Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Tutto ciò che serve per istruire il neofita nella sana dottrina e in una sana morale cristiana, per così orientarsi nell'insegnamento biblico di base, nella devozione e nel discernimento spirituale riguardo alle questioni che attengono alla fede biblica e al saggio comportamento nel mondo. È «vademecum» per chiunque voglia trasmettere la fede biblica.

   Ecco le singole parti principali:
01. La via che porta a Dio;
02. Le basi della fede
03. La Sacra Scrittura
04. Dio
05. Creazione e caduta dell’uomo
06. Gesù Cristo
07. Lo Spirito Santo
08. La salvezza dell’uomo
09. Il cammino di fede
10. La chiesa biblica
11. Ordinamenti e radunamenti
12. L’opera della chiesa
13. Il diavolo
14. Le cose future
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DISCEPOLI NEL NUOVO TESTAMENTO

 

 di Nicola Martella

 

 

1.  ENTRIAMO IN TEMA: Nei libri di dogmatica o in alcuni dizionari biblici popolari il termine «discepolo» viene caricato con significati specifici (p.es. «cristiano», «fratello», spiritualmente «rigenerato» o «rinato»), che non sono verificabili sempre e dappertutto nel NT. Per questo si rende necessaria un’analisi approfondita di questo fenomeno nel NT.

     Il termine greco per «discepolo» (mathētēs) è abbastanza generico e ha uno spettro semantico (= di significati) molto esteso: discepolo, studente, allievo, seguace. Di per sé la radice di tale nome indica chi sta in un processo di máthēsis: imparare, conoscimento, cognizione, apprendimento; e avendo desiderio d’imparare (mathētiáō), si assoggetta alla máthēteia altrui: insegnamento, istruzione.

     Il termine greco indica, quindi, l’allievo, l’iniziato a una via, colui che ha intrapreso un cammino, il seguace. L’esito di tale cammino non è chiaro, visto che il seguace può smettere di seguire la «via» e ritirarsi. Per cui per «discepolo» si indica un intero spettro di significati: da chi ha le prime infarinature di una dottrina (simpatizzante) a chi è un seguace maturo. Tutto dipende dal contesto.

     Il termine «discepolo» indica un certo legame con un «maestro» (Mt 10,24); e, alla fine del lungo percorso, si spera che diventi anch’egli così «perfetto» come il suo insegnante (v. 25; Lc 6,40).

     Si tenga presente questo fatto non trascurabile riguardo alla ricorrenza del termine «discepolo»: sebbene il termine si trovi in 229 versi degli Evangeli e in 28 versi del libro degli Atti, non si trova in nessuna epistola del NT! Anche il verbo corrispondente mathēteuō «essere discepolo, ammaestrare, istruire» ricorre soltanto in Matteo (13,52; 27,57; 28,19) e in Atti (14,21). Ciò deve pur significare qualcosa, visto che da Atti 22 in poi il termine «discepolo» non fu mai più usato nel NT; ciò accadde forse perché era troppo generico ed equivoco.

 

 

2.  NEGLI EVANGELI: Non c’erano soltanto i discepoli di Gesù, i Dodici e gli altri, ma anche i discepoli di altri maestri come Giovanni Battista (Mt 9,14; 11,2; 14,12; Lc 11,1; Gv 1,35) e i Farisei (Mt 22,15s; Mc 2,18). [ I discepoli di Giovanni Battista in Atti 18-19] Alcune volte si indica genericamente i seguaci di qualcuno (Gv 9,27s).

     In certi casi, alcuni erano seguaci occulti di Gesù, a causa del ruolo che rivestivano o delle conseguenze. Giuseppe di Arimatea era stato per lungo tempo un tale discepolo segreto di Gesù (Mt 27,57). Infatti è scritto che «Giuseppe d’Arimatea… era discepolo di Gesù, ma occulto per timore dei Giudei» (Gv 19,38). Egli era chiaramente un simpatizzante. Lo stesso dicasi di Nicodemo che, sebbene non fosse mai chiamato «discepolo», riconobbe in Gesù il ruolo di «insegnante venuto da Dio» (Gv 3,2), prese le sue difese (Gv 7,50s) e seguì l’esempio di Giuseppe di Arimatea  (Gv 19,38s).

     Non bisogna farsi un quadro troppo roseo riguardo ai discepoli, come se fossero tutti rigenerati e maturi; ciò sarebbe un inganno. Ciò vale anche per gli Evangeli. Abbiamo visto che i discepoli erano coloro che vedevano in Gesù un / il Maestro mandato da Dio. Essi non avevano tutto chiaro, neppure i Dodici; e spesso Gesù li chiamò «gente di poca fede» (Mt 8,26), ed essi erano meravigliati per le cose che Gesù faceva (Mt 8,27; 21,20s). Anche i Dodici riconobbero in Gesù il Messia mandato solo alla fine di un lungo cammino (Mt 16,16), sebbene a modo loro (vv. 22s). Tra di loro c’erano invidia e lotte di potere (Mt 18,1). Il loro comportamento non fu sempre in sintonia col pensiero del Maestro (Mt 19,13), né lo fu la loro comprensione delle cose (Mt 19,25; Mc 10,24; Gv 4,33). Sì, non sempre capirono neppure la vera dimensione delle cose ascoltate (Mc 5,31; 7,17; Gv 12,16; 16,17ss.29; 20,9). Alcune volte erano in dubbio riguardo a chi o che cosa intendesse Gesù (Gv 13,22). Non concordavano sempre con le scelte del loro Maestro (Mt 16,22) o in quelle in cui Egli era coinvolto (Mt 26,8). Fra di loro c’erano temerari (Mt 26,33.35), fuggitivi (Mt 26,56), rinnegatori (Mt 26,34; Gv 18,17.25), traditori (Mt 26,14ss.21.25), dubbiosi e scettici (Mt 28,17; 20,25ss).

