1. LE QUESTIONI DEI
LETTORI
■ [1] Ciao
Nicola, ancora una volta mi trovo ad affrontare questo periodo di feste, a
ricevere auguri e a preparare il pranzo di Natale.
Passano gli anni ma rimangono le perplessità e il senso di frustrazione
nell’impossibilità di comunicare a tutti vero senso della venuta di Gesù su
questa Terra. Lo faccio ovunque e con tutti coloro che incontro, lo dico in
chiesa e in casa al supermercato e agli amici e conoscenti, scrivo ai miei
corrispondenti, ma sento che non basta.
C’è in tanta gente un senso di resa di rassegnazione di fronte al dilagare del
natale commerciale dell’ipocrisia dei regali e delle feste in famiglia (nei casi
in cui lo sia, ovviamente! Ma molti mi dicono questo).
Pazienza per «il mondo», ma noi credenti, cosa facciamo? Diciamo di no, ma poi
siamo sulla giostra e giriamo insieme a tutti gli altri, cantiamo un cantico
nuovo ma con voce flebile e sommessa! Ce lo diciamo fra noi, ma poi per non
offendere la sensibilità, per buona educazione, ci rassegniamo a scambiarci
epidermici auguri.
Diventiamo buoni, invitiamo a pranzo la vecchia zia che sta antipatica a tutti i
commensali, ognuno indossa la maschera natalizia, per tre o quattro ore si
sopporta, poi tutto il teatrino finisce e se non ci saranno morti e feriti, si
dirà che è andato bene. Non so ogni anno siamo al solito punto, niente regali,
si dice, niente sprechi o ingozzamenti, ma poi l’argine cede e guai che ci sia
qualcuno che ricordi i buoni propositi, diventa immediatamente colui che vuole
rovinare la festa.
Tu che sei saggio e ricco di consigli, che ne dici? Cosa fare in pratica?
{Sandro Bertone; 22-12-2007}
■ [2]
Vorrei chiederti, visto che sono ancora una
neonata nella fede, fino a che punto un cristiano può spingersi a festeggiare il
Natale e se esiste un riferimento biblico per questa festività. Il Signore
avrebbe mai detto di festeggiare la sua nascita in carne? E allora perché
coloro, che seguono la religiosità popolare, lo fanno? E noi cosa dobbiamo tener
presente
ricordando questa festività? Grazie {Anna
Raglia;
08-12-2009}
2. OSSERVAZIONI E
STIMOLI: Il «Natale» è
stato da sempre un tema di sofferenza per me, poiché a me era stato
insegnato che fosse «peccato», mentre nella famiglia e nella chiesa evangelica
(dei Fratelli!) di mia moglie in Germania era cosa scontata festeggiare il
Natale. Non mi dilungo, poiché puoi leggere le questioni nell’articolo «Il
travaglio del natale» e nei contributi del tema di
discussione connesso: «Partecipazione
al "travaglio del natale"». Non avendo «ricette» da offrire, lascio dapprima con
alcuni miei motti, sperando che possano essere di stimolo a te e agli altri
lettori.
■ Chi non è luce tutto l’anno, difficilmente
sarà un luminare che brilla in modo credibile a Natale e a fine anno, quando di
«lucine» in giro ce ne sono tante.
■ Chi vuole cambiare il mondo, cominci a
cambiare un po’ la sua propria vita.
■ Chi vuole che il mondo cambi del tutto,
faccia almeno oggi un solo atto concreto.
■ Chi vuole un Natale e un fine anno migliori,
faccia almeno un gesto alternativo rispetto alla consuetudine.
■ Chi vuole un mutamento, si ponga in
discontinuità, sì, controcorrente.
■ Chi domani vuole un albero di pace, pianti
oggi un seme di speranza.
■ Chi ha un gran messaggio da annunciare, non
lo limiti alle quattro mura d’una sala di culto.
■ Anche a Natale e a fine anno, chi ci
osserva, vuole fatti e non solo parole.
Spero che questi miei motti possano aiutare chi mi ha posto e domande e gli
altri a riflettere e ad agire con una fede controcorrente!
Inoltre si tengano presenti le seguenti riflessioni.
■ Anche a Natale e a fine anno, alcuni
cristiani rimangono nella reazione, cavillando su ciò che è «biblico» o
meno al riguardo, mentre di passare all’azione: presentare anche
in tale periodo l’Evangelo e che Cristo vuole nascere e dimorare nei cuori.
■
L’Occidente si sta scristianizzando. Molti ragazzi per le strade non sanno
neppure quale sia il vero significato del Natale (nel senso di nascita del
Messia). Tutto è connesso a Babbo Natale, regali e consumismo. Di là da quando
Gesù sia veramente nato (autunno, primavera), non è questa l’occasione propizia
per mettere al centro dell’attenzione il Logos di Dio fatto carne (Gv 1,1s.14)
per diventare «Cristo crocifisso» (1 Cor 1,23; Gal 3,1)?
■ Chi crede
che l’Evangelo sia la potenza di Dio, perché lo tiene così nascosto?
■ Se si
scoprisse da fonti storiche che Gesù nacque, ad esempio, il 23 ottobre, quanti
cristiani festeggerebbero il suo compleanno?
■ Ammesso
che Gesù non sia nato il 25 dicembre (il Natale più antico fu festeggiato in
Egitto il 6 gennaio o epifania, ossia apparizione), hai notato che il Natale è
l’unico compleanno, in cui il festeggiato non riceve doni, ma i festeggianti?
A
ciò si aggiungano le seguenti riflessioni bibliche che valgono senz’altro
anche in questo periodo.
■ «Del
rimanente, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose
giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama,
quelle in cui è qualche virtù e qualche lode,
siano oggetto dei vostri pensieri» (Fil 4,8). ■ «Tutto
ciò che Dio ha creato è buono e nulla è da riprovare, se usato con
rendimento di grazie; perché
è santificato dalla parola di Dio e
dalla preghiera» (1 Tm 4,4s).
■ «E Dio
è potente da far abbondare su di voi ogni grazia, affinché, avendo sempre in
ogni cosa tutto
ciò che vi è necessario, abbondiate
in ogni opera buona» (2 Cor 9,8). ■ «Predica
la Parola,
insisti a tempo e fuor di tempo,
riprendi, sgrida, esorta con grande pazienza e sempre istruendo. Perché verrà il
tempo che non sopporteranno la sana
dottrina; ma per prurito d’udire si
accumuleranno insegnanti secondo le loro proprie voglie e
distoglieranno le orecchie dalla
verità e si volgeranno ai miti» (2 Tm 4,2ss).
L’Onnipotente che è Alfa e Omega (ossia «A» e «Z»), Principio e Fine (tutto),
Primo e Ultimo (iniziatore e compitore della storia), benedica il vostro entrare
e il vostro uscire. «L’Eterno, il tuo Dio, ti
benedica in ogni opera a cui porrai mano... L’Eterno, il tuo Dio, ti benedica in
tutta l’opera delle tue mani» (Dt 14,29; 24,19). La precondizione è
l’ubbidienza ai suoi comandamenti.
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Scrupoli_natalizi_OiG.htm
24-12-2007; Aggiornamento:
09-12-2009
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