Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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L’uomo e la donna nella Bibbia— Generi e ruoli 1:

   Ecco le parti principali:
■ Entriamo nel tema (la problematica)
■ I generi nella Bibbia
■ Il matrimonio nella Bibbia

 

La donna nel Nuovo Testamento — Generi e ruoli 2

   Ecco le parti principali:
■ La posizione della donna nella chiesa
■ Il ministero della donna nella chiesa
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CREDENTE DIVORZIATO E PENITENTE

 

 di Nicola Martella

 

La questione del lettore

La risposta

 

Prima di porre una domanda, il lettore si accerti prima che non ci sia già una risposta all'interno del sito «Fede controcorrente». È anche possibile che l'autore abbia già trattato l'argomento in uno di suoi libri; in tal caso verrà inviato al lettore il riferimento all'opera e alle pagine. In alcuni casi il gestore del sito si avvarrà dell'ausilio di un competente collaboratore perché venga data una risposta alla domanda del lettore.

 

La questione del lettore

 

Riguardo al divorzio e al matrimonio, ritengo vada chiarito che la situazione di una persona che riguarda il suo passato prima della conversione è irrilevante. Se un uomo è stato sposato anche tre volte e ha divorziato tre volte, quando si converte al Signore è liberissimo di sposarsi nel Signore. Se invece è sposato e sua moglie (non convertita) decide di lasciarlo a motivo della sua fede nel Signore, è comunque libero di risposarsi come dice Paolo in 1 Cor 7.

     Se poi un credente lascia la moglie credente per un altra donna, e dopo alcuni anni si pente e vorrebbe tornare con lei, ma non può più tornare con la moglie (che nel frattempo si è legittimamente risposata secondo Mt 19,9), è davvero dopo questo fatto costretto da Dio al «celibato forzoso» a vita? Se Dio perdona gli assassini, come possiamo pensare che non perdoni i divorziati e non dia loro la giusta possibilità di sposarsi di nuovo? (analoghe osservazioni sono riferibili anche invertendo i generi qui descritti, ad esempio se una donna credente lascia il marito credente, ecc.). {Stefano Ferrero}

 

 

La risposta ▲

 

Le prime due questioni

     Affrontiamo brevemente le prime due questioni, per poi dedicarci specialmente alla terza.

     ■ Divorziato prima della conversione: Sebbene Stefano abbia espresso il primo punto in modo così estremo (tre volte sposato e divorziato prima della conversione), non posso che dargli ragione. Questo solo perché la Scrittura afferma con chiarezza: «Se qualcuno è in Cristo, egli è una nuova creazione; il vecchio è passato, ecco è diventato nuovo» (2 Cor 5,17). E a ciò si aggiunga che una precisa norma biblica lo attesta (1 Cor 7,24.27s).

     ■ Quando il non credente si separa: Anche nel caso di un matrimonio misto la parte non credente decide di lasciare la parte credente per andarsene per la propria via, il matrimonio è da considerarsi nullo. Anche qui però, solo perché c’è una chiara direttiva apostolica (1 Cor 7,12ss) che contiene una formula liberatoria: «In tali casi, il fratello o la sorella non sono schiavizzati» (v. 15). Sebbene il NT mitighi la prassi dell’AT sui matrimoni misti (1 Cor 7,12s), sullo sfondo ha la prassi usuale dell’AT (Esd 10,19; cfr. vv. 2.10.14.17s; Ne 13,23ss) e del giudaismo.

     Si fa quindi bene a non fare affermazioni senza argomentazioni bibliche chiare e solide, altrimenti si inganna se stessi e gli altri.

 

 

Credente divorziato da coniuge credente: si può risposare?

     Il terzo aspetto, che riguarda un matrimonio fra credenti, è quello più controverso. È chiaro che al riguardo ci sono opinioni differenti fra i credenti e le chiese. Stefano farebbe qui bene ad argomentare in modo strettamente biblico, cosa che però non fa nella sua argomentazione. Si notino comunque i seguenti aspetti.

