Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Le Origini 1

 

Ministeri ecclesiali

 

 

 

 

L’opera si presenta in due volumi ed è organizzata come segue:

1° volume (Temi delle origini): Gli articoli introduttivi e i temi di approfondimento

2° volume (Esegesi delle origini): Il commento particolareggiato basato sul testo ebraico (comprende anche una traduzione letterale posta alla fine)

   Se si eccettua la prima parte del primo volume, che introduce a Genesi 1,1-5,1a, per il resto ambedue i volumi dell’opera sono suddivisi rispettivamente secondo le seguenti parti:
■ La creazione del mondo e dell’uomo 1,1-2,4a
■ L’essere umano nella creazione 2,4b-25
■ La caduta primordiale e il suo effetto 3
■ La fine del resoconto su Adamo 4,1-5,1a.

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Le Origini 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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PASTORATO FEMMINILE: TESI A CONFRONTO 2

 

 di Davide Casà - Nicola Martella

 

1. La tesi {Davide Casà}

2. Osservazioni e obiezioni {Nicola Martella}

 

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Il lettore prende qui posizione riguardo all’articolo «Il pastorato femminile?». Il seguente contributo avrebbe potuto trovare posto all’interno del tema di discussione «Il pastorato femminile? Parliamone 1», ma a causa della sua problematicità e della lunghezza della risposta, abbiamo preferito metterlo extra.

 

 

1. La tesi {Davide Casà}

 

Caro Nicola Martella, io non ci vedo nulla di male nel pastorato femminile!!! Ricorda che i comandamenti che Dio ha lasciato agli uomini li ha lasciati pure alle donne! E sinceramente nella Parola di Dio non vi è alcun versetto (ripeto, nessun versettttttto) che vieta alle donne di predicare l’Evangelo e tantomeno che soltanto gli uomini possano predicare l’Evangelo!!! Gloria a Dio per le Pastori donne, per le insegnanti, ecc. ecc.! E sinceramente, parlando con te, conosco una sorella (Insegnante della Parola di Dio) che Dio se la sta usando in maniera meravigliosa!!!! Spero d’essermi spiegato bene!!!! Gloria a Dio!! Pace. {07-12-2007}

 

 

2. Osservazioni e obiezioni {Nicola Martella}

 

Noto con che zelo e veemenza il lettore scrive. Avrei preferito che con altrettanto vigore avesse cercato di motivare, con la Bibbia alla mano, quanto dichiara con tanti punti esclamativi.

     Non sempre lo zelo si accompagna con la conoscenza della Parola (Rm 10,2), a cui ci si appella, quando si ritiene che non vi sia «nessun versetto» che impedisca alle donne di condurre una chiesa e di insegnare nell’assemblea solenne. Si fa sempre bene a investigare le Scritture, prima di fare asserzioni così categoriche. Ecco qui di seguito alcuni brani qualificati:

     ■ «Bisogna dunque che l’episcopo sia irreprensibile, marito di una sola moglie…» (1 Tm 3,2). Affinché un conduttore (gr. episkopos) possa essere «marito», dev’essere maschio e avere una «moglie».

     ■ «Parimenti i servitori debbono essere dignitosi… […] 11 Parimenti siano le mogli dignitose, non maldicenti, sobrie, fedeli in ogni cosa. 12I servitori siano mariti di una sola moglie» (1 Tm 3,8-12). Ciò che vale per i conduttori (anziani, pastori, ecc.), vale anche per i servitori (gr. diakonoi).

     ■ Paolo ingiunse a Tito di costituire «anziani per ogni città, come t’ho ordinato; 6quando si trovi chi sia irreprensibile, marito d’una sola moglie» (Tt 1,5s). Il termine greco presbyteros significa «più anziano o antico [degli altri]» e quanto ai ministeri ricorre nella Bibbia solo al maschile.

