Non è mia intenzione entrare in una discussione fra fratelli all’interno di una
realtà ecclesiale locale, né prendere partito per qualcuno. D’altro canto, è
stata richiesta la mia opinione da un lettore e uno dei servizi offerto dal sito
«Fede controcorrente» è di rispondere ai quesiti posti. Confido nella maturità
dei fratelli che quanto qui detto non verrà usato in modo strumentale per
questioni e situazioni che non conosco. Non potendo verificare le cose con tutte
le parti in causa, devo necessariamente ritenere che chi ha posto il quesito,
abbia rappresentato correttamente i fatti e le opinioni altrui. Le mie
riflessioni vogliono rappresentare solo un approfondimento biblico, su cui
riflettere. |
La questione del lettore
▲
Carissimo Nicola, ti sottopongo un quesito sorto nell’ambito della nostra
Assemblea che ha portato purtroppo a situazioni di scontro invece che a
riflessioni e chiarimenti.
La domanda è stata posta in modo tale che la risposta potesse essere di tipo
chiuso, o SÌ o NO! «Dio può guarire un Down?» [N.d.R.: ossia una persona affetta
da sindrome di Down]. Molti silenzi e un «SÌ» motivato da esperienze
personali vissute o sentite raccontare.
La risposta secondo il proponente doveva essere «NO»
motivando il tutto nel seguente modo (riassumo cosa ho capito): «Poiché la
persona affetta da questa sindrome è geneticamente così concepita, se Dio
intervenisse con una guarigione, ne sconvolgerebbe la natura e in fondo la
persona guarita non sarebbe più la stessa. Quindi Dio non può guarire un Down,
altrimenti avrebbe guarito un’altra persona».
Non ti sembri strano che questa cosa, tuttora irrisolta, si trascini da diversi
mesi con conseguenze disastrose per la comunione fraterna.
Dell’opportunità poi di trattare questo genere d’argomenti tra non addetti ai
lavori, ne riparleremo in una prossima puntata dedicata alla convivenza
nell’ambito d’una stessa Assemblea, con chi e fino a dove è lecito spingere le
nostre riflessioni su tematiche di questa portata. Vorrei sapere il tuo
parere in proposito. {Sandro Bertone; 08-10-2007}
La risposta ▲
1. ENTRIAMO IN TEMA: Quanto dico qui di seguito,
rappresenta una riflessione su tale tema e intende dare specialmente un
orientamento a una possibile discussione. Gli esperti in biologia e in altre
discipline utili al tema sono i benvenuti nell'integrare quanto diremo.
La sindrome di Down è un’anomalia genetica (altri parlano di anomalia
cromosomica). Essa è qualcosa di differente, ad esempio, dalla differenziazione
sessuale quale variante basilare (XX e XY) dello stesso tipo di base; anche chi
è affetto dalla sindrome di Down può essere maschio o femmina.
A volte per raggiungere più speditamente certo un luogo, bisogna fare un giro
più lungo. Per introdurre la tematica, riflettiamo dapprima sulle differenze
sessuali degli umani. Premesse queste differenziazioni, potrebbe Dio
trasformare oggigiorno un maschio in una femmina e viceversa? È una domanda
interessante, ma che resterà senza risposta. Non è in discussione ciò che Dio
possa fare, ma ciò che fa abitualmente. Non esiste infatti nessun caso
scientificamente
accertato in cui Dio abbia trasformato in toto un essere umano da
un sesso all’altro, intervenendo così a livello genetico (o cromosomico). A dire
il vero, Dio ha fatto una volta sola qualcosa del genere, non direttamente su
una persona nel suo complesso, ma per una specie di clonazione differenziata,
quando prese del materiale biologico dal fianco di Adamo (per mantenere il tipo
di base e l’unità di specie), trasformò il cromosoma XY (maschile) in XX
(femminile; mutamento sessuale) e derivandone così, per una misteriosa e divina
via biotecnologica, una donna.
