Un taglio netto alle convenzioni anti-bibliche e pseudo-bibliche, all'ignoranza e alle speculazioni — Ein klarer Schnitt zu den anti-biblischen und pseudo-biblischen Konventionen, zur Unwissenheit und den Spekulationen — A clean cut to the anti-biblical and pseudo-biblical conventions, to the ignorance and the speculations — Une coupe nette aux conventions anti-bibliques et pseudo-bibliques, à l'ignorance et aux spéculations — Un corte neto a las convenciones anti-bíblicas y pseudo-bíblicas, a la ignorancia y a las especulaciones

La fede che pensa — Accettare la sfida nel nostro tempo

«Glaube gegen den Strom»: Für das biblische Unterscheidungsvermögen — «Faith countercurrent»: For the biblical discernment — «Foi contre-courant»: Pour le discernement biblique — «Fe contracorriente»: Por el discernimiento bíblico

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Dall’avvento alla parusia

 

Prassi di chiesa

 

 

 

 

La prima parte del «Panorama del NT» porta il titolo «Dall’avvento alla parusia», ossia dalla prima alla seconda venuta del Signor Gesù. Questo titolo evidenzia la tensione in cui erano posti i cristiani del primo secolo (e noi oggi). Essi guardavano indietro all’incarnazione, ai patimenti e alla risurrezione di Gesù quale Messia (primo avvento) e guardavano parimenti avanti alla manifestazione del Signore, del suo regno e della sua salvezza. Il termine «avvento» mette quindi in evidenza l’abbassamento del Messia , mentre «parusia» (gr. parousía «venuta, arrivo») evidenzia la manifestazione gloriosa del Signore alla fine dei tempi. Questo è altresì l’uso che si fa di questi due termini nella teologia.

   Ecco le sezioni dell'opera:
■ Aspetti introduttivi
■ Gesù di Nazaret
■ Gli Evangeli
■ Dall’ascensione alla fine dei tempi
■ Aspetti conclusivi

 

► Vedi al riguardo la Recensione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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CAMBIARE COMUNITÀ

 

 di Nicola Martella

 

1. Le risposte

2. Per l’approfondimento biblico

 

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Un lettore ha posto la seguente questione: Come considerate il fenomeno di quei credenti, che lasciano la propria chiesa, per inserirsi in un’altra? C’è un unico approccio al problema? A chi possono essere attribuite le responsabilità di tale evento? {Silvano Creaco; 13-09-2012}

 

 

1.  Le risposte: Il fenomeno è stratificato, ossia ha molte sfaccettature, e non si può addurre a un’unica causa, ma bisogna vedere di caso in caso. Ecco, qui di seguito, alcuni casi ricorrenti o possibili.

     ■ Ci sono i turisti ecclesiali. Essi pensano di appartenere alla cosiddetta «chiesa universale», perciò ogni volta vanno in un’altra comunità. In tal modo, credono di non necessitare di essere sottomessi ad alcuno. Restano o se ne vanno a proprio arbitrio.

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché non vogliono sottomettersi all’insegnamento vigente, sentendolo, secondo i casi, o troppo massimalista (stretto) o troppo liberale (largo).

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché non trovano in essa ciò, che cercano sul piano umano: comunione, calore, fratellanza, solidarietà, comprensione.

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché sono abituati solo a ricevere e prendere dagli altri. Quando il «filone d’oro» si è esaurito in una miniera, passano alla prossima.

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché ritengono i conduttori non idonei a guidare tale chiesa o perché questi ultimi vivono in compromessi e nel peccato.

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché sono stati messi sotto disciplina e, non volendosi ravvedere, preferiscono frequentare una chiesa, in cui tali cose sono tollerate.

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché si sentono troppo emarginati, sia come persona, sia nel loro ministero, ad ambedue dei quali sembra che nessuno si interessi veramente, ma anzi si viene sempre e solo criticati per le cose, che non vanno.

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché ci sono troppi contasti e da lungo tempo tra i conduttori e tra i membri. Invece di allinearsi in una delle fazioni belligeranti, preferiscono appartenere a una chiesa, che si adopera per l’avanzamento del regno di Dio.

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché vogliono assolutamente essere tra coloro, che hanno «autorità», ma non trovano posto per «comandare» sugli altri, essendo ritenuti non idonei a una conduzione biblica. Perciò, tentano in un’altra chiesa.

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché sono messi fuori comunione per gravi peccati o per falsa dottrina. Preferiscono allora frequentare una chiesa locale, dove nessuno li conosce.

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché non vogliono più essere alimentati da conduttori biblicamente analfabeti, che li cibano da tanto tempo soltanto con indebite versettologie, spiritualizzazioni arbitrarie, allegorie e sentimentalismi religiosi. Essi vogliono del cibo più sodo e una cura pastorale più certa.

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché nessuno si prende cura di loro, ma sono abbandonati a loro stessi e la vita di chiesa è fatta soltanto di incontri formali.

