Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Tutto ciò che serve per istruire il neofita nella sana dottrina e in una sana morale cristiana, per così orientarsi nell'insegnamento biblico di base, nella devozione e nel discernimento spirituale riguardo alle questioni che attengono alla fede biblica e al saggio comportamento nel mondo. È «vademecum» per chiunque voglia trasmettere la fede biblica.

   Ecco le singole parti principali:
01. La via che porta a Dio;
02. Le basi della fede
03. La Sacra Scrittura
04. Dio
05. Creazione e caduta dell’uomo
06. Gesù Cristo
07. Lo Spirito Santo
08. La salvezza dell’uomo
09. Il cammino di fede
10. La chiesa biblica
11. Ordinamenti e radunamenti
12. L’opera della chiesa
13. Il diavolo
14. Le cose future
15. Aspetti dell’etica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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DONAZIONE DI ORGANI

 

 di Nicola Martella

 

 

1.  LE QUESTIONI: Nel corso del tempo mi arrivano domande sullo stesso argomento, a cui spesso rispondo brevemente in privato. In seguito, ritrovo tali risposte e, approfondendole, le compendio in un tema unico.

      ■ 1. Caro Nicola, […] Avrei bisogno del materiale riguardo alla donazione degli organi, di come un cristiano deve comportarsi. Se ce l’hai, ti sarei grato se tu potessi inviarmelo. Ti ringrazio anticipatamente. {Giuseppe Longo; 09-05-2008}

     ■ 2. Caro fratello in Cristo, […] Mi permetto di rivolgermi a te per un parere biblico su un argomento che suscita in me un forte interesse: la donazione di organi a scopo umanitario. È un argomento di cui si parla tanto; come credente ho cercato di capire cosa afferma la Bibbia su questo argomento, ma non ho trovato niente di specifico, oltre al fatto che il nostro corpo non ci appartiene, in quanto ci è stato dato solo in «gestione» dal Signore. Questo credo voglia significare che non possiamo decidere nessuna donazione dei nostri organi, anche se per scopo umanitario, perché, di fatto, tali organi non sono nostri. Gradirei sapere, se possibile, il tuo punto di vista biblico sull’argomento. {Sergio Fanzecco, Sestu; 07-12-2009}

     ■ 3. Ciao, fratello Nicola, volevo sapere cortesemente, se biblicamente la donazione degli organi, quando un uomo muore, è consentita. Grazie. {Giovanni Cecere Palazzo; 29-07-2010}

 

 

2.  LE RISPOSTE: Come vediamo, le questioni riguardano essenzialmente questi punti: ▪ 1. Hai del materiale sulla donazione di organi? ▪ 2. La donazione di organi a scopo umanitario non è possibile, vero? ▪ 3. La donazione degli organi è biblicamente consentita?

     Non avendo materiale già pronto sul soggetto, qui di seguito cercherò di esprimere alcune riflessioni sulla donazione degli organi, di cui la sacra Scrittura mi convince, sperando che possano aiutare anche i lettori nel loro orientamento morale riguardo a questo tema. Qui di seguito, rispondendo alla precise domande, tratto solo della donazione dei nostri organi ad altri e, quindi non il caso, in cui noi credenti necessitiamo di organi.

 

2.1.  ASPETTI DI BASE: Partiamo da alcuni presupposti basilari.

     ■ «Ama il tuo prossimo come te stesso» (Mt 22,39). «Chi ama il prossimo ha adempiuto la legge» (Rm 13,8).

     ■ «Nessuno ha amore più grande che quello di dare la sua vita per i suoi amici» (Gv 15,13). Qui era Gesù che parlava ai suoi intimi discepoli.

 

Secondo il principio ermeneutico «dal maggiore al minore», si evince il seguente convincimento: Se è concesso dare il massimo, ossia la vita per i propri amici quale segno di sublime amore, quanto più è concesso dare di meno, ossia i propri organi. Espresso diversamente, si può dire: se il principio del donare vale per la vita stessa (il bene maggiore) quanto più vale per i propri organi! (il bene derivato).

     Su tale base biblica si può avere una buona coscienza nel fare un gesto d’amore verso il prossimo, donandogli i propri organi. Infatti, se noi o uno dei nostri cari ci trovassimo nella stessa situazione disperata, vorremmo anche che ci succedesse similmente.

     A tutto ciò si aggiunga quanto segue. La possibilità di donare organi sono due: dopo la morte e in vita.

     ■ In genere, da vivi si dà il consenso a donare i propri organi, una volta avvenuta la morte fisica. Una volta morti, il proprio corpo diverrebbe comunque polvere. L’uomo è, fisicamente parlando, «polvere della terra» (Gn 2,7). La polvere diventa comunque polvere alla sua morte (Gn 3,19; Gb 34,15; Sal 90,3). Alla morte, gli organi deperiscono o, se donati, possono sostenere la vita altrui.

