Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Sessualità e contestiSesso & affini 1: Qui è trattata la sessualità nella società e nella Bibbia. Ecco le parti principali:
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Tenerezza e fedeltàSesso & affini 2: Qui sono presentati alcuni consigli per vivere una sessualità matrimoniale felice. Ecco le parti principali:
■ Fra rinuncia e attesa
■ Prima del matrimonio
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■ Matrimonio e sesso
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Disturbi e abusiSesso & affini 3: Qui sono trattati i problemi del sesso e le sue deviazioni. Ecco le parti principali:
■ Aspetti della consulenza
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LA FEDE SECONDO GIANNI GERACI, MILITANTE GAY

 

 di Nicola Martella

 

La questione del lettore

La risposta

 

Dopo aver visionato in rete un video, suggeritomi da un lettore, in cui di Gianni Geraci veniva intervistato sul tema dell'omosessualità, l'ho analizzato dal punto di vista biblico. Ne è nato un articolo, che ho mandato allo stesso Geraci in anticipo rispetto alla pubblicazione, perché egli lo leggesse e facesse eventuali osservazioni in merito. Egli lo ha letto e, rispondendomi in modo provvisorio, ha affermato che mi invierebbe una risposta ampia e sufficiente. La nostra corrispondenza e la sua risposta saranno messe extra in rete. Nell'attesa di una sua risposta esauriente, pubblico intanto questo articolo, anche visto che egli mi ha scritto: «Se vuoi mettere in rete il tuo commento, ritieniti libero di farlo con il mio consenso». {23-11-2008}

 

 

La questione del lettore  

 

Giorni fa, guardando un programma televisivo, «Le Iene», mi sono imbattuto in quest’intervista d’un «credente» omosessuale. Sull’omosessualità credo che se ne è parlato abbastanza sul sito. Ma se riterrai opportuno, per prendere spunto su temi da dibattere, ti lascio il link per visionare il video (segue dopo la pubblicità iniziale). {Vincenzo Russillo; 17 novembre 2008}

 

 

La risposta ▲

 

Gianni Geraci è strettamente legato al Gruppo del «Guado» di Milano e nel 1996 è stato nominato portavoce del «Coordinamento Gruppi di Omosessuali Cristiani in Italia». In rete è pieno di suoi scritti sul tema della fede e dell'omosessualità; egli stesso racconta di se stesso e della sua attività per filo e per segno anche in forma scritta, cosa che è stata poi ripresa da vari siti, ad esempio da gruppi o comunità di base come «noi siamo chiesa». Esistono anche registrazioni audio, ad esempio quella fatta dalla rivista da Macromedia (2008) o su Radio radicale nell'ambito del Gay Pride 2008. Con lui mi sono scritto privatamente e anche sul sito c’è già un confronto con lui. L’ho trovato molto più umano e disponibile di altri attivisti omosessuali presunti cristiani, i quali reagiscono perlopiù in modo aggressivo e violento a ogni minima critica e tirano subito fuori il «cartellino rosso» per sanzionare una presunta omofobia altrui. Premetto subito che non mi sento meno peccatore di un omosessuale, sebbene abbia sperimentato la salvezza per grazia mediante la fede (Ef 2,8), né è mio interesse avversare i singoli gay in quanto persone. Qui si tratta del fatto se la «fede» (quella in Cristo) possa prescindere dalla «verità» rivelata nella sacra Scrittura, nel nostro caso riguardo all'etica sessuale, visto che Gianni Geraci afferma di essere un omosessuale cristiano.

     Qui di seguito analizziamo esclusivamente il filmato ripreso presso l’associazione milanese «Il Guado». In esso Gianni Geraci appare simpatico, umano e suadente. Sebbene l’intervistatore delle «Iene» lo incalzi, riesce a mantenere la calma. La sua appare una fede sacramentale (cfr. l’uso della confessione, del rosario, recita dei vespri) legata alla chiesa di Roma, chiamata da lui sua «madre»; è una spiritualità cristianizzata che attinge a varie fonti (Gesù, Martin Luther King [la cui moralità eterosessuale era anch’essa discutibile, perché libertina], Gandhi, papa Giovanni XXIII, don Bosco). Mi è saltato all'occhio che in tutta l’intervista non pone mai la questione della volontà di Dio e della verità.

