Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Generi & ruoli 1

 

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L’uomo e la donna nella Bibbia— Generi e ruoli 1:

   Ecco le parti principali:
■ Entriamo nel tema (la problematica)
■ I generi nella Bibbia
■ Il matrimonio nella Bibbia

 

La donna nel Nuovo Testamento — Generi e ruoli 2

   Ecco le parti principali:
■ La posizione della donna nella chiesa
■ Il ministero della donna nella chiesa
■ Aspetti conclusivi
■ La mia donna  

 

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Generi & ruoli 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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MOLTIPLICATEVI, MA NON TROPPO!

 

 di Nicola Martella

 

La questione del lettore

La risposta

 

Non è mia intenzione entrare in una discussione fra fratelli all’interno di una realtà ecclesiale locale, né prendere partito per qualcuno. D’altro canto, è stata richiesta la mia opinione da un lettore e uno dei servizi offerto dal sito «Fede controcorrente» è di rispondere ai quesiti posti. Confido nella maturità dei fratelli che quanto qui detto non verrà usato in modo strumentale per questioni e situazioni che non conosco. Non potendo verificare le cose con tutte le parti in causa, devo necessariamente ritenere che chi ha posto il quesito, abbia rappresentato correttamente i fatti e le opinioni altrui. Le mie riflessioni vogliono rappresentare solo un approfondimento biblico, su cui riflettere.

 

 

La questione del lettore  

 

Qual è l’orientamento biblico in relazione al numero dei figli? Più d’una volta, purtroppo, ho dovuto ascoltare affermazioni del genere uscite dalla bocca d’un leader evangelico e di sua moglie: «Fare molti figli il giorno d’oggi, considerate le svariate difficoltà che ci sono, non è saggio, è sbagliato. I figli costano e pure tanto. Chi fa molti figli rischia di farli vivere nel disagio e nella povertà, e questo è diabolico».

     Chiaramente, il sottoscritto, avendo 4 figli, (grazie a Dio), sentendosi disturbato da affermazioni del genere, ha provato più volte a controbattere, dimostrando il contrario proprio attraverso il vissuto famigliare.

     La mia domanda è questa: La linea del leader in questione è biblica, oppure no? È veramente diabolico fare molti figli, anche se moglie e marito credenti lo fanno a mo’ di scelta consapevole? {Dario Costantini; 29-09-008}

 

 

 

La risposta ▲

 

I figli hanno costato da sempre tempo, denaro, nervi, impegno, lacrime, notti insonni, preoccupazioni e quant’altro. In tutta la Bibbia non c’è un solo verso in cui Dio ingiunga ai genitori di fare solo un certo numero di figli.

     Nei tempi biblici, avere molti figli era invece, oltre a un onore e a segno di benedizione divina, una assicurazione per la vecchiaia. Chi non aveva figli, guardava alla vecchiaia con timore e preoccupazione. I figli davano anche un peso sociale e una famiglia numerosa poteva difendersi meglio dagli avversari. Per questo è scritto: «Ecco, i figli sono un’eredità che viene dall’Eterno; il frutto del seno materno è un premio. Quali le frecce in mano a un prode, tali sono i figli della giovinezza. Beati coloro che ne hanno il turcasso pieno! Non saranno confusi quando parleranno coi loro nemici alla porta» (Sal 127,3ss).

     Anche gli scrittori dell’Antico Testamento sapevano che i figli costano, ma non per questo si legge mai una singola volta che rimproverarono chi li metteva al mondo copiosamente. Dio disse alla prima coppia: «Siate fecondi e moltiplicate e riempite la terra» (Gn 1,28), come similmente prima lo disse agli animali marini e ai volatili (v. 22); poi lo ripeté agli uomini, dopo il diluvio (Gn 9,1.7). Non si legge di nessuna clausola secondaria del tipo: «Moltiplicatevi, ma non fate molti figli, poiché rischiereste di farli vivere nel disagio e nella povertà e, in tal modo, fareste il gioco del diavolo».

     Anche nel Nuovo Testamento non c’è un comandamento al riguardo, ma solo una scelta fra rimanere singoli per il regno di Dio (1 Cor 7,7.34) o sposarsi e servire Dio in coppia (1 Cor 9,5; At 18,26; 1 Cor 16,19).

     Al conduttore Paolo prescrisse che «governi bene la propria famiglia e tenga i figli in sottomissione e in tutta riverenza» (1 Tm 3,4; Tt 1,16), ma non gli ingiunse un certo numero di figli; così anche per i «servitori» (1 Tm 3,12).

     Perciò quella del numero dei figli è una questione che ogni coppia deve liberamente e responsabilmente considerare dinanzi a Dio solo. Nessuno può prescrivere qualcosa in merito nelle chiese. Si legge: «Guai a colui che dice a suo padre: “Perché generi?”; e a sua madre: “Perché partorisci?”» (Is 45,10). Tale domanda è inopportuna anche se la pongono altri. Dio fece scrivere a Geremia una lettera ai deportati in Babilonia, dicendo loro tra altre cose: «Fabbricate delle case e abitatele; piantate dei giardini e mangiatene il frutto; prendete delle mogli e generate figli e figlie; prendete delle mogli per i vostri figli; date marito alle vostre figlie perché facciano figli e figlie; e moltiplicate là dove siete, e non diminuite» (Gr 29,5s).

     Tutto ciò ha anche un aspetto sociale. È strano che in un tempo in cui la piramide generazionale si sta capovolgendo (sempre più anziani e sempre meno giovani), si possa consigliare di non fare figli o di non farne più di tanti. Chi pagherà, un giorno, la pensione a chi oggi non mette al mondo abbastanza figli? Voglio ricordare che una coppia si moltiplica veramente solo da tre figli in poi; genitori che fanno solo due figli, sostituiscono nel mondo solo se stessi, premesso che i figli arrivino all’età riproduttiva pure loro.

     La linea di tale leader, così come Dario l’ha espressa, non è per nulla biblica né per altro sensata. È questo un «segno dei tempi» di una società che ricerca l’edonismo, il materialismo e il godimento dei piaceri come bene in sé? Come può essere «diabolico» qualcosa per la quale Dio ha più volte dato un espresso comando (Gn 1,28; 9,1.7), senza mai revocarlo in modo chiaro ed esplicito?

     Per ogni «scelta consapevole» che i credenti fanno, avranno oneri e onori. Nessun leader religioso però può prescrivere alla coscienza di una coppia credente il numero di figli da fare. Questo sta nella loro libertà e responsabilità. [ L’etica della libertà e della responsabilità]

 

Per l’approfondimento di Genesi 1,28 e della moltiplicazione si veda Nicola Martella, Esegesi delle origini. Le Origini 2 (Punto°A°Croce, Roma 2006), pp. 84-87.

 

Moltiplicatevi, ma non troppo? Parliamone (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Moltiplicatevi_non_troppo_GeR.htm

03-10-2008; Aggiornamento: 11-10-2008

 

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