     ■ Ci sono casi, in cui persone donano, in vita, un organo (un rene, un pezzo di fegato, del midollo, ecc.) al parente stretto (genitori, figli, fratelli, coniugi). Nel caso del fegato, esso si rigenera completamente sia nel donatore, sia nel ricevente; lo stesso vale per il midollo. Di reni il Signore ce ne ha forniti due, per sicurezza. Donare qualcosa del proprio corpo a un parente, è un grande sacrificio e un estremo atto d’amore in accordo con tali versi.

 

2.2.  APPROFONDIMENTI: Sebbene nessuno di noi vuole mai trovarsi nella situazione di aver bisogno di un trapianto di organi, sarà grato che ci sia un donatore, quando ciò dovesse mai succedere. Sebbene nessuno di noi vuole mai trovarsi nella situazione di dover donare un organo al proprio coniuge o a uno dei propri figli, in ogni caso ciò sarebbe una dimostrazione di amore estremo.

     Abbiamo visto che Gesù insegnò che «dare la sua vita per i suoi amici» sia una prova estrema d’amore (Gv 15,13). Gesù insegnò addirittura l’amore verso i nemici quale segno di distinzione dei figli di Dio: «Ma amate i vostri nemici, e fate del bene e prestate senza sperarne alcunché, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; poiché Egli è benigno verso gli ingrati e i malvagi» (Lc 6,35). Donare i propri organi è una specie di prestito a tempo, vista la brevità della vita.

 

2.3.  QUANDO È UN CREDENTE A RICEVERE UN ORGANO: Ho visto in Internet un filmato, in cui Silvano Masullo, un conduttore di chiesa, testimonia della sua tragedia esistenziale e della sua guarigione grazie alla sostituzione del fegato. Riguardo a tale testimonianza qualche santone massimalista di nostra conoscenza direbbe che tale conduttore ha peccato contro Dio, non avendo abbastanza fede per essere guarito ed essendosi rivolto ai medici. Tale sorta di santone non solo manca di misericordia e di amore, ma anche di verità. Il credente chiede l’aiuto soprattutto a Dio, e il Signore è sovrano di agire come vuole: non dando guarigione ma forza nella malattia, guarendo direttamente o guidando la mente e le mani dei medici. Mi chiedo che cosa farebbero tali santoni, se si trovassero essi stessi o un loro parente stretto (moglie, figlio, genitore) in una grave malattia e, dopo ogni altro tentativo, necessitassero di un trapianto.

     Come afferma giustamente Silvano Masullo, i Galati non solo non ebbero ripugnanza della pesante malattia, probabilmente agli occhi, che ebbe Paolo, ma essi sarebbero stati pronti a cavarsi perfino gli occhi e a donarli a Paolo. «...quella mia infermità corporale, che era per voi una prova, voi non la sprezzaste né l’aveste a schifo... io vi rendo questa testimonianza: che, se fosse stato possibile, vi sareste cavati gli occhi e me li avreste dati» (Gal 4,14s). È un brano molto bello e profondo, anche per il nostro attuale tema.

 

 

3.  ASPETTI CONCLUSIVI: Ci sono vari motivi per cui non si donano gli organi; eccone alcuni.

     ■ Alcuni hanno riserve di tipo medico-scientifiche, ossia timore che l’espianto avvenga quando la persona non è veramente morta. In particolare si ha timore che l’evidenza di un elettro-encefalogramma piatto per alcune ore non sia garanzia certa di decesso, allorquando tutti gli altri organi sono ancora funzionanti, in particolar modo il cuore. Questi sono aspetti tecnici, a cui deve dare risposta la scienza medica. [Si vedano i seguenti articoli esterni: ▪ Morte clinica e morte cerebrale; ▪ Morte cerebrale] In Italia una morte cerebrale dev’essere accertata da tre medici differenti (un medico legale, uno specialista in anestesia e rianimazione e un neurologo), dopo accurate indagini. In ogni modo, non si muore solo di morte cerebrale, ma anche per altri motivi, p.es.: infarto, incidente, malattia.

 

     ■ Altri hanno specialmente riserve di tipo spirituale, credendo che una donazione di organi non sia nella volontà di Dio e che possa inficiare addirittura la risurrezione. A ciò abbiamo risposto in parte già sopra. Chi crede nella risurrezione dei corpi (Gv 6,54; Rm 8,11; 1 Cor 15,42ss), non deve temere la donazione degli organi post mortem. Dio è l’Onnipotente ed è colui, che vuol fare ogni cosa nuova (Ap 21,4s).

 

     ■ Ci sono anche argomenti di tipo speculativo, dettati da iper-spiritualismo, massimalismo, misticismo e altro. Non è qui il luogo per dare a ciò una risposta (cfr. 2.3.).

 

Donazione di organi? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Donazione_organi_EdF.htm

29-07-2010; Aggiornamento: 22-05-2012

 

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