha un ranch da 10 milioni di dollari? Chi va da uno show a un altro col suo aereo privato? Chi di loro spende solo per lo shopping migliaia di dollari?

     Io, dal canto mio, devo confidare mese per mese nel Signore per poter andare avanti nell’opera che mi ha affidato. Così tanti altri.

     Nel NT viene ingiunto certamente di pregare (e vegliare; Mc 14,38; Ef 6,18; Col 4,2) e di predicare l’Evangelo (2 Tm 4,2). Ma il lettore che sta giudicando le pagine che scriviamo nei libri e in internet, dimentica che un dovere di tutti i servi di Dio è di provare «gli spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono usciti fuori nel mondo» (1 Gv 4,1; cfr. 2,19 «sono usciti di fra noi»). Un altro loro dovere è di difendere la sana dottrina, distruggendo le menzogne: «Noi distruggiamo i ragionamenti e ogni altezza che si eleva contro alla conoscenza di Dio, e facciamo prigioniero ogni pensiero traendolo all’ubbidienza di Cristo» (2 Cor 10,5). Il nemico non si combatte soltanto in preghiera; l’apologia cristiana è stata in tutti i secoli necessaria per l’opera di Dio accanto agli altri elementi (preghiera, evangelizzazione, insegnamento, ecc.). Non capire questo è pericoloso per l’opera di Dio. Paolo e la sua squadra hanno dovuto spesso mettere a nudo le opere della carne e denunciarle pubblicamente e hanno dovuto chiudere la bocca ai falsi apostoli (2 Cor 11,13) e agli avversari. Paolo ingiunse a Tito: «Vi sono molti ribelli, cianciatori e seduttori di menti, specialmente fra quelli della circoncisione, ai quali bisogna turare la bocca; 11uomini che sovvertono le case intere, insegnando cose che non dovrebbero, per amor di disonesto guadagno» (Tt 1,10s).

     Quanto al fatto se si è di «scandalo a chi non conosce Cristo», ciò è una frase gratuita che può valere per tutto e per il contrario di tutto. Ognuno badi quindi a se stesso! Solo chi non cerca seriamente il Signore si scandalizza e chi è bambino nella fede, non chi è un uomo fatto e conosce la sacra Scrittura e il segreto del «buon combattimento» (1 Tm 6,12; 2 Tm 4,7). Paolo non si preoccupava molto di tali «pietismi», che colpiscono alcune anime sensibili d’oggi, ma aveva questa convinzione riguardo al doppio effetto del suo messaggio: «Noi siamo dinanzi a Dio il buon odore di Cristo fra quelli che sono sulla via della salvezza e fra quelli che sono sulla via della perdizione; 16a questi, un odore di morte, a morte; a quelli, un odore di vita, a vita» (2 Cor 2,15s). Sarà sempre così.

     Alla fine mi è saltato all’occhio una contraddizione vistosa nel lettore. All’inizio spara a zero sui pastori (da quello che ho capito, specialmente pentecostali), gettando fango su di loro; poi si rifugia in uno spiritualismo contemplativo (p.es. «preghiera unta» come la soluzione). Singolare, molto singolare. Sarebbe molto interessante sapere che cosa pensano di lui, i cristiani che lo conoscono più da vicino, se è veramente questo esempio di coerenza. Noi ce lo auguriamo per lui: un giorno bisogna renderne conto dinanzi a Dio.

 

 

Un lettore ha scritto

 

Purtroppo neanche io sono riuscito a capire appieno il senso dell’articolo di Angelo di Fini. Mi sembra che l’autore cerchi di difendere Benny Hinn, accusando i cosiddetti «pastori» che vivono nel lusso. Personalmente posso dire che effettivamente ho conosciuto dei cosiddetti pastori carismaticisti che non se la passano affatto male. Come Benny Hinn predicano ciò che vogliono ricevere, e ahimè ci riescono. Infatti appoggiano anche Benny Hinn. Forse l’autore non ha capito bene chi sono i collaboratori del sito «Fede controcorrente», consiglio quindi di leggere la dichiarazione di fede.

     Per prima cosa voglio dire che bisogna scrivere assolutamente contro tali falsi profeti, lupi rapaci che sovvertono l’evangelo di Gesù Cristo. Benny Hinn è un falso profeta e come tale va combattuto confutando le sue dottrine demoniache attraverso la Parola di Dio.

     Per seconda cosa da ciò che ho compreso, l’autore non conosce appieno l’ambiente evangelico. Lo confonde con l’ambiente carismatico non cattolico, credendolo una ramificazione del primo. Negli ambienti evangelici, al contrario di quelli carismaticisti non ci sono ricconi con auto di lusso e ville suntuose. E non si spogliano le «pecorelle» perché negli ambienti evangelici non si predica il «vangelo della prosperità», facendo leva sul dare soldi affinché se ne ricevi cento volte tanto.

     Per concludere inviterei Angelo di Fini a essere un po’ più chiaro, giusto per capire meglio il senso del suo articolo. Mi fermo qui, in attesa d’una migliore spiegazione del suo pensiero. {Gaetano Nunnari}

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Servitori_accusa_MeG.htm

04-07-2007; Aggiornamento: 06-07-2010

 

▲ Vai a inizio pagina ▲

Proprietà letteraria riservata

© Punto°A°Croce