Per l’approfondimento
cfr. Nicola Martella,
Esegesi delle origini,
Le Origini 2
(Punto°A°Croce, Roma 2006), pp. 163-169. Cfr. anche in Nicola
Martella, Temi delle origini,
Le Origini 1 (Punto°A°Croce, Roma 2006), l’articolo «Il
fianco o il DNA?», pp. 262ss. |
Questo caso unico, sebbene interessante e assolutamente fondamentale per la
sussistenza della specie umana, non è però
scientificamente rilevante, poiché nessun uomo scientificamente e
tecnicamente dotato era lì presente per accertare i fatti e per tramandarli in
modo preciso e corretto. Da lì in poi non c’è stata nessuna necessità che Dio lo
abbia fatto un’altra volta nel corso della storia, né vi è nessun caso
documentato che ciò sia accaduto. Infatti la sessualità non è una malattia né
un’anomalia genetica. Le trasformazioni sessuali fatte dagli uomini
(chirurgiche, ormonali, ecc.), sono in effetti solo apparenti, poiché non
intervengono al livello dei cromosomi, che restano XX o XY nonostante gli
interventi di tipo chirurgico e/o ormonali (questi ultimi in natura non
avvengono e sono un prodotto culturale possibili solo mediante la
tecnica). Che io sappia, non esiste nessun caso documentato di una inversione
sessuale negli esseri umani a livello cromosomico.
2. ASPETTI TECNICI DELLA SINDROME DI DOWN: Per acquisire
informazioni tecniche e competenti, citiamo dapprima da un articolo «Sindrome
di Down» dell’AIPD (L’Associazione Italiana Persone Down):
■ «Che cos’è la Sindrome di Down?: La sindrome di Down è una
condizione genetica
caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più nelle cellule: invece di 46
cromosomi nel nucleo di ogni cellula ne sono presenti 47, vi è cioè un cromosoma
n. 21 in più; da qui anche il termine Trisomia 21.
Genetico non vuol dire ereditario,
infatti nel 98% dei casi la Sindrome di Down non è ereditaria.
La conseguenza di questa alterazione cromosomica è un handicap caratterizzato da
un variabile grado di ritardo nello sviluppo mentale, fisico e motorio del
bambino.
■ Le anomalie cromosomiche nella Sindrome di Down: Esistono tre tipi di
anomalie cromosomiche nella sindrome di Down, il loro effetto finale è comunque
identico: nelle cellule dei vari organi i geni del cromosoma 21 sono in triplice
dose.
L’anomalia più frequente è la Trisomia 21 libera completa (95% dei casi):
in tutte le cellule dell’organismo vi sono tre cromosomi 21 invece di due; ciò è
dovuto al fatto che durante le meiosi delle cellule germinali la coppia dei 21
non si è disgiunta come avrebbe dovuto (90% dei casi durante la meiosi della
cellula uovo materna, 10% durante la meiosi degli spermatozoi paterni).
Più raramente si riscontra la Trisomia 21 libera in mosaicismo (2% dei
casi): nell’organismo della persona con la sindrome sono presenti sia cellule
normali con 46 cromosomi che cellule con 47 cromosomi (la non disgiunzione della
coppia 21 in questo caso si è verificata alle prime divisioni della cellula uovo
fecondata).
Infine, il terzo tipo di anomalia, anch’essa rara, è la
Trisomia 21 da traslocazione
(3% dei casi): il cromosoma 21 in più (o meglio una parte di esso, almeno il
segmento terminale) è attaccato ad un altro cromosoma di solito il numero 14,
21, o 22.
■ Le cause della Sindrome di Down:
Non conosciamo affatto quali siano le
cause che determinano le anomalie cromosomiche in generale. […]»
(formattazione, maiuscoletto e grassetto nel testo nostri).
3. ALCUNI PREGIUDIZI: Riguardo alla sindrome di Down ci
sono vari pregiudizi. Essi sono in genere basati sull’ignoranza e su
informazioni sbagliate.
■ Malattia?: Il primo pregiudizio è che si tratti di una malattia, e come
tale che si possa guarire. La sindrome di Down non è però una malattia, ma
un’anomalia genetica (o cromosomica), ha quindi a che fare con la struttura di
base. Quindi già il presunto rimedio (guarire) è fuori posto. Le anomalie
genetiche (o cromosomiche) non si possono guarire! Per fare un paragone,
non si tratta di rinnovare la carta da parati in una stanza, ma la stessa
composizione chimica all’interno dei mattoni usati per costruire la casa.
