1. ENTRIAMO
IN TEMA: Ogni tanto vengo invitato da qualche mio contatto a leggere uno
scritto loro o di altri in un blog personale, in un social network o in un sito.
Ci sono scritti ben fatti e ben strutturati, altri ben fatti ma mal
strutturati e infine quelli mal fatti e mal strutturati. Non parlerò qui di
coloro, che sono sgrammaticati, non capiscono di sintassi, scrivono
confusamente, non mostrano alcuna logica e non si capisce neppure bene quale sia
l’argomento e l’obiettivo, ma blaterano ad alta voce. Non parlerò neppure di
coloro, che fanno copia e incolla degli scritti di altri, non mettendo né
l’autore, né la fonte. Mi limito a coloro, che scrivono bene, quanto alla logica
e ai contenuti, ma i loro scritti hanno un
basso indice di leggibilità; in pratica, essi danno l’impressione di
scrivere per sé e non per essere letti e capiti dagli altri. Aprendo tale
scritto, non c’è nulla che attragga l’attenzione, solo il titolo; il resto è una
sequenza di proposizioni senza alcuna organizzazione comprensibile al primo
colpo d’occhio. Per sapere di che cosa si tratta, bisogna leggere dapprima tutto
l’intero e (spesso) lungo scritto. Tale basso indice di leggibilità non
incoraggia la lettura; magari, dopo aver letto le prime frasi, il lettore passa
oltre.
2. ALCUNI
CONSIGLI UTILI
■ Formula un titolo attraente: Si possono scrivere articoli interessanti,
ma con un titolo banale e poco interessante. Formula un titolo
originale, che attiri l’attenzione. Titoli illustrativi sono evocativi e
solleticano l’intelligenza.
■ Struttura il tuo scritto: In un tempo, in cui l’offerta è grande e con
molti «prodotti» scadenti in giro, si ha poco tempo per leggere scritti, che si
presentano «amorfi». Per rendere invitante il proprio scritto, è importante
strutturarlo in almeno tre punti: ▪ 1. Introduzione; ▪ 2. La questione; ▪
3. Conclusione. Chiaramente tali tre punti possono essere chiamati diversamente.
Essi sono i tre titoli principali e vengono scritti in MAIUSCOLO.
■ Fa’ titoli intermedi: Se uno scritto è lungo, è bene fare dei titoletti
intermedi, cosicché il lettore sappia subito di che cosa si tratta. In caso
contrario, un testo amorfo gli farà presto passare la voglia di leggere
fino in fondo. Ad esempio, se il secondo punto si chiama «Tesi e
antitesi», si può strutturare i sottotitoli come segue: 2.1. Le tesi di ***
(persona specifica, organizzazione, ecc.); 2.2. Le risposte (o Le obiezioni,
ecc.).
■ Evidenzia i concetti: Oltre ai titoli principali e secondari, si fa
bene a evidenziare alcuni concetti chiave, che attirino l’attenzione del
lettore e creino in lui un’attesa di voler sapere e scoprire. Se scrivi in un
social network, in cui non c’è il grassetto, usa il MAIUSCOLO. Non
scrivere però l’intero scritto in maiuscolo, ma riservalo solo ai titoli
e ai concetti chiave, se manca il grassetto. Non scrivere neppure l’intero
scritto in grassetto, ma riservalo solo ai concetti chiave; sottolinea
solo i titoli, se è necessario, cioè quelli principali.
■ Fatti capire: Non si può scrivere per tutti; c’è chi necessita di latte
e chi di cibo sodo; ci sarà sempre quella volpe, che non arriva all’uva e
dirà che tanto non gli piace. In ogni modo, scrivi in modo da farti capire alle
persone, a cui scrivi. Non fare frasi chilometriche
né espressioni a scatole cinesi, che fanno perdere il filo del discorso come in
un labirinto. Ecco alcuni consigli pratici per aumentare ulteriormente la
leggibilità: ▪ 1. Fa’ frasi brevi. Dividi una frase troppo lunga in due
almeno con un punto e virgola o da una fanne due. ▪ 2. Quando cominci un nuovo
aspetto, va’ a capo. ▪ 3. Usa una punteggiatura sufficiente. ▪ 4. Cura la
grammatica e la sintassi. ▪ 5. Fa’ uso di illustrazioni retoriche, di esempi e
aneddoti; essi attirano l’attenzione e solleticano la mente. ▪ 6. Esci dalla
mediocrità e dalla banalità, esprimendo le cose in modo particolare e originale.
