Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Il sabato, l’anno sabbatico e il giubileo.

 

Ecco le parti principali:
■ Il patto, l'etica e il pensiero sabbatico
■ Il sabato nell’Antico Testamento, nel giudaismo, nel Nuovo Testamento e relative questioni odierne
■ L’estensione del sabato: l’anno sabbatico e lo jôbel nella Torà e nella storia
■ L’ideale e le funzioni teologiche risultanti
■ Excursus: Storia del giubileo cattolico
■ Le feste principali in Israele.

 

► Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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ETICA CRISTIANA E RAPPORTO COL MONDO

 

 di Nicola Martella

 

La questione del lettore

La risposta

 

Prima di porre una domanda, il lettore si accerti che non ci sia già una risposta all'interno del sito «Fede controcorrente». È anche possibile che l'autore abbia già trattato l'argomento in uno di suoi libri; in tal caso verrà inviato al lettore il riferimento all'opera e alle pagine. In alcuni casi il gestore del sito si avvarrà dell'ausilio di un competente collaboratore perché venga data una risposta alla domanda del lettore.

 

 

La questione del lettore  

 

Il cristiano del terzo millennio che caratteristiche deve avere? Si parla se sia lecito intervenire in politica o se un cristiano debba prendersi l’onere di difendere la patria con le armi, entrando a far parte di corpi di polizia; ma alla luce delle sacre Scritture dove ci viene detto esplicitamente? Cristo non ci ha mandato a cambiare il mondo con i metodi del mondo (1 Corinzi 1,21). Quindi l’unico compito che Cristo ci ha affidato sarebbe quello di diffondere l’Evangelo; sono quindi legittimabili i ruoli sopra citati per un cristiano visto che la politica fa parte d’un mondo decadente e che le forza dell’ordine devono ricorrere alla violenza per motivi di sicurezza? Il mio parere è che il cristiano non si può conciliare con questi mondi, altrimenti verrebbe a decadere l’essenza stessa del credo cristiano; ma mi piacerebbe avere un vostro parere. {Vincenzo Russillo; 16 aprile 2008}

 

 

La risposta ▲

 

Mi preme iniziare questa risposta con un mio motto sul «cristiano D.O.C.»: «Ciò che viene dichiarato fuori come “cristiano” (ossia seguace di Cristo) deve contenere anche dentro ciò che è “cristiano”!». Infatti in giro ci sono molte imitazioni di cristiani a buon mercato. Guardando l’etichetta, di fuori sembrano «di marca», osservando meglio palesano l’imbroglio.

     Il cristiano deve distinguersi chiaramente dal «mondo» (Gv 15,18s). Egli dev’essere in esso luce di verità (Gv 3,21; Ef 5,9), sale di giustizia (Mt 5,13) e lievito del regno di Dio (Mt 13,33). Egli deve testimoniare l’Evangelo della grazia (At 20,24; cfr. Mt 24,14; At 4,33; 14,3; 2 Tm 1,8), incoraggiare il bene (Fil 1,14) e riprendere il male (Ef 5,11), dovunque egli si trovi, qualunque ruolo incarni e in tutte le condizioni in cui il Signore lo chiama (1 Cor 7,17; 2 Cor 6,3-10). Il tutto deve avvenire senza compromessi (At 5,29; Gal 2,5). Dio ci ha chiamati a contribuire a cambiare il cuore delle persone mediante l’Evangelo (Rm 12,2; 2 Cor 3,18; 2 Tm 4,2). Quanto al mondo, esso cambierà veramente solo quando verrà il Messia (Gr 23,5).

     Quando Giovanni Battista venne per annunciare l’avvento del Messia e del regno, non disse agli esattori delle tasse e ai soldati (allora avevano anche funzioni di polizia) di smettere il loro mestiere, perché contrario all’etica del nuovo patto, ma indicò una via di giustizia compatibile con l’avvento del regno. «E vennero anche dei pubblicani per esser battezzati, e gli dissero: “Maestro, che dobbiamo fare?”. Ed egli rispose loro: “Non riscuotete nulla di più di quello che v’è ordinato”. Lo interrogarono pure dei soldati, dicendo: “E noi, che dobbiamo fare?”. Ed egli a loro: “Non fate estorsioni, né opprimete alcuno con false denuncie e contentatevi della vostra paga”» (Lc 3,12ss).