     Per me, anche nella sua sincerità e umanità, Gianni Geraci è uno che si è fatta la «fede» a sua immagine e somiglianza. Non gli interessa tanto ciò che dice la Parola di Dio e Gesù stesso (p.es. «Va’ e non peccare più», Gv 8,11; «i fornicatori non erediteranno il regno di Dio», 1 Cor 6,9), ma usa la fede nel senso di «spiritualità» personale, in cui la verità è cosa secondaria. Vuole un Dio misericordioso, ma continuando a fare ciò che vuole, indipendentemente da ciò che Dio ha detto e fatto scrivere nella sua parola. Pur avendo avuto sensi di colpa nei suoi rapporti omosessuali (il primo lo ebbe a 27 anni con un certo Corrado, conosciuto occasionalmente), non li abbandonò; chiese sì a Dio di aiutarlo in tale situazione, ma non a fare la volontà divina e a uscire da tale pratica antibiblica. Anzi, col tempo si è convinto a pensare all’omosessualità come a una «vocazione… a un aspetto della chiamata con cui Dio mi ha dato la vita». Qui «Dio» diventa un termine dialettico dei propri desideri spiritualistici, non il Dio vivente che si è rivelato manifestando la sua volontà morale.

     Stando così le cose, «fede» e «omosessualità» sono, come egli afferma, due parti irrinunciabili della sua vita. Ciò mi ricorda invece una parola di Gesù che recita: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso e prenda la sua croce e mi segua» (Mt 16,24); ossia si può seguire il Maestro, solo alle condizioni del Signore stesso. Anche l’Apostolo paolo affermò: «Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza fino a commettere ogni sorta di impurità con insaziabile avidità. Ma quant’è a voi, non è così che avete imparato a conoscere Cristo. Se pur l’avete udito e in lui siete stati ammaestrati secondo la verità che è in Gesù, avete imparato, per quanto concerne la vostra condotta di prima, a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; ad essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente, e a rivestire l’uomo nuovo che è creato all’immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità» (Ef 4,19-24).

     Leggendolo e ascoltandolo, ho dovuto costatare che Gianni Geraci non ha un discernimento biblico. Infatti non vede un limite fra i «seguaci di Cristo», chiamati «figli della luce» (Lc 16,8; 1 Ts 5,5) e «questa malvagia generazione», come la chiama Gesù; non si pone il problema di «questa perversa generazione», da cui bisogna salvarsi, come affermò Pietro a Pentecoste (At 2,40), né delle «opere delle tenebre», a cui non bisogna partecipare e che bisogna invece riprendere (Ef 5,11; Rm 13,12ss). Egli partecipa ai «Gay Pride», che definisce «una grande festa», insieme a gente che odia e disonora Dio, pur chiamandosi cristiano; lì è andato a «rimorchiare», come lui stesso ha ammesso. Sebbene sia stato innamorato diverse volte di altri maschi, ora, da sei anni, è «fidanzato» (ossia va a letto) con Luigi, che per altro egli definisce «non credente», sebbene ne sia innamorato.

     Per questo, sebbene le sue buone intenzioni e la sua umanità, come attivista a favore di una pratica omosessuale presunta cristiana è biblicamente un sedotto diventato seduttore, proprio perché cerca di rendere credibile che la fornicazione omosessuale sia una variante possibile prevista dal Creatore e, quindi, dalla sacra Scrittura. Inoltre, egli illude se stesso, pensando di poter avere il perdono di Dio, pur continuando la sua vita di fornicazione; ma questo è un inganno per sé e per quanti lo seguono da attivista per una pratica omosessuale presunta cristiana. Infatti è scritto: «Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’illudete; né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti, […] erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signor Gesù Cristo, e mediante lo Spirito del nostro Dio» (1 Cor 6,9ss). È evidente che allo stesso tempo non si può avere l'uno (il regno di Dio) e l'altro (pratiche omosessuali ed eterosessuali contrarie alla volontà di Dio). Una sincera conversione porta con sé un cambiamento di stile di vita rispetto al passato («tali eravate... ma»).

     Gianni Geraci afferma nel video che «il senso della fede è andare in Paradiso» e afferma di aver «conosciuto gay che sono senz’altro in paradiso... poiché erano dei veri santi». La Bibbia afferma però che il destino dei fornicatori (omosessuali ed eterosessuali) è, se non si ravvedono, lo stagno ardente, quindi l’inferno, come tutti gli altri impenitenti (Ap 21,8). Essi non avranno parte a nuovi cieli e nuova terra (Ap 22,15).

