Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Manuale Teologico dell’AT

 

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Dopo una introduzione alle problematiche della teologia dell’AT, segue il dizionario teologico dell’AT.

   Ecco le parti principali dell’introduzione alla teologia dell’AT:
■ Il compito e l’oggetto della Teologia dell’AT
■ Le posizioni teologiche più ricorrenti
■ I patti e gli altri approcci
■ Contro l’appiattimento storico e teologico dell’AT.

 

Al dizionario teologico dell’AT sono acclusi un registro delle voci e un registro ragionato delle stesse detto «percorsi teologici».

 

► Vedi al riguardo le recensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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RICORDARSI DEL CORPO SOLO PER I TATUAGGI?

 

Nicola Martella

 

1.  LE TESI: CRISTIANI E TATUAGGI: Molti – soprattutto giovani – che si professano Cristiani hanno pensato di conformarsi al mondo anche facendosi fare dei tatuaggi addosso. Fratelli, ricordatevi che il nostro corpo è il tempio dello Spirito Santo (1 Cor 6,19) e che va conservato in santità e onore (1 Ts 4,4)

     Guai a coloro che lo profanano o guastano con tatuaggi, piercing e altre diavolerie!

     RICORDATEVI che la legge, che è fatta per qualsiasi cosa contraria alla sana dottrina (1 Timoteo 1,8-11), CONDANNA IL FARSI TATUAGGI o cose simili dicendo: «Non... vi stamperete segni addosso. Io sono l’Eterno» (Levitico 19,28).

     Siate santi, e non vi conformate al presente secolo malvagio, che giace tutto quanto nel maligno. {Andrea Piccolo; 18-08-2017; formattazione redazionale}

 

Ricordarsi del corpo solo per i tatuaggi?2.  ALCUNE OSSERVAZIONI E OBIEZIONI: Premetto che sono contrario a qualsiasi cosa, che deturpa o rovina il corpo. Per amore di verità bisogna ammettere che — citando completamente Levitico 19,28 e non a mozziconi, come fanno alcuni — tale brano intendeva creare un contrasto con riti allora legati al culto dei morti. Mi meraviglio che Andrea Piccolo e altri come lui citino solo ciò, che aggrada loro, torcendo così la vera intenzione del brano. Esso recita così: «E non vi farete incisioni nella carne per un morto, né vi stamperete segni addosso. Io sono l’Eterno» (Lv 19,28). Meglio di tutti traduce la vecchia Diodati: «Parimente non vi fate alcuna tagliatura nelle carni per un morto, e non vi fate bollatura alcuna addosso». Per «bollatura» si intendeva la «marchiatura» o apposizione di un marchio (bollo, sigillo, timbro). Ciò, che viene tradotto impropriamente con «tatuaggio», intendeva verosimilmente i segni prodotti per marchiatura, specialmente mediante bruciatura o scottatura. In ogni modo, non si trattava dei tatuaggi moderni, durante la cui produzione vengono portati pigmenti sottocute mediante microincisioni con un ago. Nell’antichità tali segni (incisioni, marchiature) venivano fatti sul corpo in onore del defunto all’interno di un rito particolare (danze liturgiche, assunzione di sostanze alcooliche e stupefacenti, stato di trance, ecc.). Tale prassi si trova ancora oggigiorno presso alcune tribù indigene perlopiù animiste; in esse si esprime così la devozione verso i loro defunti, mentre in altre i segni sul corpo vengono usati anche come amuleti contro gli spiriti. Non credo che oggigiorno chi si fa fare un semplice tatuaggio o simile, lo faccia consapevolmente e in genere per tali scopi.

     Tuttavia io scoraggio la prassi di farsi segni addosso di qualsiasi tipo, ma con altri argomenti (medicina e malattie, estetica e deturpazione, mutamento di mode e di gusti, imbruttimento nel tempo di tatuaggi e altri segni, ecc.), e non usando una parte di un brano biblico, preso fuori contesto (letterario, storico, culturale, religioso, ecc.).

     È vero che il corpo è il tempio dello Spirito Santo, tuttavia non lo è solo per i segni fatti sul corpo (tatuaggi, incisione, scarnificazioni, branding o marchiatura a fuoco, impianti sottocutanei, piercing, ecc.), ma lo è anche riguardo ad altro. Perciò, bisogna parlarne anche di queste cose: obesità, bulimia, anoressia, alimentazione in genere (alimentazione squilibrata, diete yo-yo, carne piena di ormoni e antibiotici, frutta e verdura piene di pesticidi), vestiario (p. es. troppo stretto che modifica la struttura ossea; metalli pesanti nelle fibre), cibi ricchi di additivi e grassi (troppo sale, zucchero, glutammato, coloranti), bevande strapiene di zucchero e altro, onde elettromagnetiche e uso dei telefonini, consumo e dipendenza da medicine, e così via, compresi i tatuaggi e simili.

     Perché non si parla anche di queste cose? Perché si parla del corpo quale tempio dello Spirito Santo e del conformarsi al presente secolo malvagio solo unilateralmente per i segni fatti sul corpo?

 

Per l’approfondimento si veda il seguente articolo: ► Il tatuaggio: fregio o peggio? {Nicola Martella} (A)

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Corpo_Tatuaggi_MT_AT.htm

31-08-2017; Aggiornamento:

 

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