■ Valore e felicità: Un altro pregiudizio riguarda il valore dell’essere
umano e la sua felicità. Sarebbe come chiedere: Ha più valore o è più felice chi
ha un cromosoma XX (femmina) o XY (maschio)? L’essere umano ha un valore
intrinseco, essendo stato originalmente creato a immagine di Dio e, come tale,
destinato ad avere comunione col suo Creatore. La felicità dell’individuo
non si può misurare con la composizione dei suoi geni o con la corrispondenza a
una norma genetica. La felicità dipende principalmente dalla
consapevolezza di sé e dall’accettazione di se stesso, secondariamente
dall’ambiente immediato di amore, accettazione e stima e in terzo luogo
dall’accettazione dell’ambiente in senso lato. Io personalmente ho incontrato
tante persone «normodotate» infelici; non ricordo di aver incontrato mai una
persona Down
veramente infelice. Ciò non significa che chi ha la sindrome di Down non
abbia problemi, non ne sia consapevole e non li affronti. L’esperienza fatta da
tante persone (genitori, parenti, amici, terapeuti, insegnanti, ecc.) con
coloro, che sono affetti dalla sindrome di Down, è che i primi ricevono come
ritorno di fiamma (p.es. in termini di carica umana e felicità) da questi
ultimi più di quanto essi possano mai dare loro.
■ L’autoconsapevolezza dei Down: Se si chiede a una persona affetta da
sindrome di Down: «Ti senti malata?», risponderebbe come qualunque altra, ad
esempio: «Sì, ho l’influenza»; «Sono caduto giorni fa e mi fa male il polso e la
caviglia» oppure «No, mi sento benissimo!». La stessa cosa risponderemmo io e i
miei figli che siamo affetti da microcitemia, sebbene quest’ultima ha la sua
rilevanza. Sono spesso le persone intorno ai Down che cercano di proiettare in
loro una percezione diversa. E stranamente tali «normodotati» non hanno in sé
una maggiore consapevolezza del proprio valore né sono più felici.
4. APPROFONDIAMO LE ALTRE QUESTIONI
■ L’obiettivo terapeutico?: La prima questione è perché Dio dovrebbe
voler «guarire» chi è diverso ma non necessita guarigione? Avrebbe così maggiore
valore o maggiore aspettativa a essere felice?
■ Trasformazione dell’essere?: Se Dio volesse trasformare tutte le
anomalie genetiche (o cromosomiche) di un Down, lo trasformerebbe
veramente in un altro essere? Che cosa costituisce un essere umano? Qui
si dovrebbe affrontare, con un grande excursus, il tema dell’antropologia
biblica; ma prescindiamo da ciò, rimandando a quanto già scritto altrove.
Per l’approfondimento
cfr. Nicola Martella, «La creazione dell’uomo»,
Temi delle origini,
Le Origini 1
(Punto°A°Croce, Roma 2006), pp. 232-247. ▪ Cfr. Nicola
Martella, «Antropologia»,
Entrare nella
breccia
(Punto°A°Croce, Roma 1996), pp. 95-102. ▪ Cfr. in Nicola Martella,
Manuale Teologico dell’Antico
Testamento
(Punto°A°Croce, Roma 2002), gli articoli «Antropologia» 1-4, pp. 86-92. |
Un
essere umano rimane tale indipendentemente dalle sue anomalie genetiche (o
cromosomiche)! L’eliminazione di queste ultime non trasformerebbero un essere in
un altro, poiché la sua personalità si differenzia da quella di altre persone
per molti altri fattori: genetici, psicologici, mentali, caratteriali, tecnici,
psico-sessuali, spirituali, eccetera. Che un essere possa essere trasformato
senza mutare di persona e personalità è mostrato dall’evento della risurrezione
di Gesù e della trasformazione dei viventi nel momento della risurrezione dei
morti; di questo parleremo alla fine.
