Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Le diversità possono essere una risorsa oppure diventano un problema.
 Ecco le parti principali:
■ Entriamo in tema (il problema)
■ Uniti nella verità
■ Le diversità quale risorsa
■ Le diversità e le divisioni
■ Aspetti connessi.
 
Il libro è adatto primariamente per conduttori di chiesa, per diaconi e per collaboratori attivi; si presta pure per il confronto fra leader e per la formazione dei collaboratori. È un libro utile per le «menti pensanti» che vogliano rinnovare la propria chiesa, mettendo a fuoco le cose essenziali dichiarate dal NT.

 

Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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NON LE CHIESE, MA LA CHIESA?

 

 di Nicola Martella

 

1. Le questioni

     Ogni tanto incrocio i contributi della pagina «La Chiesa come Corpo di Cristo. “Non le Chiese ma la Chiesa”».

     Ammetto che ogni volta mi sento irritato da asserzioni del genere, che sono addirittura diventate titolo. Perché mai dovrebbe esserci una contraddizione fra l’assemblea e le assemblee del Messia? La «chiesa di Dio» (At 20,28; 1 Cor 1,2; 10,32…) non è essa formata dalle «chiese di Dio» (1 Cor 11,16; 1 Ts 2,14; 2 Ts 1,4)? Non sono le singole «chiese di Cristo» (Rm 16,16; cfr. 2 Cor 8,23) a formare la «chiesa di Cristo»? (per altro proprio questa locuzione non compare mai nel NT!). La chiesa quale corpo di Cristo (Ef 5,23; Col 1,18.24) non è essa formata da varie e molte membra (Rm 12,4; 1 Cor 12,12.14.20)? Quindi, tale distinzione programmatica è solo un’errata ideologia dottrinaria, che non trova riscontro nel NT.

 

2. Un po’ di ricerca

     Per quanto ho capito, l’autore è «Cosimo Lo Nardo» di Fano (Pesaro), visto che è lui a farne pubblicità nel Web e ad averla sulla sua pagina personale. Egli si definisce «cristiano»; per quello che capisco, è di orientamento pentecostale, sebbene le immagini lo collocherebbero più fra i carismaticisti con legami col mondo latino-americano e con simpatie con alcune forme giudaiche.

 

3. Idolatria addomesticata?

     Mi ha meravigliato l’uso delle tante immagini di Gesù. E altresì mi ha lasciato di stucco la risposta di un suo compagno di via a chi contestava l’uso di immagini di Cristo: «…noi cristiani stiamo un po’ più avanti nella rivelazione biblica»! (qui). Come «più avanti»? Hanno rivelazioni speciali, che fanno mettere la sacra Scrittura in soffitta e la fanno considerare come oramai superata? Vuoi vedere che è arrivata la «perfezione» (1 Cor 13,10) e non ce ne siamo accorti?

     Mi ha sorpreso che Cosimo Lo Nardo, invece di disapprovare una tale concezione, cerca di supportarla, spostando il discorso sull’idolatria spirituale: «Ci sono anche altre più nascoste e tenaci forme d’idolatria, che potrebbero restare nei meandri bui del nostro cuore tortuoso, se la Parola di Dio non le svelasse. Infatti, l’idolatria è anche nascosta nel cuore». Poi cita vari brani a suo favore: 1 Samuele 15,23 ostinazione; Ezechiele 14,1-11; 16,17 «i loro idoli nel loro cuore» (tuttavia, sebbene non se ne sia accorto, qui si trattata di idoli veri!); Efesini 5,5s avarizia; Colossesi 3,5 cupidigia. Poi conclude: «L’avarizia, la cupidigia, la ribellione, l’orgoglio, sono tutte forme d’idolatria».

     È proprio un modo singolare per affrontare e liquidare tale tema! Un’applicazione spirituale dell’idolatria dovrebbe eliminare il significato proprio della stessa? È come se la fornicazione spirituale o l’adulterio spirituale (nel senso dell’idolatria: Gr 3,9 «adulterio con la pietra e col legno»; Ez 6,9; 23,37 «adulterio con i loro idoli») debellasse di per sé l’uso materiale delle stesse e le sottraesse al giusto giudizio di Dio (1 Cor 5,11; 6,9ss; Ap 21,8; 22,15). Come mostrano questi ultimi brani ogni forma d’idolatria e ogni uso indebito della sessualità (fornicazione eterosessuale e omosessuale, adulterio, ecc.), se non c’è un vero e sincero ravvedimento, escludono dal regno di Dio, destinano allo stagno di fuoco e tolgono, perciò, ogni possibilità di entrare nella futura città di Dio.

 

4. La chiesa sì, ma le chiese no?

     Torniamo alla tesi di base: «Non le chiese ma la chiesa». Il tutto suona molto «spirituale», ma non è realistico, non basandosi sull’esegesi contestuale della sacra Scrittura. Se l’autore di tale pagina facesse una analisi approfondita del NT, senza paraocchi ideologici, prenderebbe atto che il titolo della sua pagina è semplicemente falso ed è solo una trovata ideologica, mossa da sentimenti o convincimenti soggettivi. Oltre a quanto già detto sopra, facciamo alcuni esempi biblici, che smentiscono tale tesi programmatica.

     ■ «Tutte le chiese dei Gentili» (Rm 16,4); qui sono distinte da quelle giudaiche.

     ■ «Tutte le chiese di Cristo vi salutano» (Rm 16,16).

     ■ «E così ordino in tutte le chiese» (1 Cor 7,17).

     ■ «Le chiese di Dio» (1 Cor 11,16).

     ■ «Come si fa in tutte le chiese dei santi» (1 Cor 14,34).

     ■ «Le chiese dell’Asia vi salutano» (1 Cor 16,19); questa era una specifica provincia romana.

     ■ «...questo fratello, la cui lode nella predicazione dell’Evangelo è sparsa per tutte le chiese» (2 Cor 8,18).

     ■ «L’ansietà per tutte le chiese» (2 Cor 11,28).

     ■ «Tutte le chiese conosceranno che…» (Ap 2,23).

 

Questi sono solo alcuni dei brani. Ce ne sono tanti altri. Essi tutti mostrano che nel NT si parlava spesso di chiese al plurale. Non c’è alcuna contraddizione fra la «chiesa, per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria» (At 19,31; si notino le differenti zone) e le «chiese della Giudea, che sono in Cristo» (Gal 1,22; cfr. 2 Ts 2,14).

     Per cui il titolo di tale pagina è semplicemente sbagliato.

     Basterà questo all’autore per fargli cambiare titolo della pagina e atteggiamento teologico? Ce lo auguriamo, ma non ci illudiamo… specialmente se ci sono in ballo sedicenti nuove e nuovissime «rivelazioni», che sarebbero «più avanti nella rivelazione biblica».

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Non_le_chiese_UnV.htm

01-10-2011; Aggiornamento:

 

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