Questo articolo è
nato elaborando i seguenti articoli e temi di discussione:
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Omosessualità è fornicazione? Parliamone
{Nicola Martella} (T)
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Omosessualità quale fornicazione? {Gianni Geraci - Nicola Martella} (T/A)
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Gay Pride e gay «cristiani» {Nicola Martella} (A)
La domanda cocente
che si pone, è la seguente: «Gay Pride» (orgoglio gay) o «Jesus Pride»
(orgoglioso / fiero di Gesù)? Inoltre la scelta è tra «gay inside» (gay
internamente) e «Jesus inside» (Gesù internamente).
■ Biblicamente parlando, il «Gay Pride» (orgoglio gay) può essere
paragonato alla logica del «vecchio uomo». Per chi ha accettato Gesù quale
Signore e Salvatore, «il nostro vecchio uomo è stato
crocifisso
con lui, affinché il corpo del peccato fosse annullato, affinché noi
non serviamo più al peccato» (Rm 6,6). Chi è «Jesus
inside» (avente Gesù internamente) non può essere «gay inside», ma può solo
vivere secondo questa raccomandazione — corrispondete all’ingiunzione di Gesù
all’adultera: «Va’ e non peccare più» (Gv 8,11) — «Non regni dunque il
peccato nel vostro corpo mortale per ubbidirgli nelle sue concupiscenze; e non
prestate le vostre membra come strumenti d’iniquità al peccato; ma presentate
voi stessi a Dio come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti
di giustizia a Dio» (Rm 6,12s).
■ Chi non è solo religioso, ma ha fatto un’esperienza personale con Gesù
mediante lo Spirito Santo e conformemente alla sua Parola (rigenerazione, nuova
nascita), non può che essere solo «Jesus Pride» (orgoglioso / fiero di
Gesù). Egli si spoglia del «vecchio uomo» (abitudini, convenzioni, natura del
«mondo»), «che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici» ed è
disposto invece a essere rinnovato nello spirito della sua mente e a «rivestire
l’uomo nuovo che è creato
all’immagine di Dio nella giustizia
e nella santità che procedono dalla
verità» (Ef 4,22ss). Gli
apostoli, avendo fatto l’esperienza della rigenerazione e del rivestimento
mediante lo Spirito Santo, erano fieri e gioiosi di appartenere a Gesù e
addirittura di soffrire per Lui. Dopo che i membri del Sinedrio malmenarono
Pietro e Giovanni, proibendo loro di predicare nel nome di Gesù (At 5,40), essi
tornarono alla chiesa «rallegrandosi d’essere stati reputati degni di essere
vituperati per il nome di Gesù» (v. 41). Essi erano quindi «Jesus Pride».
Pietro stesso raccomandava perciò tale atteggiamento di fierezza cristiana: «Se
uno patisce come cristiano, non se ne vergogni, ma glorifichi Dio portando
questo nome» (1 Pt 4,16). Anche Paolo era «Jesus Pride»: «Le cose che
m’erano guadagni, io le ho reputate danno a motivo di Cristo. Anzi, a dir vero,
io reputo anche ogni cosa essere un danno di fronte alla eccellenza della
conoscenza do Cristo Gesù, mio Signore, per il quale rinunciai a tutte codeste
cose e le reputo tanta spazzatura alfine di guadagnare Cristo» (Fil 3,7s).
Conscio del suo mandato e del suo ministero, poteva dire ai credenti: «Ora io
mi rallegro nelle mie sofferenze per voi; e quel che manca alle afflizioni di
Cristo, lo compio nella mia carne a favore del corpo di lui, che è la chiesa»
(Col 1,24). Con questa fierezza di Cristo, affrontò le avversità e le crisi più
immani in cui si trovò per ubbidire a Gesù Cristo (2 Cor 11,23-33).
■ Quindi, «Gay Pride» o «Jesus Pride»?: Ogni vero seguace di Cristo, che è
passato dalle tenebre alla luce, non può che scegliere non può che scegliere
d’essere solo «fiero per Gesù». Per tali discepoli sarà fiero anche
Gesù dinanzi al trono di Dio: «Chiunque dunque mi riconoscerà davanti
agli uomini, anch’io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei cieli»
(Mt 10,32); ogni altra via significa rinnegarlo ed essere rinnegato (v. 33). Al
conduttore della chiesa di Sardi Gesù disse: «Tu hai alcuni pochi in Sardi
che
non hanno contaminato le loro
vesti; essi cammineranno con me in
vesti bianche, perché ne son degni. Chi vince sarà così vestito di vesti
bianche, e io non cancellerò il suo nome dal libro della vita, e
confesserò il suo nome nel cospetto del Padre mio e nel
cospetto dei suoi angeli» (Ap 3,4s).
Per l’approfondimento si vedano in
Nicola Martella,
Disturbi e abusi,
Sesso & Affini 3 (Punto°A°Croce, Roma 1998), gli articoli: «L’omosessualità»,
pp. 157-171; «Omosessualità e Bibbia», pp. 172-184; «L’amicizia fra uomini», pp.
185-193. |
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Gay Pride e gay «cristiani»
{Nicola Martella} (A)
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I gay dicono che anche Gesù e alcuni apostoli fossero tali 1
{Nicola Martella} (A)
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I gay dicono che anche Gesù e alcuni apostoli fossero tali 2
{Nicola Martella} (A)
►
I gay dicono di amare Gesù, pur rimanendo tali
{Nicola Martella} (A)
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Omosessualità è fornicazione? Parliamone
{Nicola Martella} (T)
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Omosessualità quale fornicazione?
{Gianni Geraci - Nicola Martella} (T/A)
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Per i gay anche Gesù e alcuni apostoli erano tali? Parliamone 1
{Nicola Martella} (T)
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Per i gay anche Gesù e alcuni apostoli erano tali? Parliamone 2
{Nicola Martella} (T)
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Gay_inside_pride_OiG.htm
17-06-2008; Aggiornamento:
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