Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

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Le Origini 1

 

Etica

 

 

 

 

L’opera si presenta in due volumi ed è organizzata come segue:

1° volume (Temi delle origini): Gli articoli introduttivi e i temi di approfondimento

2° volume (Esegesi delle origini): Il commento particolareggiato basato sul testo ebraico (comprende anche una traduzione letterale posta alla fine)

   Se si eccettua la prima parte del primo volume, che introduce a Genesi 1,1-5,1a, per il resto ambedue i volumi dell’opera sono suddivisi rispettivamente secondo le seguenti parti:
■ La creazione del mondo e dell’uomo 1,1-2,4a
■ L’essere umano nella creazione 2,4b-25
■ La caduta primordiale e il suo effetto 3
■ La fine del resoconto su Adamo 4,1-5,1a.

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

Le Origini 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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IL FINE GIUSTIFICA I MEZZI?

 

 di Nicola Martella

 

La questione della lettrice

La risposta

 

Prima di porre una domanda, il lettore si accerti che non ci sia già una risposta all'interno del sito «Fede controcorrente». È anche possibile che l'autore abbia già trattato l'argomento in uno di suoi libri; in tal caso verrà inviato al lettore il riferimento all'opera e alle pagine. In alcuni casi il gestore del sito si avvarrà dell'ausilio di un competente collaboratore perché venga data una risposta alla domanda del lettore.

 

 

La questione della lettrice  

 

Mi sai dire esattamente cosa dice il giornale finlandese «Ammennusastia»? Io sono d’origine finlandese e conosco anche bene il giornale cristiano. Secondo me — SE (?) qualcuno interpreta le voci sentite sottoterra — anche se non vere, potrebbe far sì che la gente incomincia veramente a cercare Dio, provando la paura... Non lo so, ma vorrei sapere cosa dice il giornale esattamente! {Vappu Kidd; 01-12-2007}

 

 

La risposta ▲

 

Consiglio alla lettrice di leggere l’intero articolo, se non l’ha fatto, e non solo l’invito alla lettura che ha ricevuto. [ Voci infernali dalle viscere della terra?] Le sedicenti citazioni dei personaggi coinvolti che vanno in giro in internet, provengono da traduzioni di un originale apparso su tale giornale finlandese «Ammennusastia». Nel mio articolo si trova il link alla ricerca di Rich Buhler, che riporto nuovamente qui: «Background on the Drilling to Hell story». Il resto si può leggere lì in dettaglio. L’articolo che ho messo in rete è una versione ridotta dell’originale che ho scritto, dove ci sono molti più particolari; ma esso per ora non è a disposizione dei lettori.

     Partendo dall’asserzione centrale della lettrice, la domanda che ci poniamo è questa: «Il fine giustifica i mezzi?». Sembra che alcuni risponderebbero di sì, e cioè anche tra i cristiani. Come stanno però le cose biblicamente parlando?

     Gesù ha detto che la verità ci rende liberi (Gv 8,32), non la paura, né false storie inventate per fare effetto, né false interpretazioni di cose inesistenti. Paolo mise in guardia i suoi collaboratori contro favole, leggende e miti (1 Tm 1,4; 4,7; 2 Tm 4,4; Tt 1,14); così fece anche Pietro (2 Pt 1,16). Poi è una questione di coerenza biblica. «O voi fate l’albero buono e buono pure il suo frutto, o fate l’albero cattivo e cattivo pure il suo frutto; perché dal frutto si conosce l’albero» (Mt 12,33).

     Paolo chiedeva retoricamente: «Ma se per la mia menzogna la verità di Dio è abbondata a sua gloria, perché sono io ancora giudicato come peccatore?» (Rm 3,7). È chiaro che un figlio di Dio non può procedere così, ossia non può usare menzogne per dare più gloria a Dio; e, in fondo, prima o poi tutti i nodi vengono al pettine e ciò che è fatto nelle tenebre, verrà alla luce. Purtroppo è proprio così che vogliono procedere alcuni cristiani, volendo dare maggiore gloria a Dio mediante mezze verità o menzogne!? Alcuni, per fare effetto, spacciano per «rivelazioni» divine quelle che sono solo i propri desideri. Altri spacciano per «miracoli» delle mere montature pur d’impressionare la gente. Altri ancora creano delle «notizie sensazionali» ad arte nell’intento di smuovere le coscienze. Per loro sembra che il fine giustifichi i mezzi.

     L’apostolo esortava i Corinzi a imparare a «praticare il “non oltre quel che è scritto”» (1 Cor 4,6). Ciò che è prodotto dal «padre della menzogna» (Gv 8,44), non potrà mai servire alla diffusione della Verità, «perché non c’è verità in lui». Gesù disse che «il principe di questo mondo... non ha nulla in me» (Gv 14,30). Quando s’usano — in modo cosciente o per mancanza di discernimento — delle menzogne inventate ad arte per fare colpo sulla gente, non s’aiuta la Verità, ma la si fiacca e la si spegne. Purtroppo vedo continuamente cristiani ingenui che mettono in giro cose apparentemente sensazionali e non verificate; quante e-mail del genere ricevo!

     Il fine (giusto) non giustifica i mezzi (sbagliati). Anzi ciò getta ombre su chi usa tale metodo. Gesù ingiungeva: «Guarda dunque che la luce che è in te non sia tenebra» (Mt 11,35). E Paolo chiedeva ai Corinzi tra altre cose: «Quale comunanza v’è fra la giustizia e l’iniquità? O quale comunione fra la luce e le tenebre?» (2 Cor 6,14). E Giovanni concludeva in modo lapidario: «Tutto quel che è menzogna, non ha a che fare con la verità» (1 Gv 2,21).

     Nel NT sono gli avversari dell’Evangelo e della Verità che con la menzogna «adescano le anime instabili» (2 Pt 2,14), usando «discorsi pomposi e vacui» (v. 18). Al massimo, come disse Paolo a Timoteo, costoro sono coloro «che s’insinuano nelle case e adescano donnicciole cariche di peccati, agitate da varie cupidigie, 7che imparano sempre e non possono mai pervenire alla conoscenza della verità» (2 Tm 3,6). È terribile quando coloro che vogliono essere seguaci della Verità e della luce, si mettono a usare gli stessi metodi!

     Persone ingannate e che poi si rendono conto dell’inganno, non avranno più fiducia di coloro che pretendono di predicare la Verità.

     Per tali motivi, Paolo — dopo aver esortato a «essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente, 24e a rivestire l’uomo nuovo che è creato all’immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità» (Ef 4,23s) — raccomandò: «Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo perché siamo membra gli uni degli altri» (v. 25).

     I «figli della luce» (2 Ts 5,5) devono combattere con armi di verità. Fanno quindi bene a verificare le cose, prima di dirle pubblicamente, di scriverle e di metterle in rete. Purtroppo, come disse Gesù stesso, i «figli di questo secolo, nelle relazioni con quelli della loro generazione, sono più accorti dei figli della luce» (Lc 16,8).

     Ecco qui di seguito alcune raccomandazioni finali. «La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo dunque via le opere delle tenebre, e indossiamo le armi della luce» (Rm 13,12).

     «Perché sebbene camminiamo nella carne, non combattiamo secondo la carne; 4infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti nel cospetto di Dio a distruggere le fortezze; 5poiché distruggiamo i ragionamenti e ogni altezza che s’eleva contro alla conoscenza di Dio, e facciamo prigioniero ogni pensiero traendolo all’ubbidienza di Cristo» (2 Cor 10,3ss).

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Fine_mezzi_Ori.htm

06-12-2007; Aggiornamento:

 

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