1. Le questioni
Ogni tanto incrocio i contributi della
pagina «La Chiesa come Corpo di Cristo. “Non le Chiese ma la Chiesa”».
Ammetto che ogni volta mi sento irritato da asserzioni del genere, che sono
addirittura diventate titolo. Perché mai dovrebbe esserci una contraddizione fra
l’assemblea e le assemblee del Messia? La «chiesa di Dio» (At 20,28; 1 Cor 1,2; 10,32…) non è essa
formata dalle «chiese di Dio» (1 Cor 11,16; 1 Ts 2,14; 2 Ts 1,4)? Non
sono le singole «chiese di Cristo» (Rm 16,16; cfr. 2 Cor 8,23) a formare
la «chiesa di Cristo»? (per
altro proprio questa locuzione non compare mai nel NT!). La chiesa quale
corpo di Cristo (Ef 5,23; Col 1,18.24) non è essa formata da varie e molte
membra (Rm 12,4; 1 Cor 12,12.14.20)? Quindi, tale distinzione
programmatica è solo un’errata ideologia dottrinaria, che non trova
riscontro nel NT.
2. Un po’ di
ricerca
Per quanto ho capito, l’autore è «Cosimo Lo Nardo» di Fano (Pesaro), visto che è
lui a farne pubblicità nel Web e ad averla sulla sua pagina personale. Egli si
definisce «cristiano»; per quello che capisco, è di orientamento
pentecostale, sebbene le immagini lo collocherebbero più fra i carismaticisti
con legami col mondo latino-americano e con simpatie con alcune forme giudaiche.
3. Idolatria
addomesticata?
Mi ha meravigliato l’uso delle tante immagini di Gesù. E altresì mi ha
lasciato di stucco la risposta di un suo compagno di via a chi contestava l’uso
di immagini di Cristo: «…noi cristiani stiamo un po’ più avanti nella
rivelazione biblica»! (qui).
Come «più avanti»? Hanno rivelazioni speciali, che fanno mettere la sacra
Scrittura in soffitta e la fanno considerare come oramai superata? Vuoi vedere
che è arrivata la «perfezione» (1 Cor 13,10) e non ce ne siamo accorti?
Mi ha sorpreso che Cosimo Lo Nardo, invece di disapprovare una tale concezione,
cerca di supportarla, spostando il discorso sull’idolatria spirituale:
«Ci sono anche altre più nascoste e tenaci forme d’idolatria, che potrebbero
restare nei meandri bui del nostro cuore tortuoso, se la Parola di Dio non le
svelasse. Infatti, l’idolatria è anche nascosta nel cuore». Poi cita vari brani
a suo favore: 1 Samuele 15,23 ostinazione; Ezechiele 14,1-11; 16,17 «i loro
idoli nel loro cuore» (tuttavia, sebbene non se ne sia accorto, qui si
trattata di idoli veri!); Efesini 5,5s avarizia; Colossesi 3,5 cupidigia. Poi
conclude: «L’avarizia, la cupidigia, la ribellione, l’orgoglio, sono tutte forme
d’idolatria».
È proprio un modo singolare per affrontare e liquidare tale tema!
Un’applicazione spirituale dell’idolatria dovrebbe eliminare il
significato proprio della stessa? È come se la fornicazione spirituale o
l’adulterio spirituale (nel senso dell’idolatria: Gr 3,9 «adulterio con
la pietra e col legno»; Ez 6,9; 23,37 «adulterio con i loro idoli»)
debellasse di per sé l’uso materiale delle stesse e le sottraesse al giusto
giudizio di Dio (1 Cor 5,11; 6,9ss; Ap 21,8; 22,15). Come mostrano questi ultimi
brani ogni forma d’idolatria e ogni uso indebito della sessualità (fornicazione
eterosessuale e omosessuale, adulterio, ecc.), se non c’è un vero e sincero
ravvedimento, escludono
dal regno di Dio, destinano allo stagno di fuoco e tolgono, perciò, ogni
possibilità di entrare nella futura città di Dio.
4. La chiesa sì,
ma le chiese no?
Torniamo alla tesi di base: «Non le chiese ma la chiesa». Il tutto suona
molto «spirituale», ma non è realistico, non basandosi sull’esegesi contestuale
della sacra Scrittura. Se l’autore di tale pagina facesse una analisi
approfondita del NT, senza paraocchi ideologici, prenderebbe atto che il titolo
della sua pagina è semplicemente falso ed è solo una trovata ideologica,
mossa da sentimenti o convincimenti soggettivi. Oltre a quanto già detto sopra,
facciamo alcuni esempi biblici, che smentiscono tale tesi programmatica.
■ «Tutte le
chiese dei Gentili» (Rm 16,4); qui sono distinte da quelle giudaiche.
■ «Tutte le
chiese di Cristo vi salutano» (Rm 16,16).
■ «E così ordino in tutte le chiese» (1 Cor 7,17).
■ «Le
chiese di Dio» (1 Cor 11,16).
■ «Come si fa in tutte le chiese dei santi» (1 Cor 14,34).
■ «Le
chiese dell’Asia vi salutano» (1 Cor 16,19); questa era una specifica
provincia romana.
■ «...questo fratello, la cui lode nella predicazione dell’Evangelo è sparsa
per tutte le chiese» (2 Cor 8,18).
■ «L’ansietà per tutte le chiese» (2 Cor 11,28).
■ «Tutte le chiese conosceranno che…» (Ap 2,23).
Questi sono solo
alcuni dei brani. Ce ne sono tanti altri. Essi tutti mostrano che nel NT si
parlava spesso di chiese al plurale. Non c’è alcuna contraddizione fra la
«chiesa, per tutta la Giudea,
la Galilea e la Samaria» (At 19,31; si notino le differenti zone) e le «chiese
della Giudea, che sono in Cristo» (Gal 1,22; cfr. 2 Ts 2,14).
Per cui il titolo di tale pagina è semplicemente sbagliato.
Basterà questo all’autore per fargli cambiare titolo della pagina e
atteggiamento teologico? Ce lo auguriamo, ma non ci illudiamo… specialmente se
ci sono in ballo sedicenti nuove e nuovissime «rivelazioni», che
sarebbero «più avanti nella rivelazione biblica».
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Non_le_chiese_UnV.htm
01-10-2011; Aggiornamento: |