Carissimo fratello
in Cristo, ti vorrei fare una domanda. Sappiamo che siamo tutti alla scuola del
Signore. Ti chiedo: un predicatore, affinché possa capire se quello, che svolge,
è un suo dono dato dal Signore, inizialmente può prendere sermoni di altri
fratelli, studiarli e meditarli con la chiesa? E poi un sermone può anche essere
letto o non va bene? Mi sottopongo alla tua risposta neutrale. In attesa
di una risposta, ti saluto nel Signore. {Leonardo Dilorenzo; 02-07-2015} |
Qui di seguito mi
limito a rispondere alle richieste del lettore. In un prossimo articolo
indicherò alcune linee di guida per ben riuscire come predicatore.
■ Le attrezzature di base: Se uno crede di essere stato chiamato dal
Signore a portare messaggi, studi e sermoni, farebbe bene per prima cosa a fare
un
corso di omiletica, affinché impari a preparare messaggi. Il termine
«omiletica» (gr. homilētikḕ téchnē) intende letteralmente l’arte di
preparare e presentare una «omelia», quindi anche un sermone, una predica, un
insegnamento e la catechesi.
Inoltre, farebbe bene a studiare o rinfrescare le regole basilari della
lingua italiana: la grammatica, l’analisi logica e la dizione; infatti, chi
vuol parlare ad altri, deve avere una buona proprietà di linguaggio.
Comprendendo così quello, che legge, ciò lo preserverà pure dal non prendere
fischi per fiaschi e dal mischiare capre e cavoli.
A ciò si aggiunga che dovrebbe leggere molti articoli e libri di pregio,
per allargare la propria conoscenza biblica, umana, morale e spirituale.
Altrimenti rischierà di dire cose banali o addirittura senza fondamento, facendo
scuotere la testa all’uditorio e, alla lunga, squalificandosi.
Non per ultimo, deve curare una condotta irreprensibile, altrimenti le
sue parole risulteranno vuote, senza convinzione e piene d’ipocrisia.
■ Vestirsi con le penne altrui: Se si prendono studi di altri per
predicare, per onestà, bisognerebbe dirlo alla chiesa; in caso contrario si
«ruba» e ci si veste delle piume altrui; prima o poi si verrà scoperti e si
perderà pubblicamente la faccia. Se tutto il sermone è di un altro, anche se si
citano le fonti, sinceramente non si fa una bella figura; infatti, la
gente penserà: «Se mi indicava la fonte, me lo leggevo a casa e non avrei avuto
bisogno di venire fin qui».
Diversamente è legittimo dire: «Ho trovato questo breve testo di Tizio, che
voglio commentare con mie riflessioni»; ma dev’essere un testo veramente
breve, per risultare accettevole e apparire «intelligenti»! Inoltre si può
leggere un aneddoto trovato in un libro o in una rivista (sempre citando la
fonte), una frase memorabile di qualcuno, ecc. Ma una predicazione fatta come un
collage di testi di altri, cuciti insieme, non dà una buona impressione.
Tuttavia, è certo un buon metodo per imparare.
■
L’aneddoto: Un giovane pastore di una chiesa protestante in Germania, alla
sua prima predicazione nelle nuova chiesa, esordì con queste parole: «Quando ero
giovane e stavo nella Wartburg...». Praticamente aveva preso una predicazione di
Lutero in età matura. Le «smagliature» erano evidenti. Ci si può immaginare i
sorrisi e l’ilarità, che ciò ha scatenato tra i fedeli, che ben conoscevano tale
testo. Che lavata di testa deve avergli fatto il pastore senior!
■ Studi di gruppo: Altra cosa sono gli studi biblici in sala o nelle
case, in cui si può usare materiale altrui, ad esempio un libro di
studio, che tutti comprano, da cui ognuno si prepara (specialmente se contiene
delle domande, come alcuni dei miei libri), per poi dialogare insieme in plenum.
Allo stesso modo si può dare a ognuno la copia di un articolo (con autore
e riferimenti bibliografici), per poi leggerlo insieme e trarre da esso
riflessioni ed edificazione.
■ Punti da ponderare: Predicare o insegnare non significa
comunicare semplicemente delle nozioni giuste o delle informazioni corrette,
magari attinte da altri, ma significa permettere alla Parola
vivente di Dio di essere efficace nella propria vita e di
penetrare come una spada fino nei recessi più
reconditi del proprio cuore, per giudicare qui i
propri pensieri e i propri sentimenti più intimi (Eb 4,12). Solo allora
essa potrà toccare i cuori di altri, per comunicare vita spirituale e morale e
per edificare.
►
Consigli per un predicatore
apprendista 2: Linee di guida per ben riuscire {N. Martella} (A)
►
Consigli per un predicatore apprendista? Parliamone {Nicola Martella} (T)
Inoltre, si possono leggere e approfondire anche i seguenti
articoli, che contengono aspetti utili anche per chi deve preparare un
sermone, per poi esporlo all’assemblea:
►
Come analizzare uno scritto {Nicola Martella} (A)
►
Introduzione allo scrivere un tema {Nicola Martella} (A)
►
Scrivi efficacemente in Internet {Nicola Martella} (A)
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Predic1_MT_AT.htm
13-07-2015; Aggiornamento: 04-04-2016 |