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché una nuova chiesa locale è stata aperta nella loro zona. Ciò facilita sia la diretta testimonianza, sia la frequenza propria, sia portarci i propri contatti.

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché la loro è già abbastanza moribonda e non ha chance di rinnovarsi al presente né, quindi, molte prospettive future.

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché hanno trovato lì il fidanzato o il coniuge e intendono trasferirsi in tale zona. Alcuni cambiano chiesa anche per avere soltanto una chance di trovare il futuro partner.

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché si sono trasferiti per motivi di lavoro.

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché lì possono suonare (o fare altro) in un gruppo esistente, mentre nella propria chiesa locale non c’è tale possibilità o non è neppure desiderata dai conduttori.

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché sono stati convinti a farlo dai conduttori dell’altra chiesa per motivi diversi (promessa di un ministero, convincimento dottrinale, bisogno particolare da colmare, ecc.).

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché sono solo degli aggregati e non veri credenti. Fintantoché non saranno rigenerati, faranno similmente nella prossima chiesa locale, dapprima cercando soltanto le proprie soddisfazioni e prendendo tutto ciò, che possono, e poi migrando in nuovi «pascoli».

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché lì possono finalmente trovare ciò, che cercano.

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché sono alla continua ricerca della chiesa locale perfetta.

     ■ Alcuni cambiano comunità, perché... (altri motivi).

 

Abbiamo fatto un lunga lista delle possibilità, sia reali, sia supposte. Lasciamo ora ai lettori di trarre le somme in un dialogo franco e sincero.

 

 

2.  Per l’approfondimento biblico (Il senso di questa lista di versi è di stimolare la riflessione dei lettori, per aiutarlo formulare contributi confacenti al tema):

     ■ «Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; perché se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma ciò è avvenuto perché fosse manifesto che non tutti sono dei nostri» (1 Gv 2,19).

     ■ «Tu sai questo: che tutti quelli che sono in Asia mi hanno abbandonato, fra i quali, Figello ed Ermogene» (2 Tm 2,15).

     ■ «L’accozzaglia di gente raccogliticcia, che era tra il popolo, fu presa da concupiscenza; e anche i figli d’Israele ricominciarono a piagnucolare e a dire:» (Nu 11,4).

     ■ «Costoro sono delle macchie nelle vostre agapi, quando banchettano con voi senza ritegno, pascendo se stessi» (Gd 1,12).

     ■ «Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti sorveglianti, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata con il proprio sangue. Io so che dopo la mia partenza si introdurranno fra di voi lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e anche tra voi stessi sorgeranno uomini, che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli» (At 20,28s).

     ■ «Ora, era a causa di intrusi, falsi fratelli, infiltratisi di nascosto tra di noi per spiare la libertà, che abbiamo in Cristo Gesù, con l’intenzione di renderci schiavi; noi non abbiamo ceduto alle imposizioni di costoro neppure per un momento, affinché la verità dell’Evangelo rimanesse salda tra di voi» (Gal 2,4s).

     ■ «Quel che vi ho scritto è di non mischiarvi con chi, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, un avaro, un idolatra, un oltraggiatore, un ubriacone, un ladro; con quelli non dovete neppure mangiare. Poiché, devo forse giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro? Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi stessi» (1 Cor 5,11ss).

     ■ «Se qualcuno viene a voi e non reca questa dottrina, non lo ricevete in casa, e non lo salutate; perché chi lo saluta partecipa alle malvagie opere di lui» (2 Gv 1,10s).

     ■ «L’Eterno, l’Iddio degli spiriti d’ogni carne, costituisca su questa assemblea un uomo, che esca davanti a loro ed entri davanti a loro, e li faccia uscire e li faccia entrare, affinché l’assemblea dell’Eterno non sia come un gregge senza pastore» (Nu 27,16s).

     ■ «…poiché le mie pecore sono abbandonate alla rapina; poiché le mie pecore, che sono senza pastore, servono di pasto a tutte le bestie dei campi, e i miei pastori non cercano le mie pecore; poiché i pastori pascono se stessi e non pascono le mie pecore» (Ez 34,8).

     ■ «Egli [Gesù], vedendo le folle, ne ebbe compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore, che non hanno pastore» (Mt 9,36; cfr. 1 Re 22,17).

     ■ «Non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell'errore» (Ef 4,14).

     ■ «Infatti verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole» (2 Tm 4,3s).

     ■ «Noi, invece, non ci vanteremo oltre misura, ma entro la misura del campo di attività, di cui Dio ci ha segnato i limiti. […] Non ci vantiamo oltre misura di fatiche altrui, ma… nei limiti del campo di attività assegnatoci, per poter evangelizzare anche i paesi che sono di là dal vostro senza vantarci, nel campo altrui, di cose già preparate» (2 Cor 10,13.15s).

 

Cambiare comunità? Parliamone {Nicola Martella} (T)

 

► URL: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Cambia_comunita_Avv.htm

14-09-2012; Aggiornamento: 17-09-2012

 

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