Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Generi & ruoli 1

 

Generi e ruoli

 

 

 

 

L’uomo e la donna nella Bibbia— Generi e ruoli 1:

   Ecco le parti principali:
■ Entriamo nel tema (la problematica)
■ I generi nella Bibbia
■ Il matrimonio nella Bibbia

 

La donna nel Nuovo Testamento — Generi e ruoli 2

   Ecco le parti principali:
■ La posizione della donna nella chiesa
■ Il ministero della donna nella chiesa
■ Aspetti conclusivi
■ La mia donna  

 

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Generi & ruoli 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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DISCEPOLATO DA UOMO A DONNA?

 

Nicola Martella

 

1.  LE QUESTIONI: Buongiorno, Nicola, sono Carlo Torba (ps.), non so se ti ricordi di me. Ti sto disturbando, perché sto seguendo una giovane donna insieme a un altro fratello, per prepararla al battesimo. Mi è stata sollevata l’obiezione che la preparazione per le donne deve essere fatte da donne e non da uomini. Non riesco a vedere il motivo, né conosco brani scritturali, da dove ricavare questa convinzione. Certo trovo corretto che la presenza sia di due e non di un solo uomo, ai quali si può aggiungere una donna, ove possibile. Ciò che non capisco è la ferma posizione che solo una donna possa preparare un’altra donna, sia che si parli di battessimo, sia che si parli di discepolato. Puoi aiutarmi a capire e chiarirmi le idee? {Carlo Torba, ps.; 13/04/2019}

 

Rispondo, premettendo che nella questione bisogna distinguere due livelli: 1. Ciò che la Scrittura afferma espressamente; 2. Ciò che è opportuno all’interno di una certa cultura. La trattazione seguente vuole soltanto far riflettere su questo tema, per trovare che cosa sia più adatto nella specifica situazione.

 

2.  ALCUNI DATI SCRITTURALI: Nel NT non esiste alcun caso evidente, in cui una donna abbia discepolato un’altra donna, per prepararla sul piano dottrinale e in vista del battesimo. È scritto che «Parimenti le donne anziane nel loro comportamento, com’è conveniente alla condizione santa [...] [4] per insegnare alle giovani ad amare i loro mariti, ad amare i loro figli, [5] a essere assennate, caste, dedite ai lavori di casa, buone, sottomesse ai propri mariti, affinché la parola di Dio non sia bestemmiata» (Tt 2,3ss). Si trattava qui di un «aggiornamento continuo» nella pratica da parte delle donne attempate verso le giovani donne sposate. Tuttavia non aveva direttamente a che fare con un discepolato ufficiale di chiesa; infatti, non leggiamo mai di un compito ecclesiale ufficiale, che contemplasse ciò. Chiaramente fra donne credenti mature e neofite c’era senz’altro continui scambi estemporanei su questioni della fede e della morale.

     D’altra parte, non esiste neppure un brano evidente, in cui un uomo da solo abbia discepolato una donna da sola, visto che la cultura d’allora non lo permetteva. Allora c’erano le «chiese in casa» e, quando, si dava un insegnamento, ciò coinvolgeva tutti i presenti nella casa e altri, che entravano casualmente o apposta.

     Nella chiesa di Gerusalemme l’insegnamento partiva dagli apostoli (At 2,42) e non contemplava eccezioni. Quando un apostolo entrava in una casa, parlava a tutti gli astanti che trovava (cfr. At 10,24 Pietro; At 16,32 Paolo). Per analogia, questo compito fu poi recepito dai conduttori (At 13,1), a cui si attribuisce nella Scrittura come premessa ministeriale l’abilità a insegnare nell’assemblea (1 Tm 3,2; Tt 1,9).

     Paolo e la sua squadra missionaria arrivarono a Filippi. Poi, leggiamo: «E nel giorno di sabato andammo fuori della porta, presso al fiume, dove supponevamo fosse un luogo d’orazione; e postici a sedere, parlavamo alle donne, che erano qui radunate» (At 16,13). Essi non si portarono dietro delle sorelle, per palare a tali donne. Qui, dopo che Lidia credé e fu battezzata, li invitò con insistenza a stare a casa sua (vv. 14ss); essi non fecero obiezioni.

 

3.  IL DISCEPOLATO DI COPPIA: È scritto che Aquila e Priscilla, ascoltato che ebbero Apollo, videro alcune lacune nel suo insegnamento, sebbene egli fosse un eccellente retore (At 18,24-26). Per questo lo presero da parte e lo istruirono in modo più approfondito sulle questioni dottrinali (v. 26). Dopo ciò, Apollo, divenne un uomo prezioso per l’opera di Dio, visto che aveva un ministero itinerante fra le chiese ed era capace di confutare i Giudei (vv. 27s). A quel tempo, il ministero itinerante era molto necessario, per edificare tanti piccoli gruppi dispersi ovunque. Anche Pietro e gli altri apostoli, facendo ciò, si portavano con sé le mogli credenti (1 Cor 9,5), probabilmente per essere utili là, dove si recavano. Non ci viene detto che funzione avessero in tali viaggi itineranti, ma possiamo immaginarci che esercitassero insieme come coppia il discepolato personale e le «sorelle in fede» fossero utili come esempio e consigliere per tante donne.

 

4.  CIÒ CHE È OPPORTUNO: Non tutti gli uomini hanno stabilità spirituale e morale da poter discepolare da soli una donna; e lo sconsigliamo molto, a causa del transfer emotivo, che avviene anche a livello inconscio fra un uomo e una donna a una distanza ravvicinata. «Lo spirito è pronto, ma la carne è debole» (Mt 26,41), insegnava il Signore a proposito delle tentazioni. Le cose sono diverse se c’è una terza persona presente; ciò toglie molto imbarazzo ed evita equivoci. Dove sia possibile, suggerisco un discepolato di coppia verso una donna. Dove non sia possibile, vanno bene anche due uomini, meglio se c’è anche un’altra donna credente presente. Il discepolato è ottimale, se fatto in gruppo.

     Non è neppure sbagliato se gli anziani demandano il discepolato a una sorella matura in fede o a più di una. Per una donna certe problematiche di cura d’anime possono essere comunicate con più facilità a un’altra donna; ma ciò dipende sempre dal tipo di donne.

     Non è raro comunque che alcune donne vogliano essere discepolate e curate spiritualmente da uomini, poiché vedono in loro delle autorità e perché li ritengono più competenti nell’insegnamento scritturale e, perciò, nella qualità delle risposte, che ricevono. Ma anche qui tutto dipende da donna a donna.

     Come affermava Salomone, c’è un tempo per ogni cosa (Ec 3,1). Non bastano le risorse, che si posseggono, ma «tutti dipendono dal tempo e dalle circostanze» (Ec 9,11). Ciò che in una cultura locale è inimmaginabile, è ovvio in un’altra, ad esempio che una donna parli per strada con un uomo da sola. Perciò, bisogna valutare non solo ciò che è lecito, a anche ciò che è utile ed edifica, senza produrre dipendenza o portare scandalo (1 Cor 6,12; 10,23).

 

► URL: http://untoacroce.altervista.org/_TP/A1-Discep_2sessi_GeR.htm

14/05/2019; Aggiornamento:

 

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