     ■ C’è un prima e un dopo rispetto alla conversione, cosa che porta un mutamento di mente e di morale. Paolo, dopo aver fatto un elenco degli ingiusti che non erediteranno il regno di Dio, tra cui fornicatori (o prostituti), adulteri, libidinosi (o libertini) e pedofili (1 Cor 6,9s), ribadì segnando un confine di demarcazione: «E tali eravate alcuni, ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signor Gesù Cristo, e mediante lo Spirito del nostro Dio» (v. 11).

     ■ Il caso specifico, in cui una moglie credente si separa dal marito credente (per motivi non esplicati ma che non ricadono nell’eccezione della «parola [o fatto] di fornicazione», menzionata da Gesù), è trattato da Paolo come segue: «La moglie…, se mai si separa, rimanga senza maritarsi o si riconcili col marito» (1 Cor 7,10s).

     ■ Riguardo agli assassini che Dio perdona, l’argomentazione è singolare. Una persona «generata da Dio» e assassina è biblicamente un controsenso. Nell’elenco di 1 Cor 6,9s sono menzionati anche gli assassini, ma poi anche per loro segue: «E tali eravate alcuni, ma» (v. 11). Quindi non è un argomento molto valido, anzi contiene in sé una certa insidia. Ritengo che bisogna argomentare in modo biblico chiaro e specialmente in modo esegeticamente corretto.

     ■ Sebbene l’argomentazione non sia biblicamente valida né esegeticamente corretta, il problema presentato da Stefano rimane. Un credente lascia il coniuge per una terza persona, commettendo così una trasgressione che cade abbondantemente sotto la l’eccezione menzionata come valida da Gesù; ciò ha permesso intanto al coniuge abbandonato di risposarsi. Un ritorno al primo coniuge sarebbe un grave abominio dinanzi a Dio (Dt 24,4). Come dovrà affrontare una chiesa locale tale caso?

     Per onestà devo ammettere che la Bibbia non affronta direttamente un caso del genere. A seguire 1 Cor 7,11 si dovrebbe rimanere senza sposarsi. Devo però aggiungere che ogni semplificazione può essere drammatica per la persona credente, caduta nel peccato, che ritorna pentito al Signore. Devo ammettere che molti elementi del tempo della chiesa apostolica ci sfuggono, ad esempio a quel tempo esisteva la poligamia anche fra i credenti (altrimenti non avrebbe senso la norma di 1 Tm 3,2; Tt 1,6). Non sappiamo come gli apostoli e le chiese avrebbero affrontato un caso del genere.

     Bisogna anche ammettere che le chiese in tutto il mondo danno oggigiorno differenti risposte a tale problema. Da una parte bisognerebbe avere compassione col credente quale peccatore penitente (Gcm 5,19s; 2 Cor 2,7ss). Dall’altra bisogna stare attenti a non diventare colpevoli dinanzi a Dio per i peccati altrui (1 Tm 5,22). Questa tensione non la toglierà nessuno alle coscienze e alle chiese che dovranno scegliere e decidere. In tale questione forse non esiste una risposta valida per tutti i casi, ma bisognerà affrontare ogni situazione a sé, senza facili soluzioni (liberalismo o legalismo). La questione rimane quindi aperta.

 

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Per mettere a fuoco la problematica generale, rimandiamo ai seguenti contributi:

Divorzio 1: Atto estremo per uscire da un labirinto? {Nicola Martella}

Divorzio 2: Interrogativi e tesi a confronto {Nicola Martella}

Divorzio e ministero {Nicola Martella}

Divorzio e nuove nozze in Luca 16,18 {Argentino Quintavalle}

Divorzio e seconde nozze {Nicola Martella}

 

Per l’approfondimento della tematica, consiglio di leggere nel mio libro Tenerezza e fedeltà, (Punto°A°Croce, Roma 1998), l'articolo «Divorzio e seconde nozze», pp. 138-151; a ciò si aggiungano gli articoli connessi sul matrimonio.

 

► URL:

http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Credente_divorziato_penitente_GeR.htm

27-03-2007; Aggiornamento: 12-04-2007

 

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