Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Dall’avvento alla parusia

 

Missione

 

 

 

 

La prima parte del «Panorama del NT» porta il titolo «Dall’avvento alla parusia», ossia dalla prima alla seconda venuta del Signor Gesù. Questo titolo evidenzia la tensione in cui erano posti i cristiani del primo secolo (e noi oggi). Essi guardavano indietro all’incarnazione, ai patimenti e alla risurrezione di Gesù quale Messia (primo avvento) e guardavano parimenti avanti alla manifestazione del Signore, del suo regno e della sua salvezza. Il termine «avvento» mette quindi in evidenza l’abbassamento del Messia , mentre «parusia» (gr. parousía «venuta, arrivo») evidenzia la manifestazione gloriosa del Signore alla fine dei tempi. Questo è altresì l’uso che si fa di questi due termini nella teologia.

   Ecco le sezioni dell'opera:
■ Aspetti introduttivi
■ Gesù di Nazaret
■ Gli Evangeli
■ Dall’ascensione alla fine dei tempi
■ Aspetti conclusivi

 

► Vedi al riguardo la Recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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DEL GIUDEO PRIMA E POI DEL GRECO

 

 di Nicola Martella

 

Un lettore ci ha presentato la seguente questione.

 

Caro Nicola, grazie tanto per il tuo lavoro con il tuo sito... è una miniera di ottimi insegnamenti! Tra i tuoi articoli, hai mai parlato della frase «del Giudeo prima, e poi del Greco»? C’è chi dice che dobbiamo prima evangelizzare gli Ebrei e poi i Gentili, dovunque andiamo. Personalmente non sono convinto di questa interpretazione. Secondo te, Paolo cosa voleva intendere? Tuo fratello in Cristo. {Wesley Copperwheat; 17 aprile 2010}

 

Ad aspetti rilevanti di tale questione rispondiamo qui di seguito.

 

Il divenire storico

     Era scontato che gli apostoli, essendo Ebrei, evangelizzassero a Pentecoste e nei primi tempi dopo soltanto Ebrei. Pur avendo dato il Signore Gesù il «grande mandato» di rendere i popoli suoi discepoli, essi filtrarono ciò con le loro convenzioni culturali, ostili ai Gentili, e fecero orecchio di mercante. Non a caso il Signore dovette costringere Pietro a recarsi dal pagano Cornelio (At 10). È scritto: «E tutti i credenti circoncisi che erano venuti con Pietro, rimasero stupiti che il dono dello Spirito Santo fosse sparso anche sui Gentili» (v. 45; 11,1.18ss).

     Gesù aveva questo programma con Paolo: «Egli è uno strumento, che ho eletto per portare il mio nome davanti ai Gentili, e ai re, e ai figli d’Israele» (At 9,15); si noti la sequenza degli elementi! Anche lui, essendo un Ebreo, in ogni città, dove si recava con la sua squadra missionaria, usò la strategia di recare a loro per prima l’Evangelo. Ciò era evidentemente più facile, poiché gli Ebrei conoscevano l’AT e le promesse messianiche; un Ebreo convertito poteva essere una gran luce per la testimonianza di Gesù quale Messia là, dove viveva, e, conoscendo le Scritture, poteva diventare in breve tempo un maestro della dottrina del nuovo patto per gli altri.

     Quando però la massa dei Giudei rifiutava l’Evangelo e addirittura osteggiava o perseguitava Paolo, egli separava i discepoli ebrei dagli altri Giudei e si rivolgeva ai Gentili (At 13,45s.48; 14,2.5).

 

Onori e oneri della precedenza storica

     L’espressione «del Giudeo prima, del Greco poi» si trova tre volte nel NT.

     ■ «Io sono debitore tanto ai Greci quanto ai Barbari, tanto ai savi quanto agli ignoranti; cosicché, per quanto sta in me, io sono pronto ad annunziare l’Evangelo anche a voi che siete in Roma. Poiché io non mi vergogno dell’Evangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza d’ogni credente: del Giudeo prima e poi del Greco» (Rm 1,16ss).

     Paolo era «l’apostolo dei Gentili» (Rm 11,13; Gal 2,8; cfr. 1 Tm 2,7). Come tale sentiva un debito verso tutti. L’espressione «l’Evangelo… è potenza di Dio per la salvezza d’ogni credente: del Giudeo prima e poi del Greco», non intende che bisogna recarsi prima ai Giudei, ma che la salvezza mediante l’Evangelo è arrivata prima a loro. Infatti, le promesse erano state fatte agli Israeliti ed essi erano i destinatari naturali (At 13,34; Rm 9,4; 15,8). Tale brano esprime la precedenza storica, come è espresso anche qui dal Signore: «Mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra» (At 1,8).

 

     ■ «Dio… renderà a ciascuno secondo le sue opere: vita eterna a quelli che, con la perseveranza nel ben operare, cercano gloria e onore e immortalità; ma a quelli che sono contenziosi e non ubbidiscono alla verità ma ubbidiscono alla ingiustizia, ira e indignazione. Tribolazione e angoscia sopra ogni anima d’uomo che fa il male: del Giudeo prima, e poi del Greco; ma gloria e onore e pace a chiunque opera bene: al Giudeo prima e poi al Greco; poiché dinanzi a Dio non c’è riguardo a persone» (Rm 2,6-11).

     Qui troviamo il risvolto della medaglia. Agli onori corrispondono poi gli oneri. Al privilegio di aver ricevuto per primi le promesse, corrisponde poi la severità del giudizio verso coloro che hanno rifiutato la grazia di Dio. Lo stesso vale poi per chi fa ciò che piace a Dio, ossia cercarlo e accettare la sua salvezza. Si noti qui che Paolo con tale espressione voleva indicare semplicemente la totalità degli uomini rispetto al giudizio e alla salvezza: «ogni anima d’uomo… chiunque… poiché dinanzi a Dio non c’è riguardo a persone». Si trattava quindi soltanto di un modo retorico d’esprimersi.

 

Aspetti conclusivi

     D’una sedicente dottrina (quindi, di un comando esplicito), secondo cui bisogna andare prima a evangelizzare gli Ebrei e soltanto dopo i Gentili, non v’è traccia nel NT! Paolo insegnava che «…Dio, nostro Salvatore… vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità» (1 Tm 2,3s). Gesù disse: «Andate per tutto il mondo e predicate l’Evangelo a ogni creatura» (Mc 16,15); ossia: «Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli… insegnando loro d’osservare tutte quante le cose che v’ho comandate» (Mt 28,19s).

 

Del Giudeo prima poi del Greco? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Giudeo-prima_poi-Greco_Avv.htm

12-05-2010; Aggiornamento: 14-05-2010

 

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