■ Dio e le sue possibilità: La domanda iniziale era se Dio possa
eliminare in una persona Down l’anomalia genetica (o cromosomica). Se il Dio
vivente è nel cielo e fa tutto ciò che gli piace in cielo e in terra (Sal 115,3;
135,6), è chiaro che è in grado di farlo, se lo vuole. Dio normalmente non
interviene a eliminare le varie anomalie genetiche (o cromosomiche) presenti
nell’umanità. Nella Scrittura non ne troviamo un solo esempio. Egli ha creato
una volta sola e, dopo la ribellione umana primordiale, la natura segue il suo
ciclo di corruzione e decadimento: i genitori trasmettono ai loro figli geni
difettosi, quindi malattie genetiche, secondo leggi di probabilità che sono
state studiate.
■ I piedi d’argilla del «si dice»: Ciò che si basa sul «si dice», non
basta; bisogna portare casi clinici accertati e documentati per parlarne
seriamente. Il resto rischia di diventare un favoleggiare e un seguire «leggende
metropolitane». La Bibbia ci mette in guardia dal seguire favole (mythoi
1 Tm 1,4; 4,7; 2 Tm 4,4; Tt 1,14; 2 Pt 1,16).
■ Il mistero rimane: In tutti questi temi non bisogna dimenticare che noi
uomini grattiamo spesso sulla superficie conosciuta dell’iceberg (1 Cor 13,12),
dimenticando quanto sta sotto di sconosciuto. «Le cose occulte appartengono
all’Eterno, al nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri
figli, in perpetuo, perché mettiamo in pratica tutte le parole di questa legge»
(Dt 29,29). Alcuni misteri Dio li ha svelati nel corso della storia (cfr. Is
48,6; Dn 2,22; Mt 13,15; Rm 16,25; Ef 1,9; 3,3ss.9; Col 1,26s), altre sono
destinate alla fine dei tempi (1 Cor 4,5; 2 Ts 2,7; Ap 10,7; 17,5.7) e altre
ancora rappresenteranno sempre il mistero imperscrutabile che Dio custodisce per
sé nella sua «cassaforte», di cui non darà mai ad alcuno la combinazione (cfr.
Gb 5,9; 9,10; Is 40,28; Rm 11,33; 1 Tm 6,16).
■ Gesù e i Down: Questo e il prossimo punto sono un excursus
d’approfondimento. Gesù ha mai «guarito» una persona da un’anomalia genetica (o
cromosomica) come la sindrome di Down? È difficile dire e provare sai ciò, sia
il suo contrario. Analizzando i testi si parla sempre di macro-patologie come,
ad esempio, cecità, sordità, malformazione, menomazione fisica, disfunzioni
organiche e minorazione; a ciò si aggiungano malattie mentali e casi di
possessione. Quindi non si può dire nulla di certo riguardo a malattie genetiche
(o cromosomiche). È vero che è scritto che Gesù sanava «ogni malattia e ogni
infermità fra il popolo» (Mt 4,23; 9,35). Egli diede anche ai suoi «dodici
discepoli» la «potestà di cacciare gli spiriti immondi e di sanare
qualunque malattia e
qualunque infermità» (Mt 10,1).
Non si può dire però con certezza che fra queste rientrino immancabilmente anche
le patologie genetiche (o cromosomiche) e non solo quelle che sono annoverate
nelle liste usuali (Mt 11,5; Lc 7,21). Se Gesù lo abbia mai fatto, cosa tutta da
dimostrare, ricordiamo che ciò rientrava in un momento particolare dell’azione
speciale di Dio nel Messia. Ciò che riguarda Lui e i suoi collaboratori di
allora non deve per forza essere riproducibile anche oggigiorno; uno sguardo
alla storia della salvezza non mostra continuità al riguardo, ma particolari
momenti con uno spiccato significato teologico (cfr. Mosè, Elia). Se Gesù quale
Messia agiva col «dito di Dio», ossia con la presenza personale di Dio (Lc 11,20
cacciata dei demoni), avrebbe certamente potuto fare tutto ciò che era nelle
possibilità di Dio; deve rimanere però irrisolta la questione, se Gesù avesse
mai eliminata un’anomalia genetica (o cromosomica) in qualcuno, se questa
corrispondesse alla volontà di Dio in quel tempo.