     Il termine «discepolo» poteva essere molto generico, visto che fu specificato che «ve ne erano molti e lo seguivano» (Mc 2,15). Si parla di una «gran folla dei suoi discepoli» (Lc 6,17) o della «moltitudine dei discepoli» (Lc 19,37; «tuoi discepoli», v. 39). Essi tutti erano «i suoi discepoli» (Lc 6,13.20). Fu tra di loro che Gesù «ne elesse dodici, ai quali dette anche il nome di apostoli» (Lc 6,13). Oltre al gruppo dei Dodici, «il Signore designò altri settanta discepoli e li mandò…» (Lc 10,1). Perciò, è sempre il contesto a mostrare se la locuzione «i suoi discepoli» intenda i Dodici o un numero indefinito di seguaci. Tali «suoi discepoli» in senso lato, in certe occasioni, mormorarono delle cose dette da Gesù (Gv 6,61). Tra di loro c’erano coloro che non credevano (v. 64). Alcuni lo abbandonarono durante il «tirocinio»: «Molti dei suoi discepoli si ritrassero indietro e non andavano più con lui» (v. 66). A un certo punto, erano rimasti solo i Dodici (v. 67), e fra di loro Gesù riconobbe che c’era un «diavolo», che lo avrebbe tradito (vv. 70s).

     La fine dell’apprendistato era ancora lontano e le incognite erano molte, come pure le sfide di Gesù ai suoi seguaci: «Gesù allora prese a dire a quei Giudei che avevano creduto in lui: “Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; e conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi» (Gv 8,31s). Gesù ruppe in tale occasione con la maggior parte di loro, che si scagliò contro di Lui. Alla fine del suo ministero, anche al gruppo ristretto degli Undici mise dinanzi una meta ancora da raggiungere: «In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, e così sarete miei discepoli» (Gv 15,8; cfr. 13,35).

     Non è un caso che Gesù, già prima della sua morte, parlò a Pietro di conversione e non di ravvedimento: «E tu, quando sarai convertito, conferma i tuoi fratelli» (Lc 22,32). Ciò mostra che il concetto di «discepolo» non dev’essere riempito oltremodo con contenuti estranei. Anche i Dodici erano degli iniziati in un cammino dietro al Maestro, il quale insegnava loro e li ammaestrava con l’esempio e i fatti. Tale tempo di apprendistato per i Dodici passò per dei punti significativi, e non tutti passarono gli esami (cfr. Giuda) e tutti si sbandarono alla morte di Gesù; un vero e proprio cambiamento si ebbe per gli Undici soltanto dopo la risurrezione di Gesù e specialmente da Pentecoste in poi.

     Ciò significa che, anche dopo Pentecoste, dire «discepoli» non significava dire «rigenerati» o «fratelli», poiché non tutti i «seguaci della nuova Via» erano automaticamente dei credenti rigenerati dallo Spirito Santo, ma a volte erano solo dei simpatizzanti.

 

 

3.  NEL LIBRO DEGLI ATTI: Nel libro degli Atti il cristianesimo fu chiamato dapprima la «Via» (At 22,4; 24,14.22; di salvezza, At 16,17; del Signore 18,25; di Dio, 18,26) o «nuova Via» (At 9,2; 19,9.23). Coloro che si trovavano su tale cammino, erano chiamati «discepoli» (cfr. At 9,1s). Tra di loro c’era «un certo discepolo, chiamato Anania» (At 9,10). C’era Paolo, che a Gerusalemme i discepoli «tutti lo temevano, non credendo ch’egli fosse un discepolo» (At 9,26). C’era «una certa discepola, chiamata Tabita» (At 9,38). C’era «un certo discepolo, di nome Timoteo», avente una buona testimonianza da parte dei fratelli locali (At 16,1s); si noti qui la differenza fra «discepoli» e «fratelli»: questi ultimi si trovano alla fine di un processo, i primi all’inizio. Tra i discepoli c’era «Mnasone di Cipro, antico discepolo» (At 21,16), quindi un seguace o almeno simpatizzante da antica data (cfr. invece v. 17 «fratelli»).

     In alcuni brani i «discepoli» possono essere identificati con i «santi», ossia con i rigenerati (At 9,38.41). Altrove, essi possono essere chiamati dagli altri genericamente come «cristiani», ossia seguaci di Cristo (At 11,26). In altri brani, come abbiamo visto, si fa una differenza fra «discepoli» e «fratelli» (At 11,29; 15,7.10; 21,4.7); ciò mostra che il primo termine è più generico (seguaci all’inizio del cammino), il secondo è più specifico (credenti rigenerati e maturi). Non a caso il termine «discepolo» era usato per chi s’era appena accostato all’Evangelo, dopo la predicazione dei missionari (At 13,46.48.52; 14,19-22.28; 18,23.27; 19,9.30; 20,1.30).

     Sarebbe stata utile anche un’analisi del termine nelle epistole del NT ma, come già detto sopra, da Atti 22 in poi tale termine non ricorre mai più nel NT. Ciò è molto significativo per il fatto che tale termine non fosse considerato evidentemente adatto per la dottrina del NT, essendo troppo generico e, quindi, equivoco.

 

Discepoli nel Nuovo Testamento? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Discepoli_NT_EdF.htm

19-10-2010; Aggiornamento: 21-10-2010

 

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