Tutti abbiamo alti e bassi. Ognuno ha le sue fragilità e
debolezze. Tuttavia non è di questo, che vogliamo parlare. Infatti, la
tolleranza nello «sfarfallamento» può essere in un margine accettabile. Qui
parliamo di una condizione cronica, costante e abbastanza permanente.
1.
LA VARIEGATA REALTÀ: Il termine «ondivago» significa
letteralmente «ciò che vaga (o naviga) sulle onde» (dal tardo latino undivagu(m)
«onda vagante». In senso traslato indica chi è «errante come un’onda»,
quindi, cambia spesso opinione, è indeciso, incerto, dubbioso, oscillante.
Qui ci interessa soprattutto chi ha
un comportamento ondivago, sì ondeggiante. C’è chi tende a essere poco
stabile sulle proprie opinioni. Un altro, invece, ha opinioni chiare, ma un
comportamento altalenante, cosicché «fra il dire e il fare c’è di mezzo il
mare». I propositi sono alti, ma la pratica reale è incostante,
instabile, mutevole e oscillante. Chi asseconda l’ondivago e gli fa proposte
praticabili, alla fine si stanca a rincorrerlo, per aiutarlo. Infatti, ai suoi
propositi e alle sue promesse seguono, i breve tempo, altre montagne russe; e ci
ritrova spesso al punto di partenza.
In alcuni casi, la «barchetta» della
sua vita si muove oscillando un po’ qui, un po’ là, senza una direzione precisa;
la mancanza di persistenza fa sì che i buoni propositi (e, non di rado, i
grandi proclami) siano smentiti dalla pratica reale. Alcuni sono come una
foglia, che l’aria fa volteggiare, ora in una direzione dottrinale, ora
in un’altra. Altri più mistici sono come gli sbronzi che, malfermi,
escono dal bar e barcollano col loro equilibrio precario, dopo che si sono
riempiti di «spirito»: sono alla continua ricerca di «esperienze» forti, di
presunte «unzioni», di effetti speciali; poi, quando la sbronza ha perduto i
suoi effetti, ritornano alla loro vita desolata. Ci sono poi anche gli ondivaghi
sul piano morale, che galleggiano continuamente nel loro stato di dubbio,
indecisione e confusione. Ondivago è chi dovrebbe prendersi le proprie
responsabilità dinanzi a Dio, all’assemblea e alla propria famiglia,
mettendo al primo posto l’onore di Dio e le priorità spirituali, ma traccheggia
sempre. Ci sono anche coloro che conoscono la «dieta biblica» fatta di
una devozione costante (lettura biblica, meditazione, preghiera, buone opere,
servizio per il Signore, comunione fraterna, ecc.), ma la seguono a proprio
arbitrio, senza costanza e persistenza.
Conosco diversi credenti che, quando
parlo con loro, ammettono la loro incostanza e le tristi
conseguenze per se stessi e per le loro famiglie e si mostrano determinati a
compiere la volontà di Dio; si mostrano fermi nei loro propositi,
dando a intendere che questa volta hanno capito, sono risoluti a mettere le
giuste priorità e vogliono dare una svolta reale al loro stile di vita. Per un
po’ si mostrano decisi; poi, però, basta che non vengano una o due volte agli
incontri d’assemblea, che perdono rapidamente la loro forza di
adesione comunitaria e si scaricano, come succede agli spilli che si allontanano
dalla calamita. Così cominciano nuovamente a essere ondivaghi e a ondeggiare,
producendo una bassa marea spirituale nella loro vita e nella
loro famiglia; come conduttori si spera che ritorni presto l’alta marea
spirituale nella loro vita. Tuttavia, spesso è, come con le giostre, solo un
«altro giro, un’altra corsa». In genere, fanno grandi proclami, quando ci sono,
ma mostrano scarsi risultati nella pratica. Sono abili ad eclissarsi e trovare
singolari motivi per giustificarsi.
2.
ALCUNI APPROFONDIMENTI BIBLICI: Nella Bibbia si parla delle onde
del mare per descrivere caratteri, atteggiamenti e stili di vita altalenanti o
equivoci. Viene ricordato il potere distruttivo delle onde (2 Sm 22,5).
■ Alcune analogie generali:
Nell’assalto contro una città, «le onde dei devastatori muggiscono come
grandi acque, se ne ode il fracasso» (Gr 51,55;
cfr. Ez 26,3). I mali della vita sono paragonati a onde e flutti (Sal
42,7). Si parla delle spighe di grano, che ondeggiano come gli alberi del Libano
(Sal 72,16). Un paese, in preda a un’invasione, si solleva tutto quanto come un
fiume, ondeggia e poi si abbassa (Am 8,8).
■ Instabilità e dubbio:
Giacomo descrisse i credenti instabili e dall’animo doppio e consigliò loro di
chiedere a Dio sapienza, aggiungendo: «Ma la chieda con fede, senza dubitare;
perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e
spinta qua e là. [7] Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore,
[8] perché è un uomo oscillante, instabile in
tutte le sue vie» (Gcm 1,5-8).
■ Gli aggregati: Giuda
descrisse coloro, che hanno a che fare con i credenti, spesso per motivi di
lucro, ma non arrivano mai a una rigenerazione e vivono da dissoluti nella
pratica: «Guai a loro! Perché si sono incamminati
per la via di Caino, e a causa di lucro si sono gettati nei traviamenti
di Balaam, e sono periti per la ribellione di Core. [12] Essi sono delle
macchie nelle vostre agapi, quando banchettano con voi senza ritegno,
pascendo se stessi; nuvole senza acqua, portate qua e là dai venti;
alberi d’autunno senza frutti, due volte morti, sradicati; [13]
onde furiose del mare, schiumanti la loro
bruttura; stelle erranti, a cui è riservata l’oscurità delle tenebre in
eterno» (Gd 1,11ss).
■ La cura efficace: I
missionari, i proclamatori, gli annunciatori dell’Evangelo, i curatori d’anime e
gli insegnanti sono stati dati dal Signore «per il
perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero, per l’edificazione del
corpo di Cristo», finché tutti i credenti
arrivino all’unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio e allo
stato di uomini maturi nella fede (Ef 4,11ss). Questo permette una
crescita armoniosa e sana verso Cristo (v. 15) e vuole impedire che
siamo ancora come «bambini, sballottati
e portati qua e là da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per
l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore»
(v. 14).
► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Crist-ond_UnV.htm
20/03/2018; Aggiornamento: |