■ Premesse perché Gesù guarisse: Questo punto approfondisce quello
precedente. Si legge: «E da per tutto dov’egli entrava, nei villaggi, nelle
città e nelle campagne, posavano gli infermi per le piazze e lo pregavano che li
lasciasse toccare non fosse altro che il lembo del suo vestito. E tutti quelli
che lo toccavano, erano guariti» (Mc 6,56; Mt 14,35s). Perché qualcuno
potesse mai essere guarito, bisognava che si verificassero queste premesse: ▪ 1)
Una persona doveva essere oggettivamente malata; ▪ 2) Doveva essere considerata
tale dal suo ambiente; ▪ 3) Doveva considerarsi tale anche personalmente; ▪ 4)
Doveva entrare in personale vicinanza con Gesù; ▪ 5) Doveva desiderare di essere
guarita da Gesù e avere la fede che ciò accadesse veramente; ▪ 6) Gesù doveva
volerla guarire. Non si pensi che fosse semplice che tutti questi punti si
realizzassero veramente. Gesù non poteva guarire chi non si sentiva malato o non
avesse fiducia che ciò avvenisse veramente. Sebbene molti stessero letteralmente
addosso a Gesù, non tutti furono effettivamente guariti! Quando a Gesù stavano
letteralmente calpestando i piedi (Mc 5,24.30s), solo una donna toccò con fede
il lembo della veste di Gesù (vv. 27s) e fu guarita (v. 34; Mt 9,22 «la tua
fede t’ha salvata / guarita»).
Se quella donna con tale flusso di sangue patologico fosse stata anche Down,
sarebbe stata eliminata in lei automaticamente anche l’anomalia genetica (o
cromosomica)? È difficile dirlo o dimostrarlo. Si sarebbe considerata «malata»
per via della menorrea patologica o anche per la sua anomalia genetica (o
cromosomica)? Avrebbe esercitato la sua fede rispetto a che cosa verso Gesù? Se
avesse potuto chiedere a Gesù una grazia, che cosa avrebbe chiesto, di essere
guarita dalla menorrea patologica, dall’anomalia genetica (o cromosomica) o da
ambedue? Sono questioni che bisognerà assolutamente lasciare aperte e senza
risposta. Come già detto, non bisogna confondere ciò che Gesù fece durante il
suo ministero in terra, per mostrare la sua messianicità, con ciò che fa
attualmente.
■ Un evento escatologico: Questo è un punto focale per questo tema. La
trasformazione a livello genetico (o cromosomico) e l’eliminazione delle
anomalie è un tema di cui la Scrittura parla, non solo per i Down, ma per tutti
i redenti e solo come evento escatologico. Paolo, parlando di tale «mistero»,
afferma che mentre i morti risusciteranno incorruttibili, i credenti allora
viventi saranno tutti «mutati» (allássein trasformare), e cioè in modo
istantaneo (1 Cor 15,51s). Quindi, Dio può fare una cosa del genere, ma ha
stabilito per tale progetto di trasformazione fisica, psichica e spirituale un
momento specifico del futuro escatologico. L’unica eccezione anticipatoria è
stata solo quella del Signore Gesù Cristo. Al riguardo potrebbe aiutare la
lettura di Rm 8,19-23, dove si parla della liberazione escatologica della
creazione dalla schiavitù della corruzione (v. 21) e del «riscatto del nostro
corpo» (v. 23). C’è attualmente un gemito e un anelito universali della
creazione, e i figli di Dio non sono eccettuati (vv. 22s), aspettando la
salvezza (vv. 24s).
Da ciò mi permetto di derivare che oggigiorno Dio non elimina, in genere, le
anomalie genetiche (o cromosomiche) né nei Down né in altre persone affette da
altre sindromi. Come detto, però, il mistero ultimo risiede in Dio ed Egli non
ne presta la chiave a nessuno.
►
Sindrome di Down? Parliamone
{Nicola Martella} (T)
►
Quali sono le cause del male?
{Argentino Quintavalle}
► URL:
http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Down_guarigione_Car.htm
10-10-2007; Aggiornamento: 16-10-2007
|