     Alla domanda: «Perché un gay può essere cristiano», Gianni Geraci risponde: «Perché il Signore ha chiamato tutti alla salvezza». Egli non comprende però che la chiamata alla salvezza non basta, poiché il messaggio di Gesù comprende il ravvedimento: «Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino» (Mt 4,17). E altresì gli apostoli predicavano: «Ravvedetevi dunque e convertitevi, affinché i vostri peccati siano cancellati» (At 3,19). Se Gianni Geraci vuole essere un vero discepolo di Cristo, deve prima ravvedersi della sua condotta peccaminosa, che la Bibbia chiama abominio (Lv 18,22; 20,13). Poi dovrebbe praticare il seguente comandamento del Signore: «Non tutti comprendono questa parola, ma [quelli] ai quali è dato. Infatti vi sono dei castrati che sono nati così dal seno della madre; e vi sono dei castrati che sono stati castrati dagli uomini, e vi sono dei castrati che si sono castrati da sé a causa del regno dei cieli. Chi può comprendere, comprenda» (Mt 19,11s).

     Ho cercato di dialogare con lui nel passato, ma ho capito che non gli interessa la verità biblica. Crede che il peccato sia, giustamente, «non mettere Dio al primo posto», e lo rende felice il fatto di sentirsi «amato da Dio attraverso le persone che lo vogliono bene». Però poi vuole un Dio accondiscendente e compiacente, che non abbia e manifesti una sua propria volontà, ma che si adatti alla volontà e ai desideri dell’uomo, quindi fatto a propria immagine e somiglianza. Come attivista per una pratica omosessuale presunta cristiana sta di fatto ingannando, senza magari volerlo, che Dio accetti una cosa del genere; perciò è responsabile per tante persone che egli ha così ingannato. Per lui e persone come lui si può applicare la parola di paolo diretta ai Corinzi, che si erano fatti sobillare da false guide spirituali: «Temo che come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti siano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purità rispetto a Cristo. Infatti, se uno viene a predicarvi un altro Gesù, diverso da quello che abbiamo predicato noi, o se si tratta di ricevere uno Spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un Vangelo diverso da quello che avete accettato, voi ben lo sopportate!» (2 Cor 11,3s). Quello di Gianni Geraci è, biblicamente parlando, un falso evangelo, che lascia le persone così come sono, che le inganna di poter piacere così a Dio e li destina, in fondo, all’Inferno.

     Per questi motivi, l’apostolo Paolo diede questo consiglio a chi in Corinto era veramente intenzionato a seguire il Signor Gesù Cristo, secondo la verità biblica: «Quel che v’ho scritto è di non mischiarvi con alcuno che, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, o un avaro, o un idolatra, o un oltraggiatore, o un ubriacone, o un rapace; con un tale non dovete neppur mangiare» (1 Cor 5,11). Nonostante ciò bisogna essere disposti ad aiutare chi intende conoscere il Dio vivente e la sua verità e abbandonare la sua fornicazione, omosessuale o eterosessuale che sia.

 

Per l’approfondimento si veda in Nicola Martella, Disturbi e abusi, Sesso & Affini 3 (Punto°A°Croce, Roma 1998), gli articoli: «L’omosessualità», pp. 157-171; «Omosessualità e Bibbia», pp. 172-184; «L’amicizia fra uomini», pp. 185-193.

 

La fede secondo Gianni Geraci, militante gay? Parliamone 1 {Nicola Martella} (T)

La fede secondo Gianni Geraci, militante gay? Parliamone 2 {Nicola Martella} (T)

 

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Su questo tema Gianni Geraci compare anche nei seguenti scritti:

Grazia di Dio, alibi per stile di vita peccaminoso? 1: I frutti mostrano l’albero {Gianni Geraci - Nicola Martella} (T/A)

Grazia di Dio, alibi per stile di vita peccaminoso? 2: Una devozione cristiana senza un’etica sessuale biblica? {Gianni Geraci - Nicola Martella} (T/A)

Per i gay anche Gesù e alcuni apostoli erano tali? Parliamone 2 {Nicola Martella} (T) (contributo 8°)

Omosessualità quale fornicazione? {Gianni Geraci - Nicola Martella} (T/A)

 

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Su questo tema si veda inoltre:

Alternative bibliche al gay inside e al gay pride {Nicola Martella} (A)

Gay Pride e gay «cristiani» {Nicola Martella} (A)

I gay dicono che anche Gesù e alcuni apostoli fossero tali 1 {Nicola Martella} (A)

I gay dicono che anche Gesù e alcuni apostoli fossero tali 2 {Nicola Martella} (A)

I gay dicono di amare Gesù, pur rimanendo tali {Nicola Martella} (A)

La fornicazione omosessuale {Veglio Jugovac} (A)

Omosessualità è fornicazione? Parliamone {Nicola Martella} (T)

Per i gay anche Gesù e alcuni apostoli erano tali? Parliamone 1 {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-G-Geraci_fede-gay_S&A.htm

20-11-2008; Aggiornamento: 12-04-2011

 

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