■ Crea uno sviluppo: Non basta scrivere un’idea sotto l’altra, ma bisogna
sapere dove andare, creando uno sviluppo, che mira a un obiettivo.
■ Non
sparare, ma argomenta: Al riguardo ci vuole un ragionamento
sensato, che dimostri quanto si asserisce. Alcuni hanno un deficit di logica e
usano pessimi metodi, ad esempio: il falso sillogismo, l’allegoria, la
versettologia indebita, speculazioni e così via. Chi toglie versi biblici
dal loro contesto, senza tenerlo presente, e ne fa una lista più o meno lunga,
non ha dimostrato niente, ma ha solo mostrato la sua povertà mentale. Ha forza
dimostrativa soltanto l’esegesi contestuale, ossia la spiegazione di un
testo biblico nel suo contesto.
3. ASPETTI
CONCLUSIVI: Se un articolo è ben strutturato, chi lo trova in
rete, lo scorre con gli occhi, legge titoli e sottotitoli, i suoi occhi sono
attirati dai concetti chiave evidenziati e decide subito: «Questo scritto (non)
m’interessa». In caso positivo, egli leggerà volentieri anche altri articoli di
tale autore, sapendo che potrà valutare subito, con pochi colpi d’occhio, se al
momento quell’articolo gli interessa o meno.
Al contrario, se un articolo è amorfo, il lettore farà fatica a capire di
che cosa si tratta. Magari, dopo un paio di frasi, si scoraggerà nella lettura e
passerà oltre. Oppure arriverà fino alla fine, sia che rimarrà contento o
deluso. Intanto nella sua mente si creerà un
pre-giudizio: tale autore è difficile da comprendere subito, leggilo solo se
hai veramente tempo e interesse.
Agli aspetti formali, elencati nel punto precedente, aggiungerei alla fine i
seguenti.
■ Rispetta i tuoi contraenti: Se stai a confutare le tesi altrui, evita
di usare «parole forti» contro di loro. Usa la
forza degli argomenti. In genere, chi denigra i propri avversari,
lascia negli altri un retrogusto sgradevole, sebbene gli argomenti usati possano
essere buoni.
■ Fa’ decantare ciò, che scrivi: È bene usare qualità e non quantità.
Scrivi uno scritto con un programma di videoscrittura, strutturalo bene,
leggilo e rileggilo più volte, correggi gli errori di battitura, di grammatica,
di sintassi, di logica, eccetera. Lascialo decantare alcuni giorni e poi
rileggilo e correggilo come se fosse stato scritto da un altro. Sii critico
con ciò, che produci: Quali punti sono troppo deboli? Che cosa manca? È
abbastanza leggibile dagli altri? Arriva all’obiettivo prefissato? Che cosa
potresti aggiungere e togliere, per renderlo migliore? E così via.
■ Usa correttamente le immagini: Aggiungere un’immagine a un articolo, è
cosa positiva. L’errore, che fanno alcuni provetti scrittori in rete, è mettere
un’immagine qualsiasi, magari contenente un verso biblico, ma ambedue non hanno
nulla a che vedere col tema dello scritto. Questa cosa, più che attrarre,
irrita. Un’immagine dev’essere sempre «a colore» con lo scritto! Ne dev’essere
un’illustrazione e un’interpretazione, che invita alla lettura. (Si tenga
presente che in Internet non tutte le immagini sono libere, ma sono soggette al
copyright.) |
|
|
Ora, spero che non
avrai motivo o scusa per continuare a redigere male i tuoi scritti, né a
scrivere bene ma con una pessima leggibilità. Spero che, da ora in poi,
scriverai per essere subito capito
dai tuoi lettori. Essi lo apprezzeranno molto.
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Scrivi_Internet_Mds.htm
03-02-2015; Aggiornamento: 23-02-2015 |