     ■ Ecco qui di seguito una nota storica, linguistica e culturale. La concezione degli «anziani» proviene dall’AT ed era presente nel giudaismo, che designava così i membri del Sinedrio (nessuna donna poteva farne parte). In ebraico il termine zāqen «anziano, vecchio» (pl. zeqenîm) proviene da zāqān «barba» (cfr. Lv 13,29s; 14,9); perciò «vecchio» (Gn 25,8; 35,29) significava di per sé «barboso, portatore di barba». Tale termine venne a designare pure gli «anziani» come dignitari in una famiglia, città, tribù o nazione (Es 3,16; Lv 4,15; Dt 19,12; 21,3.19; 22,15; 25,7; 31,29; 2 Re 23,1; 19,2). Era evidente il rapporto fra «anziano d’età» e il maschio portatore di barba (quindi nessun «sbarbatello»). E come si sa agli Ebrei era proibito di tagliare i canti della barba (Lv 19,27; 21,5), che perciò era folta e lunga (2 Sm 10,4), come per gli Ebrei ortodossi odierni; erano i pagani a fare diversamente (Gr 9,26; 25,23; 49,32). È evidente che ciò distingueva uomini da donne ed era insito nella cultura giudaica che le donne non potessero condurre una radunanza, prendere decisioni autorevoli o insegnare.

     ■ «La donna impari in silenzio con ogni sottomissione. 12Poiché non permetto alla donna d’insegnare, né d’usare autorità sull’uomo, ma stia in silenzio» (1 Tm 2,11s). Si noti che «insegnare» significa «esercitare l’autorità» (cfr. Tt 2,15; cfr. l’abbinamento in anche Mt 21,23; Mc 1,22.27; Lc 4,32); e Paolo escludeva ambedue da parte della donne nei confronti dell’uomo all’interno della chiesa e del matrimonio. Il primo argomento usato qui da Paolo è la precedenza nella creazione di Adamo rispetto a Eva, per evidenziare il principio dell’autorità (v. 13). Il secondo argomento usato qui da Paolo riguarda il fatto che Eva fu sedotta (v. 14) e che quindi la donna, per la sua natura di ciclica instabilità è più soggetta alla seduzione del nemico; molte delle eresie, che sono sorte durante la storia della chiesa, derivano da donne mistiche e visionarie. Il terzo argomento usato qui da Paolo riguarda la vocazione primaria della donna: la maternità (v. 15).

 

Prima di dichiarare con zelo e veemenza asserzioni così definitive su ciò che la Bibbia affermerebbe, come ha fatto Davide Casà — «sinceramente nella Parola di Dio non vi è alcun versetto (ripeto, nessun versettttttto) che…» —, si fa sempre bene a investigarla prima con uno studio serio e rigoroso. Altrimenti le brutte figure sono programmate!

     Poi si fa bene a non partire da una «teologia dell’esperienza» («conosco una sorella che…»), ma sempre da un’accurata esegesi contestuale. Si può usare più volte l’avverbio «sinceramente», ma esso non garantisce la giustezza delle proprie asserzioni, ma al massimo qui la mancanza di una conoscenza approfondita della Bibbia. E prima di voler dare «gloria a Dio» per qualcosa, ci si sinceri a priori che ciò corrisponda alla sua volontà! Infatti non bisogna rendersi colpevoli dinanzi a Dio, aggiungendo o togliendo riguardo alla sua Parola, rischiando così di perdere la sua presenza, la sua benedizione e il suo premio.

     Concludo, usando le sue stesse parole: «Spero d’essermi spiegato bene!!!!». La «pace», che ricambio con piacere, Dio l’accorda a coloro che si sottomettono alla sua Parola e ubbidiscono. La perdono invece coloro che vanno avanti per «prurito d’udire» e «secondo le loro proprie voglie» (2 Tm 4,3). Voglio confidare che ciò non sia il caso di Davide Casà, vista la sua sincerità.

 

Pastorato femminile: tesi a confronto 1 {Antonella Valenti - Nicola Martella} (T/A)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Pastorato_femminile_cfr2_Ori.htm

08-12-2007; Aggiornamento:

 

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