     L’Evangelo muta gli uomini e, così facendo, muta anche le strutture culturali e sociali, in cui essi sono coinvolti. Al tempo del NT c’erano padroni e servi; il NT diede direttive specifiche ad ambedue queste categorie per il caso in cui essi fossero cristiani (Col 3,22-4,1; 1 Tm 6,1s; Tt 2,9s; 1 Pt 2,18).

     I cristiani erano presenti ai diversi livelli della società d’allora. Furono menzionate ad esempio persone impegnate nell’amministrazione dell’impero romano, chiamandole «quelli della casa di Cesare» (Fil 4,22). Paolo menzionò Erasto, il tesoriere della città (Rm 16,23).

     Il figlio della sorella di Paolo doveva lavorare presso il Sinedrio per ascoltare cose avvenute in segreto, ossia il complotto di quaranta fanatici giudei contro lo stesso apostolo (At 23,15s.20s).

     È vero che Paolo, per mostrare il contrasto tra la sapienza divina e quella del mondo, affermò: «Fratelli, guardate la vostra vocazione: non ci sono tra voi molti savi secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili» (1 Cor 1,26), ma «non molti» significava che alcuni c’erano.

     Quanto alla ricchezza, è vero che «è più facile a un cammello [= gomena] passare per la cruna d’un ago, che a un ricco entrare nel regno di Dio» (Mt 19,24); ma, come Gesù stesso aggiunse, sebbene agli uomini questo sia impossibile, «a Dio ogni cosa è possibile» (v. 26). La ricchezza può diventare «mammona» (Mt 6,24) e «l’amore del danaro è radice d’ogni sorta di mali» (1 Tm 6,9s) oppure ciò diventa una risorsa per il regno di Dio, sia per aiutare fratelli caduti in povertà (1 Cor 16,1.3; 2 Cor 8,2.20; 9,5.11.13), sia per sostenere coloro che sono impegnati nell’opera del Signore (Gal 6,6; Fil 4,15ss). Paolo diede ai Romani i saluti di Gaio, affermando con gratitudine il fatto che egli ospitasse lui e tutta la chiesa di Corinto (Rm 16,23; cfr. 1 Cor 1,14); probabilmente aveva dei possedimenti terrieri, per ospitare a sue spese la chiesa locale per alcuni giorni.

     Quanto al nostro rapporto col mondo, chiaramente come cristiani fedeli alla Scrittura non dobbiamo amare «il mondo né le cose che sono nel mondo» (1 Gv 2,15). Non dobbiamo certo crearci un dualismo arbitrario e vivere in una specie di segregazione volontaria rispetto al mondo, ma non dobbiamo contaminarci con le cose del mondo. Per tali cose che non dobbiamo amare (e quindi neppure praticate) l’apostolo Giovanni s’intendeva «la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita» (v. 16). Questi sono i metodi del mondo! E non si può certo cambiare il mondo, imitando tali metodi.

     Anche l’apostolo Paolo riprese questo discorso e volendo togliere alcuni fraintendimenti, affermò: «V’ho scritto nella mia epistola di non mischiarvi con i fornicatori; non del tutto però con i fornicatori di questo mondo, o con gli avari e i rapaci, e con gli idolatri; perché altrimenti dovreste uscire dal mondo; ma quel che v’ho scritto è di non mischiarvi con alcuno che, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, o un avaro, o un idolatra, o un oltraggiatore, o un ubriacone, o un rapace; con un tale non dovete neppur mangiare» (1 Cor 5,9ss).

     Termino con un mio motto sul plagio cristiano: «È triste vedere quanta gente si chiama “cristiana”, pur non essendolo. Chi porta tale etichetta sulla “scatola”, deve necessariamente contenere dentro un vero seguace di Cristo, altrimenti è un plagio»

 

Per l'approfondimento si vedano questi articoli nelle seguenti opere dell'autore:

    ■ Nicola Martella, «Etica», Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma 2002), p. 158.

    ■ Nicola Martella (a cura di), «Il bianco, il nero e il grigio», Uniti nella verità, come affrontare le diversità (Punto°A°Croce, Roma 2001), pp. 82-91.

 

Etica cristiana nel mondo? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

Articoli sull'etica cristiana presenti sul sito:

Aspetti dell’etica del nuovo patto (Lc 6,20-39) {Francesco Di Franco - Nicola Martella} (T/A)

Etica per tempi facili e difficili {Nicola Martella} (T)

L’etica della libertà e della responsabilità {Nicola Martella} (A)

La morale dei cristiani {Nicola Martella} (T)

La pratica della giustizia {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Etica_cristiana_mondo_Sh.htm

28-04-2008; Aggiornamento:

 

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