Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

Per il discernimento biblico

Prima pagina

Contattaci

Domande frequenti

Novità

Arte sana

Bibbia ed ermeneutica

Culture e ideologie

Confessioni cristiane

Dottrine

Religioni

Scienza e fede

Teologia pratica

▼ Vai a fine pagina

 

Uniti nella verità

 

Prassi di chiesa

 

 

 

 

Le diversità possono essere una risorsa oppure diventano un problema.
 Ecco le parti principali:
■ Entriamo in tema (il problema)
■ Uniti nella verità
■ Le diversità quale risorsa
■ Le diversità e le divisioni
■ Aspetti connessi.
 
Il libro è adatto primariamente per conduttori di chiesa, per diaconi e per collaboratori attivi; si presta pure per il confronto fra leader e per la formazione dei collaboratori. È un libro utile per le «menti pensanti» che vogliano rinnovare la propria chiesa, mettendo a fuoco le cose essenziali dichiarate dal NT.

 

Vedi al riguardo la recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Serviti della e-mail sottostante!

E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SANA DOTTRINA O CONVENZIONI OMOGENEIZZANTI?

 

 di Nicola Martella

 

Matteo Ricciotti, nel leggere i vari punti della filosofia di «Fede controcorrente», mi ha chiesto delucidazioni su due di essi: «controcorrente rispetto a...»

   ■ Coloro che intendono per «sana dottrina» le proprie idee dottrinali, la casistica particolareggiata di certi comportamenti rituali o etici o le tradizioni ecclesiali particolari.

   ■ Coloro che intendono per «unità dello Spirito o della fede» l’adesione a determinate convenzioni (dottrinali, rituali, etici, ecclesiali) o sovrastrutture ideologiche e l’omogeneizzazione del gruppo rispetto alle stesse.

     Ho numerato le sue varie affermazioni, per rispondervi meglio.

 

Prima tornata

 

Le questioni (Matteo Ricciotti):

   1. Che cosa significa: casistica particolareggiata di certi comportamenti rituali o etici o le tradizioni ecclesiali particolari?

   2. Che cosa significa: adesione a determinate convenzioni (dottrinali, rituali, etici, ecclesiali) o sovrastrutture ideologiche e omogeneizzazione del gruppo rispetto alle stesse?

   3. Se per la prima domanda faccio veramente fatica a spiegarmelo per la sua genericità, intuisco per la seconda che si tratti di coloro, che hanno uno spirito settario che tende al controllo della vita dei membri, dettando regole di comportamento? Un po’ come succede tra i testimoni della torre di guardia?

 

Le risposte (Nicola Martella):

   1. Sotto il concetto di «sana dottrina» si nascondono tante cose che non hanno direttamente a che fare con il chiaro insegnamento biblico, ma con la tradizione e la convenzione di gruppo. La «casistica» è una lista di cose che un «vero cristiano» fa o non fa; il contenuto dipende dal contesto culturale ed ecclesiastico. Ad esempio, in America un «vero cristiano» non beve vino, qui in Italia non fuma o non festeggia il natale, ecc.

   2. Si tratta di canoni dottrinali ed etici, impostati all’inizio di un movimento, in quella data contingenza storica e culturale (p.es. per i «Fratelli» nel 19° sec.). Col tempo queste convinzioni sono state «biblicizzate» (p.es. donne di qua e uomini di là; si canta senza strumenti; si legge solo la traduzione «X»; donne senza pantaloni, ecc.). Anche passando tanti decenni, tale canone di convenzioni biblicizzate decide chi sia «ortodosso» e chi no. Lo stesso vale sul piano delle convenzioni dottrinali, nate non al tempo apostolico, ma durante il corso della storia; ciò vale anche per il modo di gestire gli incontri, i culti, la «liturgia» adottata, il passare canestri per le offerte, il modo di sedersi in sala, chi prega e chi no. Eccetera.

   ■ 3. Non solo. Alcuni gruppi, invece di rinnovarsi sulla base della Scrittura, cercando che cosa sia buono e opportuno per il nostro tempo, sacralizzano le strutture, che hanno, gli usi e i costumi che praticano, credendoli «biblici» a priori. Ciò può essere, ad esempio, quanto segue: la domenica è il giorno del Signore e chi lo viola, pecca (invece, Rm 14,5); il nostro modo di radunarci nelle sale (!) è quello della chiesa primitiva (invece, Rm 16 «chiese in casa»); fare tutte le domeniche la cena del Signore corrisponde alla pratica della chiesa primitiva (invece, «rompere il pane» = «mangiare»; Gr 16,7; Lc 24,30; At 20,11); l’orientamento di una rivista di denominazione è considerato la «linea biblica» (invece è l’espressione delle opinioni del gruppo di persone che lo gestisce); eccetera. Vedi al riguardo il libro curato da me «Uniti nella verità, come affrontare le diversità».

 

Seconda tornata

 

Le questioni (Matteo Ricciotti): Sì, adesso mi è chiaro e concordo con te. Purtroppo la biblicizzazione delle tradizioni degli uomini è una piaga che si trasmette di generazione in generazione. Ci troviamo a confrontarci spesso con gruppetti omogeneizzati dalle stesse formalità esteriori, proprio come tu hai detto e che vogliono omogeneizzare tutti.

 

Le risposte (Nicola Martella): Sono contento che mi hai capito e che concordi con me. È proprio triste, quando si stabilisce una convenzione su tradizioni biblicizzate, ritenendo che sia la via biblica. Può succedere come accadde ai Farisei mediante uno «scivolare» continuo e progressivo, aggiungendo «precetto dopo precetto». Infine, Gesù dovette rimproverarli di trasgredire al chiaro comando di Dio per amor di tradizione, con la quale addirittura si mette fuori uso la Parola di Dio! (Mt 15,3; Mc 7,8s). Per questo bisogna vegliare verso quelli di fuori e quelli di dentro, badando a se stessi e alla sana dottrina (1 Tm 4,16).

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Dottrina_convenzioni_UnV.htm

25-04-2007; Aggiornamento: 18-06-2012

 

▲ Vai a inizio pagina ▲

Proprietà letteraria riservata

© Punto°A°Croce